LA RIFLESSIONE DEL POMERIGGIO
Gli anni dell'inquietudine: adolescenti tra dipendenza e libertà.
Sono migliaia gli adolescenti che, ogni anno, si «allontanano volontariamente da casa».
Così, oggi, si chiama la “fuga” dei ragazzi dalle loro famiglie. Una fuga che, spesso, nasconde disagi profondi: dei ragazzi stessi, della loro crescita, della loro identità e formazione, o della famiglia e dell'ambiente sociale e culturale dal quale provengono. Dietro la fuga da casa di ragazzi e ragazze, poi, c'è spesso il bisogno di staccarsi, anche in modo duro, netto, traumatico, dalle famiglie d'origine; di segnalare ai genitori un bisogno di autonomia, di indipendenza che nasce dal desiderio di ricercare, di sperimentare in libertà, di conoscere se stessi e gli altri in modo diretto e correndo, magari, anche dei rischi.
Si tratta di esigenze spesso normali che, però, i ragazzi sentono essere loro inibite dagli atteggiamenti ansiosi, autoritari, iperprotettivi o semplicemente troppo prudenti dei genitori. A volte, invece, dietro la fuga da casa dei ragazzi ci sono una protesta e una rabbia legate a frustrazioni e aggressioni a violenze e ad abusi vissuti, direttamente o indirettamente in famiglia, a motivo dei comportamenti dei genitori tra loro o con i figli.
“Andare a vivere da soli”, per certi ragazzi europei, è normale già a 15-16 anni: rappresenta un momento di “iniziazione” alla vita personale, alle amicizie, alle scelte, alle sfide, ai confronti, agli incontri, ai pericoli della vita.
Che dire, dunque? Soltanto che, assai spesso, a 16 anni si è ancora troppo giovani e inesperti per affrontare gli impegni, le difficoltà e le tante libere espressioni della vita. Non è così però, per esempio, per chi è cresciuto male o troppo in fretta; per chi è andato a lavorare già da bambino; non è così per chi è emigrato in un paese non suo. Non è così per chi, in casa ha dovuto misurarsi con problematiche affettive, economiche, di salute dei genitori o dei parenti. Insomma a volte i ragazzi vengono ritenuti troppo piccoli per affrontare difficoltà quando poi invece sono assai spesso gravati di responsabilità fin troppo grandi per loro. Per tutelare, dunque, veramente i bambini e gli adolescenti, è necessario che gli adulti siano veramente loro dei responsabili; coscienti dei loro limiti e delle loro possibilità; alleati tra loro e capaci di stabilire alleanze con chi sa consigliarli quando non riescono a capire o a dialogare con i loro figli. Così, Veronica e Yina, con i loro 15 anni in fuga, non sono come Thelma e Louise! E se per caso pensano di diventarlo, proprio noi adulti dovremo saper ascoltare e comprendere il perché!
Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49