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« DIO DISSE, TU DONNA PART...SCIENZA DELLA VITA, LE N... »

BULLISMO, LA PREPOTENZA DEL DISAGIO, BULLISMO FEMMINILE,

Post n°7029 pubblicato il 20 Dicembre 2012 da psicologiaforense

Aumenta il bullismo in rosa:  più di una bambina su 5 (il 22,8%) è o è stata vittima delle compagne. Il 10% delle adolescenti  è esclusa o isolata dal gruppo

Il 22,8% delle bambine è stato vittima di provocazioni ripetute da parte di compagne, mentre il 21,6% ha affermato di essere stata offesa più volte senza motivo. Sono alcuni dei dati sul bullismo femminile, annunciati qualche giorno fa da Telefono Azzurro commentando l’episodio, accaduto a Rimini, di una tredicenne insultata e maltrattata dalle compagne senza motivo.  Il 10,4% delle adolescenti - ricorda ancora l’associazione citando la recente indagine condotta con l’Eurispes sulla “condizione dell’infanzia e dell’adolescenza” - ha inoltre dichiarato di essere stata isolata o esclusa dal gruppo.  Il bullismo quindi «è diffuso indistintamente tra maschi e femmine», si legge nella ricerca datata 2011. Le differenze tra ragazzi e ragazze si riscontrano negli episodi di minacce (4,2% di bambine ne è stata vittima contro il 7% dei maschi) e percosse (2,5% contro 4,1%). Una differenza notevole si registra invece negli episodi di diffusione di informazioni false o cattive (le vittime femminili sono il 28% contro il 20,8% maschile). Questo perché, ha commentato all’AdnKronos Barbara Forresi, coordinatrice Centro studi di Telefono Azzurro, «il bullismo femminile mette in atto strategie psicologiche più sottili rispetto a quello maschile. Non a caso sembra dilagare il coinvolgimento di ragazze in episodi di cyber-bullismo come vittime o autrici (le ragazze coinvolte sono il doppio dei ragazzi). Il fenomeno femminile - conclude Forresi - è solitamente invisibile e anonimo, ma questo non vuol dire che episodi di minacce e percosse non accadano. I fatti di Rimini lo dimostrano».  «Casi come quello di Rimini devono portarci a riflettere su questo tema che continua a non essere affrontato, se non quando succedono fatti di cronaca allarmanti», afferma Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige, il movimento dei genitori. «L’aggressione, che riapre il nuovo fronte del bullismo `rosa´, ci lascia sconcertati e preoccupati - ha aggiunto - troppo poco si sta facendo per i ragazzi d’oggi, non si possono tollerare episodi di inaudita violenza come questo e bollarli come semplice scherzo». «Risulta urgente dunque - auspica Munizzi - un’azione di prevenzione e di informazione per tutelare i nostri figli e far sì che non si ripetano più casi gravi di bullismo tra i minori: la violenza in ogni sua forma deve essere condannata, è questo che dobbiamo insegnare ai nostri figli» 

 
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Commenti al Post:
maraciccia
maraciccia il 20/12/12 alle 18:39 via WEB
Ora si da molta più importanza a queste problematiche e credo sia giusto così..chi sta vicino ai ragazzi/e deve coglierne i disagi..e prendere provvedimenti atti a impedire che si ripetano
(Rispondi)
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 20/12/12 alle 19:02 via WEB
Ti dirò sono molto più cattive dei maschi ,le "bulle"...
(Rispondi)
 
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 20/12/12 alle 19:10 via WEB
Dov'è finita la dolcezza delle donne?.. Occorre veramente vigilare,le ragazzine possono essere tremende tra loro..
(Rispondi)
 
 
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 20/12/12 alle 19:10 via WEB
BUONASERA GIULIANA:))))))))))
(Rispondi)
 
marco.565
marco.565 il 20/12/12 alle 19:50 via WEB
Non che io sia un uomo di grande esperienza nella vita, anzi! Però non posso non vedere come questa nuova generazione sia in fondo figlia di nessuno: sempre più padri e madri sconsolati dal loro fallimento, finiscono per separarsi, e così per la gioia dei figli non riescono nè a impartire una lezione seria di vita, e men che meno a diventare degli esempi da imitare, perchè forse nemmeno loro hanno ancora capito in fondo come vivere la vita. L'educazione probabilmente sta diventando un orpello inutile in questo stile comunitario che appare sempre più naufrago verso isole sperdute del sapere collettivo, dove le regole essenziali dell'esistenza e dell'educazione non riescono ad avere cittadinanza in una terra tanto selvaggia. Così, questi figli vengono lasciati in balia di sè stessi, con la speranza, più che una garanzia ovviamente, che magari sarà la nonna o il nonno a combinare ammodo ciò che loro per fallimento personale non sono riusciti a compiere. Figuariamoci poi se ragazzi di 13, 14, 15 anni o più avranno mai la voglia di ascoltare persone la cui visione di vita dista senza dubbio anni luce dalla loro ribellione interiore prima ed esteriore dopo. Meravigliarsi non ha più senso di fronte a queste indagini sociali, anche se il rammarico di una generazione a rischio disorientamento è non più un'ipotesi di scuola, ma purtroppo una realtà che tocchiamo con mano ogni giorno. Ho trovato questo argomento molto interessante. Complimenti. Buona serata.
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 21/12/12 alle 14:14 via WEB
ricordo ancora la scuola elementare, ero molto timida, e ho subito per diverso tempo le minacce di due tre "compagne di classe". Ancora non dimentico, ma era solo per dire che il fenomeno non è del tutto nuovo, magari adesso si è amplificato.
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