Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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« LA VIGNETTA DEL GIORNO, ...LA RIFLESSIONE DEL GIORN... »

JOURNAL FOR SEX RESEARCH, «LE PORNOSTAR SONO PIÙ FELICI DI TE», SCIENZE, SOCIOLOGIA, FEMMINISMO,

Post n°6975 pubblicato il 03 Dicembre 2012 da psicologiaforense

AL DI LA' DEI SOLITI STEREOTIPI E DEI SOLITI PREGIUDIZI  LE PORNODIVE INCONTRANO NELLA LORO CARRIERA:  FELICITÀ-AMORE-AMICIZIA-SUCCESSO-SALUTE-SERENITÀ-PROSPERITÀ-FORTUNA.....


VITA DA PORNOSTAR



«LE PORNOSTAR SONO PIÙ FELICI DI TE». Così Andrew Sullivan, una firma molto nota nel giornalismo americano, titola un suo articolo dedicato a uno studio recente dell'autorevole JOURNAL FOR SEX RESEARCH, secondo cui a lavorare nel mondo del porno sono, salvo rarissime eccezioni,  ragazze sane, intelligenti,  assertive, determinate, sicure di sé, che hanno goduto di una infanzia serena e che non hanno mai subito abusi o violenze. Inoltre, come documenta la ricerca:   «godono di più dei piaceri del sesso, vivono sentimenti positivi, hanno sostegno sociale e grandi soddisfazioni  materiali e spirituali». Questo  studio  ha “rivoluzionato”  la sociologia americana e  il pensiero femminista che  hanno sempre giudicato la pornografia come il luogo dello sfruttamento del corpo femminile  da parte di un'industria dell'intrattenimento che istituzionalizzava più di ogni altra lo stupro e la diseguaglianza sessuale. Si pensava, infatti,  che le attrici porno fossero in larga parte persone abusate da piccole, con alle spalle storie di violenze, costrizioni e sfruttamento. Al contrario,  le protagoniste dei film hard di oggi sono persone sane e felici, con un grande tasso di autonomia e una normalissima vita affettiva, familiare e relazionale.

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
brunorusso il 03/12/12 alle 19:19 via WEB
CI SONO ADDIRITTURA DEI MANUALI DEL TIPO : "Personal porno. Come diventare pornostar in rete e manager di se stessi (senza farsi fottere)"
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greeninside
greeninside il 03/12/12 alle 19:30 via WEB
Non le invidio per niente. Però ciascuno fa le sue scelte e si costruisce una vita felice o infelice.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
biancosantoro il 03/12/12 alle 19:25 via WEB
L'on. Ilona Staller (Cicciolina) mi pare sia un buon esempio
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greeninside
greeninside il 03/12/12 alle 19:32 via WEB
Ilona Staller è stata la prima attrice di film per adulti al mondo ad essere eletta democraticamente in un parlamento, cioè alla Camera dei deputati italiana. Personaggio all'epoca scandaloso e notissimo in tutta Europa, molto amato e molto odiato, ha lavorato anche nella radio, nella televisione e nella musica.
(Rispondi)
 
 
 
greeninside
greeninside il 03/12/12 alle 19:35 via WEB
Penso anche a Moana Pozzi (Anna Moana Rosa Pozzi (Genova, 27 aprile 1961 – Lione, 15 settembre 1994) è stata una pornostar, attrice, showgirl, modella, politica, scrittrice e cantante italiana), era una ragazza molto felice e intelligentissima. Poi un male incurabile se l'è portata via tra il dolore di tutti
(Rispondi)
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
chiaraletizia il 03/12/12 alle 20:45 via WEB
Moana morì all'Hôtel-Dieu di Lione il 15 settembre 1994. La sua morte, ufficialmente dovuta a un carcinoma epatocellulare, fu improvvisa, inattesa (aveva solo 33 anni) e diede origine a voci non controllate che affermavano che fosse dovuta all'AIDS, oppure che la stessa notizia del decesso fosse falsa. Tali voci - che negli anni si sono rincorse e sono state alimentate anche attraverso la pubblicazione di pamphlet - restano il segno più visibile di come Moana Pozzi sia rimasta un'icona ben presente nell'immaginario degli italiani.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Michele il 06/12/12 alle 15:46 via WEB
grande ... sono d'accordissimo ...
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Utente non iscritto alla Community di Libero
OSPITE il 06/12/12 alle 18:04 via WEB
Il dolore di tutti? Tutti chi??? Diciamo piuttosto che la Pozzi, la Staller e le altre hanno spianato la strada alle "olgettine-parlamentari" del vostro precedente governo.... a pensarci bene l'Italia è sempre stata "rappresentata" da gente di questo genere. Piuttosto fatevi delle domande e datevi un pò di risposte.... ne avreste bisogno....
(Rispondi)
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
gianni toffali il 06/12/12 alle 23:04 via WEB
caro greedinsano di mente, veramente la Moana Pozzi è morta di AIDS!!! a far le troie, prima o poi si paga tutte!!
(Rispondi)
 
 
 
gaydo
gaydo il 06/12/12 alle 15:37 via WEB
Si, informati un pò e vedi se è stata felice davvero in vita sua...
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
leonepalumbo il 03/12/12 alle 19:28 via WEB
A volte la felicità è una benedizione, ma generalmente è una conquista. Paulo Coelho
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ravanar
ravanar il 03/12/12 alle 20:48 via WEB
a tutte le donne piace far sesso, anche intrigante, senza essere delle porno-star....Rudy
(Rispondi)
 
VER.ONICA
VER.ONICA il 03/12/12 alle 20:51 via WEB
A POCHISSIME DONNE PIACE FAR SESSO! DIPENDE QUASI TUTTO DAL PARTNER CHE HAI. Ci sono uomini che ti fanno desiderare di prendere i voti di castità o di "cambiare sponda".
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
vittòdellicarri il 03/12/12 alle 21:28 via WEB
Hai cambiato la foto! Questa è meglio. Io non ho MAI pensato che pornostar, pornodive, ecc.. fossero "STUPRATE" in scena o altro. E' tutta finzione cinematografica. Come il vomito verde nell'Esorcista (minestra di piselli)
(Rispondi)
 
 
gaydo
gaydo il 06/12/12 alle 15:43 via WEB
In effetti il desiderio degli uomini è fortissimo, cosicchè vi convincete che vi desideriamo per quanto siete straordinariamente abili nell'accenderci, per quanto siete ineffabilmente sexy, e alla fine ci subissate di critiche per quanto non siamo alla vostra altezza. Mentre in molti casi, per amore o ormonite, siamo noi, ad adattarci fin dal primo minuto, dal primo appuntamento, a voi. Ma non è colpa delle donne, bensì degli uomini, quando ciò accade. Scusa se sono pungente: tutte le donne che ho conosciuto, che eccepiscono a questa "regola", sono proprio quelle che NON fanno mai commenti come questo tuo...
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
megaporia il 07/12/12 alle 01:44 via WEB
Verissimo veronica! Ancora devo conoscere una donna che non simuli almeno un po' e non sono nato ieri. La pornostar o prostituta che si esibisce (quindi due volte puttana) è una donna che ha istituzionalizzato la simulazione. Non le costa fatica se possiede una robusta capacità di dissociarsi dal suo corpo. E' anche felice? Bisogna mettersi d'accordo sul significato del termine. Anche Al Capone era felice quando accoppava i rivali.
(Rispondi)
 
VER.ONICA
VER.ONICA il 03/12/12 alle 20:53 via WEB
Ci sono pornodive che sicuramente sono felici del loro successo e della loro professione
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
lillipelusocaputo il 03/12/12 alle 21:34 via WEB
I film porno servono solo per costruirti l’immagine da pornodiva e alzare il tiro per gli spettacoli nei locali notturni dove puoi intascare anche 10.000 euro a sera. Ma il problema è arrivarci.
(Rispondi)
 
VER.ONICA
VER.ONICA il 03/12/12 alle 20:55 via WEB
qui scattano il tabù del sesso, i pregiudizi, i luoghi comuni, e un modo di pensare che dovrebbe essere morto 100 anni fa.
(Rispondi)
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 03/12/12 alle 21:27 via WEB
BUONASERA GIULIANA:))))))))))
(Rispondi)
 
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 03/12/12 alle 21:28 via WEB
E' passata l'epoca:oggi lo fanno per scelta di diventare pornostar..perchè meravigliarcI? In fin dei conti è la nuova morale,basta guardarsi intorno...
(Rispondi)
 
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
OSPITE il 06/12/12 alle 17:54 via WEB
Sono d'accordo con lei sig.ra e aggiungo senza fare inutili moralismi...... Adesso per essere felici diventiamo tutte Z.......E? Che schifo! Chissà dove finiremo andando in questa direzione. MA dove le trovate simili e autorevoli...... cazzate?
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
martinascopece il 03/12/12 alle 21:39 via WEB
Il porno oggi è come un pugile suonato. Vaga stordito per il ring cercando di capire da dove arrivano i colpi. Prima l’avvento dell’home video, le cassette, i dvd, che ha sancito lo storico declino dei cinema a luci rosse e di riviste cult come Le ore. Poi internet, i filmati gratuiti su migliaia di siti, la pay tv, i telefonini, ecc.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
brunalongo il 03/12/12 alle 21:44 via WEB
Le porno star. Si salvi chi può! Nel senso che loro sono l'opposto di quello che nella nostra mentalità significa essere una brava ragazza e forse proprio per questo gli uomini a volte sono spinti dalla curiosità e vorrebbero conoscere un po' più da vicino quel mondo che conoscono solo per sentito dire o solo grazie a dvd che guardano di nascosto.
(Rispondi)
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 03/12/12 alle 22:27 via WEB
Uomini....non crescono mai da quel lao, sono troppo prevedibili.. E quello che dice che non ha mai guardato un film porno..MENTE! Mentono tutti,su questo argomento...
(Rispondi)
 
