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RIFLESSIONI, MEDICINA, PSICOLOGIA, ATTUALITA', TRAPIANTO D'ORGANI, PENSIERI, VITA, MEDICINA LEGALE

Post n°2062 pubblicato il 10 Maggio 2009 da psicologiaforense

ORGANI TRAPIANTATI.  Ma con il tuo cuore, sono ancora io?  Il difficile processo di  "INCORPORAZIONE"

 

Che cosa si prova quando dentro di noi viene trapiantato un organo di un'altra persona? Se si pensa al fastidio che può dare una protesi odontoiatrica o un'eruzione cutanea, è naturale chiedersi quali sensazioni insorgano quando una parte , e fino a poco prima appartenuta a un altro, entri a far parte della persona e debba integrarsi nella sua unità somatopsichica. INCORPORAZIONE è il termine tecnico che designa il processo in cui si assiste alla trasformazione di un organo donato DA CORPO ESTRANEO A PARTE DI SÈ. ciascuno di noi è dotato di una immagine di sè costituita, oltre che dalla percezione dei propri caratteri psicologici e somatici, anche da rappresentazioni più o meno consapevoli di tutte le parti del corpo e delle sue funzioni, compresi gli organi di cui abitualmente non avvertiamo il funzionamento. Tutte le modificazioni di questa immagine innescano una serie di meccanismi volti a ristabilire l'omeostasi e l'equilibrio precedenti. Anche dal punto di vista biologico, oggi sappiamo che ogni nostra cellula è “riconosciuta” dal resto dell'organismo attraverso una sorta di “passaporto” immunitario, e che l'organismo reagisce con forza ai tentativi di invasione estranea, grazie a meccanismi umorali e cellulari. Gli studi più avanzati dimostrano che una buona accettazione psichica dell'organo predispone a una più rapida integrazione somatica, e anzi rappresenta uno dei fattori principali che contrastano il rigetto.

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SEGUE ....

 
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