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« INFESTANTI, PARASSITARI E NON,MAI VISTA COSI' TANTA G... »

SONO PARTITE LE DENUNCE, MOSTRA DEL CINEMA, VENEZIA, FILM SCANDALO, PARADISE FAITH, SESSO CON IL CROCIFISSO, FOTO

Post n°6693 pubblicato il 02 Settembre 2012 da psicologiaforense

"Forse questo film scioccherà qualcuno e molti probabilmente saranno sconvolti dalla figura di questa donna che cerca solo di soddisfare i propri desideri. Volevo rappresentare una donna che ha amore per Gesù e che è in conflitto tra questo amore e quello di suo marito". Così il regista austriaco Ulrich Seidl risponde alle accuse  rivolte contro  il suo film Paradise Faith , in concorso a  Venezia, che in una scena fa vedere la protagonista che, dopo aver leccato un crocifisso, lo mette sotto il lenzuolo per masturbarsi.


PARADISE FAITH:  TUTTI DENUNCIATI  PER LA SCENA DI SESSO CON IL CROCIFISSO

Denunciato il  film «Paradise Faith», presentato alla Mostra internazionale del Cinema  a Venezia. Era una denuncia annunciata e altre ne seguiranno. La prima  è dell'avvocato Pietro Guerini ed è rivolta  contro  il regista del film, Ulrich Seidl, l'attrice Maria Hofstatter, i responsabili della produzione del film e della Mostra del Cinema, nonché contro  tutti coloro che la Procura di Venezia, svolte le necessarie indagini,  riterrà responsabili a titolo di concorso, per i reati  previsti e puniti ex artt.  403 e 404  c.p.  ("Offese a una confessione religiosa mediante vilipendio di persone e mediante vilipendio o danneggiamento di cose"). Il tutto "a seguito delle scene gravemente blasfeme ed oltraggiose contenute nella pellicola, sconfinanti in una prolungata scena di sesso con un crocifisso compiuta dalla Hofstatter".

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
GUIDO il 02/09/12 alle 23:29 via WEB
Grida allo scandalo la BINETTI: un "aborto" che profana il cuore di tutti
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Utente non iscritto alla Community di Libero
GELTRUDE il 02/09/12 alle 23:42 via WEB
Il sito cattolico Pontifex CONFERMA QUANTO SCRIVI NEL POST precisando che l’iniziativa legale e’ dell’avvocato Pietro Guerini, presidente e portavoce nazionale del Comitato "NO 194" e dell’omonima associazione, e che la denuncia alla Procura veneziana riguarda il regista del film, Ulrich Seidl, l’attrice Maria Hofstatter, i responsabili della produzione del film e della Mostra del Cinema di Venezia, nonche’ tutti coloro che saranno ritenuti responsabili a titolo di concorso, per i reati che verranno ravvisati
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Utente non iscritto alla Community di Libero
PINO il 02/09/12 alle 23:33 via WEB
Rifuggire da ogni semplificazione o banalizzazione. Questa la parola d’ordine di chi voglia commentare il film di Seidl a Venezia, Paradise: Faith. Oltre la volontaria e forzata oscenità che pervade la pellicola, utilizzata al fine di sviare i meno attenti dal vero obiettivo, mi pare chiaro che l’intento del film vada piuttosto al di là.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
ITALA il 02/09/12 alle 23:36 via WEB
“Purtroppo i seguaci di Castellucci sono molti e per di più sempre in agguato. Militia Christi “denuncia con forza l’intollerabile atto di blasfemia cinematografica spacciato sotto il nome di ”Paradise Faith” del “regista” Ulrich Seidl presentato al festival di Venezia.
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ferrarioretta
ferrarioretta il 02/09/12 alle 23:59 via WEB
Inconcepibile Giuliana,una cosa così...ma via!!!!!!!!!!
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ferrarioretta
ferrarioretta il 03/09/12 alle 00:00 via WEB
Spero che venga censurato..per me è una vera vergogna..
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ferrarioretta
ferrarioretta il 03/09/12 alle 00:01 via WEB
Mi ritiro Giuliana,domani sarà una giornata campale^_____^...maròòòòòò
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ferrarioretta
ferrarioretta il 03/09/12 alle 00:01 via WEB
BUONANOTTE AMICA MIA:)))))))))))))
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rteo1
rteo1 il 03/09/12 alle 10:55 via WEB
Io non l'ho visto, e non so neppure se lo vedrò, ma di certo non per partito preso. Credo, invece, che il film vada visto, prima di esprimere in merito delle censure, e bisogna anche sforzarsi di capire il messaggio. Eppoi, non bisogna impedire agli altri di poterlo vedere, se lo ritenesso utile. La censura è un atteggiamente spregevole perchè tocca le libertà di pensiero e di espressione. Si inzia sempre così, e poi non si sa mai dove si va a finire.Lasciamo a ciascuno la libertà di decidere per sè.
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maraciccia
maraciccia il 03/09/12 alle 00:56 via WEB
Non mi piace che si manchi di rispetto alle immagini sacre. Ne a quelle della mia religione, ne a quelle di altre religioni. Anche chi non crede è tenuto a questo, come chi crede deve rispettare chi non crede. Se non come Dio, si rispetti quello che rappresenta..un uomo morto in croce.
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xavier1962
xavier1962 il 03/09/12 alle 01:31 via WEB
I simboli sacri vanno rispettati, di qualsiasi religione essi siano.
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joyfulman10
joyfulman10 il 03/09/12 alle 01:59 via WEB
E poi fanno le vittime... si chiedono perchè sono odiati da secoli... Non si fermano mai, dal "Deicidio", alla "Calunnia del Sangue", dal pane azimo... polverizzazione per le ferite della circoncisione, negli Stati Uniti spariscono 800.000 bambini l'anno, che fine faranno...??? Non perdono occasione per sfregiare il Cristo, poi se parli male di loro, ti danno dell' antisemita... Ma quando vi svegliate...??? Ormai il NWO massonico-sionista è padrone del mondo e vuole destabilizzare il Cristianesimo, mentre l'Islamismo lo vuole proprio distruggere...
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mauriziomattioni
mauriziomattioni il 03/09/12 alle 07:34 via WEB
ecco un buon motivo per non vedere quel film..non difendo il crocifisso.. ma mi fa pena quell'attrice..amare cristo vuol dire essere delle Marie.. e non attrici.. buogiorno Giuliana..io in questi casi toglierei il libero arbitrio.. maurizio..
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kinderella.lilla
kinderella.lilla il 03/09/12 alle 13:06 via WEB
NO COMMENT=SCHIFO!!!
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Praj
Praj il 03/09/12 alle 14:52 via WEB
Io non sono cristiano, ma ritengo il film "Paradise Faith", presentato al Festival del cinema di Venezia, osceno e idiota, offensivo, già dalla sue premesse. Non ci si può esprimere sulla ricerca della fede con tanta superficialità e volgarità. Non è un film che può aiutare a riflettere, a discutere... ma fa discutere solo perchè applica il meccanismo virale del troll: basta che se ne parli... puntando sullo shock scandalistico: quindi, sulla ricaduta in pubblicità che ne deriva, seppur involontaria e spinta dalla curiosità che suscita, aldilà del merito... Se questa è arte, è arte miserabile.
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