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 03/12/12 alle 22:28 via WEB
ops: lato
(Rispondi)
 
 
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 03/12/12 alle 22:29 via WEB
Fanno bene ad essere contente e soddisfatte: pensa...non sapranno mai cosa vuol dire..DISOCCUPAZIONE! Le...SIGNORE....
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 03/12/12 alle 22:42 via WEB
Qualcuno potrebbe dire che sono gelosA..AHAHAHAHAHAH,... No,sono solo stanca di questo schifo...che è diventata la morale.... E non è ipocrisia,sono veramente nauseata.... Ma,finchè ci sarà domanda..ci sarà offerta.. Comunque,mi fanno pena....
(Rispondi)
 
raffapersempre
raffapersempre il 03/12/12 alle 22:42 via WEB
Buona serata da teresa , la vita da porno star nn sò se è poi così semplice come a volte vediamo , ma chi sono io per giudicare, buona serata
(Rispondi)
 
manuela1966
manuela1966 il 03/12/12 alle 22:49 via WEB
"Tacciono le creature, avvolte dal manto della sera, che tutto eguaglia ed annulla" Buona serata
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 03/12/12 alle 23:24 via WEB
Sicuramente è una scelta. Che siano tutte sane e felici..ho qualche dubbio. Comunque una di sicuro è arrivata alla Camera..tempo fa.
(Rispondi)
 
denis_darija
denis_darija il 03/12/12 alle 23:52 via WEB
eggià già.. giààà! lavoro appagante pur se impegnativo... non hanno un buco libero per tutta la giornata! ^___^
(Rispondi)
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 04/12/12 alle 00:10 via WEB
BUONANOTTE GIULIANA.)))))))))))
(Rispondi)
 
bahkty
bahkty il 06/12/12 alle 07:58 via WEB
Certamente gl'interessi dietro questa attività sono davvero grandi, rimane a mio avviso un mestiere per pervertiti, si vende ciò che la genta acquista quindi... Buona doc.
(Rispondi)
 
lonelybear
lonelybear il 06/12/12 alle 09:03 via WEB
La rivoluzione sessuale è nata su un colossale imbroglio e uno dei suoi effetti è la filmografia porno. Ognuno è padrone delle sue scelte, è ovvio, ma è anche schiavo delle conseguenze. E a questo ci si pensa sempre poco!
(Rispondi)
 
il_dono_dell_aquila
il_dono_dell_aquila il 06/12/12 alle 09:38 via WEB
hihihihihihi.. :-))) Ma certo, è ovvio ! E' l'uovo di Colombo! Sono felici perché sono imbecilli! :-) hai mai visto un cane con la depressione per problemi esistenziali? :-)
(Rispondi)
 
perfidia11
perfidia11 il 06/12/12 alle 11:21 via WEB
di certo è un settore che non sentirà mai la crisi!!!! :D Buona giornata! :)
(Rispondi)
 
