LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE
STRAGI E DELITTI.... MALATI DI MENTE CHE UCCIDONO: TSUNAMI DELL'ANIMA
La cronaca di questi giorni ci ha catapultati nuovamente al centro di un immaginario “tsunami” fatto di violenza frammista a elementi gravi di disadattamento, dolore, disagio, cresciuti oltre il livello di ogni possibile soglia, oltre un invisibile “punto critico”, dopo il quale esplode “l'emergenza”. Un'emergenza fatta di stragi familiari, omicidi nell'ambito lavorativo, sequestri di persona, ecc.... È un'emergenza che non possiamo confinare in un territorio di “follia”, sganciabile da qualunque collegamento con il nostro “normale” vivere sociale. Stigmatizzare la follia, relegare la malattia mentale nel “ghetto” delle etichette psichiatriche come fosse qualcosa di avulso dalle dinamiche sociali odierne, qualcosa che non esprime, invece e anche, la violenza delle famiglie stesse e delle società, significherebbe rinunciare per sempre a farsi carico del senso di certi gesti. «In democrazia, poi, nessun fatto di vita si sottrae alla politica». È una frase di Gandhi, che ci invita a riportare ogni cosa che accade all'interno di un contesto, per procedere oltre il microcosmo individuale, per entrare nel macrocosmo e svelare le somiglianze, le affinità, le connivenze del mondo con la violenza individualmente agita. Viviamo in una società che procede per “catastrofi” annunciate, dove mancano sempre di più “valori” condivisi, da organizzare in obiettivi da raggiungere a beneficio di tutti. E libertà vuol dire eguaglianza di fronte alla vita, ascolto di ogni realtà individuale e accettazione, per conoscerle e comprenderle, di ogni diversità. In realtà la nostra società si mostra quanto mai insensibile e indifferente a quanto c'è nelle persone di fragile, di povero, di debole. Nega ciò che non ha successo, che non ha potere. Non è anche questa una mortificazione dell'identità, anzi, delle plurali identità personali? Se vogliamo evitare le “tragedie della follia” è di fondamentale importanza prenderci cura di come tali follie si annidino nelle famiglie e nella società e risultino invisibili agli occhi delle Istituzioni che potrebbero, forse, vedere di più, se, per esempio, accogliessero e rendessero operativi veri e propri centri di «Ecologia della mente» ......
SEGUE.............
Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49