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ATTUALITA', SMEMORATI GRAZIE A INTERNET , WEB IMPIGRISCE IL CERVELLO, SCIENZE, TECNOLOGIE, PSICOLOGIA, CERVELLO,

Post n°5632 pubblicato il 15 Luglio 2011 da psicologiaforense

INTERNET TI SUCCHIA IL CERVELLO

DOBBIAMO PIANGERE LA  FINE DELL'HOMO SAPIENS?

Internet ci cambia il cervello e lo fa diventare pigro. Così ci si istupidisce, si perde la memoria e diminuiscono le capacità di apprendere. Lo dice una ricerca della Columbia University che dimostra come si tenda a non memorizzare più informazioni che facilmente possiamo trovare con un clic. In questo modo il web è diventato la nostra "memoria esterna" cui facciamo continuamente affidamento.

 
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Commenti al Post:
maraciccia
maraciccia il 15/07/11 alle 12:43 via WEB
...indubbiamente deve essere vero...visto che chiaramente internet da dipendenza...sai che guaio se dimentico le mie pass...ogni tanto mi capita di sbagliare....come farei a collegarmi?...però leggo..vado a cercare gli argomenti che mi interessano..le notizie che voglio approfondire..un museo che non vedrò mai..insomma..non tutto negativo
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 15/07/11 alle 13:36 via WEB
No, non è tutto negativo. Ogni volta che c'è stata una scoperta tecnologica (cinema, telefono, radio, TV, ecc....) il nostro cervello si è modificato. Internet è diventato un esempio di quello che in psicologia chiamano 'memoria transattiva' e cioè un 'deposito' che memorizza per noi le informazioni che possiamo ritrovare quando vogliamo, senza bisogno di memorizzarle nel nostro cervello.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 15/07/11 alle 13:43 via WEB
.... SEGUE MARA.... La ricerca condotta dalla psicologa Betsy Sparrow è stata presentata sulla rivista 'Science' in un articolo dal titolo "Gli effetti di Google sulla memoria: le conseguenze cognitive di avere le informazioni a portata di mano". Nel documento, la Sparrow suggerisce che invece di ricordare le cose, ora è sufficiente sapere come trovare le informazioni di cui abbiamo bisogno, quando ne abbiamo bisogno. In altre parole, internet nel suo complesso è diventato un esempio di quello che gli psicologi chiamano 'memoria transattiva' e cioè un 'deposito' che memorizza per noi le informazioni che noi possiamo ritrovare quando vogliamo, senza bisogno di memorizzarle nel nostro cervello. I partecipanti allo studio sono stati sottoposti a una serie di quiz, in seguito ai quali venivano 'interrogati' per esaminare cosa ricordavano delle informazioni apprese durante il test. Ai ragazzi è stata data la possibilità di annotare su un Pc offline le informazioni che ritenevano utili. Alla metà di loro è stato detto che gli appunti sarebbero stati disponibili dopo il test, all'altra metà che le note sarebbero state cancellate. Interrogato successivamente, il primo gruppo non ricordava granché di quanto appreso durante il test, poiché tutti confidavano sul fatto di avere a disposizione gli appunti; il secondo gruppo, invece, era riuscito a memorizzare le informazioni apprese durante i quiz. In un secondo esperimento, al primo gruppo veniva detto anche in quale cartella del Pc sarebbero state salvate le informazioni. Bene, il nome della cartella è stata l'unica informazione che questi avevano memorizzato, ma sul contenuto dei loro stessi appunti non veniva ricordato quasi nulla. Morale della favola: il nostro cervello non si affatica ormai più di tanto a ricordare le informazioni, sapendo di poter contare su quella immensa 'memoria esterna' che è diventato il web.
(Rispondi)
 
 
 