renfieldt
renfieldt il 06/12/12 alle 11:49 via WEB
Uno studio che riassume una marea di cazzate.Avesse almeno descritto come è strutturata questa indagine,chi ha intervistato , quanti, niente di niente, fidarci solo della sua parola.
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Valerio Buscarino il 06/12/12 alle 17:43 via WEB
IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA di Isabelle Sorente*** * tutte le testimonianze contrassegnate da un * sono tratte dal film “Schocking Truth” ** una prima versione di questo articolo è stata pubblicata su Blast *** Isabelle Sorente, laureata in fisica all’école Polytechnique, è romanziera e autrice di teatro Le testimonianze non ufficiali dei retroscena dell'industria del sesso sono rare. Un film, presentato da un'associazione al Parlamento svedese, nel quadro di una riflessione sulla libertà d'espressione e la pornografia, raccoglie confidenze illuminanti di attrici, di poliziotti, di produttori. Si chiama "Shocking Truth" (Verità scioccante). Attenzione: si tratta di una visione violenta. E provoca una grande rabbia. Superata Annabel Chong, che, nel 1995, si faceva scopare da 251 partner in dieci ore... Angela Houston, 30 anni, nel 1999, si è fatta 622 uomini in 7 ore, cioè un uomo ogni 40 secondi. Candy Appels da parte sua è stata interrotta al 742esimo dalla polizia di Los Angeles. Quanto a Sabrina Johnson, 23 anni, si allena per battere il record del gang&#8209;bang: 2000 uomini in 24 ore, previsti per San Silvestro. Nessuno studio ha elaborato ancora il ritratto psicologico di queste candidate allo stupro collettivo. Ma Annabel Chong riviveva in diretta, nella sua pellicola, il trauma di una vera violenza subita anni prima. E Angela, Sabrina, Candy, chi sono? Chi sono queste donne che si dicono felici dopo essersi fatte montare da un esercito? Chi sono queste Candy, Cookie ed altre Molly? Chi sono questi esseri umani che si nascondono sotto dei nomi di cagnette o di dolciumi? Oggi, le testimonianze incominciano a venir fuori. Abbiamo visto "Shocking Truth", pellicola svedese realizzata a partire da interviste e da montaggi di film pornografici diffusi nel nord dell'Europa, e presentata al Parlamento svedese nel 2000 nel quadro di una riflessione sulla libertà di espressione nella pornografia. Per disturbante che ciò possa essere, dietro ogni vagina, ogni bocca da pompini, ogni ano, dietro ogni foro riempito di sperma, di dita, di pugni, di centinaia di cazzi, si nasconde un essere umano. Un essere umano, un corpo che, spesso, sanguina tra una scena e l’altra. Che sparisce durante le pause delle riprese. Che viene ri-truccato alla meno peggio per la eiaculazione finale nella bocca. Oggi lo sappiamo. Molto sangue cola da questi culi anonimi, dai nomi di pasticcino. Certo, non pensare che un essere umano, dotato dello stesso fragile corpo di vostra sorella o di vostra madre, sia penetrato come in una catena di montaggio, sanguini, venga umiliato, sia segnato a vita, permette di apprezzare meglio lo spettacolo pornografico e di goderne più tranquillamente. Ma questa non è la realtà. Non pensarci, lo facevo anch’io una volta. Prima di interessarmi al dietro alle quinte. Anche se l'universo standardizzato e prevedibile delle pellicole pornografiche mi è sempre sembrato noioso, non disprezzavo un video di tanto in tanto, alcune scene un po' zozze potevano anche mandarmi su di giri, per l’allegro contagio dell'effetto puttana. Ma era prima. Una volta che si sa cosa c’è dietro, bisogna confessare che ciò rovina il divertimento. Chi sono queste ragazze? Ho cominciato quest'indagine senza preconcetti. Tra ragazze, ce lo si chiede. Dopo tutto, quelle che si fanno scopare da cinquanta maschi nei film pornografici, okay, certamente non gli piace, ma non lo hanno scelto loro? Sono pagate per questo, no? Anche se hanno bisogno di denaro, potrebbero comunque fare qualche altra cosa, no? Lavorare in fabbrica, fare la commessa, ecc. Ma è davvero così? Prima delle grandi lotte sociali, le ragazze che sfacchinavano deboli e malaticce nelle fabbriche chimiche si rovinavano la salute con cognizione di causa, pur sognando di riuscire a farla franca. Queste ragazze avrebbero davvero potuto scegliere qualcosa d’altro? In verità, chi sono realmente questi uomini e queste donne che lo spettatore usa a lunghezza di video? Tutti sodomizzatori focosi e troie che ne vanno matte? O forse delle lazzarone che rifiutano di lavorare? Risposta di un produttore svedese di porno *: "Sono molto spesso delle vittime di vecchie violenze o di incesti nell'infanzia." E quindi, dopo una pausa: "Certo, in queste condizioni, ci si può chiedere se scelgano questo lavoro liberamente". Quanto agli uomini? Risposta dello stesso produttore: "Gli uomini non devono avere emozioni durante le riprese. Non occorre, ad esempio, che attendano una risposta dalle loro partner, che prestino attenzione alle loro reazioni. Se si lasciano coinvolgere, allora non sono adatti a fare questo lavoro. In realtà, gli uomini devono potere agire come macchine.” Risposta di un ex commissario, che ha incontrato innumerevoli prostitute ed attrici dell’ hard *: "Ho conosciuto migliaia di ragazze. In realtà, ho l'impressione di avere svolto una funzione più di assistente sociale. Non sono le stesse ragazze nel porno e nella prostituzione. Ma hanno le stesse origini. Quasi tutte sono state abusate nell'infanzia.” Ecco un inizio di risposta sugli esseri umani che lavorano nel porno. Sia in Francia, sia negli Stati Uniti o in Svezia, la constatazione delle associazioni, dopo avere raccolto numerose testimonianze, è sempre la stessa: gli ambienti sociali sfavoriti costituiscono un vivaio di povere ragazze per la prostituzione e la pornografia. Molto spesso vittime di incesto o violentate durante l'infanzia. O tossicodipendenti. Le associazioni, denunciano che le vittime di incesto o di violenze o drogate, invece di essere prese in carico dalla società per beneficiare di un trattamento o di un percorso d'aiuto, vengono direttamente arruolate e manipolate da papponi o da produttori senza scrupoli, a volte fin dall'uscita di casa. Vengono quindi addestrate in modo industriale per alimentare le produzioni di basso livello di qualsiasi tipo, sino a rapporti con cani, asini, cavalli, ecc. La responsabilità è di tutti: sia dei servizi sociali già saturati ed incapaci di rispondere alla domanda, sia delle case di produzione XXX , che fanno i soldi su queste bambine di un tempo, abituate al dolore e alla docilità. Ecco il velo che le associazioni sollevano su queste ragazze. I corpi delle più svantaggiate, riciclati e utilizzati per fungere da legante sociale. Non è soltanto uno scandalo, ma un orrore. Su grande scala. Negli USA, l'industria del porno muove da 4 a 6 miliardi di dollari all'anno. Più delle industrie cinematografica e discografica riunite. La diffusione di "Playboy" e di "Penthouse" (24 milioni di copie) è due volte più grande di quelle di "Newsweek" e di "Time" riunite... Sempre negli USA, il 75% dei negozi di video vende cassette e DVD pornografici, che garantiscono loro tra il 50% ed il 60% del fatturato. Ed il 65% dei collegamenti internet riguarda siti pornografici. Dietro le cifre, quanti corpi? Backstage: due ragazze intervistate * tra due riprese, il viso pieno di sperma. La prima, sorriso stereotipato, terribile, sguardo fisso, dice: "So che sono una gran puttana. Ma non mi ricordo più quando è cominciato. " La seconda: "Forse... quando mi sono lasciata inculare dall'avvocato di mio padre. In realtà, non so più se era il suo avvocato o uno dei suoi colleghi. Avevo dodici anni. " Tutto ciò viene detto con il sorriso a favore della cinepresa ed inserendo un dito ben curato in una passera depilata e perfettamente asciutta." Ecco la situazione di esseri umani entrati volontariamente nel moderno bagno penale del sesso. Se si può considerare come un atto libero di volontà l'impossibilità di rifiutare nuove violenze da parte di superstiti di violenze antiche. Cosa accade di loro, una volta entrate? Malattie, suicidi... Come saperlo? Si ha notizia dalle associazioni che la maggior parte delle attrici che sono arrivate alla zoofilia si è suicidata. Almeno quelle di cui si conosce il nome. La tossica senza denti raccolta per strada per farsi scopare da un levriero afgano, quella che sorride dalla copertina del DVD bene in evidenza nell’espositore all'entrata del sex-shop sotto casa mia, quelle, dove sono oggi? che cosa è successo loro dopo? Suicidio? Overdose? Le fiche anonime passano e crepano. Che importa. Il serbatoio dei diseredati e dei rifiuti sociali è sempre pieno, alla mercé di fantasie diventate legge. Non è la materia prima che manca. Ma dopo tutto, come dice un altro produttore *: "Non ci sono leggi che proibiscono di fare soldi in un sistema capitalista. Non lo ho inventato io il capitalismo. Io sono innocente." La realtà è lo schermo. Sullo schermo, lo spettatore porno in fondo vede, tranne alcune star, ragazze che si somigliano tutte. A parte il colore dei capelli e le dimensioni del seno. Dopo tutto è difficile notare la differenza tra un ano ed un altro, tra una bocca da pompini ed un’altra. Non c’è molto di umano là in mezzo, ma piuttosto lo spettacolo di pezzi di corpo, di carni apparentemente avide e quasi sempre anonime. Sono del resto proprio questo anonimato, questa facilità, questo rappresentazione immediata e dal vivo dell'atto sessuale che fanno l'interesse di questo tipo di pellicola. Allora, dove è il problema? In nome di quali idee reazionarie condannare il mio piacere? In che cosa la visione di queste scene può rappresentare un pericolo per me, per i giovani abituati ad una tale sessualità meccanizzata e mercantile, ecc.... ? Queste sono le domande che si pone oggi lo spettatore. Queste domande sono ovviamente legittime, e possono essere oggetto di dibattiti innumerevoli. Del resto, le si sentono ovunque, da "Max" all'Observateur", da Delarue, su TF1... Ma il dibattito non può essere limitato alla sola logica e alle fantasie dello spettatore. Perché la risposta alla domanda "Cosa succede e che cosa diventano gli uomini e le donne quando girano un film pornografico" non viene fuori dalle immagini che osservate tranquillamente sul vostro video (anche se alcune colpiscono per la loro disumanità o per la sofferenza visibile delle attrici). Ricordate "Gola profonda", la pellicola X culto degli anni 1970, dove