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SEPARAZIONE, DIVORZIO, AFFIDAMENTO CONDIVISO, CONTESA DELLA PROLE, ALIENAZIONE GENITORIALE, GIUDICI, AVVOCATI, CTU, CTP

Post n°4664 pubblicato il 14 Settembre 2010 da psicologiaforense

LA NOTIZIA

Anche per Sereni, battaglia legale
con la ex moglie...
per POTER VEDERE I FIGLI.

 

Il portiere del Brescia dedica le sue stupende  parate a Simone e Giorgia: «Non li posso più incontrare, la mamma non vuole».

E' una storia uguale a mille altre dove la contesa dei figli nasconde sempre  problemi economici e psicologici tra ex coniugi. I particolari sempre gli stessi. Il copione anche, conosciutissimo: bimbi collocati presso la madre che, improvvisamente, non desiderano vedere più il padre, prima amatissimo e ammiratissimo.

IL MIO COMMENTO

Se per un momento spostiamo l’ottica sui minori, comprendiamo che la vita nostra,  spesso corrisponde alla mors psichica loro: appunto nella logica di una guerra che non si fa problemi a sacrificare, come i civili nelle guerre guerreggiate i bambini.
Avvocati, psicologi, operatori sociali, dovrebbero sostituire alla logica della “mors tua vita mea” una logica di tipo “vita tua vita mea”.Quindi il loro agire, nei limiti del possible, dovrebbe far crescere la genitorialità.

Ma tutto questo fa parte di propositi idealizzati, ANCHE CON L’AFFIDO CONDIVISO, infatti, quando diciamo che dai figli non si divorzia enunciamo un ideale che spesso non è raggiungibile. In questi casi è più sensato e meno onnipotente limitarsi a stabilire confini, compiti, regole senza prescrivere la necessità di collaborare quando manca la capacità stessa di farlo (è il caso delle coppie perverse).
Se si mettono dei paletti ed ognuno sviluppa la sua parte di genitorialità c’è la possibilità che prima si ignorino e poi, in proiezione futura, arrivino al riconoscimento dell’altro come genitore.

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