Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

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« RIFLESSIONE DELLA SERA, ...ULTIMA ORA, CRIMINOLOGIA... »

FERMIAMO LA NOTIZIA, MORTE, CLASSICO "SCHERZO DA PRETE", BARA, BIMBI, MEMENTO MORI, CHIESA, CINTO EUGANEO,

Post n°5627 pubblicato il 12 Luglio 2011 da psicologiaforense

STORIE, STORIELLE, STORIACCE

BAMBINO, RICORDATI CHE DEVI MORIRE!

LA MESSA DELLO "SCANDALO", CHE HA SCOSSO IL PAESE. IL SACERDOTE AVEVA PREDISPOSTO UNA BARA  DAVANTI ALL'ALTARE.


Si trattava di una messa dedicata ai bimbi della prima confessione ed il parroco ha voluto cogliere la palla al balzo, L'idea è quella del "memento mori", del "polvere siamo e polvere ritorneremo", ma schiaffata così in faccia ad un gruppo di bambini ha messo a disagio molti dei genitori e dei parrocchiani presenti. I piccoli, che il giorno prima avevano ricevuto la prima confessione, si sono trovati di fronte alla bara ed il sacerdote ha chiesto loro: "Cosa pensate ci sia dentro questo contenitore? In questa messa si accettano scommesse".
I bambini hanno dato via libera alla fantasia, credendo che nel feretro ci fosse un morto. Niente di tutto questo: don Gianluca, spostando in modo teatrale il coperchio in legno della cassa da morto , ha estratto un vaso di fiori nello stupore generale. "Dentro a questa bara c'è la vita - ha detto il sacerdote ai fedeli - non si deve riflettere sul valore della vita solo quando si va a un funerale, dobbiamo farlo ogni giorno".  "Ai miei fedeli - ha raccontato in seguito il parroco - ho voluto dire, con un'immagine di forte impatto, che per chi crede la morte non è l'ultima parola, ma solo la penultima". "Un modo - è il commento di don Gianluca - per esorcizzare la paura della morte e insegnare a pensare che questa è solo la prima tappa di un cammino".

 
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Commenti al Post:
DgVoice
DgVoice il 12/07/11 alle 17:42 via WEB
Forse l'argomento morte, coì inaccettabile per noi umani, è l'ultimo argomento che affrontiamo con i nostri figli e quando lo facciamo esprimiamo loro quelli che sono i notri credi personali (don gianluca ha espresso l'idea della vita dopola morte) Indipendentemente dal crederci o meno esiste l'esigenza di insegnare alle generazione future il rispetto e l'apprezzamento per la vita, responsabilità in primis che hanno i genitori. Lo ritengo anche io fondamentale.
Un affettuoso abbraccio RoSs di Radio DgVoice
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 12/07/11 alle 22:56 via WEB
SALVE!!! Hai ragione sotto il profilo culturale. Infatti manca un approccio consapevole alla morte. Bisognerebbe studiare la morte per amare di più la vita. Nel caso di specie tuttavia il parroco avrebbe dovuto concordare il tutto con i genitori. Al contrario, la sorpresa-provocazione ha fatto sorgere negli adulti allevanti meccanismi difensivi di rifiuto, di negazione, di spostamento, ecc... che hanno vanificato e nullificato l'aspetto pedagogico di questa iniziativa.
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 12/07/11 alle 18:14 via WEB
ahahahahah..e bravo Don Gianluca..che scherzetto!! Non lo avrei fatto ad una prima comunione...dai. Detto questo sicuramente la morte e la vita si toccano.Per chi crede la morte è la prima tappa di un cammino. Io credo che lo spirito si riunisce in un Tutto dopo la morte..questo per me è tornare con chi abbiamo amato nella vita e con chi ci ha amato..in un Tutto felice e completo. Il Paradiso insomma.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 12/07/11 alle 23:03 via WEB
Quando si è coscienti di morire, il modo in cui muore un cristiano è diverso da quello di un ateo o di chi crede nella reincarnazione. I diversi modi in cui il mondo si presenta agli occhi di chi muore determinano i diversi modi del suo morire. D'altra parte, i diversi modi di vivere e di morire - che appaiono un poco alla volta, lungo la storia dell'uomo - possono avere qualcosa di comune. RICHIAMO la tua attenzione, CARA MARA, sulla circostanza che il significato radicale della parola "nulla" - il significato che, ad esempio, è presente nel concetto cristiano di "creazione dal nulla" - compare solo a un certo punto della storia: quando la filosofia greca, COME TU SAI, incomincia a pensare la differenza infinita tra l'"essere" e il "nulla". Da allora morire significa andare nel nulla. E da allora si è incominciato a morire con la convinzione che almeno il corpo, con la morte, diventa nulla. La cultura del nostro tempo pensa ormai che con la morte se ne vada nel nulla tutto ciò che noi siamo. Ci si adopera per differire il più possibile la morte; ma che essa sia l'annullamento dell'uomo è la convinzione comune ai diversi modi in cui l'uomo muore nella civiltà occidentale (che ormai ha conquistato tutte le altre). Morire significa andare nel nulla: esser morti significa esser nulla.
(Rispondi)
 
