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EMOZIONI SUSCITATE DAL PERDERE LA VERGINITA', APPROCCIO SCIENTIFICO AL PROBLEMA, ESTATE 2009

Post n°2870 pubblicato il 19 Settembre 2009 da psicologiaforense

Le emozioni della “prima volta”

Curiosità, preoccupazione, timore, incertezza… è questa miscela di emozioni che contraddistingue l’avvicinarsi della “prima volta” per ragazzi e ragazze. Questioni di ordine psicologico ed emozionale si intrecciano con quello che è il contesto culturale (e religioso) nel quale i giovani vivono creando spesso una situazione ben lontana dalla serenità che dovrebbe caratterizzare un’esperienza molto speciale come quella del primo rapporto sessuale.

Maschi e femmine vivono l’esperienza con tipi di ansia e aspettative differenti. Se è vero che per le ragazze la perdita della verginità implica emozioni e modifiche fisiche profonde, per i maschi questo è considerato il momento dell’iniziazione, una sorta di obbligo sociale al quale si è “costretti”, alle volte prima che sia arrivato il momento giusto. Mentre i ragazzi, nella maggior parte dei casi, hanno paura di non essere all’altezza, le ragazze temono il dolore e la perdita della verginità.

La “prima volta” segna l’inizio della vita sessuale e nella maggior parte dei casi l’apprensione che la caratterizza è dovuta ad alcune connotazioni drammatiche che sono state enfatizzate da una certa tradizione culturale. Molti giovani inoltre non hanno la possibilità (per timore, riservatezza, educazione ricevuta, ecc.) di confrontarsi con adulti per “saperne di più” e spesso sono i racconti degli altri coetanei a costituire la base della conoscenza.
Per ottenere informazioni al proposito, si parla con l’amico o l’amica che l’ha già fatto…, altre volte ci si affida a Internet.

Il ruolo dei genitori sarebbe, in questo caso importante, in quanto avere nozioni corrette e rassicuranti sull’argomento aiuterebbe l’adolescente ad affrontare la sua prima volta in modo più sereno.

Cerchiamo di dare una mano a chi vuole saperne di più:

  • La paura del dolore: le sensazioni di dolore sono generalmente minime soprattutto se la ragazza è rilassata, se è avvenuta una buona fase precedente di eccitazione sessuale, se c’è una buona sintonia con il partner.
  • La perdita di sangue: durante il primo rapporto l’imene può lacerarsi e causare sanguinamento, ma in certi casi ciò non avviene già la prima volta, in quanto l’imene è una membrana così elastica da consentire il rapporto senza la rottura.
  • Sarà piacevole? sarà certamente indimenticabile, anche se il piacere si impara un po’ alla volta sviluppando confidenza con il proprio corpo e con quello dell’altro sesso, scoprendo modi, tecniche e movimenti che verranno migliorati con la pratica.
  • La paura di rimanere incinta: perché la prima volta sia piacevole è fondamentale non doversi preoccupare di questo aspetto e quindi è indispensabile (anche nelle volte successive, ovviamente) essere protetti, utilizzando il preservativo - che va inserito prima di iniziare il rapporto in quanto dal pene maschile possono uscire piccole gocce di sperma anche prima dell’orgasmo. E’ necessario estrarre il pene dalla vagina subito dopo l’eiaculazione stando bene attenti a portare con sé il preservativo poiché la riduzione di volume del pene potrebbe provocare la perdita del profilattico all’interno della vagina con conseguente spargimento di liquido seminale. Ricordatevi che il preservativo non toglierà alcun piacere né all’uno né all’altra.
  • Quale è l’età giusta: non esiste un’età giusta, esiste invece un momento giusto, quando il proprio corpo, il proprio essere è pronto per affrontare il primo rapporto, che si deve desiderare e volere profondamente e non cercare solo per imitare gli altri/le altre.

Lasciando le parole ai numeri, questi dicono che l’età nella quale si ha il primo rapporto sessuale completo, si aggira attorno ai 17 anni. Le cose sembrano cambiate rispetto a dieci anni fa, quando “la prima volta” avveniva al limite della pubertà; oggi, secondo le statistiche Asper il 15% dei ragazzi sopra i 18 anni non ha ancora avuto un rapporto sessuale completo. E chi lo ha avuto non ne è rimasto entusiasta: solo per il 30% l’esperienza è stata piacevole, mentre il 35% è rimasto deluso, il 17% indifferente e per il 16% il rapporto è stato traumatico.

 
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