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CULTURA E SOCIETA', BIANCHERIA INTIMA FEMMINILE, COSTUMI, L'INTIMO NELL'ANTICHITA',
Post n°2833 pubblicato il 12 Settembre 2009 da psicologiaforense
BIANCHERIA INTIMA FEMMINILE NEL TEMPO. SOTTO IL VESTITO, TROPPO…. RICHIAMI EROTICI E PROBLEMI D' IGIENE.
La biancheria intima, rilanciata dagli stilisti e dall' hard core, viene sempre più allo scoperto. E non solo come richiamo erotico. Attraverso le metamorfosi del mondo sotto i vestiti, passa la storia del pudore, della sessualità, dell' igiene. Una società può essere decifrata attraverso quello che mostra di sè ma si lascia leggere ancora meglio attraverso quello che nasconde. La biancheria comincia a circolare più comunemente nel '200. Accompagna rivoluzioni, emancipazioni, abitudini. Suscita superstizioni: si pensava che trasmettesse epidemie, che fosse culla ideale per i topi. Segna costumi igienici: fino al '500 era lavata ogni tre mesi, tutte le settimane nel '900. Un giornale di moda inglese di inizio '800, spiega come stringere busti e corsetti prima di uscire in società: “La giovane dama dovrà stendersi col viso all' ingiù sul pavimento della sua camera da letto, e sua madre dovrà collocare il piede sulla vita della figlia, in modo da ottenere una buona pressione…….”. Il busto sbizzarriva la fantasia di sarti e inventori. Il dottor Scott di New York nel 1883 vendeva un corsetto “elettrico” che oltre a regalare una linea invidiabile curava “la dispepsia, la stitichezza, i guai della circolazione, i mali del fegato e dei reni, la debolezza nervosa, il torpore”. Si può tracciare, anche, un albero genealogico delle mutandine. Pare le avesse inventate Caterina de' Medici, ma fino all' 800 furono poco usate: si va dai mutandoni lunghi, aperti in mezzo, alle mutande in seta degli Anni 30, alle mutandine più sexy dei 40, al trionfo del nailon nei 50. Lane ruvide e pizzi leggeri come un soffio. Body che stanno in una mano, e corsetti come corazze. Colori e forme infinite come il desiderio. Spesso la biancheria intima è servita più alla moda erotica che non alla razionalità. Ha torturato le fanciulle per renderle oggetto di desiderio, come insegnano i romanzi libertini dal '600 in poi. La “Rational Dress Society” ottocentesca (anticipando i roghi di reggiseni organizzati dalle femministe) sosteneva indignata che una donna moderna e emancipata non doveva indossare più di due chili e mezzo di biancheria. La storia della lingeria è evanescente come tutte le fonti della vita quotidiana. Ma, secondo me c’è un dettaglio insolito: i pezzi più belli, più curiosi, più seducenti nascono in corrispondenza delle guerre. Nel nostro passato prossimo c' è l’ ennesima conferma: dopo il blitz contro Saddam, il consumo di intimo femminile è esploso. I marines volevano giarrettiere, dopo le bombe intelligenti.
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
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il 01/11/2018 alle 07:57
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il 06/09/2018 alle 23:51
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il 24/04/2018 alle 10:49