Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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« LA FOTONOTIZIA CURIOSA D...IL CASO DEL GIORNO, INDO... »

OCCHIO PER OCCHIO, PENA DI MORTE, GIAPPONE, TRE IMPICCAGIONI, UE CONDANNA PENA CAPITALE, NESSUNO TOCCHI CAINO

Post n°6212 pubblicato il 30 Marzo 2012 da psicologiaforense

NEL "SOL LEVANTE" RIPRENDONO LE CONDANNE A MORTE

 

IL BOIA TORNA ALL'OPERA IN GIAPPONE CON TRE IMPICCAGIONI

 

A pochi giorni dalla pubblicazione del rapporto di Amnesty International sulla pena di morte e a due anni dalle ultime esecuzioni (luglio 2010) il Giappone ha eseguito tre condanne capitali. I detenuti, riconosciuti colpevoli di più omicidi, sono stati impiccati nelle carceri di Tokio, Hiroshima e Fukoka. L'applicazione della pena di morte in un Paese, come quello nipponico, industrializzato e democratico, ha naturalmente provocato dure reazioni da parte dei gruppi a tutela dei diritti umani. Questo, nonostante il ministro della Giustizia, Toshio Ogawa, abbia sottolineato come la pena capitale in Giappone abbia “il sostegno popolare e sia supportata anche dal sistema dei giudici popolari, che dovrebbe riflettere le opinioni pubbliche”. Attualmente sarebbero 132 le persone in attesa di essere impiccate: detenuti che, secondo Amnesty, in attesa del giudizio sarebbero sottoposti a durissime condizioni, costretti a stare seduti nelle proprio celle per la maggior parte del tempo, senza la possibilità di ricevere visite. I condannati, inoltre, sarebbero sempre giustiziati sulla forca, senza preavviso, senza testimoni e all'oscuro dei loro familiari. "L'Ue si rammarica profondamente per le esecuzioni" ha detto l'Alto rappresentante per la politica estera  Catherine Ashton. "L'Ue si oppone alla pena capitale, perché crudele e disumana", ha aggiunto sottolineando che "la sua abolizione universale è essenziale per proteggere la dignità umana". L'Unione Europea - ha concluso - "ha ripetutamente chiesto al Giappone di abolire la pena di morte o una moratoria".

 
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Commenti al Post:
sperosempre11
sperosempre11 il 30/03/12 alle 12:42 via WEB
BUON VENERDI' GIULIANA.. In Francia è stato mandato in pensione da un bel po' di anni. Aveva perso la testa per una donna e il governo francese ha provveduto, anticipandogli il alutare riposo La pena capitale ? Una pena inutile e crudele. Il governo nipponico è un "Assassino" legalizzato. Ma non meno colpevole del detenuto.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/03/12 alle 14:30 via WEB
Una sintesi perfetta!
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/03/12 alle 14:30 via WEB
BUON POMERIGGIO BEPPE:))
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/03/12 alle 14:38 via WEB
Alla fine del Settecento, con le prime dichiarazioni dei diritti, era giunta a compimento quella vera e propria " rivoluzione copernicana", in base alla quale il rapporto fra Stato e cittadini non era più considerato dal punto di vista solo dei diritti dei sovrani, ma da quello, diventato da allora preminente, dei diritti degli individui. Tra questi diritti, considerati naturali e quindi irreprimibili e irrinunciabili, c'era anche il diritto alla vita. Da quando, come si legge nella Dichiarazione di Stoccolma, la PENA di MORTE viene finalmente considerata come violazione del diritto alla vita, è diventato inevitabile collegare la richiesta di abolizione della pena capitale a questo rovesciamento di prospettiva nei rapporti tra Stato e cittadini.
(Rispondi)
 
