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« SE LA MAMMA NON E' FELI...VITA E ARTE, GIOCONDA NU... »

EDITORIALE DELLA NOTTE, BESTEMMIA, CULTURA, FILOSOFIA, TEOLOGIA, COSTUME, SOCIETA',

Post n°4516 pubblicato il 02 Agosto 2010 da psicologiaforense

AVVERTENZA IMPORTANTE:
QUESTO E' UN EDITORIALE CHE PUO' INTERESSARE SOLO I MIEI 25  PAZIENTI LETTORI

LA BESTEMMIA: LUCIFERO FU IL PRIMO A SCAGLIARSI CONTRO DIO

POI CI FURONO RE, FILOSOFI, POLITICI, PAPI,  GENERALI E POTENTI DELLA TERRA.....

La prima bestemmia, come si sa dall'antica storia sacra, si è udita in Paradiso, nel regno beato di Dio e degli angeli, quando Lucifero, l'angelo lucente, si scagliò contro il Sommo Signore per prendergli il posto. Per fortuna, l'arcangelo Michele, gridando “Chi come Dio?!” , sguainò la spada e scaraventò Lucifero nell'Inferno, dove l'angelo lucente diventò il Diavolo e, laggiù, continua anche adesso a bestemmiare e a lanciare ingiurie contro Dio.
Bestemmiare, nell'antico popolo ebraico, era un bell'azzardo. “Chi bestemmierà il nome di Dio sia messo a morte”, decretava la legge del Levitico nella Bibbia. Erano tempi, allora, in cui non c'era molta pietà per i peccatori di qualsiasi genere. Quando Gesù volle modificare un pò la situazione, mostrando comprensione anche per i poveri peccatori e per le disgraziate peccatrici, mettendosi perfino a tavola con loro e soprattutto annunciando il perdono delle loro colpe, ecco farisei e gran sacerdoti a inorridire e a gridare: “Costui bestemmia!”. In realtà, come spiega sant'Agostino, per bestemmia, che, dal greco, significa “voce lesiva”, si intende propriamente un'espressione ingiuriosa contro Dio. I testi di morale cristiana, sempre così abili nel creare distinzioni, si sono sbizzarriti a vedere varie classi di bestemmia: c'è la bestemmia del “cuore”, c'è quella del “gesto” e c'è quella della “lingua”. Uno bestemmia dentro di sè, nel proprio cuore, quando nutre un pensiero di odio o di oltraggio contro Dio; e uno può bestemmiare se lancia un gesto ingiurioso contro il Cielo. Accanto a queste bestemmie mute, c'è la vera e propria bestemmia che viene classificata come “vitium linguae”, un peccato della lingua. E se uno la scrive o la stampa? Bestemmiatore anch'egli. Dicono, infatti, i teologi moralisti che bestemmia è l'ingiuria contro Dio che esce dalla bocca o dallo scritto. Si dice che oggi nel mondo siano i cristiani soprattutto ad avere questo orribile vizio della bestemmia. Pare che non l'abbiano i musulmani, così rispettosi di Dio che anzi lo invocano con 99 nomi di lode. E pare che l'Italia, con l'apporto precipuo di qualche regione, abbia il triste primato di questo “vitium linguae”. Ad andare a spulciare nel nuovo Catechismo della Chiesa cattolica si può trovare, però, che bestemmia non è soltanto la rozza ingiuria che esce dalla bocca di un poveruomo qualsiasi. Dice il Catechismo: “È blasfemo anche ricorrere al nome di Dio per mascherare pratiche criminali, ridurre popoli in schiavitù, torturare o mettere a morte...”. Chissà, forse è anche blasfemo mescolare il nome di Dio quando lo si vuole tirare dalla propria parte, magari per vincere la guerra. Si sa che, alla vigilia della grande guerra del '15-18, a Berlino, a Londra, a Parigi, i rispettivi governanti assistettero a solenni cerimonie di preghiera per invocare la protezione del “Signore degli eserciti” sulle proprie armate.
Sicuramennte, quella
volta, si bestemmiò Dio, a livello di governi, nelle tre capitali europee e si continua a farlo ancora oggi, in tutto il mondo,  incitando alla guerra santa con il grido “DIO LO VUOLE” che è, appunto, la più orribile delle bestemmie.

 
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