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RIFLESSIONE DELLA NOTTE: INTERNET, SOLITUDINE, IDEE, PENSIERI, CONSIDERAZIONI, SUGGESTIONI... PER UN NUOVO (E DIVERSO) GIORNO!

Post n°3825 pubblicato il 11 Marzo 2010 da psicologiaforense

 Internet riduce i rapporti umani? La nostra solitudine è figlia della Rete?

 

 

Quando la gente ha accesso a più denaro e più scelte, sembra che spesso scelga di isolarsi di più. Via quindi dal monolocale, via dal letto condiviso con i fratelli, fuori dalla metropolitana……  Perchè? Una parte della risposta è che riserbo e solitudine possono essere molto attraenti e sono spesso condizioni emozionali apparentemente salubri. La gente prova piacere a passare inosservata ed essere lasciata in pace, qualche volta. Io ritengo che questo «qualche volta» sia il punto vitale che si è perso. Riserbo e solitudine, e anche anonimato, sono splendidi quando sono frutto di una scelta. Tendono ad essere terribili quando sono imposti. Allora diventano isolamento, buia solitudine, depressione e progressivo annullamento, e le vendite di Prozac vanno alle stelle. Il problema non è Internet. I suburbi e i lunghi trasferimenti usati per commutarci in auto ai posti di lavoro hanno frammentato le nostre vite e forse ci hanno lasciati troppo separati. È vero che qualcuno è eccessivamente isolato e solo.( Tuttavia io ritengo che alcuni siano stati resi infelici in passato dalle troppe relazioni imposte). Il mio suggerimento è che sia data maggiore attenzione e aiuto alla gente perchè trovi modi piacevoli per stare di nuovo insieme. Aiutandoli inoltre a trovare il tempo per farlo. Anche Ralph Waldo Emerson raccomandava Società e Solitudine. Per progredire emozionalmente la gente ha bisogno di sentirsi voluta, necessaria e giustamente valutata. Il nostro fallimento nell'offrire questa prospettiva a molti cittadini precede di molto la Rete e fare sensazionali quanto prematuri proclami sul danno che Internet rappresenterebbe, ci distrae dall'affrontare le ragioni sociali che ci guidano nella direzione sbagliata . Cerchiamo quindi di non andare a cercare danni immaginari. Il problema vero è chiaro davanti a noi.

 
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