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RIFLESSIONI SULLA DEMOCRAZIA E SULLA DITTATURA, BULLISMO ROSA, ATTUALITA', CRONACA, CULTURA, SCUOLA

Post n°3028 pubblicato il 10 Ottobre 2009 da psicologiaforense

RIFLESSIONE DELLA SERA

La prima riforma per la scuola è la disciplina

Oggi tutti i giornali riportano le "imprese" del c.d. BULLISMO ROSA. Studentesse, spesso rese aggressive da alcol e altre sostanze che si picchiano, si strappano capelli e vestiti, ecc... tra gli applausi degli altri studenti.

Tutto questo non mi meraviglia.
Quando nelle scuole gli studenti insultano o addirittura aggrediscono gli insegnanti, quando offendono, deridono, minacciano, ricattano o picchiano i compagni senza timore di sanzione, quando i genitori si permettono di intervenire sulle valutazioni degli insegnanti (schierandosi con il figlio, classico bulletto di periferia...) allora il problema non interessa più soltanto la scuola e chi ha a cuore la scuola, ma chi ha a cuore la vita democratica.
Ai miei tempi la sanzione più grave era la sospensione, o addirittura l'espulsione. Oggi, molti degli studenti che si rendono responsabili di violenze, di bullismo, di atti vandalici e di offese desiderano la sospensione e l'espulsione perchè in tal modo possono sottrarsi alla scuola. Per questa ragione alcuni istituti hanno adottato strategie educative che costringono invece i responsabili a stare più a lungo a scuola svolgendo opere utili. Ma accanto alle leggi, oggi già in vigore (7 in condotta, ecc…) sarà necessario rieducare gli educatori. Quando un insegnante impone con la sanzione il rispetto delle regole della vita civile in classe non compie un atto di repressione ma un atto nobile di difesa della dignità della scuola, della dignità degli studenti e della sua dignità di insegnante contro la violenza e l'arroganza. Eppure molti docenti hanno una vera e propria ripugnanza a imporre, quando è necessario, il rispetto della disciplina. Li trattiene il timore di non essere democratici, o di non essere progressisti. Dimenticano che lasciare crescere indisturbate generazioni di piccoli violenti e prepotenti è il modo migliore per distruggere la democrazia. Del resto è fin troppo noto che dalla democrazia degenerata non nasce una democrazia migliore o più giusta, ma la tirannide che impone una disciplina fondata sul terrore e sull'arbitrio.

 
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