 
 
maraciccia
maraciccia il 13/07/11 alle 01:05 via WEB
Eppure è dal Nulla che è scaturito l'Universo..o no? con questo non dico che non amo la vita...dico solo che sarà polvere il corpo,non nulla. E lo spirito tornerà allo Spirito e il Nulla sarà di nuovo Tutto...cioè saremo di nuovo nello Spirito di Dio..per me..
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 13/07/11 alle 01:15 via WEB
Sì, però non c'e' alcuna salvezza dal NULLA, perchè, appunto COME DICI TU, il mondo viene dal niente e finisce nel niente. E la situazione non cambia molto se ci aggiungiamo un Dio creatore e distruttore. L'ateo e il credente credono, appunto, alla stessa cosa. Oggi è questo il senso che diamo al mondo. E determina la sbandamento della gente.....
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maraciccia
maraciccia il 13/07/11 alle 18:45 via WEB
perchè oggi questo è provato..ma resta tanto da scoprire..e e trovarsi tutti in Spirito divino non vuol dire niente...vuol dire Tutto
(Rispondi)
 
zanna1999
zanna1999 il 12/07/11 alle 19:03 via WEB
Se nella Bibbia c’è scritto “polvere ritorniamo” mi chiedo perché la gente specula tanto sulla “vita” dopo la morte..si vive ora e adesso ..una volta morti siamo morti e basta ..Clik.Spento…come il pc.Ha ha ha ha ..buona serata cara Giuliana
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psicologiaforense
psicologiaforense il 12/07/11 alle 23:07 via WEB
CARISSIMA ZANNA BUONA NOTTE!!! Vi sono diversi modi di morire perchè vi sono molti modi di vivere. Morire è infatti l'ultima cosa che si compie vivendo. Già in senso biologico esistono diversi modi di morire (per malattia, di colpo, più o meno ridotti allo stato vegetativo, con maggiore o minore sofferenza fisica ecc.). Ma anche in senso culturale si muore in modi diversi.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 12/07/11 alle 20:04 via WEB
BENVENUITA GILDA. SONO FELICISSIMA DI VEDERTI QUI!!
(Rispondi)
 
 
kinderella.lilla
kinderella.lilla il 12/07/11 alle 20:10 via WEB
Maaaaaaa....streghetta....mi hai cuccato subito :-) Venendo al post:sono d'accordo che bisogna insegnare ad esorcizzare lo spettro della Morte,ma NON in quella maniera traumatica..Quando ero piccola;ero terrorizzata dallo spettro della morte e dalla "vendetta" di Dio! 3 anni fà ho fatto un post proprio in tal merito.Magari domani te lo invio...Ho una bronchite che mi sta stroncando...sto sempre a letto perchè non forze...smackkk tesoro bello ^_*
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 12/07/11 alle 23:09 via WEB
La penso anch'io così, specialmente conoscendo il contesto socio-culturale in cui il fatto "pedagogico" è avvenuto. Però questo parroco, almeno, ci ha provato........
(Rispondi)
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 12/07/11 alle 20:21 via WEB
Non mi piace tanto come metodo,anche perchè,non si sa come un bambino reagisca,se in casa ne abbiano mai parlato e come abbiano affrontando l'argomento.. Qualcuno probabilmente avrà giocato,qualcuno forse no.. BUONA SERATA GIULIANA:))
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 12/07/11 alle 23:15 via WEB
CARISSIMA ORETTA quando ti pronunci si sente subito la parola di una donna che parla perchè ha visto, ha sperimentato sulla sua pelle, conosce i problemi dell'età evolutiva, ha educato, ha ascoltato con empatia i bimbi, sa, esattamente, come possono reagire, ecc.... P.S. SE io potessi ti conferirei la Laurea Honoris Causa in Scienze dell'Educazione........
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 12/07/11 alle 20:08 via WEB
Ooops! B E N V E N U T A !
(Rispondi)
 