tutto il sesso si riduceva ai pompini, uccello in fondo alla gola, cosa che avrebbe dovuto far godere di colpo la protagonista. Durante le riprese, Linda Marchiano, allora conosciuta sotto il nome di Linda Lovelace, era picchiata e minacciata con la pistola dal suo compagno perché effettuasse le prestazioni orali che hanno fatto di questo film una delle opere fondanti della pornografia. Durante i mesi successivi al film, numerose donne sono state ricoverate negli Stati Uniti, perché vittime di violenze o perché i loro compagni volevano ripetere a casa la prodezza che Linda Marchiano aveva potuto eseguire soltanto sotto le minacce. Ripresa di un film porno *. Una biondina piuttosto magra si fa sodomizzare senza riguardo da un tipaccio, quindi da un altro quindi da un terzo. I maschi fanno la coda senza alcuna umanità, cazzo in mano. Le lacrime le fanno colare il trucco. Difficile confondere le sue grida con grida di piacere. Tra il secondo ed il terzo tipo, che la scuote come un sacco, lei vacilla ed i suoi occhi si rovesciano. Stacco del montaggio. Sequenza seguente, nuova inculata, con in più tre mani ficcate nella sua vagina, che la frugano senza riguardo. Quando il suo partner si ritira, lei ha un mancamento. Una mano la raddrizza per una spalla e le piazza il viso sul cazzo. Deve succhiare, e ingoiare tutto. Intervista backstage di questa ragazza. Le lacrime non sono ancora del tutto asciutte: - D: Se uno sconosciuto ti mettesse il cazzo nella bocca per strada, ti disturberebbe? - R: Perché, credete che io li conosca, gli uomini con cui ho appena girato? Non li avevo mai incontrati prima delle riprese. Quindi se uno sconosciuto venisse nella mia bocca, no, non mi disturberebbe. E quindi un sorriso per la cinepresa, tanto più atroce in quanto si hanno ancora nella memoria le smorfie di dolore della scena precedente. E aggiunge: "Ma non dimenticate mai che a me piace. Adoro il sesso, sono una vera puttana e mi piace." Davvero le piace essere sbattuta e sodomizzata da tutti questi bruti? O è solo la tesi ufficiale? O peggio: non è che finisce per crederlo? E che pensare di quelle che diranno che gli piace con cani o muli? Dopo la schiavitù volontaria, ecco la tortura volontaria, ultimo orrore moderno. Ancora backstage. Un'altra attrice *, anche lei con il viso bagnato di sperma. - Q: Di che cosa hai paura? - R: Di diventare un animale. Io non sono più un essere umano. Mi sento come un animale. Stessa domanda posta ad un'altra ragazza *, mentre succhia un vibratore fluorescente. Si toglie il vibratore dalla bocca, e di colpo il suo sguardo cambia. Spento. Fisso. Perso. - Q: Di che cosa hai paura? - R: Di diventare nulla. Ed in seguito meno di nulla. Sempre backstage. Ha 24 anni al massimo *. Racconta la sua esperienza di ex-attrice porno e scoppia in lacrime. Parla di Cookie dicendo "lei", come se si trattasse di un corpo estraneo, come se non potesse raccontare in prima persona. Poiché Cookie è lei. Cookie doveva girare una doppia penetrazione. Si è messa a pisciare sangue. È stato necessario tagliare. I produttori e gli altri attori hanno dato dei kleenex a Cookie perché si pulisse, dandole della stronza perché aveva fatto sprecare pellicola. Dopo cinque minuti di pausa, la ripresa è ricominciata e le hanno fatto finire la scena. È pagata per quello, no? Lo ha scelto lei. Cookie dice ancora, sempre parlando di sè stessa in terza persona: "Cookie aveva un'emorragia che richiedeva un ricovero di urgenza." Cookie non è certamente la sola ad essere stata ricoverata dopo una ripresa. Le storie saltano fuori. Una ragazza condannata alla sedia a rotelle dopo una gang bang. Un'altra ha passato sei mesi all'ospedale. Come racconta Raffaella Anderson nella sua terribile testimonianza, "Hard": "Prendete una ragazza senza esperienza (...), lontana da casa, che dorme in hotel o sul set. Fattele fare una doppia penetrazione, un fist vaginale, con contorno di un fist anale, a volte le due cose allo stesso tempo, una mano nel culo, a volte due. E ti ritrovi una ragazza in lacrime, che piscia sangue a causa delle lesioni, e che generalmente defeca sull’uccello perché nessuno le ha spiegato che occorre farsi un clistere. Ad ogni modo, non è grave, la merda fa vendere. Dopo la scena (che non hanno il diritto di interrompere, tanto nessuno le ascolta), le ragazze hanno due ore per riposarsi. Poi ricominciano le riprese.” Limitare il dibattito alla problematica del piacere dello spettatore è pericoloso, perché quello che vede allo schermo non è la realtà. Si parla a volte con orrore degli snuff movies, dove le ragazze sarebbero torturate a morte. Ma alcune pellicole pornografiche si avvicinano agli snuff movies: le torture vengono tagliate in sede di montaggio. Le testimonianze ormai escono dagli studi. E anche le immagini. Non si vede mai un gang bang, una doppia, tripla, multipla penetrazione o un fist-fucking, filmate senza tagli, senza montaggio. Ora sapete perché. Perché allora non aprire gli occhi? Come immaginare che si possano infliggere tali violenze ad un corpo senza conseguenze e senza ripercussioni? Raffaella: "La mattina tu ti alzi, ti infili per l’ennesima volta la tua pera di clistere nel culo e ti pulisci l'intestino. Ripeti fino a che sia pulito. Ma nonostante ciò, fa male (...). Dopo, ho bisogno di mettermi sotto il piumone per un'ora per dimenticare quanto ne soffro (...) e nessuna posizione va bene. Ti rigiri in tutti i sensi, ma non c’è niente che allevii il dolore. Dopo di che, ti ritrovi sul set e tu succhi, tu ti sbatti… Ti trattano da puttana (...). Niente vale tale sofferenza.” La pornografia tutta sorrisi è possibile solo in un mondo virtuale, dove le grida di sofferenza sono sostituite da gemiti di piacere e da inviti a pompare più forte. Disumanizzazione totale. Ecco perché è diventato non solo stupido, ma criminale fare del dibattito sulla pornografia un dibattito ideologico, dove i difensori della censura si oppongono ai cosiddetti “liberi pensatori”, sul tema “qual è l’effetto sullo spettatore?” Anche se apprezzo il lavoro pionieristico realizzato oggi dalle intellettuali americane sulla questione della pornografia, non condivido la loro opinione di un razzismo esasperato nei confronti degli uomini. È inutile, ed altrettanto criminale, ridurre il dibattito sulla pornografia ad un antagonismo femminismo/potere maschile. Invece è diventato urgente interrogarsi sul processo di disumanizzazione di migliaia di uomini e di donne utilizzati nella pornografia in catena di montaggio. Le testimonianze sui risvolti ed i retroscena della pornografia mi hanno sconvolta e fatta inorridire. Vi sento degli echi già conosciuti che non avrei voluto sentire mai più. A cosa alludo? Provate a rileggere le testimonianze di superstiti, consultate qualsiasi documento sulla tortura. Che accade, che continua ad accadere nello stesso modo. In Europa, in Africa, in America. Il processo di tortura mira a privare un essere umano della sua qualità di essere umano. La tortura mira a ridurlo allo stato d'animale, a distruggerlo fino a quando egli stesso non si considera più come umano, ma come niente, meno di niente. Ogni volta che si guarda una pellicola pornografica, bisogna ricordarsene. Cosa accade di queste ragazze il cui più grande timore è di essere diventate "un animale" o "niente, meno di niente"? Noi ora lo sappiamo. Alcune muoiono di cancro, di AIDS o di emorragia. Molto conserveranno conseguenze fisiche e psicologiche che le perseguiteranno a lungo, forse per sempre. Rocco Siffredi stesso ha riconosciuto un giorno che alcune "attrici" del porno di livello medio-basso (che costituisce la maggior parte della produzione) avevano il sesso ed l’ano distrutti. L’americana Catherine Mac Kinnon, che ha raccolto decine di testimonianze, ha descritto una di queste donne in modo efficacissimo: "Lei non ha un nome. È una bocca, una vagina ed un ano. Chi ha bisogno di lei in particolare quando ne ce ne sono tante altre? Se muore, a chi mancherà? Chi porterà il lutto per lei? Chi si preoccuperà se lei scompare? Chi è? Non è nessuno. Letteralmente, nessuno." In Australia, molte attrici ricorrono ad operazioni chirurgiche specifiche. Non si tratta più ora di ritocchi "classici" (come aumentare il volume dei seni), ma di farsi togliere le grandi labbra, affinché la vagina sia più visibile allo schermo... Nient’altro che un buco. Spettatore boia. Bisognerebbe trattare i superstiti di questi lavori forzati moderni con lo stesso rispetto, con le stesse attenzioni dei superstiti della tortura. Dopo quest'indagine e dopo aver visto le immagini di "Shocking Truth", so che non potrò più guardare un film pornografico come prima. Non chiedo la censura, o la proibizione delle pellicole pornografiche. Chiedo di uscire dalla logica dello spettatore. Che ci basti ascoltare il nostro corpo. Non si possono fare dibattiti di idee sul porno senza fare un dibattito sulla carne umana. Non chiedo l'abolizione della pornografia, di cui si trovavano già tracce negli affreschi pompeiani. Chiedo la creazione di un osservatorio destinato a vigilare sul rispetto delle persone umane utilizzate sui set porno. Sono una "reazionaria”? Sono una sessualmente frustrata perché chiedo per degli esseri umani gli stessi riguardi che abbiamo per gli animali? Noi ci indigniamo per il massacro delle piccole foche, per lo sgozzamento dei polli, persino per gli animali maltrattati nelle riprese porno! Cito per ridere (per modo di dire, perché ci sarebbe da piangere), questo parere di un internauta sulla zoofilia: "anche se adoro il sesso tra ragazze ed animali, io non posso tuttavia, come tecnico veterinario, difendere l'idea di un'interazione sessuale tra l'essere umano e l'animale, perché ciò rovinerebbe l'animale e lo farebbe in seguito agire in modo intollerabile rispetto alle regole di correttezza della società umana. Inoltre, sarebbe male incoraggiare un animale innocente a seguire le tracce del maschio umano, alla ricerca di di un’idea impossibile." Brivido freddo nella schiena… Virtuale = mortale… Immaginiamo per un momento che abbia luogo una campagna di informazione degli spettatori, con diffusione su una rete generalista di un film documentario (del tipo di "Shocking Truth") che comporta immagini pornografiche girate "backstage". Per la maggioranza degli spettatori, il passaggio da una rappresentazione virtuale ad una realtà fisica atroce contribuirebbe ad una diminuzione