scorpione602
scorpione602 il 30/03/12 alle 13:12 via WEB
orrore..orrore!! Solo questo!! Non mi sento di dire altro, se non che il grado di civiltà si vede anche da queste cose. Buon giorno Giuliana..un sorriso...Monica
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/03/12 alle 14:40 via WEB
BUON POMERIGGIO CARISSIMA MONICA:-)) Ti leggo con vero piacere e mi unisco a TE: NESSUNO TOCCHI CAINO!
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/03/12 alle 14:43 via WEB
Il rispetto del diritto alla vita non esclude affatto il diritto che ha lo Stato di punire i criminali. L'esclusione della pena capitale non preclude, infatti, altre pene, non meno deterrenti, come quella di una lunga carcerazione, che, pur salvaguardando il principio della retribuzione fra delitto e castigo, non pregiudica nè la revisione del processo nel caso di errore giudiziario (COSI' FREQUENTE) nè la possibile e spesso reale conversione del colpevole.
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/03/12 alle 14:45 via WEB
A differenza degli altri esseri viventi, l'uomo non solo muore ma è cosciente di morire. Quando un uomo è condannato a MORTE "immagina e vive anticipatamente la morte e muore mille volte prima di morire".
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
sperosempre11
sperosempre11 il 30/03/12 alle 14:59 via WEB
Può sembrare un paradosso, ma per il condannato è una forma di lucro; un finire di morire. Ma per chi gli anticipato la morte cosa sarà ???? Un atto eroico a favore della giustizia ? E quale ? Quella umana che con uno " ZAC", spedisce anzitempo al Creatore una vita ? Foss'anche del più terribile dei criminali. Bene e male, sono inscindibili come la vita e la morte. L'uomo non è arbitro di nessuna delle due.
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/03/12 alle 15:19 via WEB
Un grosso abbraccio virtuale ma affettuosissimo Carissimo BEPPE:))))
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 30/03/12 alle 14:38 via WEB
buongiorno..sono contro la pena di morte in genere..perchè anch'io trovo che la vita non dovremmo mai essere noi a toglierla...se non in casi estremi quando la morte è ormai padrona della vita. Però ho letto un post stamattina..che mi ha fatto tanto riflettere sulla crudeltà umana..e a che livelli può arrivare. Ecco..quando a raggiunto certi livelli..io mi domando se l'essere che non riesco a chiamare persona..sia ancora da tenere in questo mondo o no. Mi scuso Giuliana..ma..certi esseri inumani...non hanno diritto di vivere.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/03/12 alle 14:51 via WEB
BUONA SERATA MARA:)))))))))))
(Rispondi)
 
Rospo_Brianzolo
Rospo_Brianzolo il 30/03/12 alle 14:54 via WEB
Sottoscrivo il pensiero Gandhiano "Occhio per occhio e il mondo diverrà cieco" ma nel caso dei tre animali (meglio Bestie) che hanno violentato e bruciato viva la ragazza Ucraina darei volentieri una mano a preparare la corda.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/03/12 alle 15:24 via WEB
BUONA SERATA ROSPO_BRIANZOLO. A volte prudono veramente le mani. Quei criminali infami, sadici, vigliacchi (e tanto altro che mi verrebbe spontaneo dire) sono ancora più ripugnanti perchè convinti di essere intoccabili e coperti dall'immunità che deriva dall'appartenere a famiglie ricche e potenti. Come i MOSTRI DEL CIRCEO che io ricordo perfettamente.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/03/12 alle 14:54 via WEB
VEDI MARA CARISSIMA PROVA A FARE MENTE LOCALE, circa la MORTE come PENA si verifica un fatto che fa pensare. Nelle indagini sull' opinione della gente, si contano i favorevoli e i contrari (negli ultimi tempi, sempre più numerosi i primi e meno i secondi) ma non risulta l' esistenza di incerti. Eppure, la tragicità del problema unita al gran numero di argomenti in un senso e nell' altro, sembrerebbe dover indurre molti a sospendere il giudizio. Forse, l' assenza del dubbio (il dubbio che è alimento della ragione) deriva proprio dal fatto che ci si fa guidare meno dalla ragione che dall' emozione.
(Rispondi)
 
