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PRIVI DI INTELLIGENZA SESSUALE, ITALIANI A LETTO, DELUSIONE FATALE, STUDI, RICERCHE,2014

Post n°8095 pubblicato il 17 Novembre 2014 da psicologiaforense

Sesso: gli italiani bocciati a letto, 2 donne su 3 insoddisfatte. Oggi 2014, epoca della libertà sessuale, ancora molte, troppe   donne non sanno cosa sia un rapporto veramente appagante: il 10%, infatti, non ha mai provato un orgasmo, il 30% non lo ha mai raggiunto con un partner, mentre altre assistono impotenti a un progressivo calo della soddisfazione sessuale...



 

 

SESSUALITÀ:
MORTIFICATI MA RASSEGNATI ALLA MEDIOCRITÀ
 

Il sesso dovrebbe essere  passione, emozione, piacere fisico, ma soprattutto divertimento e comunicazione.   Infatti, riuscire a raggiungere e a dare il massimo del piacere è il desiderio di ogni donna e di ogni uomo. Poche esperienze sono così intime, appaganti e misteriose come la soddisfazione del proprio partner....  Invece sono 13 milioni, cioè 2 su 3, le italiane insoddisfatte della loro vita sessuale. Il motivo? Rapporti inadeguati e troppo sporadici. Al contrario sono 11 milioni gli uomini che non si sento appagati a letto. E' la fotografia scattata da una ricerca di Datanalysis, presentata all'11esimo congresso nazionale della Società italiana di andrologia medica e medicina della sessualità (Siams), appena concluso a Cagliari.

"I risultati dipingono uomini e donne con una consapevolezza diversa del benessere sessuale e di ciò che vorrebbero dai rapporti", ha spiegato Mario Maggi, presidente della Siams e ordinario di Endocrinologia all'Università di Firenze. "Le donne oggi si rendono conto che un disturbo di lui - ha continuato – può avere ripercussioni anche sul proprio benessere e vogliono cercare soluzioni: la disfunzione erettile, uno dei disturbi sessuali più comuni che spesso si associa ad anorgasmia nella partner, è ritenuta un problema della coppia da affrontare in due dal 57 per cento delle donne e appena il 22 per cento degli uomini. Colpisce, poi, la mancanza di dialogo: in caso di disfunzione erettile, il 20 per cento degli uomini non vuole parlarne affatto mentre il 95 per cento delle donne ritiene sia un problema da affrontare. E c'è perfino un 25 per cento di uomini secondo cui è giusto che a trovare una soluzione sia soltanto lei".

 
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Commenti al Post:
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/11/14 alle 19:53 via WEB
Il dovere di porre le basi dell' educazione sessuale è dei genitori o degli insegnanti? IO PENSO che si debba riconoscere la centralità della famiglia nell' educazione sessuale dei figli. Le ricerche psico-sociologiche hanno mostrato l'influsso profondissimo che i genitori esercitano, sin dall' infanzia, sui figli, mentre lo studio della personalità adulta ha posto in risalto l'importanza della azione familiare, sin dai primissimi anni, nella fissazione di tratti, abitudini, atteggiamenti.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 17/11/14 alle 19:56 via WEB
SEMPRE A MIO MODO DI VEDERE, la famiglia, con gli ideali che sono ad essa propri, con il clima affettivo che la contraddistingue, con l'atmosfera di serenità e di cordialità, con la presenza di fratelli e sorelle, della madre, del padre, dei nonni, ecc... con gli habitus che determina, in gran parte, per via inconscia, è un ambiente educativo di primaria importanza e praticamente "insostituibile" .
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/11/14 alle 20:00 via WEB
Come tutti sanno, le esperienze del fanciullo nell' ambito familiare debbono essere considerate I PRINCIPALI FATTORI DETERMINANTI DELLA SUA PERSONALITÀ. Infatti da un lato, nessun altro fattore umano incide tanto profondamente quanto la famiglia nell' offrire al fanciullo una prima impressione di sicurezza o d'insicurezza, nel delineare il suo atteggiamento nei propri o negli altrui confronti, nel formare i criteri morali della sua condotta; dall’altro la famiglia è l'unità sociale fondamentale determinante la personalità sia del fanciullo sia dell'adulto.
(Rispondi)
 
 
 
 
diogene51
diogene51 il 18/11/14 alle 00:27 via WEB
Questo non lo mette in dubbio nessuno ma secondo me la scuola pubblica (ogni tipo di scuola, direi) deve poter surrogare la famiglia se questa è insufficiente o non capace. Non è che la famiglia sia sempre un luogo paradisiaco. In famiglia ci si può odiare, ci si tradisce, ci si picchia (quasi sempre a scapito delle madri), ci si può offendere in vari modi, anche sessuali. Chi non si preoccupa che la propria moglie provi l'orgasmo e dice che "a lei sta bene così, è appagata lo stesso", potrà formare una figlia o un figlio? D'accordo che il problema centrale non è l'orgasmo, ma il gioco e la complicità non ci sono se non c'è interesse reciproco finalizzato anche al piacere... Questa almeno è la mia opinione, Giuliana carissima
(Rispondi)
 
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