considerevole, se non ad una scomparsa totale, dell'eccitazione causata da queste immagini. È in questa fase, e in questa fase soltanto, che occorre reintegrare, allargare il punto di vista dello spettatore. E si comprendono le resistenze che sollevano oggi gli attacchi diretti contro la pornografia. Questo spettatore, questi milioni di spettatori, una volta privati del loro piacere virtuale, dovrebbero cercare altre risorse per il loro piacere onanista. Ma quanti tra loro ne sono ancora capaci? Non occorre sottovalutare il terrore e l'aggressività che suscitano in alcuni la fine del sogno pornografico, la fine dell'immagine della donna-buco, lo smarrimento che provocherebbe loro la perdita di un universo fantastico e virtuale, che è spesso il loro principale accesso al piacere. Come gioire nel mondo reale? Come gioire della carne e degli odori e del peso e della presenza viva e palpitante di una donna? È urgente proporre agli adolescenti un'altra visione del sesso e dell'amore, diversa da quella delle donne-buco e delle prestazioni di inculatori. Ci si può del resto chiedere se, mentre si trasformano le donne in animali/oggetti disprezzati e maltrattati, non si stia cercando di trasformare gli uomini in buoni, piccoli e docili soldati e in bruti obbedienti e condizionati, Non è forse vero che i comandanti serbi drogavano le loro truppe con i film porno prima di attaccare i villaggi? Tutto è organizzato perché lo spettatore onanista rimanga chiuso nell'ignoranza sul suo corpo e dunque inevitabilmente anche su quella del corpo dell'altro; uno psicopatico che non soltanto non reagisce più alla sofferenza altrui, ma ne gode. Le domande per lo spettatore sono: quale umanità stiamo preparando? Vogliamo fabbricarci delle generazioni di individui condizionati, docili, economicamente efficienti, pronti a tollerare qualsiasi abominio da quella parte della società che gli consentirà di intrattenersi nel loro piacere morboso? Innamorati della carne, degli odori, del sudore, dei giochi infiniti del sesso, noi non dobbiamo soltanto informare i nostri simili sulle violenze della pornografia industriale. A noi tocca anche dimostrare la nostra gioia di vivere nel mondo reale e difendere con serena fermezza le infinite forme del piacere sessuale incarnato in un rapporto non virtuale. La gioia, più forte del gang bang. http://www.youtube.com/watch?v=U5OpsS2B4z0 Luci rosse - La verità del porno oltre le apparenze Elenco vittime della pornografia menzionate nel video (06/01/2012) 1 Kristine Heller, morta suicida nel 1989 2 Juliette Jett, morta di overdose nel 2005 3 Angela Devi, morta suicida nel 2006 4 Kent North, morto suicida nel 2007 5 Anastasia Blue, morta suicida nel 2008 6 Johnny Rahm, morto suicida nel 2004 7 Chloe Jones, morta nel 2005 per danni epatici da alcolismo 8 Steve Fox, morto suicida nel 1997 9 Tamara Lee, morta di aids nel 2005 10 Haley Paige, morta nel 2007 in circostanze misteriose 11 Naughtia Childs, morta suicida nel 2002 12 Clarissa Doll, morta suicida nel 2006 13 Karen Bach, morta suicida nel 2005 14 Andy Mantegna, morto suicida nel 1996 15 John Dough, morto suicida nel 2006 16 Amber Sexxxum, morta di overdose nel 2002 17 Danny Roddick, morto di overdose nel 2007 18 John King, morto di aids nel 1995 19 Tom Howard, morto di aids nel 2007 20 Sophie Roche, morta suicida nel 2002 21 Tolly Crystal, morta suicida nel 2002 22 Jay Anthony, morto suicida nel 2003 23 Iijima, mrta nel 2008 in circostanze misteriose 24 John Holmes, morto di aids nel 1988 25 Taylors Summers, morta sul set in una scena di sesso violento nel 2004 26 Eva Lux, morta di overdose nel 2005 27 Jon Vincent, morto suicida nel 2000 28 Savannah, morta suicida nel 1994 29 Camilla De Castro, morta suicida nel 2005 30 Rod Phillips, morto suicida nel 1993 31 Kirby Scott, morto di overdose nel 2006 32 Joe Romero, morto di aids nel 2007 33 Tim Barnett, morto suicida nel 2005 34 Cal Jammer, morto suicida nel 1995 35 Alex Jordan, morta suicida nel 1995 36 Marylin Chambers, morta nel 2009 in circostanze misteriose 37 Kyle McKenna, morto suicida nel 2000 38 Lance Heywood, morto suicida nel 2005 39 Rebecca Steele, morta di overdose nel 2004 40 Lolo Ferrari, morta per overdose di farmaci nel 2000 41 Nancee Kelleee, morta suicida nel 1991 42 Lisa Melendez, morta di aids nel 1999 43 Leila Lopes, morta suicida nel 2009 44 Megan Leigh, morta suicida nel 1990 45 Christian Fox, morto suicida nel 1996 46 Missy, morta nel 2008 per overdose di farmaci ... una strage!
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OSPITE 80 il 06/12/12 alle 18:13 via WEB
Ahperò! Chi è che diceva che sono felici e appagate???? Forse in vita.... e che vita alcol sesso e fiumio di droga
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megaporia il 07/12/12 alle 02:09 via WEB
C'è anche la strage dei fruitori psicolabili. La pornografia è una droga per la platea maschile, procura la stessa dipendenza, stessi anche i sintomi di astinenza. Non sono tenero verso chi liberamente sceglie di prostituirsi e di esibirsi, ma provo compassione per i tanti ragazzi (anche di 80 anni) che non riescono a smettere di "guardare". Non esiste una statistica dei suicidi dei guardoni perché è un pubblico che fa istintivamente ribrezzo. Ma la sofferenza c'è ed è notevole.
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HanSolo il 09/12/12 alle 16:24 via WEB
Complimenti, complimenti davvero per questo articolo, apre gli occhi su un mondo ferocemente fasullo. Complimenti ancora
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george jefferson il 06/12/12 alle 12:01 via WEB
Bisognerebbe chiederlo a loro e se vi va votate per le Sexy Elezioni Primarie del PDl : http://jackalday.blogspot.it/2012/11/elezioni-primarie-pdl.html
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MarquisDeLaPhoenix
MarquisDeLaPhoenix il 06/12/12 alle 12:15 via WEB
Normalissima vita affettiva e relazionale?
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rteo1
rteo1 il 06/12/12 alle 12:55 via WEB
"Ponostar di tutto il mondo unitevi" ! Non dubito che molte di loro siano soddisfatte del proprio "lavoro", così come non mi sorprende che molte siano persone "normali". Forse l'errore viene dal passato, quando si pensava che in quel mondo ci fossero solo donne ( o uomini) con problemi. Da molto tempo, ormai, c'è stato uno "sdoganamento sociale" e così tante pornostar hanno trovato spazi in programmi di intrattenimento, e anche la via delle istituzioni (Cicciolina è stata sicuramente una pioniera in Italia). Il limite sta sempre negli schemi, che durano finchè non si volti pagina. Non escludo, comunque, che ci siano anche donne impegnate (anche nel ruolo di mamma, moglie, ecc.) che siano altrettanto felici.
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Tanysha
Tanysha il 06/12/12 alle 14:10 via WEB
Se è vero che, come dicono i cinesi, la maggior parte delle malattie derivano dal cervello, basta disinserirlo e si può vivere sani fino a 150 anni. Non so se questa categoria particolare di donne ogni tanto lo mette in folle e naviga a vista...
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otellotre
otellotre il 06/12/12 alle 14:52 via WEB
" le protagoniste dei film hard di oggi sono persone sane e felici, con un grande tasso di autonomia e una normalissima vita affettiva, familiare e relazionale". E tu come sei messa al riguardo ?
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gaydo
gaydo il 06/12/12 alle 15:36 via WEB
Se venissero da un altro pianeta: altra cultura, altro sistema di valori, altro tutto, non avrei dubbi. Invece, dato che sono terrestri come tutti noi, ne ho. MA: finche per loro funziona, chi sono io per pontificare contro?
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uther il 06/12/12 alle 15:39 via WEB
che merda di articolo, sponsorizza il mestiere di pornostar e quindi incoraggia seppure indirettamente al decadimento morale dei costumi.. scommetto che tutti voi sareste felici di sapere vostra figlia diventare una pornostar visto che poi sarebbe così felice, vero?.. il porno è merda, insegna a usare e a svilire il corpo dell'altro... tutto il resto sono ragionamenti da ipocriti che si credono avanti
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Pier il 06/12/12 alle 16:14 via WEB
ah già cicciolina... parlamentare votato tramite EREZIONI?... OPS VOLEVO DIRE ELEZIONI!! santa donna!!!e poi la moana chissà se veram morta!! E DAI CHE OGNUNO/A CHE FACCIA PORNO COSì SEREMO FELICI CAZZ..O, UNA SOLUZIONE CHE AVEVAMO DA CHISSà QUANTO TEMPO sotto gli occhi......... poveri voi..
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Pier il 06/12/12 alle 16:19 via WEB
GIUSTO UTHER !!!! l art l avrà messo qualke sfigato " penserà se tutte divent pornostar riusciro a tromb..e anch io che neanche un ratto mi caga" !!! non è che poi le vostre figlie o mogli sono sante poi?? le volete casa-chiesa??....poveracci
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comunicari
comunicari il 06/12/12 alle 17:04 via WEB
Roba da psicologi. Detto tutto.
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cosimo il 06/12/12 alle 17:27 via WEB
Io dico solo una cosa ai falsi moralisti: che x gli uomini; piu' le donne sono troie e piu' le adorano del resto a questa vita di stress lavoro che c'e' e non c'e'di crisi di denaro che manca un po' a tutti cosa ci puo' essere di piu' appagante di una buona serata o nottata di sesso no limit,con questo non voglio dire che la pornografia e' il top ma dico w il sesso e le donne senza tabu'io le farei una statua.
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Valerio Buscarino il 06/12/12 alle 17:41 via WEB
IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA di Isabelle Sorente*** * tutte le testimonianze contrassegnate da un * sono tratte dal film “Schocking Truth” ** una prima versione di questo articolo è stata pubblicata su Blast *** Isabelle Sorente, laureata in fisica all’école Polytechnique, è romanziera e autrice di teatro Le testimonianze non ufficiali dei retroscena dell'industria del sesso sono rare. Un film, presentato da un'associazione al Parlamento svedese, nel quadro di una riflessione sulla libertà d'espressione e la pornografia, raccoglie confidenze illuminanti di attrici, di poliziotti, di produttori. Si chiama "Shocking Truth" (Verità scioccante). Attenzione: si tratta di una visione violenta. E provoca una grande rabbia. Superata Annabel Chong, che, nel 1995, si faceva scopare da 251 partner in dieci ore... Angela Houston, 30 anni, nel 1999, si è fatta 622 uomini in 7 ore, cioè un uomo ogni 40 secondi. Candy Appels da parte sua è stata interrotta al 742esimo dalla polizia di Los Angeles. Quanto a Sabrina Johnson, 23 anni, si allena per battere il record del gang&#8209;bang: 2000 uomini in 24 ore, previsti per San Silvestro. Nessuno studio ha elaborato ancora il ritratto psicologico di queste candidate allo stupro collettivo. Ma Annabel Chong riviveva in diretta, nella sua pellicola, il trauma di una vera violenza subita anni prima. E Angela, Sabrina, Candy, chi sono? Chi sono queste donne che si dicono felici dopo essersi fatte montare da un esercito? Chi sono queste Candy, Cookie ed altre Molly? Chi sono questi esseri umani che si nascondono sotto dei nomi di cagnette o di dolciumi? Oggi, le testimonianze incominciano a venir fuori. Abbiamo visto "Shocking Truth", pellicola svedese realizzata a partire da interviste e da montaggi di film pornografici diffusi nel nord dell'Europa, e presentata al Parlamento svedese nel 2000 nel quadro di una riflessione sulla libertà di espressione nella pornografia. Per disturbante che ciò possa essere, dietro ogni vagina, ogni bocca da pompini, ogni ano, dietro ogni foro riempito di sperma, di dita, di pugni, di centinaia di cazzi, si nasconde un essere umano. Un essere umano, un corpo che, spesso, sanguina tra una scena e l’altra. Che sparisce durante le pause delle riprese. Che viene ri-truccato alla meno peggio per la eiaculazione finale nella bocca. Oggi lo sappiamo. Molto sangue cola da questi culi anonimi, dai nomi di pasticcino. Certo, non pensare che un essere umano, dotato dello stesso fragile corpo di vostra sorella o di vostra madre, sia penetrato come in una catena di montaggio, sanguini, venga umiliato, sia segnato a vita, permette di apprezzare meglio lo spettacolo pornografico e di goderne più tranquillamente. Ma questa non è la realtà. Non pensarci, lo facevo anch’io una volta. Prima di interessarmi al dietro alle quinte. Anche se l'universo standardizzato e prevedibile delle pellicole pornografiche mi è sempre sembrato noioso, non disprezzavo un video di tanto in tanto, alcune scene un po' zozze potevano anche mandarmi su di giri, per l’allegro contagio dell'effetto puttana. Ma era prima. Una volta che si sa cosa c’è dietro, bisogna confessare che ciò rovina il divertimento. Chi sono queste ragazze? Ho cominciato quest'indagine senza preconcetti. Tra ragazze, ce lo si chiede. Dopo tutto, quelle che si fanno scopare da cinquanta maschi nei film pornografici, okay, certamente non gli piace, ma non lo hanno scelto loro? Sono pagate per questo, no? Anche se hanno bisogno di denaro, potrebbero comunque fare qualche altra cosa, no? Lavorare in fabbrica, fare la commessa, ecc. Ma è davvero così? Prima delle grandi lotte sociali, le ragazze che sfacchinavano deboli e malaticce nelle fabbriche chimiche si rovinavano la salute con cognizione di causa, pur sognando di riuscire a farla franca. Queste ragazze avrebbero davvero potuto scegliere qualcosa d’altro? In verità, chi sono realmente questi uomini e queste donne che lo spettatore usa a lunghezza di video? Tutti sodomizzatori focosi e troie che ne vanno matte? O forse delle lazzarone che rifiutano di lavorare? Risposta di un produttore svedese di porno *: "Sono molto spesso delle vittime di vecchie violenze o di incesti nell'infanzia." E quindi, dopo una pausa: "Certo, in queste condizioni, ci si può chiedere se scelgano questo lavoro liberamente". Quanto agli uomini? Risposta dello stesso produttore: "Gli uomini non devono avere emozioni durante le riprese. Non occorre, ad esempio, che attendano una risposta dalle loro partner, che prestino attenzione alle loro reazioni. Se si lasciano coinvolgere, allora non sono adatti a fare questo lavoro. In realtà, gli uomini devono potere agire come macchine.” Risposta di un ex commissario, che ha incontrato innumerevoli prostitute ed attrici dell’ hard *: "Ho conosciuto migliaia di ragazze. In realtà, ho l'impressione di avere svolto una funzione più di assistente sociale. Non sono le stesse ragazze nel porno e nella prostituzione. Ma hanno le stesse origini. Quasi tutte sono state abusate nell'infanzia.” Ecco un inizio di risposta sugli esseri umani che lavorano nel porno. Sia in Francia, sia negli Stati Uniti o in Svezia, la constatazione delle associazioni, dopo avere raccolto numerose testimonianze, è sempre la stessa: gli ambienti sociali sfavoriti costituiscono un vivaio di povere ragazze per la prostituzione e la pornografia. Molto spesso vittime di incesto o violentate durante l'infanzia. O tossicodipendenti. Le associazioni, denunciano che le vittime di incesto o di violenze o drogate, invece di essere prese in carico dalla società per beneficiare di un trattamento o di un percorso d'aiuto, vengono direttamente arruolate e manipolate da papponi o da produttori senza scrupoli, a volte fin dall'uscita di casa. Vengono quindi addestrate in modo industriale per alimentare le produzioni di basso livello di qualsiasi tipo, sino a rapporti con cani, asini, cavalli, ecc. La responsabilità è di tutti: sia dei servizi sociali già saturati ed incapaci di rispondere alla domanda, sia delle case di produzione XXX , che fanno i soldi su queste bambine di un tempo, abituate al dolore e alla docilità. Ecco il velo che le associazioni sollevano su queste ragazze. I corpi delle più svantaggiate, riciclati e utilizzati per fungere da legante sociale. Non è soltanto uno scandalo, ma un orrore. Su grande scala. Negli USA, l'industria del porno muove da 4 a 6 miliardi di dollari all'anno. Più delle industrie cinematografica e discografica riunite. La diffusione di "Playboy" e di "Penthouse" (24 milioni di copie) è due volte più grande di quelle di "Newsweek" e di "Time" riunite... Sempre negli USA, il 75% dei negozi di video vende cassette e DVD pornografici, che garantiscono loro tra il 50% ed il 60% del fatturato. Ed il 65% dei collegamenti internet riguarda siti pornografici. Dietro le cifre, quanti corpi? Backstage: due ragazze intervistate * tra due riprese, il viso pieno di sperma. La prima, sorriso stereotipato, terribile, sguardo fisso, dice: "So che sono una gran puttana. Ma non mi ricordo più quando è cominciato. " La seconda: "Forse... quando mi sono lasciata inculare dall'avvocato di mio padre. In realtà, non so più se era il suo avvocato o uno dei suoi colleghi. Avevo dodici anni. " Tutto ciò viene detto con il sorriso a favore della cinepresa ed inserendo un dito ben curato in una passera depilata e perfettamente asciutta." Ecco la situazione di esseri umani entrati volontariamente nel moderno bagno penale del sesso. Se si può considerare come un atto libero di volontà l'impossibilità di rifiutare nuove violenze da parte di superstiti di violenze antiche. Cosa accade di loro, una volta entrate? Malattie, suicidi... Come saperlo? Si ha notizia dalle associazioni che la maggior parte delle attrici che sono arrivate alla zoofilia si è suicidata. Almeno quelle di cui si conosce il nome. La tossica senza denti raccolta per strada per farsi scopare da un levriero afgano, quella che sorride dalla copertina del DVD bene in evidenza nell’espositore all'entrata del sex-shop sotto casa mia, quelle, dove sono oggi? che cosa è successo loro dopo? Suicidio? Overdose? Le fiche anonime passano e crepano. Che importa. Il serbatoio dei diseredati e dei rifiuti sociali è sempre pieno, alla mercé di fantasie diventate legge. Non è la materia prima che manca. Ma dopo tutto, come dice un altro produttore *: "Non ci sono leggi che proibiscono di fare soldi in un sistema capitalista. Non lo ho inventato io il capitalismo. Io sono innocente." La realtà è lo schermo. Sullo schermo, lo spettatore porno in fondo vede, tranne alcune star, ragazze che si somigliano tutte. A parte il colore dei capelli e le dimensioni del seno. Dopo tutto è difficile notare la differenza tra un ano ed un altro, tra una bocca da pompini ed un’altra. Non c’è molto di umano là in mezzo, ma piuttosto lo spettacolo di pezzi di corpo, di carni apparentemente avide e quasi sempre anonime. Sono del resto proprio questo anonimato, questa facilità, questo rappresentazione immediata e dal vivo dell'atto sessuale che fanno l'interesse di questo tipo di pellicola. Allora, dove è il problema? In nome di quali idee reazionarie condannare il mio piacere? In che cosa la visione di queste scene può rappresentare un pericolo per me, per i giovani abituati ad una tale sessualità meccanizzata e mercantile, ecc.... ? Queste sono le domande che si pone oggi lo spettatore. Queste domande sono ovviamente legittime, e possono essere oggetto di dibattiti innumerevoli. Del resto, le si sentono ovunque, da "Max" all'Observateur", da Delarue, su TF1... Ma il dibattito non può essere limitato alla sola logica e alle fantasie dello spettatore. Perché la risposta alla domanda "Cosa succede e che cosa diventano gli uomini e le donne quando girano un film pornografico" non viene fuori dalle immagini che osservate tranquillamente sul vostro video (anche se alcune colpiscono per la loro disumanità o per la sofferenza visibile delle attrici). Ricordate "Gola profonda", la pellicola X culto degli anni 1970, dove tutto il sesso si riduceva ai pompini, uccello in fondo alla gola, cosa che avrebbe dovuto far godere di colpo la protagonista. Durante le riprese, Linda Marchiano, allora conosciuta sotto il nome di Linda Lovelace, era picchiata e minacciata con la pistola dal suo compagno perché effettuasse le prestazioni orali che hanno fatto di questo film una delle opere fondanti della pornografia. Durante i mesi successivi al film, numerose donne sono state ricoverate negli Stati Uniti, perché vittime di violenze o perché i loro compagni volevano ripetere a casa la prodezza che Linda Marchiano aveva potuto eseguire soltanto sotto le minacce. Ripresa di un film porno *. Una biondina piuttosto magra si fa sodomizzare senza riguardo da un tipaccio, quindi da un altro quindi da un terzo. I maschi fanno la coda senza alcuna umanità, cazzo in mano. Le lacrime le fanno colare il trucco. Difficile confondere le sue grida con grida di piacere. Tra il secondo ed il terzo tipo, che la scuote come un sacco, lei vacilla ed i suoi occhi si rovesciano. Stacco del montaggio. Sequenza seguente, nuova inculata, con in