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Cronaca, ultima ora , eventi, cultura, scandali, sfoghi, provocazioni, insinuazioni, allusioni...... e alla fine l'isolamento

Post n°5720 pubblicato il 22 Agosto 2011 da psicologiaforense

SONNACCHIOSA  E CALDISSIMA DOMENICA IN UNA CITTA' DEL SUD

UTOPIE: ASPETTATIVE DELUSE, FALLIMENTO E... ISOLAMENTO

Si è discusso oggi a Bari sull' utopia. Quest'ultima è solo un altro nome della metafisica? Non sarà, cioè, solo l'ideale di una realizzazione compiuta della essenza dell'uomo, della società, del mondo, proiettato nel futuro ma già ben chiaramente riconoscibile da chi se lo rappresenta e vi tende? Una conferma di ciò si può vedere anche nel fatto che l'utopia, nel momento in cui ha vigore, ed è creduta, condivisa, viva, non sopporta il plurale. Chi parla di utopie al plurale sono solo gli storici delle idee, che ne fanno l'inventario quando esse sono già morte e hanno perso la forza di persuadere e di unificare gli spiriti.

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
OSPITE il 22/08/11 alle 00:40 via WEB
L'utopia e' una metafisica - cioe' una visione circa l'essenza autentica della realta' - proiettata nel futuro; come ogni metafisica, presuppone e promuove una comunita' omogenea, che vive gli stessi problemi fondamentali e condivide le medesime tensioni. Per chi e' affamato, diceva gia' un grande pensatore utopico, Ernst Bloch, il paradiso e' un luogo dove si mangia a sazieta'.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 22/08/11 alle 00:42 via WEB
BRAVISSIMO!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 22/08/11 alle 00:46 via WEB
Certo, anche questo richiede una tensione utopica, forse la sola a cui possiamo riconoscere una legittimità; cioè la speranza e l'attesa di un mondo in cui sia possibile la nascita di sempre nuove utopie capaci di convivere e di arricchire la conversazione dell'umanità. Ma per questo occorre mantenere e promuovere attivamente la molteplicità delle culture, fin dalla sua condizione prima, la libertà delle opinioni minacciata dall'omologazione crescente dei sistemi d'informazione. E perchè, invece che di utopia, non parlare semplicemente di progetto?
(Rispondi)
 
 
maraciccia
maraciccia il 22/08/11 alle 01:01 via WEB
Perchè UTOPIA...ha tutto un altro sapore. "Progetto"...è oggettivamente non poetico
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 22/08/11 alle 01:06 via WEB
Meno male che sei arrivata! Ero tanto in pensiero! Stavo per telefonarti.
(Rispondi)
 
 
maraciccia
maraciccia il 22/08/11 alle 01:02 via WEB
Vedi??..ora prova a formar la stessa frase con Progetto..o progetti..
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 22/08/11 alle 01:08 via WEB
Hai perfettamente ragione. Mi aspettavo che Tu con la tua particolare sensibilità poetica cogliessi subito il differenziale semantico e non solo...
(Rispondi)
 
 
 
 
maraciccia
maraciccia il 22/08/11 alle 01:16 via WEB
un progetto dev'essere chiaro e dettagliato, per poter essere portato a termine. L'utopia è tale..perchè è disegno così grande..che non è sicuro che si riesca a portarlo a termine..indica incertezza della riuscita. Almeno così penso
(Rispondi) (Vedi gli altri 4 commenti )
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 22/08/11 alle 01:26 via WEB
Come siamo serie questa sera... il marxismo che è stato la più forte presenza di pensiero utopico nel Novecento ha poi avuto il problema di come mettere insieme la molteplicità delle forme che prende l'utopia con la fede in un "filo rosso" unitario che conduce la storia verso la finale emancipazione.
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 22/08/11 alle 01:29 via WEB
....SEGUE MARACICCIA.... questo è un problema non marginale di ogni utopismo, e anzi segnala la vera ragione per cui l'utopia è scomparsa dall'orizzonte della nostra cultura: la nostra società non è più (fortunatamente? ) un tutto unitario, è frammentata in culture diverse; al punto che una presenza utopica, in essa, tende fatalmente a trasformarsi in una minacca alla libertà dei molti che professano "utopie" differenti. Voler ricreare una tensione utopica quando non c'è più è come voler inventare dei Miti a freddo: un tipico programma dei regimi totalitari di ogni specie.
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 22/08/11 alle 01:31 via WEB
Anche l'Apocalisse, che viene spesso evocata quando si parla di utopia, prima che manifestazione del Messia vero è una smentita dei falsi profeti: se vi dicono che il Cristo è qui, o qui, o là, voi non credeteci. Decidere il momento della manifestazione del vero Messia non è in nostro potere; ciò che possiamo fare è non lasciarci ingannare dai falsi profeti, diffidare delle pretese di unicità e definitività delle utopie, dei miti artificiali che vogliono produrre una rinnovata fede in valori ultimi.
(Rispondi)
 