 
maraciccia
maraciccia il 15/07/11 alle 13:54 via WEB
beh!!...comodo no??...insomma ..abbiamo un cervello capace di contenere un'infinità d'informazioni....e noi..senza neanche riempire questo...deleghiamo il tutto ad un cervello esterno. Meglio non delegare proprio tutto. Stessa cosa con la calcolatrice se ci pensi..prima facevo i conti a mente...supervelocemente...poi con lìuso del registratore..diventqa difficile far di conto velocemente a mente...ahahah..oppure è l'invecchiamento precoce.
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mauroguidi17
mauroguidi17 il 15/07/11 alle 13:29 via WEB
Io credo che, in un prossimo futuro, potremo essere collegati ad un PC mediante un jack, una presa USB posizionato dietro un orecchio.... avremo tutti una mente enciclopedica e pronta a tutto...
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psicologiaforense
psicologiaforense il 15/07/11 alle 13:40 via WEB
Può essere eheheheheheh ma sarebbe terribile perchè con il "jack", con la presa USB, ecc...ecc... entri nel cervello delle persone ... e le condizioni, le guidi, gli fornisci le informazioni che vuoi (vere o false che siano). In altri termini: gli fai fare quello che vuoi!
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psicologiaforense
psicologiaforense il 15/07/11 alle 13:42 via WEB
.... sapevamo già che un uso eccessivo dei motori di ricerca potrebbe provocare depressione, invidia, riempirci di dubbi e rovinare il matrimonio. Ora, una nuova ricerca della Columbia University suggerisce che un uso smodato di Google potrebbe avere effetti sulla nostra memoria, non nel senso che aumenta la possibilità di dimenticarci le chiavi di casa o che restringe la nostra corteccia cerebrale, ma nel senso che sta cambiando il modo in cui il nostro cervello organizza e conserva le informazioni.
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lucy.66laluna
lucy.66laluna il 15/07/11 alle 13:45 via WEB
Salve a tutti io penso,che tenere in allenamento la mente sia stupendo,come ripetere le tabelline,come i verbi,e cercare chi ne sa piu di te per apprendere,nulla da togliera alla tecnologia che ben venga,ma smuore il vercello sanificà la vivacità...Corro ai fornelli .Lucy Grazie Giuliana proverò ad aprire il blog,anche Frida mi aiuterà...che dio me la mandi buona
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psicologiaforense
psicologiaforense il 15/07/11 alle 13:50 via WEB
Auguri per il blog, vedrai che va tutto benissimo.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 15/07/11 alle 13:51 via WEB
Le implicazioni di questa ricerca sono ancora in fase di elaborazione, ma potrebbero avere una vasta applicazione nel campo della didattica e della formazione. "Con l'avvento dei motori di ricerca, stiamo riorganizzando il modo di ricordare le cose", ha affermato la Sparrow, sottolineando che il risultato del suo studio non dovrebbe allarmare nessuno, in quanto vuole essere solo d'aiuto nella comprensione di come la nostra memoria si è adattata all'era di Google. "Il nostro cervello - ha aggiunto - si affida a internet per la memoria allo steso modo con cui si affiderebbe a un amico o un collega". Già negli anni scorsi, in molti si erano interrogati sulle implicazioni dell'uso di internet sulle nostre capacità cognitive e intellettuali: Nick Carr nell’articolo "Google ci sta rendendo stupidi?" sosteneva che Internet sta assorbendo buona parte delle capacità intellettuali di cui disponiamo, mentre un team di ricercatori guidato dal Professor Gary Small dell’università della California (UCLA) è giunto invece alla conclusione contraria: “la ricerca su internet – sostiene Small – innesca una complicata attività cerebrale che può contribuire a tenere in esercizio e a migliorare le performance cognitive, con potenziali benefici per le persone di mezza età e gli anziani”.
(Rispondi)
 
