LA RIFLESSIONE:
Il mio onomastico mi offre l'opportunità per una breve riflessione di carattere generale.
SI sa ormai che nel corso dell'ultima generazione, insieme agli altri sconquassi, è venuta verificandosi in Italia una senza precedenti. Il patrimonio ONOMASTICO nazionale, che fino al principio degli Anni 80 s'era mantenuto stabile intorno ai quattromila nomi (circa il doppio contando anche le numerosissime varianti regionali), s'è infatti gradualmente ridotto a non più di mille. Gli altri sono praticamente spariti dalle iscrizioni all'anagrafe. Quanto ai mille ancora in circolazione, una parte non trascurabile è costituita da nomi stranieri più o meno italianizzati, o da stravaganti appellativi di nuovo conio, direttamente o indirettamente ispirati dalla tv. Questo però è il male minore. Il maggiore è che, all'estremo opposto, le preferenze si sono andate restringendo a una ventina di nomi normalissimi in apparenza, ma dei quali s'è scoperto che rappresentano, statisticamente, più di un terzo dei nati negli ultimi 15 anni. E la situazione si va aggravando. Pochi sono ormai i bambini che non si chiamino Alessandro, Riccardo, Andrea, Matteo, Simone..... Pochissime le bambine che non si chiamino Martina, Chiara, Sara, Giulia.... . Come uscire da questa nomenclatura di massa? La prima cosa da considerare è che gli appellativi esotici e stravaganti sono tutti dello stesso stampo, della stessa matrice direttamente o indirettamente televisiva. E in questo senso sono essi stessi dei nomi di massa: una specie di povera uniforme, di da quattro soldi, che contraddice in pieno alle loro pretese di originalità ed eleganza.
Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49