più tre mani ficcate nella sua vagina, che la frugano senza riguardo. Quando il suo partner si ritira, lei ha un mancamento. Una mano la raddrizza per una spalla e le piazza il viso sul cazzo. Deve succhiare, e ingoiare tutto. Intervista backstage di questa ragazza. Le lacrime non sono ancora del tutto asciutte: - D: Se uno sconosciuto ti mettesse il cazzo nella bocca per strada, ti disturberebbe? - R: Perché, credete che io li conosca, gli uomini con cui ho appena girato? Non li avevo mai incontrati prima delle riprese. Quindi se uno sconosciuto venisse nella mia bocca, no, non mi disturberebbe. E quindi un sorriso per la cinepresa, tanto più atroce in quanto si hanno ancora nella memoria le smorfie di dolore della scena precedente. E aggiunge: "Ma non dimenticate mai che a me piace. Adoro il sesso, sono una vera puttana e mi piace." Davvero le piace essere sbattuta e sodomizzata da tutti questi bruti? O è solo la tesi ufficiale? O peggio: non è che finisce per crederlo? E che pensare di quelle che diranno che gli piace con cani o muli? Dopo la schiavitù volontaria, ecco la tortura volontaria, ultimo orrore moderno. Ancora backstage. Un'altra attrice *, anche lei con il viso bagnato di sperma. - Q: Di che cosa hai paura? - R: Di diventare un animale. Io non sono più un essere umano. Mi sento come un animale. Stessa domanda posta ad un'altra ragazza *, mentre succhia un vibratore fluorescente. Si toglie il vibratore dalla bocca, e di colpo il suo sguardo cambia. Spento. Fisso. Perso. - Q: Di che cosa hai paura? - R: Di diventare nulla. Ed in seguito meno di nulla. Sempre backstage. Ha 24 anni al massimo *. Racconta la sua esperienza di ex-attrice porno e scoppia in lacrime. Parla di Cookie dicendo "lei", come se si trattasse di un corpo estraneo, come se non potesse raccontare in prima persona. Poiché Cookie è lei. Cookie doveva girare una doppia penetrazione. Si è messa a pisciare sangue. È stato necessario tagliare. I produttori e gli altri attori hanno dato dei kleenex a Cookie perché si pulisse, dandole della stronza perché aveva fatto sprecare pellicola. Dopo cinque minuti di pausa, la ripresa è ricominciata e le hanno fatto finire la scena. È pagata per quello, no? Lo ha scelto lei. Cookie dice ancora, sempre parlando di sè stessa in terza persona: "Cookie aveva un'emorragia che richiedeva un ricovero di urgenza." Cookie non è certamente la sola ad essere stata ricoverata dopo una ripresa. Le storie saltano fuori. Una ragazza condannata alla sedia a rotelle dopo una gang bang. Un'altra ha passato sei mesi all'ospedale. Come racconta Raffaella Anderson nella sua terribile testimonianza, "Hard": "Prendete una ragazza senza esperienza (...), lontana da casa, che dorme in hotel o sul set. Fattele fare una doppia penetrazione, un fist vaginale, con contorno di un fist anale, a volte le due cose allo stesso tempo, una mano nel culo, a volte due. E ti ritrovi una ragazza in lacrime, che piscia sangue a causa delle lesioni, e che generalmente defeca sull’uccello perché nessuno le ha spiegato che occorre farsi un clistere. Ad ogni modo, non è grave, la merda fa vendere. Dopo la scena (che non hanno il diritto di interrompere, tanto nessuno le ascolta), le ragazze hanno due ore per riposarsi. Poi ricominciano le riprese.” Limitare il dibattito alla problematica del piacere dello spettatore è pericoloso, perché quello che vede allo schermo non è la realtà. Si parla a volte con orrore degli snuff movies, dove le ragazze sarebbero torturate a morte. Ma alcune pellicole pornografiche si avvicinano agli snuff movies: le torture vengono tagliate in sede di montaggio. Le testimonianze ormai escono dagli studi. E anche le immagini. Non si vede mai un gang bang, una doppia, tripla, multipla penetrazione o un fist-fucking, filmate senza tagli, senza montaggio. Ora sapete perché. Perché allora non aprire gli occhi? Come immaginare che si possano infliggere tali violenze ad un corpo senza conseguenze e senza ripercussioni? Raffaella: "La mattina tu ti alzi, ti infili per l’ennesima volta la tua pera di clistere nel culo e ti pulisci l'intestino. Ripeti fino a che sia pulito. Ma nonostante ciò, fa male (...). Dopo, ho bisogno di mettermi sotto il piumone per un'ora per dimenticare quanto ne soffro (...) e nessuna posizione va bene. Ti rigiri in tutti i sensi, ma non c’è niente che allevii il dolore. Dopo di che, ti ritrovi sul set e tu succhi, tu ti sbatti… Ti trattano da puttana (...). Niente vale tale sofferenza.” La pornografia tutta sorrisi è possibile solo in un mondo virtuale, dove le grida di sofferenza sono sostituite da gemiti di piacere e da inviti a pompare più forte. Disumanizzazione totale. Ecco perché è diventato non solo stupido, ma criminale fare del dibattito sulla pornografia un dibattito ideologico, dove i difensori della censura si oppongono ai cosiddetti “liberi pensatori”, sul tema “qual è l’effetto sullo spettatore?” Anche se apprezzo il lavoro pionieristico realizzato oggi dalle intellettuali americane sulla questione della pornografia, non condivido la loro opinione di un razzismo esasperato nei confronti degli uomini. È inutile, ed altrettanto criminale, ridurre il dibattito sulla pornografia ad un antagonismo femminismo/potere maschile. Invece è diventato urgente interrogarsi sul processo di disumanizzazione di migliaia di uomini e di donne utilizzati nella pornografia in catena di montaggio. Le testimonianze sui risvolti ed i retroscena della pornografia mi hanno sconvolta e fatta inorridire. Vi sento degli echi già conosciuti che non avrei voluto sentire mai più. A cosa alludo? Provate a rileggere le testimonianze di superstiti, consultate qualsiasi documento sulla tortura. Che accade, che continua ad accadere nello stesso modo. In Europa, in Africa, in America. Il processo di tortura mira a privare un essere umano della sua qualità di essere umano. La tortura mira a ridurlo allo stato d'animale, a distruggerlo fino a quando egli stesso non si considera più come umano, ma come niente, meno di niente. Ogni volta che si guarda una pellicola pornografica, bisogna ricordarsene. Cosa accade di queste ragazze il cui più grande timore è di essere diventate "un animale" o "niente, meno di niente"? Noi ora lo sappiamo. Alcune muoiono di cancro, di AIDS o di emorragia. Molto conserveranno conseguenze fisiche e psicologiche che le perseguiteranno a lungo, forse per sempre. Rocco Siffredi stesso ha riconosciuto un giorno che alcune "attrici" del porno di livello medio-basso (che costituisce la maggior parte della produzione) avevano il sesso ed l’ano distrutti. L’americana Catherine Mac Kinnon, che ha raccolto decine di testimonianze, ha descritto una di queste donne in modo efficacissimo: "Lei non ha un nome. È una bocca, una vagina ed un ano. Chi ha bisogno di lei in particolare quando ne ce ne sono tante altre? Se muore, a chi mancherà? Chi porterà il lutto per lei? Chi si preoccuperà se lei scompare? Chi è? Non è nessuno. Letteralmente, nessuno." In Australia, molte attrici ricorrono ad operazioni chirurgiche specifiche. Non si tratta più ora di ritocchi "classici" (come aumentare il volume dei seni), ma di farsi togliere le grandi labbra, affinché la vagina sia più visibile allo schermo... Nient’altro che un buco. Spettatore boia. Bisognerebbe trattare i superstiti di questi lavori forzati moderni con lo stesso rispetto, con le stesse attenzioni dei superstiti della tortura. Dopo quest'indagine e dopo aver visto le immagini di "Shocking Truth", so che non potrò più guardare un film pornografico come prima. Non chiedo la censura, o la proibizione delle pellicole pornografiche. Chiedo di uscire dalla logica dello spettatore. Che ci basti ascoltare il nostro corpo. Non si possono fare dibattiti di idee sul porno senza fare un dibattito sulla carne umana. Non chiedo l'abolizione della pornografia, di cui si trovavano già tracce negli affreschi pompeiani. Chiedo la creazione di un osservatorio destinato a vigilare sul rispetto delle persone umane utilizzate sui set porno. Sono una "reazionaria”? Sono una sessualmente frustrata perché chiedo per degli esseri umani gli stessi riguardi che abbiamo per gli animali? Noi ci indigniamo per il massacro delle piccole foche, per lo sgozzamento dei polli, persino per gli animali maltrattati nelle riprese porno! Cito per ridere (per modo di dire, perché ci sarebbe da piangere), questo parere di un internauta sulla zoofilia: "anche se adoro il sesso tra ragazze ed animali, io non posso tuttavia, come tecnico veterinario, difendere l'idea di un'interazione sessuale tra l'essere umano e l'animale, perché ciò rovinerebbe l'animale e lo farebbe in seguito agire in modo intollerabile rispetto alle regole di correttezza della società umana. Inoltre, sarebbe male incoraggiare un animale innocente a seguire le tracce del maschio umano, alla ricerca di di un’idea impossibile." Brivido freddo nella schiena… Virtuale = mortale… Immaginiamo per un momento che abbia luogo una campagna di informazione degli spettatori, con diffusione su una rete generalista di un film documentario (del tipo di "Shocking Truth") che comporta immagini pornografiche girate "backstage". Per la maggioranza degli spettatori, il passaggio da una rappresentazione virtuale ad una realtà fisica atroce contribuirebbe ad una diminuzione considerevole, se non ad una scomparsa totale, dell'eccitazione causata da queste immagini. È in questa fase, e in questa fase soltanto, che occorre reintegrare, allargare il punto di vista dello spettatore. E si comprendono le resistenze che sollevano oggi gli attacchi diretti contro la pornografia. Questo spettatore, questi milioni di spettatori, una volta privati del loro piacere virtuale, dovrebbero cercare altre risorse per il loro piacere onanista. Ma quanti tra loro ne sono ancora capaci? Non occorre sottovalutare il terrore e l'aggressività che suscitano in alcuni la fine del sogno pornografico, la fine dell'immagine della donna-buco, lo smarrimento che provocherebbe loro la perdita di un universo fantastico e virtuale, che è spesso il loro principale accesso al piacere. Come gioire nel mondo reale? Come gioire della carne e degli odori e del peso e della presenza viva e palpitante di una donna? È urgente proporre agli adolescenti un'altra visione del sesso e dell'amore, diversa da quella delle donne-buco e delle prestazioni di inculatori. Ci si può del resto chiedere se, mentre si