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RIFLESSIONE DELLA SERA, DROGA, DIPENDENZE, GIOCO, AMORE, DELINQUERE, UCCIDERE, MANIE, OSSESSIONI, EMOZIONI,

Post n°4756 pubblicato il 05 Ottobre 2010 da psicologiaforense

LA RIFLESSIONE DELLA SERA

Copyright © by Psicologiaforense

NON RIESCO A FARE A MENO DI ....

 

 

La “droga”…  è qualunque cosa che provochi dipendenza, faccia deragliare la vita dai binari della normalità. Il giocatore che vive soltanto per scommettere, che lavora soltanto per avere soldi da perdere. Gli uomini e le donne che cercano ossessivamente l'anima gemella, ubriacandosi d'amore, rimbalzando da un “colpo di fulmine” all'altro. Ma anche i coniugi che, nonostante il disastro del matrimonio, pensano di non poter fare a meno dell'«amara» metà, opprimente, violenta, nefasta. A ben guardare anche il delinquere è una forma di dipendenza. Una sfida alla legge e alle istituzioni, un gioco che offre sensazioni sempre più forti indipendentemente dal bottino che si ricava, dai normali rapinatori agli assassini seriali, schiavi della loro follia di uccidere, stuprare, torturare.
Vari studiosi della psiche umana hanno elaborato regole e modelli per capire quando un'attività diventa una dolorosa mania. Il drogato dell'azzardo, per esempio, scopre il gioco per caso. Un mazzo di carte, la roulette, i dadi, sono all'inizio una dolce fuga dalla normalità, una fonte di emozioni, sfide, piaceri. Poi, d'un tratto, si tramutano in galera. Il gioco diventa ossessione. Il giocatore pensa solo alle esperienze passate e a come procurarsi il denaro per le successive avventure. Ha bisogno di aumentare le puntate per provare stress ed eccitazione. Cerca di smettere ma non ce la fa. Ed è irrequieto e irritabile se non riesce a giocare. È disposto a commettere azioni illegali pur di arrivare al tavolo verde. La sua vita non ha senso al di fuori del gioco, la normalità non esiste più. Prima di essere un marito, un padre, un lavoratore, dipende esclusivamente dall'oggetto della sua passione. E non riesce più a staccarsene. Naturalmente in questo schema potete metterci qualunque cosa, l'alcol o gli occhi dell'amante, la droga o i dadi del backgammon. Il risultato non cambia. Capire dove passa il confine tra il giusto piacere di un'emozione e il dolore della dipendenza non è facile. E nemmeno capire perchè uomini e donne normalissimi e sani, d'improvviso, si perdono negli abissi di manie devastanti. La risposta si trova nell'ambiente che ci circonda, nelle scelte che abbiamo fatto, negli eventi che ci sono accaduti. La risposta è laggiù nelle pieghe più profonde dell'animo, nei sentimenti di noia, incompetenza, frustrazione, angoscia che rendono insopportabile la vita quotidiana “normale” e “sana”.

 

 
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