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LA MIA RIFLESSIONE DELLA NOTTE: BESTEMMIA COME PREGHIERA, INVOCAZIONE, RICHIESTA DI AIUTO,

Post n°3813 pubblicato il 07 Marzo 2010 da psicologiaforense

LA DIFFICILE RIFLESSIONE DELLA NOTTE

AUTOPSIA  DELLA BESTEMMIA

La bestemmia può essere una preghiera che, nella scoperta del male,  significa prima di tutto supplica; a Dio, per chi crede, e per gli altri , un percorso di invocazione. Pregare, invocare, anche maledire: l'importante è dare un segno che la nostra anima è viva, altrimenti arriva ciò che io chiamo psicogramma piatto.  Così una BESTEMMIA può essere "benedetta" quando cerca disperatamente l'interlocutore (DIO) che tace. AD ESEMPIO, in caso di malattia terminale, spesso, non si prega Dio ci si rivolge alle persone che sono vicine, che posso vedere e toccare perchè Dio vuol farci capire che, nel dolore, è ai nostri fratelli che dobbiamo rivolgerci. Forse per questo motivo si trova negli altri malati una solidarietà che non capita di riscontrare nella vita di tutti i giorni.
Secondo la mia diretta e personale esperienza, la malattia abbatte soprattutto le persone più forti. Il rapporto con sé e con gli altri cambia radicalmente. Ecco che la  preghiera, quando erompe spontanea, può diventare un vero farmaco

 
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