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Post n°5408 pubblicato il 25 Aprile 2011 da psicologiaforense
DAL TRAVAGLIO INTERIORE ALLA RICONCILIAZIONE, DAL CONFLITTO AL CONSENSO COME VIVERE SERENI IN UN MONDO D'ANSIA La chiave per una vita serena e per star meglio con noi stessi e con il mondo è la riconciliazione col nostro IO, con la condizione umana e con la realtà nella quale viviamo. La riconciliazione è un processo che corregge e integra. Comprende il convogliare i vari aspetti dell'io, e dei rapporti con gli altri in una reciproca armonia. Nessun aspetto deve far a pugni con un altro, o deve essere sacrificato all'altro. Perchè la riconciliazione abbia luogo devono essere dominati gli impulsi ciechi, l'orgoglio, l'intolleranza e l'autoglorificazione, così come invece vanno accresciuti l'introspezione, l'umiltà e l'umanità. Attraverso la riconciliazione l'io si rafforza tanto da rendere possibile la pace interiore.
Commenti al Post:
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psicologiaforense il 25/04/11 alle 14:47 via WEB
Sì.La complessità caratterizza la condizione umana; nessuno di noi è semplice; nessuno di noi ha sentimenti lineari e costanti.
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silvia il 25/04/11 alle 14:26 via WEB
complimenti, mi è piaciuto molto e mi ha fatto riflettere il tuo post.
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silvia il 25/04/11 alle 14:30 via WEB
a proposito.... vedo che non sono l'unica a pasquetta davanti al computer a riflettere sulla pace interiore.....
(Rispondi)
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maraciccia il 25/04/11 alle 14:44 via WEB
I Principi Azzurri non esistono Giuliana...detto questo mi coccolo come posso...e lo farò finchè potrò, una cosa l'ho capita..nessuno vuol bene a me come me stessa...alla barba dei benpensanti e perbenisti...ho raggiunto poco in vita mia...ma un certo equilibrio si..faccio prima il mio dovere...poi quello che mi aggrada...nel rispetto del mondo... dal mondo non m'aspetto niente. Chi mi amava non c'è più..chi amo ha bisogno ancora di me. Eccomi qui...scopo della vita vedere felice mia figlia..rammarico non poter fare di più per lei...consolazione ...neanche Agnelli è riuscito meglio di me...o Ferrero. Gli ho insegnato come si prende trenta e lode..e..a lavorare per pagarsi i suoi viaggi..e le sue spese...e anche che la felicità non sta nella ricchezza...e rincìgrazio Dio...di com'è...sana e bella..e brava...e ringrazio te...che sei un'amica cara..giunta inaspettata...ma preziosissima..
(Rispondi)
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psicologiaforense il 25/04/11 alle 14:54 via WEB
GRAZIE MARA! Come diceva Bollea nel titolo di un suo bel libro "Le mamme non sbagliano mai". Era un titolo provocatorio, ma non è andato lontano dal vero. Nel tuo caso specifico, come ho già osservato, sei una madre che sa dare alla prole "accoglienza gratuita ma non cieca". E gli ottimi risultati si sono visti tutti.
(Rispondi)
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ZeroRischi il 25/04/11 alle 15:42 via WEB
Non vorrei sembrare troppo semplicistico, ma per vivere sereno, molto semplicemente, evito di farmi prendere dall'ansia! Buon pomeriggio. Francesco
(Rispondi)
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silvia il 25/04/11 alle 17:16 via WEB
Scusa Francesco, tutta la mia ammirazione, non è per niente semplice e nemmeno semplicistico visto che sarebbe la cosa migliore.... ma hai un modo che puoi consigliare per "evitare di farti prendere dall'ansia". Te lo chiede una che fa Ansia di cognome.
(Rispondi)
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ZeroRischi il 25/04/11 alle 20:57 via WEB
Gentile amica, non mi sento perfetto. Semplicemente, quando si presenta un problema cerco di valutarne la portata e le possibili soluzioni, cosciente dei miei limiti (tanti) e sicuro che l'ansia non mi aiuta a risolvere il problema. Sono sempre stato certo che affrontare qualunque situazione in compagnia del timore (a volte, terrore) di sbagliare è il modo migliore per fallire. Non si tratta di temerarietà, però, o infinita presunzione (che non mi difetta), piuttosto è l'essere cosciente che posso sbagliare e disposto ad accettare gli errori, che possono anche darmi utili indicazioni per non ripeterli. Evitare di farmi prendere dall'ansia, significa essere cosciente dei miei limiti e delle mie capacita e prendere atto che sbagliare non è la fine del mondo per nessuno!... è contorto il ragionamento, ma così evito di farmi divorare dall'ansia: non sarei utile a nessuno dei miei colleghi che mi riconoscono (bontà loro) la capacità di rappresentarli e tutelarli. Un sorriso! Francesco
(Rispondi)
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silvia il 25/04/11 alle 21:19 via WEB
Grazie Francesco! Tutto quello che dici è estremamente pieno di buon senso e credo che tu abbia fatto davvero un bel lavoro su te stesso perchè si intuisce un percorso lungo e serio tra le righe. Ora leggo con calma e cerco di metabolizzare le tue parole per trarne una qualche utilità anche perchè è assolutamente vero che l'incapacità di prendere una certa distanza da questi mortiferi sentimenti porta a sbagliare. Non mi dilungo, in fondo ci siamo capiti.
Grazie e buona notte!
