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RIFLESSIONI, PENSIERI, SCIENZA, PSICOLOGIA, MAL D'AMORE, PSICOPATOLOGIA, PASSIONE, MALATTIA, PSICOTERAPIA,

Post n°4737 pubblicato il 01 Ottobre 2010 da psicologiaforense

LA RIFLESSIONE DELLA SERA

 

LA PASSIONE È UNA MALATTIA MENTALE.


SOFFRI PER AMORE? VAI DAL MEDICO

 

Qualcosa, dopotutto, vorrà pur dire se il lessico “specialistico” ruota così irresistibilmente intorno al campo semantico della medicina. Soffrire per amore, avere il batticuore o il cuore infranto, essere consumati, o, addirittura, pazzi d'amore. O, ancora, febbre d'amore, amore morboso, amore malato. Per non ricordare che alcune espressioni correnti che rimandano a stati patologici di diversa intensità, dall'innocua febbre alla tachicardia, per arrivare addirittura alla malattia mentale, usata comunemente come metafora per descrivere l'esaltazione del sentimento d'amore, tanto che persino nella nostra contemporaneità così smaliziata una delle dichiarazioni più diffuse è “ti amo da impazzire”.
A  confermarci ora che l'amore, in certi casi, è, o può essere, una malattia è una ricerca che sarà pubblicata in novembre sulla rivista The Psycologist 2010.  Non è una novità. La più aggiornata esegesi psicologica e psichiatrica  non solo parla di  “mal d'amore” ma anche dimostra che tale patologia   è ampiamente sottovalutata. Avere il cuore infranto, “consumarsi” per un amore non corrisposto, si traduce in una vera e propria sindrome  psicofisica, accompagnata da una costellazione di sintomi che comprendono, secondo gli stadi: manie, depressione/esaltazione, crisi di pianto, mutamenti d'umore, pensieri ossessivi, insonnia, perdita d'appetito, immagini ricorrenti e persistenti, pulsioni superstiziose e ritualistiche, incapacità di concentrazione, disordini compulsivi e ossessivi, come il ripetuto controllo della posta elettronica per verificare l'arrivo di messaggi o la dipendenza dal telefono. Ce n'è abbastanza per configurare la presenza di quello che secondo i criteri medici riconosciuti è indicato come un quadro tipico psicopatologico. Eppure, negli ultimi due secoli questa vera e propria malattia ha smesso di essere diagnosticata come tale e mai  troviamo  un paziente inviato dal medico generico in quanto malato d'amore. E, forse, lo stesso malato non avrebbe le parole per raccontarla, la sua malattia, e ricorrerebbe alla semantica volgarizzata e impoverita della medicina e della psichiatria (depressione, paranoia, stress, disturbi alimentari, insonnia, ecc…).
Il tempo dirà se è arrivato il momento di medicalizzare il mal d'amore e se entrerà come nuova entità nosologica nella classificazione Internazionale delle malattie (ICD) o nel DSM passando dalle mani dei poeti, pittori, degli scrittori, degli sceneggiatori, dei filosofi, dei cantanti pop in quelle degli psicoterapeuti e degli psichiatri.

 
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