trasformano le donne in animali/oggetti disprezzati e maltrattati, non si stia cercando di trasformare gli uomini in buoni, piccoli e docili soldati e in bruti obbedienti e condizionati, Non è forse vero che i comandanti serbi drogavano le loro truppe con i film porno prima di attaccare i villaggi? Tutto è organizzato perché lo spettatore onanista rimanga chiuso nell'ignoranza sul suo corpo e dunque inevitabilmente anche su quella del corpo dell'altro; uno psicopatico che non soltanto non reagisce più alla sofferenza altrui, ma ne gode. Le domande per lo spettatore sono: quale umanità stiamo preparando? Vogliamo fabbricarci delle generazioni di individui condizionati, docili, economicamente efficienti, pronti a tollerare qualsiasi abominio da quella parte della società che gli consentirà di intrattenersi nel loro piacere morboso? Innamorati della carne, degli odori, del sudore, dei giochi infiniti del sesso, noi non dobbiamo soltanto informare i nostri simili sulle violenze della pornografia industriale. A noi tocca anche dimostrare la nostra gioia di vivere nel mondo reale e difendere con serena fermezza le infinite forme del piacere sessuale incarnato in un rapporto non virtuale. La gioia, più forte del gang bang. http://www.youtube.com/watch?v=U5OpsS2B4z0 Luci rosse - La verità del porno oltre le apparenze Elenco vittime della pornografia menzionate nel video (06/01/2012) 1 Kristine Heller, morta suicida nel 1989 2 Juliette Jett, morta di overdose nel 2005 3 Angela Devi, morta suicida nel 2006 4 Kent North, morto suicida nel 2007 5 Anastasia Blue, morta suicida nel 2008 6 Johnny Rahm, morto suicida nel 2004 7 Chloe Jones, morta nel 2005 per danni epatici da alcolismo 8 Steve Fox, morto suicida nel 1997 9 Tamara Lee, morta di aids nel 2005 10 Haley Paige, morta nel 2007 in circostanze misteriose 11 Naughtia Childs, morta suicida nel 2002 12 Clarissa Doll, morta suicida nel 2006 13 Karen Bach, morta suicida nel 2005 14 Andy Mantegna, morto suicida nel 1996 15 John Dough, morto suicida nel 2006 16 Amber Sexxxum, morta di overdose nel 2002 17 Danny Roddick, morto di overdose nel 2007 18 John King, morto di aids nel 1995 19 Tom Howard, morto di aids nel 2007 20 Sophie Roche, morta suicida nel 2002 21 Tolly Crystal, morta suicida nel 2002 22 Jay Anthony, morto suicida nel 2003 23 Iijima, mrta nel 2008 in circostanze misteriose 24 John Holmes, morto di aids nel 1988 25 Taylors Summers, morta sul set in una scena di sesso violento nel 2004 26 Eva Lux, morta di overdose nel 2005 27 Jon Vincent, morto suicida nel 2000 28 Savannah, morta suicida nel 1994 29 Camilla De Castro, morta suicida nel 2005 30 Rod Phillips, morto suicida nel 1993 31 Kirby Scott, morto di overdose nel 2006 32 Joe Romero, morto di aids nel 2007 33 Tim Barnett, morto suicida nel 2005 34 Cal Jammer, morto suicida nel 1995 35 Alex Jordan, morta suicida nel 1995 36 Marylin Chambers, morta nel 2009 in circostanze misteriose 37 Kyle McKenna, morto suicida nel 2000 38 Lance Heywood, morto suicida nel 2005 39 Rebecca Steele, morta di overdose nel 2004 40 Lolo Ferrari, morta per overdose di farmaci nel 2000 41 Nancee Kelleee, morta suicida nel 1991 42 Lisa Melendez, morta di aids nel 1999 43 Leila Lopes, morta suicida nel 2009 44 Megan Leigh, morta suicida nel 1990 45 Christian Fox, morto suicida nel 1996 46 Missy, morta nel 2008 per overdose di farmaci ... una strage!
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Sara il 06/12/12 alle 17:59 via WEB
Anche io credo che ovviamente le pornostar lo facciano per scelta e siano felici così ma onestamente non so come facciano. Ben venga per loro se fare della propria sessualità un lavoro le faccia stare bene con se stesse,ma ognuno trova la sua felicità e le sue soddisfazioni materiali e spirituali nella professione che preferisce. Ovviamente hanno consenso sociale perchè gli uomini le adorano. Io preferisco non essere cagata da nessuno e tenermi la mia dignità. E non sono d'accordo sul fatto che non offendono la dignità delle donne,lo fanno anche le veline di Striscia la notizia o qualunque donna che si presti a oggetto per i soldi e il successo.
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luis il 08/12/12 alle 00:49 via WEB
le veline oltre ad essere belle, non tanto le attuali sono anche bravi e inteliggenti
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ELIA KYRIOS il 06/12/12 alle 18:06 via WEB
AMMESSO(ED ASSOLUTAMENTE NON CONCESSO!)CHE LE COSE STIANO COSI,RESTA IL FATTO CHE SONO PERSONE DALLA MORALITA'DUBBIA,ANIMALE(CON TUTTO IL RISPETTO PER LE BESTIE!) E NEFASTA PER SE STESSE E PER L'UMANITA' INTERA(OVVIAMENTE NON SOLO LE PORNOSTARS ANCHE I PORNOSTARS!)!STA COSI' SCRITTO NELLA ''PAROLA DI DIO''( LIBRO CHE LE PORNO ED I PORNO STARS FAREBBERO BENE A LEGGERE E MEDITARE,COME TUTTI NOI DEL RESTO):---UNA VIA SEMBRA ESSERE BUONA,MA LA SUA FINE E' LA MORTE!!!( LA BIBBIA-LIBRO DEI PROVERBI)! IL PECCATO NON PAGA MAI!!! CON OSSEQUIO E RISPETTO ASSOLUTO! ELIA KYRIOS.
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Luigi il 06/12/12 alle 18:07 via WEB
Sicuramente sono ragazze sane e intelligenti però non ho mai capito il perchè di questa scelta ,a parte il fatto di avere soldi facili e veloci sfruttando la propria prestanza fisica. Se non fosse per questo non vedo altri motivi: sesso? A una bella ragazza di sicuro non manca ; sesso in abbondanza? Come sopra ; sesso fatto con maschi capaci? Sono solo i pornostar ad essere capaci?....Quindi io penso che una certa componente di forte esibizionismo ci deve essere.
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mario il 06/12/12 alle 21:16 via WEB
semplicemente orrendo e disgustoso XD!
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emanuele0980
emanuele0980 il 06/12/12 alle 21:43 via WEB
ma chi c...o se ne frega se le pornostar sono le più felici....
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bruno il 06/12/12 alle 23:48 via WEB
ma come si fa a scrivere un articolo dicendo che diventare pornostar si è felici??? ma chi è quel pervertito che pubblica un articolo del genere??? forse un attore porno? anche il ladro può dire di condurre una vita felice, fregando il prossimo e divertendosi alle sue spalle senza mai lavorare... oppure Hitler era felice vedere morire gli ebrei.. Questo articvolo dimostra che oramai siamo alla follia dove giornalisti e redattori esprimono la loro malignità con articoli bugiardi come questo!! Una volta si parlava di valori di vita e umanità oggi questi pervertiti di "libero" predicano l'esatto contrario! fate schifo non odiens perchè predicate l'immoralità!!!
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stallattite il 07/12/12 alle 00:01 via WEB
Che senso di realta' e che livello di coscienza puo' avere una persona che afferma e divulga una ricerca in cui afferma, che le pornostar sono felici? La mia sensazione e', che sia esattamente il contrario! Un mondo di infelici. Le donne e gli uomini che permettono l'abuso del loro corpo e tutti coloro che li "spiano dal buco serratura", sacrificano la loro fantasia per vivere sullo sfruttamento di altri corpi. Il sesso e' bellissimo, a volte fatto con passione, altre con tenerezza secondo gli attimi che accompagnano una vita. E' squallido volerlo svilire a tutti costi senza lasciare spazio alla discrezione, all'inventiva e creativita' Se poi ci vogliamo mettere l'ingrediente in piu' che rende il tutto perfetto, aggiungiamo l'Amore.
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Daniela il 09/12/12 alle 17:01 via WEB
Salve, Io ci credo poco a coloro che dicono che le pornostar sono iperfelici. Sono delle rovinafamiglie e poi si vendono. Se sono belle intelligenti simpatiche e spirituali perché non vanno fare lavori in cui la persona viene messa al centro di ogni cosa. E' vero che loro si concentrano sulla persona ma nel modo sbagliato. Io avessi una figlia così mi domandarei in che cosa ho sbagliato e che fine hannofatto i miei soldi per farla studiare. Mah, alle volte rimango strabiglaita nel sentire certe cose. Che il Natale illumini chi più ha bisogno, compreso quelle persone che dicono che fare l'amore con gli sconosciuti é appagante. Spero per loro che trovino davvero qualcosa e qualcuno che veramente le faccia sentire appagate, e che risalti la loro persona per quello che sono veramente. Ciao Ottawa73@libero.it
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mirkoprotti.sar
mirkoprotti.sar il 09/12/12 alle 22:20 via WEB
non c'e' dubbio che "l'arte" (se volontaria) frutti..e spesso e volentieri tutto al nero..questa e' la vergogna..chi lo permette e chi ne approfitta, alla faccia delle persone che con vari sacrifici fanno di tutto per essere dignitose.
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LePassioniDiDomina
LePassioniDiDomina il 10/12/12 alle 18:02 via WEB
Ci sarà quella iperfelice: se l'ha scelto e le piace pure tanto. Quella felice: se l'ha scelto volutamente. Quella che sa rendere felice ciò che si è trovata a fare: di necessità virtù. Quella infelice: se è stata obbligata dalla necessità. Quella molto infelice: se obbligata da uomini e donne schifosi! Quella iper-infelice: se si ritrova ad essere considerata puttana e porno star, presentata come tale, obbligata ad esserlo...solo perchè ha fatto quello che fanno tutti o perchè non ha voluto fare come tutti o perchè ...vedi Sara Tommasi. Quella indifferente: che non sentendosi in colpa, ingannata socialmente, capisce come va il mondo e ... se ne sbatte i "cogl...". Anche se fosse trattata da pornostar pur non essendolo! Vedi commenti, cronache ecc....sempre eloquenti le sue sporadiche visite. Se interessata, a vedere qualche suo scritto, la cerco da sola.
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martanegra82
martanegra82 il 04/02/13 alle 11:48 via WEB
Secondo me, fare l'attrice o l'attore porno è una libera scelta. Un mestiere come un altro che non dovrebbe essere giudicato con tanta ipocrisia....
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chiarapertini82
chiarapertini82 il 02/04/13 alle 11:31 via WEB
e ci credo. Sono libere e sessualmente appagate. Possono giocare con gli uomini come se fossero vibratori senza troppe complicazioni
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maresogno67
maresogno67 il 17/06/14 alle 08:14 via WEB
le dipendenze in genere sono piuttosto pericolose direi. ciao. gi
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