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« OGGI E' IL GIORNO DEL ...L'IMMAGINE CURIOSA DEL ... »

QUELLO CHE NON POTETE LEGGERE IN GIORNALI O IN WEB, MIO PERSONALE RICORDO DI KAROL WOJTYLA,

Post n°5429 pubblicato il 02 Maggio 2011 da psicologiaforense

SOLO ADESSO CHE SI E' ASSOPITO IL CLAMORE E IL CHIASSO SCRIVO QUESTO MIO RICORDO

KAROL WOJTYLA. IL PAPA CHE HA CAMBIATO LA NOSTRA VITA E LA STORIA

Il 2 di aprile dell'anno di grazia 2005 si chiudeva la vita terrena di Giovanni Paolo II, il Papa venuto dal freddo. Sono trascorsi sei difficilissimi anni eppure “sembra ieri” : dirlo è banale ma dolorosamente vero. Il nostro tempo presente s'è fatto diverso ma la  tramontana  che gela strade e palazzi è quella, antica, di sempre, con le nuvole a far da bisacce colme d'un bene prezioso: il ricordo. Il ricordo d'un grande vecchio infinitamente stanco che torna alla casa del Padre. Via col vento, Karol Wojtyla, come Elia: alla ricerca di Dio, per abbracciarlo.

Anche al funerale c'era vento. Quel doloroso giorno, impetuoso soffiava il vento della Storia, scompigliando le pagine del Vangelo posto a sigillo della bara sul sagrato, trascinando in vaticinio le parole dell'allora Cardinale Ratzinger: “... possiamo essere sicuri che il nostro amato Papa sta adesso alla finestra della casa del Padre e ci vede, ci benedice...”. “Santo, subito Santo “ esplose il ruggito corale della folla ammassata in San Pietro, immediatamente contagiando le piazze, le vie, i vicoli di Roma, del mondo. Sarebbe piaciuta a Giovanni Paolo la Messa in suo suffragio perchè era una volta ancora una “celebrazione di massa”, un inno collettivo al Signore e alla vita, un omaggio alla morte poiché essa prefigura la Resurrezione.

 
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Commenti al Post:
maraciccia
maraciccia il 02/05/11 alle 01:21 via WEB
...ehi..ma tu mi posti a raffica!!..come faccio??...vale sempre il primo commento...adoravo questo papa...sarà anche un grande santo..dolcenotte Giuliana
(Rispondi)
 
 
lupidisoragna
lupidisoragna il 02/05/11 alle 01:47 via WEB
Era un uomo normale tutto immerso in Dio per questo era già santo alla morte
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/05/11 alle 01:59 via WEB
Hai proprio ragione!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/05/11 alle 01:33 via WEB
GRAZIE MARA. In realtà volevo scrivere questo post già ieri sera ma c'era troppo chiasso. Come ho già detto : il chiasso non fa bene e il bene non fa chiasso!
(Rispondi)
 
 
lupidisoragna
lupidisoragna il 02/05/11 alle 01:51 via WEB
hai fatto benissimo, c'era tanto rumore, tanto chiasso, tante mele marce che truffavano i pellegrini, rubavano, scippavano, tantissimi mercanti nel tempio e tutto il "marcio" che vuoi, però: "Il grano cresce con la zizzania, il bene con il male. Ma se il bene cresce accanto al male, allora la natura ha conservato una sua capacità di bene" (Giovanni Paolo II)
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/05/11 alle 02:00 via WEB
E' vero, quando ancora poteva parlare, disse esattamente così
(Rispondi)
 
 
maraciccia
maraciccia il 02/05/11 alle 11:39 via WEB
hai fatto bene...il bene si dovrebbe ricordare sempre...altrimenti si ha come l'impressione che vinca il male...e non è vero...buona giornata
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/05/11 alle 01:38 via WEB
....il 30 di marzo si affacciò di nuovo e fu l'ultima volta. Dopo aver impartita la benedizione ai cinquemila ragazzi venuti da Milano, fece un gesto deciso per chiedere il microfono, ma non aveva più voce. Col cuore che gli batteva furiosamente, Don Stanislao glielo avvicinò. Il Papa aprì la bocca, storcendo faticosamente le labbra ma quello che trasmise l'altoparlante fu una sorta di disperato rantolo. Il giorno dopo eccolo alla Messa delle 11, nella piccola cappella papale. All'Elevazione, improvviso lo trafigge un tremito convulso. Stanislao lo mette a letto con gesti teneri, si direbbe materni. Intanto è arrivato l'Archiatro, l'instancabile dottor Buzzonetti e Don Stanislao gli ricorda la “ferma volontà del Papa di non tornare mai più in ospedale”. Sulle ali del vento corre una “voce sottile di silenzio” che implacabile annuncia l'agonia di Giovanni Paolo II.
(Rispondi)
 
lupidisoragna
lupidisoragna il 02/05/11 alle 01:53 via WEB
Dopo il vento ci fu un terremoto. Ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco. Ma il Signore non era nel fuoco», (cfr. G. Ravasi Il racconto del cielo). E qui esplode la teofania che consolo' Giovanni Paolo II nel giorno amaro in cui la tracheotomia spense la sua voce privandolo del dialogo con la gente. «Dopo il fuoco ci fu una voce sottile di silenzio (qol demamah daqqah) e non appena l'udi', Elia si copri' il volto col mantello...» (1 Re 19,11-13).
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/05/11 alle 02:02 via WEB
BRAVISSIMO! Credo gli sia piaciuta anche la preghiera scelta per il rito di commiato: "Quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo e andavi dove volevi, ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi".
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io.morgana1963
io.morgana1963 il 02/05/11 alle 07:59 via WEB
Lo condivido sul mio spazio facebook questo tuo pensiero, come spesso faccio con i tuoi post Giuliana. Cosi' come lo descrivi, immagino Giovanni Paolo che ci guarda da lassu'. Lui sa che il mondo ha un disperato bisogno d'amore e saggezza.
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peramoresolamente
peramoresolamente il 02/05/11 alle 11:11 via WEB
La Storia è cambiata. Grazie Beato Giovanni Paolo II! Solamenteperamore Francesca.
(Rispondi)
 
lucy.66laluna
lucy.66laluna il 02/05/11 alle 14:23 via WEB
Chi ha percorso la sua via conobbe il dolore e la sofferenza,è un bel post credo di tornare ad esprimere il mio pensiero..grazie lucy
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ferrarioretta
ferrarioretta il 02/05/11 alle 23:07 via WEB
Indimenticabile voce della coscienza di tutti ,mi commuovo ancora a leggere i suoi scritti.e vedere la sua bara,ha rinnovato un dolore che sembrava sopito..
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Jirah
Jirah il 03/05/11 alle 11:11 via WEB
Hai chiamato e son accorso ed ho pianto. Ora sei nel vento ...
(Rispondi)
 
bisiacaquasidoc
bisiacaquasidoc il 13/05/11 alle 18:44 via WEB
Giovanni Paolo II fece cose straordinarie, ma una delle più straordinarie fu proprio di presentarsi così, gravemente ammalato, agli occhi del mondo. Un mondo che da sempre, e oggi sempre più, rifiuta la morte, la sofferenza. Egli ha messo questo davanti agli occhi di tutti, mostrando però che c'è anche una speranza che va oltre la vita. Mi commuove sempre alle lacrime pensare a questo uomo...
(Rispondi)
 
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