 
kinderella.lilla
kinderella.lilla il 12/07/11 alle 20:14 via WEB
Ah,a proposito:se fosse veramente successo a Rivadolmo:non andrebbe più nessuno a messa...ciao ragazza che tutto vede e tutto sà ;-) smackkkkkkkk TVB
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 12/07/11 alle 20:43 via WEB
Eheheheheheh. No, bimba bella è proprio la tua chiesa in quel di CINTO EUGANEO!
(Rispondi)
 
 
 
 
kinderella.lilla
kinderella.lilla il 12/07/11 alle 20:55 via WEB
NOOOOOOOOOOOOOOO.....Non ci posso credere.......domani lo chiedo a mia cugina!Ho saputo che sui Colli,a Teolo,ci sono i piromani...speriamo che li prendano subito grrrrrrrr....
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
kinderella.lilla
kinderella.lilla il 12/07/11 alle 20:58 via WEB
P.S. "Dimenticavo di dirti:TVB,splendida fanciulla Euganea"
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 12/07/11 alle 23:19 via WEB
Grazie amica mia carissima. ECCO QUI: http://mattinopadova.repubblica.it/dettagl...one=EdRegionale Predica-choc a Cinto Euganeo Bara vuota alla messa dei bambini Il parroco: "Vi spiego la vita e la morte" Don Gianluca Santini: «Grandi o piccoli finiremo tutti qui dentro» Una bara collocata davanti all'altare durante la messa dedicata ai bambini della prima confessione. Un segno forte, macabro e choccante, quello scelto dal co-parroco dell'Unità pastorale di Cinto, don Gianluca Santini, per parlare di vita durante la messa della domenica. Probabilmente devono aver pensato di aver sbagliato celebrazione i tanti fedeli che alle 9.30 sono andati a messa a Valnogaredo. Come ogni domenica c'erano tanti parrocchiani, ma c'erano anche tutti i bambini della terza elementare, che sabato pomeriggio si erano avvicinati per la prima volta al sacramento della confessione. Sono arrivati in chiesa accompagnati dai genitori, trovandosi subito davanti una bara chiusa, messa davanti all'altare. Un impatto inusuale e per certi aspetti sconvolgente, accompagnato da un inevitabile mormorio di sottofondo durato tutta la prima parte della celebrazione. Curiosità mescolata ai più svariati commenti. Nessun morto, nessun funerale. La bara era messa in posizione rovescia rispetto a quanto avviene di solito e il coperchio era soltanto appoggiato. Le risposte alle domande dei fedeli increduli e stupiti sono arrivate al momento dell'omelia, quando don Gianluca, avvicinandosi con il microfono alla bara, ha esordito: «In questa messa si accettano scommesse...». Dopo qualche istante di silenzio, il sacerdote ha lanciato un invito, dicendo: «Provate a pensare che cosa ci può essere all'interno di questo contenitore». I bambini della prima fila, nella loro ingenuità, hanno risposto subito, quasi divertiti: «C'è un morto». Gli adulti, un po' meno divertiti, hanno invece evitato di dare una risposta. Il sacerdote è rimasto per qualche minuto a parlare con i ragazzini, con le mani appoggiate a quella bara che sembrava quasi un pulpito. Alla fine, tra lo sconcerto generale, ha alzato il coperchio della cassa, lo ha appoggiato sui gradini dell'altare e ha estratto dalla bara un vaso di fiori. Lo ha mostrati ai fedeli, dicendo: «Dentro a questa bara c'è la vita». Nella domenica in cui il Vangelo parlava della resurrezione di Lazzaro, dunque, il parroco di Cinto ha scelto uno dei simboli della morte per parlare della vita. E ha aggiunto, indicando quella bara aperta: «Prima o dopo, grandi o piccoli, finiremo qui dentro». «Non si deve riflettere sul valore della vita solo quando si va a un funerale - ha spiegato al termine della messa - dobbiamo farlo ogni giorno». Indubbiamente, don Gianluca è riuscito a far riflettere i suoi fedeli, che se ne sono andati sbalorditi, stringendo i loro piccoli.
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ormalibera
ormalibera il 12/07/11 alle 20:24 via WEB
Non credo che sia questo il modo migliore per insegnare ai bambini. E neppure il contesto. Ai bambini si insegna giorno dopo giorno con gli eventi della vita. E' il nostro personale approccio con la morte che può aiutare i bambini ad amare questa vita. Come la vediamo noi, la morte. Rimetterla al giusto posto nella vita, non sfuggirla, non rinnegarla e neppure dimenticarla. Un sorriso
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psicologiaforense
psicologiaforense il 12/07/11 alle 23:20 via WEB
GRAZIE DAVVERO ORMALIBERA PER QUESTO TUO INTELLIGENTE CONTRIBUTO!
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 12/07/11 alle 23:32 via WEB
.....segue ORMALIBERA..... PIU' IN GENERALE: TU propugni, inderettamente, una pedagogia che è "mestiere di vivere" e che affronta, finalmente e gradualmente, i problemi prima o poi inaggirabili della malattia, della morte, della separazione. In una parola i problemi che ci fanno toccare i limiti invalicabili dell'esistenza.
(Rispondi)
 
