Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

 

 
« LA NOTIZIA CURIOSA DEL G...TROLL, MOLESTATORI, CURI... »

CHI HA UCCISO SARAH,VERITA', INDIZI, PROVE, CALUNNIE, BUFALE, DICERIE, COUP DE THÉÂTRE, DELITTO ROMANZATO

Post n°4832 pubblicato il 20 Ottobre 2010 da psicologiaforense

 

PERSONAGGI IN CERCA DI AUTORE


Copyright © by PSICOLOGIAFORENSE

ULTIMISSIMA, SECONDO GLI INQUIRENTI:
" AL MOMENTO DELL'ATROCE ASSASSINIO DI SARAH FORSE LO ZIO MICHELE  NON C'ERA O SE C'ERA DORMIVA..."

 


Confrontarsi con il delitto della povera e innocente Sarah Scazzi è come entrare nel bosco di Atro creato da Tolkien: un mondo ombroso dove viti intricate e foglie cadute celano misteri che, forse, sarebbe meglio non svelare.
Si scopre adesso che lo zio orco e padre-padrone (violentatore delle figlie) forse non è neppure l'attore principale e che,
nelle relazioni familiari era sicuramente relegato sullo sfondo: un marito e un padre in balia degli umori di moglie e figlie.
In questo orrendo delitto che è come un libro ancora tutto da leggere la televisione, unica vera protagonista, ci propone continui "coup de théâtre" e continui "riassunti", ma qui  le sintesi romanzate non servono:  perché inducono alla chiusura del libro cioè a seppellire la “verità”. I libri (i delitti), invece,  vanno aperti, sfogliati, dissolti nella loro presunta unità per pensare e pensare significa sottrarsi all'adesione acritica per aprirsi alla domanda, significa interrogare le cose al di là del loro significato abituale reso stabile dalla pigrizia dell'abitudine.  Questo lavoro  non è adatto per coscienze beate che, rinunciando al rischio dell'interrogazione, confondono  il rispetto della vittima con la profondità del sonno. E' adatto invece a chi pratica la critica criminologica. In questa prospettiva la condizione di veglia che la critica dischiude non è un atteggiamento teorico perché non ci sono regole capaci di garantire l'esercizio critico, né criteri in grado di tradurlo in un metodo. La critica criminologica è crisi, quindi congedo dal modo abituale di pensare per itinerari di cui non si conoscono ancora limiti e confini. E può essere che, alla fine,   ci si accorga  di aver percorso solo quel terreno che già si abitava, come se per ognuno di noi (spettatori, vittime e carnefici) non ci fossero altre strade oltre a quelle da sempre percorse.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963