 
 
 
maraciccia
maraciccia il 22/08/11 alle 01:43 via WEB
Già..e questo è il punto..i valori.. Cambiano anche loro. Senza che ce ne rendiamo immediatamente conto..Il cambiamanto è impercettibile in certi momenti storici..in altri è subitaneo e devastante.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Paolo il 22/08/11 alle 00:50 via WEB
Anche qui, nel web e nelle community, si vive di utopie, di aspettative deluse, di progetti mai realizzati, di isolamento, di falsi miti, di fallimenti, di piccoli scandali....
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 22/08/11 alle 00:54 via WEB
Sì molto spesso è così ma solo quando si disinveste da se stessi per investire tutto nel blog o nel social network......
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maraciccia
maraciccia il 22/08/11 alle 01:08 via WEB
Come si fa a investire tutto nel Blog?..per me è un mezzo di comunicazione..e d'incontro con persone che son lontane, ma con cui posso discutere di argomenti interessanti, per il mio hobby, per leggere altre opinioni oltre le mie. Per uscire dal mio lavoro, insomma un mezzo veloce per comunicare.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 22/08/11 alle 01:17 via WEB
In forma compensativa rispetto al vuoto interiore, alla desertificazione di relazioni e affetti...
(Rispondi)
 
 
 
 
maraciccia
maraciccia il 22/08/11 alle 01:34 via WEB
Il fatto inoppugnabile è che il pc è entrato nelle nostre vite e le ha cambiate...fra qualche anno avremo i risultati. Ora è un pò presto almeno per me..trarre delle conclusioni. Certo è che mi porta via tempo. Specie la sera
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psicologiaforense
psicologiaforense il 22/08/11 alle 00:55 via WEB
In questi casi si può parlare della "SINDROME DEL GIOCATORE D'AZZARDO" (più perdi e più ti accanisci a giocare).
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ormalibera
ormalibera il 22/08/11 alle 08:17 via WEB
Bellissimo post, sarà dovuto al fatto che io sono una utopia vivente?! Io credo fermamente nell'utopia che un giorno non sarà più tale. Senza utopia l'essere umano sarebbe un ruminante. Un sorriso, buon inizio di settimana
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coluci
coluci il 22/08/11 alle 09:43 via WEB
Metafisica e utopia: per me la sola cosa che hanno in comune è affrancarsi dalla realtà visibile; l’una per scoprire principi fondanti la realtà, l’altra per guardare oltre la realtà non per interpretarla ma per cambiarla… per questo possono essere anche in conflitto: difficile conciliare principi-leggi-convenzioni-stabilità con la tensione utopica. Che l’utopia possa essere coniugata al plurale, penso di sì se non si confonde utopia con metafisica. Post che fa riflettere. Un saluto di stima. Luciano
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ferrarioretta
ferrarioretta il 22/08/11 alle 13:16 via WEB
L'UTOPIA : un passo e ..raggiungo l'orizzonte,ma poi ti accorgi che ad ogni tuo passo avanti,l'orizzonte si allontana di un passo..e allora tu continui a camminare.. Quindi,l'utopia aiuta a camminare.. l'ho letto poco tempo e mi è piaciuto perchè penso che importante sia LA SCELTA DEL PERCORSO..che facciamo..
(Rispondi)
 
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