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Post n°3200 pubblicato il 12 Novembre 2009 da psicologiaforense

MEDITAZIONE DELLA NOTTE

FILOSOFIA E PSICOLOGIA SONO IN ... "FORMA"

Il tema della forma non appassiona  solo artisti, filosofi o studiosi della percezione, ma  è oggi anche al centro delle riflessioni scientifiche dopo gli apporti di Renè Thom (frattali) e Ilya Prigogine (strutture dissipative) che hanno disegnato un possibile passaggio tra l'epistemologia biologica e l'estetica: l'arte non è  più il regno separato delle forme. Quando al ritorno dalle vacanze estive appoggiamo sul nostro tavolo un ciottolo arrotondato dalle acque di un ruscello, una pigna dall'andamento spiraliforme, un guscio vuoto o un insetto iridescente, rendiamo possibile - con un semplice gesto della mano e dell'occhio - la cucitura del divorzio tra fenomenologia e mondo dei numeri, tra qualitativo e quantitativo, tra arte e scienza, rendiamo cioè perfettamente leggibile quel “codice ovvio” - che ovvio non è -, come lo ha definito B. Munari uno dei "piccoli maestri" del complicato gioco della forma. Quell'imprendibile unità tra pensiero e sensibilità probabilmente appartiene solo a uno stadio dell'esistenza in cui stupore e meraviglia, curiosità ed esplorazione conoscitiva sembrano inscindibili: l'infanzia. Il piacere della forma con ogni probabilità ci aiuta a ritrovarlo.

 
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