 
maraciccia
maraciccia il 30/03/12 alle 17:19 via WEB
Già..e io quando mi emoziono...non riconosco nemmeno il verbo avere..
(Rispondi)
 
mauriziomattioni
mauriziomattioni il 30/03/12 alle 14:56 via WEB
sono con nessuno tocchi caino..ma mi domando..l'europa deplora la pena di morte..ma solo ha parole..come la mettiamo co gli USA..anche li c'è.poi non e forse l'Europa che ha messo l'embargo all'Irak nel periodo di Saddam non e forse vero che i bimbi iracheni sono morti anche ha causa di quell'embargo..perchè non arrivavano i medicinali...non e una pena di morte anche quella ...ribadisco sono con nessuno tocchi caino..ma credo fortemente che bisogna ridare dignità anche ad abele..restituendogli una certezza di pena.. buona giornata... Maurizio..
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/03/12 alle 15:29 via WEB
Carissimo MAURIZIO, hai perfettamente ragione. Gli USA si sono macchiati di crimini orribili in tutto il mondo: dalle stragi di innocenti alla tortura (ancora in vigore e non certo solo a Guantanamo).
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/03/12 alle 15:03 via WEB
CARA MARA ADESSO NON PARLO A TE COME POETESSA MA COME LAUREATA IN GIURISPRUDENZA E COME DONNA DI CULTURA. Ci sono due argomenti da valutare. IL PRIMO. La contraddizione etica in ogni pena del contrappasso, una contraddizione insormontabile quando sono in gioco la vita e la morte. Non si può dire: "Hai ucciso, devi morire", giustificando la condanna alla massima pena con il massimo delitto, quello contro la vita. Se, per giustificare la condanna a morte, si assume la vita (della vittima) come il bene più alto, ci si contraddice quando poi la vita (del delinquente) viene valutata un valore più basso di altri (la giustizia, l' equilibrio sociale, la vendetta, la prevenzione di altri delitti, ecc... ). La vita viene assunta in un caso come un bene assoluto (un fine in sè ) e nell' altro come un bene relativo (un mezzo), che può, anzi deve cedere ad altre esigenze. In breve: se la vita è un valore in sè, indipendentemente da colui che è in vita, non possiamo usare due pesi e due misure. Altrimenti, dovremmo ammettere assurdamente, rispetto alle nostre nozioni della giustizia che anche la gravità dell' omicidio possa variare a seconda del "valore" della vita dell'assassinato.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 30/03/12 alle 15:10 via WEB
....segue DOTT. MARA.... Il secondo argomento è di ordine politico.L' ideologia che muove i regimi totalitari è la società come un grande organismo che può, anzi deve estirpare le sue parti infette, per evitare il contagio. I regimi così ispirati prevedono tutti la pena capitale. Nei regimi di impronta liberale, invece, è difficile ammettere il principio che il primordiale diritto dell' individuo alla vita possa essere sacrificato a esigenze collettive, quali che esse siano. In questi regimi, infatti, la morte come pena o è abolita o è fortemente contestata. Tutti i regimi totalitari prevedono dunque la PENA di MORTE, ANCHE SE NON E' VERO IL RECIPROCO: che tutti i regimi in cui esiste la PENA di MORTE siano totalitari. Questa constatazione, però, esprime quantomeno una legge di affinità tendenziale. Quando il fascismo era da noi un ricordo più vivo di oggi,CARISSIMA MARA, una delle primissime misure prese nel momento della libertà riconquistata fu proprio l' abolizione della PENA di MORTE che il fascismo aveva introdotta nel 1922, a sua volta come uno dei suoi primi atti. E l' Assemblea Costituente confermò quell' abolizione con la convinzione, espressa da uomini come Tupini e Paolo Rossi, di prendere una misura che qualificava l' intero ordinamento nel senso del primato dell' uomo sulla società.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 30/03/12 alle 15:17 via WEB
I valori di civiltà hanno ancora un senso e una gerarchia, e battersi per il loro riconoscimento è tutt'altro che un ingenuo esercizio di retorica..... Chissà se mi sono spiegata......
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