ferrarazzo
ferrarazzo il 15/07/11 alle 14:12 via WEB
Ciao Giuliana, in effetti l'homo sapiens e il sapiens sapiens sono stati superati dalla preistoria:-) In autentici meticci, testo edito da meltemi.edu e a cura di Francesco Pompeo si possono trovare gli elementi utili per capire certi sorpassi...ma non anticipo nulla. Buona lettura:-) e prossimi post sull'argomento:-)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 15/07/11 alle 15:40 via WEB
CIAO FERRARAZZO, TUOI COLLEGHI SUL MESSAGGERO SCRIVONO: "La tecnologia è talmente integrata nelle abitudini quotidiane da influire sulla memoria dei cittadini contemporanei. Il Web, in particolare, ha modificato la capacità di apprendimento: si tende a immagazzinare meno informazioni confidando sulle capacità di memorizzazione di Internet e computer. Lo ha dimostrato la ricerca di alcuni neurologi statunitensi pubblicata su Science. Il pericolo è di diventare smemorati nel tempo. «Facciamo troppo affidamento sulla tecnologia - commenta Betsy Sparrow, coordinatrice della ricerca - e l'abbiamo trasformata nella memoria transattiva. Un magazzino, cioè di informazioni esterne al nostro cervello». Internet, dunque, come estensione della nostra memoria, ma, sottolinea la ricercatrice, «corriamo il rischio di un'autentica e grave amnesia nel caso in cui il contenuto venga danneggiato». Il problema riguarda in particolare i più giovani: questo non significa doverli privare del computer, ma orientarli verso un uso «con attenzione - commenta Paolo Maria Rossini, ordinario di Neurologia alla Cattolica di Roma e studioso di memoria - La capacità di memorizzare si costruisce dall'infanzia fino ai diciotto anni. Bisogna aiutarli». Ritornare, dunque, a stratagemmi tradizionali come imparare a memoria poesie? «Anche oggi i bambini e i ragazzi sono costretti a fare esercizi di memoria - sottolinea Rossini - non sono così necessarie le poesie. Ma è certo che devono imparare a depositare e trattenere per poi utilizzare in diversi processi intellettivi».
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peramoresolamente
peramoresolamente il 15/07/11 alle 15:12 via WEB
Internet ha reso le persone più libere..in tutti i sensi. Oggi L'Uomo è molto più sapiens e più social. Non tutto va buttato. Non tutto va preso. Solamenteperamore Francesca.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 15/07/11 alle 15:33 via WEB
La calcolatrice per fare le somme, il cellulare per ricordare gli appuntamenti, la posta elettronica per conservare tutto scritto e archiviato, il navigatore in macchina per andare senza pensieri. La memoria non serve. La tecnologia è in grado di sostituire la funzione del ricordo, permette di non fare sforzi e di lasciare la testa libera. I più piccoli possono permettersi di crescere senza dover fissare nulla nell’universo della mente. Né le tabelline, né le poesie, né le strade. Gli adulti sono alleggeriti dal lavoro mnemonico ma rischiano di diventare smemorati anzitempo.
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maristella0109
maristella0109 il 15/07/11 alle 15:26 via WEB
è un'immagine che non metto più nel blog, perchè per me è fin troppo chiara la regressione dell'uomo, non direi solo per l'uso sbagliato di internet, e questa è la storia del mio blog, partito proprio dalla osservazione della società mutata. Ciao !
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psicologiaforense
psicologiaforense il 15/07/11 alle 15:37 via WEB
BRAVISSIMA!In effetti lo si capisce direttamente leggendo il tuo bel blog...
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 15/07/11 alle 15:37 via WEB
....NEL MERITO... «La nostra memoria - spiega Betsy Sparrow che ha guidato la ricerca - è ormai internet. E’ una banca che conserva per noi le informazioni e che è disponibile a dare quando chiediamo. Il pc conserva quel che abbiamo smesso di memorizzare. Così, il nostro cervello non si sforza». Una sorta di intorpidimento delle capacità cognitive. «Facciamo troppo affidamento sulla tecnologia - aggiunge la ricercatrice - e l’abbiamo trasformata nella memoria transattiva. Un magazzino, cioè, di informazioni esterne al nostro cervello». I gruppi di giovani che hanno partecipato allo studio sono stati impegnati in un arduo lavoro di memoria: dovevano rispondere a diversi quiz e, successivamente, provare a ricordare le informazioni che avevano acquisito. A una parte di loro è stato detto che i loro appunti annotati nel pc sarebbero poi stati cancellati e a un altro gruppo che tutto gli scritti sarebbero stati immagazzinati. Interrogato, il primo gruppo, aveva memorizzato le informazioni apprese durante i test mentre il secondo aveva trattenuto poco in testa affidandosi alla possibilità di rileggere il tutto. Una catena di trabocchetti nei quali i ragazzi sono caduti dimostrando la scarsa attenzione che dedicano alla funzione del ricordo e dell’elaborazione delle informazioni. Tutti, comunque, bravissimi nel tenere a mente come arrivare a trovare un file nascosto negli archivi del programma ma assolutamente incapaci di ricostruire, seppur con uno sforzo, quello che lì dentro avevano precedentemente messo. «Internet è ormai la nostra memoria - conclude la ricercatrice - Ma corriamo il rischio di un’autentica e grave amnesia nel caso in cui il contenuto venga danneggiato». Anche le emozioni e le nostalgie.
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ferrarioretta
ferrarioretta il 15/07/11 alle 22:19 via WEB
Forse la prossima generazione,avrà questo problema,se non si cambiano un pò le abitudini..in famiglia.. Oggi ,è venuta la mia nipotina con mia figlia,ambedue non amano molto Internet,anche usano benissimo il pc..Mi ha detto:"Nonna,spengi tutto ed usciamo,voglio raccontarti della scuola.."Ecco,forse sarà questo il modo di aiutare i nostri giovani.. Internet,il pc,sono mezzi che ci aiutano tantissimo,ma dipende da noi quanto farci conto.. E pur sempre un mezzo meccanico e non può sostituire i nostri pensieri e le nostre emozioni.. E neanche i nostri ricordi,nè la memoria di essi.. Come in molte altre cose,ci vuole la giusta misura BUONA SERATA GIULIANA:)
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