(Rispondi)
(Vedi gli altri 2 commenti )
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ZeroRischi il 25/04/11 alle 22:01 via WEB
Da sempre ragiono su me stesso, con alterne fortune... mi fa piacere esserti stato in qualche modo, utile. Anche tu, però, sei stata utile a me... mi hai stimolato a ragionare su me stesso ancora una volta. Stare con i piedi per terra, è sempre un buon esercizio. Buona notte gentile amica e grazie all'amica PSICOLOGIAFORENSE che ha ospitato il nostro scambio di idee.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 25/04/11 alle 22:10 via WEB
No, no! GRAZIE A VOI FRANCESCO E SILVIA che avete dato vita ad una interessante discussione!
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oranginella il 25/04/11 alle 16:35 via WEB
per essere sereni,bisogna cercare di essere sempre noi stessi e non farsi condizionare da niente..così l'ansia la lasciamo lontana da noi e ognuno di noi vedrà il mondo con i propri occhi..e sarà libero di viverlo come meglio crede.ciao
(Rispondi)
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psicologiaforense il 25/04/11 alle 18:53 via WEB
Sì è così: 1) bastare a se stessi, conoscere se stessi, essere in sintonia con se stessi; 2) essere liberi da condizionamenti. Una sola obiezione: io non ho mai conosciuto una persona così perfetta!
(Rispondi)
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psicologiaforense il 25/04/11 alle 19:04 via WEB
.... ad esempio: tutti abbiamo sentimenti misti, talvolta diametricalmente opposti, e così dicasi delle idee, delle opinioni e dei pensieri su noi stessi, sugli altri, e altrettanto si può ripetere di tutte le cose con le quali veniamo a contatto. I nostri sentimenti non rimangono statici. Essi cambiano continuamente mutando e di qualità e di intensità di volta in volta. Avere sentimenti in conflitto circa problemi, persone e decisioni che prendiamo nella nostra vita è una delle caratteristiche più comuni degli esseri umani.
(Rispondi)
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percasopoetessa il 25/04/11 alle 19:31 via WEB
Fare pace con se stessi è anticipazione di uno stato emotivo stabile e reazionario,nella capacità di comprendere tutto ciò che di negativo di circonda e plasmarlo a nostro gradevole piacimento.Buon tutto_Frid@
(Rispondi)
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psicologiaforense il 25/04/11 alle 21:10 via WEB
Più che far pace con se stessi io direi, in coerenza con il post, RICONCILIARSI CON SE STESSI E CON IL MONDO. GRAZIE x visita e commento Carissima "percasopoetessa" e benvenuta tra noi!
(Rispondi)
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ferrarazzo il 25/04/11 alle 21:46 via WEB
Ottima medicina la riconcialiazione....in primis con il nostro interno e poi con il mondo tutto:-) Ma non è facile....affatto. Buona serata.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 25/04/11 alle 22:03 via WEB
Sì, hai proprio ragione. Quando abbiamo fatto tutte le possibili riconciliazioni della nostra vita - con noi stessi, con gli altri, con i nostri genitori, con i "fantasmi" che ci perseguitano, con il mondo, con i nostri "ex", con fratelli e sorelle, con le figure adulte allevanti, ecc...-resta da fare l'ultima riconciliazione l'unica che rende credibile tutte le altre: quella con la nostra morte. Se non ha luogo la riconciliazione con la nostra "ultima avventura" (la morte)NON POSSIAMO FRUIRE DELLA VITA!
(Rispondi)
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ferrarazzo il 25/04/11 alle 22:59 via WEB
In effetti è così: una volta che si riesca a convivere con il pensiero della morte senza ansia ma con consapevolezza, cambiano le regole del gioco, del nostro gioco in questa dimensione:-)
(Rispondi)
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psicologiaforense il 25/04/11 alle 23:09 via WEB
ESATTAMENTE. La conciliazione con la morte, carissima FERRARAZZO, permette la celebrazione di quella fase che chiamiamo VITA.
(Rispondi)
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Lolablu7 il 25/04/11 alle 22:29 via WEB
La conquista della serenità passa anche attraverso la rinuncia a quell'immaginario che ha preso tanta parte della nostra vita e che ha generato tanti inganni.Occorre approdare dolcemente nel mondo del reale.
Rimane prioritario l'affermato buon rapporto con l'IO.
Trascorso bene la Pasqua?
Un caro saluto, Grazia.
Se non ti dispiace, metterò il tuo blog tra i miei blog amici.
(Rispondi)
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ferrarioretta il 26/04/11 alle 14:37 via WEB
Alzi la mano chi non ha mai provato..l'ansia! Per una cosa o per l'altra,scegliete voi. figli,marito,casa,soldi,calze smagliate..colore del rossetto..che abito indossare..Vedete,quante ansie??
Non la controlli,alcune volte ,anche solo il suono del capmanello di casa...ti chiude la gola,dipende..
E' normale.,,siamo vivi..
L'ansia della morte? Tanti e tanti anni fa,nella mia giovinezza,forte dell'età.era un'idea astratta..
Non ci ho mai pensato veramente con l'ansia,per me personalmente,ma sempre col pensiero di dover abbandonare ..opere incompiute..POI,col tempo,ho capito,che è vero quel dettto:"Chi muore tace,chi vive si da pace"
A quel punto,non la vedo più,la morte come un avvenimento che mi causa ansia,ma lo considero come qualcosa che avverrà..quando qualcuno ..lo deciderà,...punto.
Penso a vivere,ed è già tanto
BUON POMERIGGIO GIULIANA.))
(Rispondi)
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