mauroguidi17
mauroguidi17 il 12/07/11 alle 20:35 via WEB
Immagine di forte impatto emotivo ma forse non del tutto sbagliata come congegnazione. Io comunque, mi asocio alla citazione di tale Woody Allen: non e’ che ho paura di morire... è che non vorrei essere li’ quando questo succederà.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 12/07/11 alle 23:35 via WEB
eheheheheheh Ma superando quanto ci racconta il mitico WOODY ALLEN, questi appuntamenti con il dolore possono diventare momenti dell'incessante processo di individuazione che in PSICOLOGIA si identifica con l'esistenza stessa della persona. Solo la prova del male e della sofferenza può aiutarci a sopportare l'uno e l'altra facendone parte di noi stessi. Il resto è palliativo. E', se vuoi carissimo, Valium o Prozac. Ma le molecole di un farmaco non diventano, come le esperienze esistenziali, carne e sangue del nostro corpo.
(Rispondi)
 
percasopoetessa
percasopoetessa il 12/07/11 alle 20:52 via WEB
Esterefatta, rabbrividisco solo al pensiero della visione e alla conseguente apertura con relativa proclamazione.Non credo sia il modo giusto per predicare la parola del Signora, ma è una mia opininione.Buona serata cara_Frid@
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 12/07/11 alle 23:39 via WEB
CARISSIMA FRIDA TI AUGURO UNA FELICISSIMA NOTTE! Hai perfettamente ragione non è così che si fa, prima vanno coinvolti tutti i genitori... poi i bimbi. Anche perchè non si può far "superare" ai bambini la paura della morte quando gli adulti allevanti ne sono terrorizzati.
(Rispondi)
 
francesconapoli_fn
francesconapoli_fn il 12/07/11 alle 21:58 via WEB
L'intenzione del sacerdote non sembra cattiva, ma poteva decisamente esporre la cosa in altro modo e non certo in una messa dedicata ai bambini. Di certo una uscita quasi teatrale da parte del prete.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 12/07/11 alle 23:44 via WEB
Sì, esattamente. Direi quasi un "coup de théâtre" un po' troppo istrionico. Ma credo anch'io che le intenzioni fossero buone. P.S. Si sa però che la strada dell'inferno è lastricata di buone intenzioni...........
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maristella0109
maristella0109 il 13/07/11 alle 01:36 via WEB
perchè non ci si è messo dentro lui per dare il buon esempio ?
(Rispondi)
 
donata_57
donata_57 il 13/07/11 alle 08:49 via WEB
Forse il ssabato aveva visto "Ciao Darwin" e si è ispirato a Laurenti quando fa "Frattazzo da Velletri" quello che dice sempre a Bonolis "ricordati che dvi morire".Scherzi a parte mi sembra un modo un pò troppo crudo per parlare di morte a dei ragazzini.Forse una predica del genere poteva farla durante un funerale e dire a igenitori di parlarne ai figli. O almeno concordare con i genitori non tanto l'argomento quanto le modalità di esposizione dello stesso. Ciao Buona giornata
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desertodigobi65
desertodigobi65 il 14/07/11 alle 07:54 via WEB
a me non piace x niente questa idea di prete.
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