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COSTUME&SOCIETA', VOLANTINI PUBBLICITARI, DECORO URBANO, PUBBLICITA' PORTA A PORTA,VOLANTINAGGIO,

Post n°2745 pubblicato il 30 Agosto 2009 da psicologiaforense

CORSIVO

VOLANTINAGGIO SELVAGGIO,
PUBBLICITA' IN CASSETTA

Non c'è giorno che dalla buca delle lettere non vengano fuori fogli pieni di annunci sensazionali, di offerte commerciali quanto mai favorevoli e di sconti sino al 90%... e passa. Uscendo in strada, sotto i tergicristalli delle macchine sono bell'e sistemati due o tre depliant del genere. Se guardate oltre, vedrete queste carte un poco attorcigliate, che i cittadini scaraventano per terra, senza neppure guardarle. Lo stesso capita di notare negli androni dei palazzi. Crediamo che solo una sparuta minoranza legga questi fantastici inviti all'acquisto e che i più s'infastidiscano a vedersi recapitare consigli non richiesti sin dentro casa o sul parabrezza dell'autovettura.
Il problema non riguarda tanto l'utilità che ne viene a chi si serve della pubblicità porta a porta o, meglio, buca a buca. Il problema è un altro e cioè stabilire se sia lecito invadere le strade di migliaia di fogli e aggravarne la già pesante situazione di sporcizia e degrado. Sarà pure consentito chiedere in base a quale diritto qualcuno può ritenersi autorizzato a riempire la cassetta delle lettere – che non è uno spazio pubblico – con i suoi non richiesti annunci pubblicitari. Si dirà che lo stesso accade per le reclame recapitate a mezzo posta, con la differenza che, in tal caso, c'è un'autorizzazione esplicita data al portalettere d'«invadere» la sfera privata e che, quanto meno, il mittente ha dovuto pagare lo Stato, e indirettamente noi tutti, per il servizio richiesto. Questa nuova forma di pubblicità non è neppure paragonabile a quella televisiva, che entra sin dentro le pareti domestiche, poiché da questa è possibile salvarsi con l'uso tempestivo del telecomando. Con la pratica, si diventa anche bravi a calcolare esattamente, quando non è preannunciato, il tempo dell'interruzione, sintonizzandosi su un altro programma.
Bisogna inventare un sistema per difendersi dalla pubblicità «da strada». Forse una via giudiziaria per chi si permette di toccare la mia macchina e di sporcarmi il vetro con il depliant macerato dalla pioggia. Sicuramente, c'è una via amministrativa da utilizzare, per accertare se vengano pagate imposte di pubblicità e, in ogni caso, per evitare che le strade vengano invase di fogli.

 
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