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PARTITO DELL'AMORE, BERLUSCONI/MOANA POZZI: candidature, overdose d'amore, politica, Brunetta, Silvio, scandali,
Post n°3655 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da psicologiaforense
LA STAGIONE DELL’AMORE VIENE E VA … SOPRATTUTTO IN POLITICA!
Sarà che si avvicina il Festival di Sanremo e le rime cuore-amore iniziano a risuonare nell’aria. Sarà che la primavera è lontana, almeno visto il gelo che fa, e uno deve pur scaldarsi l’animo. O che a San Valentino mancano appena due settimane. Dev’essere per tutto questo che la parola, “amore”, rimbalza nel dibattito politico con frequenza inusuale, come se i politici nostrani avessero fatto overdose di Baci perugina. Tanto per stare all’attualità delle ultime settimane: “Prodi si candidi per Bologna: sarebbe un atto d’amore verso la città” esorta il presidente dell’Emilia Romagna Vasco Errani. Una vera preghiera perché San Romano compia quello che anche il filosofo Stefano Bonaga definisce “un gesto d’amore verso Bologna”. A fare da controcanto, le parole nude e crude (ma non è una novità) di Tinto Brass, candidato dai Radicali in Veneto: “I politici? Stanno sempre a litigare in tv perché non scopano”. E il richiamo serio e preoccupato del cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi per questo “clima politico denso di veleni e sospetti e un pesante crollo di fiducia dell’opinione pubblica nei confronti delle istituzioni». E che dire del “Partito dell’amore” evocato (dopo l’aggressione subita in Piazza Duomo) da Silvio Berlusconi (anche se il copyright, va detto, è di Mauro Biuzzi e la formazione durò una sola stagione: nell’aprile del ‘92 candidò Ilona Staller - che era già stata deputata con i radicali nel 1987 - e Moana Pozzi, con scarsi risultati) e subito rilanciato con entusiasmo dal ministro poeta Sandro Bondi in un’intervista al Giornale: “L’amore è un aspetto essenziale della cultura di Berlusconi. Il premier è una personalità di successo innanzitutto perché afferma dentro di sé il pensiero positivo, senza lasciare il più piccolo spazio alle passioni negative“. Facile ironizzare, ma anche a sinistra c’è chi ha pensato che quella del “Partito dell’amore” fosse una genialata, come Matteo Renzi, sindaco di Firenze: “Un’operazione geniale, e la sinistra che ironizza non capisce quanto male ci possa fare. Berlusconi, nelle mosse che sembrano essere quelle più banali, più di pancia, ha in realtà un profondo contenuto politico che noi ci sforziamo di non comprendere”. Perché in politica, meglio non sottovalutare gli aspetti emotivi, anzi. Perché l’amore può essere quello che move il sole e l’altre stelle, ma, se si tratta più prosaicamente di Eros, più facile che arrivino i guai. Certo, l’aspirazione all’ideale. Certo, la spinta al bene comune. Certo, i bei sentimenti. Ma la politica è anche - forse, soprattutto - potere (e spartizione di potere), guerre intestine, tradimenti, controllo del territorio. E contrapposizione. Anche perché prima delle regionali rischiamo tutti di essere travolti da un ciclone di melassa e di amore patrio. Basta aspettare il Festival di Sanremo, dove Emanuele Filiberto di Savoia (in coppia con Pupo) proporrà il suo canto d’amore all’Italia. ********************* FONTE: PANORAMA
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