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Post n°7062 pubblicato il 30 Dicembre 2012 da psicologiaforense
"Siamo noi che prepariamo la nostra morte: la morte è come la vita. E se la vita abbiamo potuto viverla credendo in qualcosa, arricchendola di valori, seguendo la legge morale, allora la morte non è che un evento, tutto sommato, poco importante". IL CIELO STELLATO SOPRA DI ME, LA LEGGE MORALE DENTRO DI ME ![](http://www.ilsentierodialchimilla.com/demo/images/stories/rita20levi20montalcini_2.jpg)
La morte? Una sorta di morale della favola, dove per "favola" s'intende la vita. Ma, soprattutto, un evento da non sopravvalutare. E'questo, secondo me, uno degli aspetti salienti del " testamento spirituale" che il Nobel Rita Levi Montalcini ha lasciato al mondo. Nei suoi scritti e nelle sue esternazioni non cede mai al patetico, al sentimentalismo, da cui rifugge per una certezza che viene da lontano, dalle sue esperienze di lavoro, di incontri e di scontri, da cui si enuclea una sola verità: vivere per lei non è mai stato un mestiere; piuttosto un dovere, un imperativo etico. “Sono vicina alla morte e non ne ho paura. Non mi sono mai occupata di me stessa. Anzi, sono vissuta nella perfetta indifferenza di me. Ma ho vissuto con gioia ogni ora, ogni giorno, ogni anno della vita. E non sono d'accordo con chi parla della vecchiaia come di qualcosa di terribile. Considero la mia vecchiaia come il periodo più bello della mia vita".
Commenti al Post:
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diogene51 il 30/12/12 alle 21:03 via WEB
E' una grande lezione, soprattutto per me che ho una paura matta degli anni che passano, come se fossero già presagi funesti. Non pensare a sé stessi, questo è il segreto, pensare a quello che si fa, invece.
Grande donna, siamo tutti un po' orfani,oggi
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psicologiaforense il 30/12/12 alle 21:21 via WEB
Grazie DIOGENE51, ho cercato di andare al di là delle vuote commemorazioni....
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psicologiaforense il 30/12/12 alle 21:26 via WEB
.... solo pochi mesi fa questa Donna di Scienza mi è parsa quella di sempre: vivace e arguta, sotto il solito “nido” di capelli candidi, con il corpo esile fasciato in un abito nero. Gli occhi chiari mobilissimi, ha ripetuto il concetto sulla morte già espresso nei suoi libri “visto che alla morte sono ormai vicina, per ragioni anagrafiche”.....
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psicologiaforense il 30/12/12 alle 21:32 via WEB
...... così ha ben descritto l'ultimo tabù, la fine della vita, definendola la prova del nove per “toccare il fondo della verità di una persona”
Veniva da chiedersi e Le è stato chiesto: possibile che la morte non susciti un palpito di terrore, un senso di repulsione? Decisa, come sempre, Rita Levi Montalcini ha parlato del disgusto che prova, non già per la morte, ma per la sua banalizzazione: “Negare la morte, dare i colori della vita al cadavere, truccandolo, come fanno negli Stati Uniti, è la vera cosa macabra. Ed è anche un segno dei punti deboli di una società che pure ammiro e nella quale ho per tanti anni lavorato”
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valentinapalladino il 30/12/12 alle 21:51 via WEB
E' un post formidabile. Ho guardato su tutti i giornali e nei blog. NESSUNO RIPORTA QUESTI ARGOMENTI.
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psicologiaforense il 30/12/12 alle 22:05 via WEB
Grazie. Riflessioni, pensieri, idee, opinioni, ecc... sono ragionamenti miei quindi è ovvio che non li trovi altrove.
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amorusocassano il 30/12/12 alle 21:53 via WEB
SENZA OLIO CONTRO IL VENTO. Niente di meglio dell'espressione marinaresca utilizzata nel titolo può spiegare il tragitto mentale che ha portato la celebre scienziata a confrontarsi con dieci personaggi, da lei amorosamente ritratti e scelti fra le innumerevoli personalità che ha avuto modo di conoscere. Una costante li accomuna: quella di aver affrontato il mare dell'esistenza con coraggio e determinazione. Sono figure, per l'autrice, che con il loro esempio di vita riscattano la specie umana. Dal nipote Guido Montalcini, tragicamente segnato da una crudele malattia, al partigiano Giacomo Ulivi, fucilato non ancora ventenne in una piazza di Modena; dall'amica biologa Simonetta Tosi, morta di cancro, al sionista Enzo Sereni, scomparso a Dachau; dalla dermatologa Marcella Nazzaro all'architetto razionalista Giuseppe Pagano; da Vito Volterra a Max Delbruck; da una quasi sconosciuta poetessa, Maria De Laude, della quale si mettono in luce le eccezionali doti liriche, al famoso e caro amico Primo Levi, con il quale Rita Levi-MontaIcini intesse un commosso ideale colloquio.
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psicologiaforense il 30/12/12 alle 22:08 via WEB
E' un bellissimo libro (Titolo "Senz'olio contro vento"
Autore Levi-Montalcini Rita
Prezzo € 7,90 Dati 2008, 178 p., brossura Editore Dalai Editore (collana I tascabili) Disponibile anche in ebook a € 5,99) CHE CONSIGLIO A TUTTI. COME CONSIGLIO ANCHE LE ALTRE NUMEROSE PUBBLICAZIONI DELLA MONTALCINI
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maraciccia il 30/12/12 alle 21:57 via WEB
"..sia la morte di me dove rivivo
e qual fui, non essendo nulla, io sia!"
Indubbiamente rimarrà Rita Levi Montalcini...notte Giuliana..
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martinagiagnorio il 30/12/12 alle 21:58 via WEB
Si è spesa moltissimo per i diritti civili e PER LE DONNE
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psicologiaforense il 30/12/12 alle 22:11 via WEB
HAI PROPRIO RAGIONE MARTINA. "Una rete mondiale di donne per costruire un futuro dell'umanità basato su doveri prima ancora che su diritti. Non è femminismo banale, alla vecchia maniera. Le donne sono più sensibili ai problemi della vita perchè sono esse stesse culle di nuova vita. E sono più concrete". Lo disse, appunto, RITA LEVI MONTALCINI, premio Nobel per la medicina, quando all'Università di Trieste aprì i lavori della seconda Conferenza per la preparazione della Carta dei doveri dell'umanità
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psicologiaforense il 30/12/12 alle 22:24 via WEB
..... "I doveri di cui parleremo - chiarì con forza RITA LEVI MONTALCINI - non sono semplicemente l'altra faccia della medaglia dei diritti. Sono doveri nuovi, in gran parte creati dai nuovi problemi che ci troviamo davanti e dai formidabili sviluppi della scienza. Doveri verso le altre specie e verso l'umanità. Faccio qualche esempio. Fino a ieri la varietà delle forme viventi nate in milioni di anni di evoluzione non era minacciata: oggi lo è. L'inquinamento su scala planetaria è una emergenza di questi anni. Le manipolazioni genetiche aprono prospettive esaltanti ma anche inquietanti. E un fenomeno esplosivo è la disumanizzazione causata dalle immense concentrazioni metropolitane e dalla crescita incontrollata della popolazione".
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brunorussolongo il 30/12/12 alle 22:00 via WEB
Non ha voluto essere nè moglie nè madre.
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psicologiaforense il 30/12/12 alle 22:15 via WEB
Sì, questa è stata la sua coraggiosa scelta di vita in tempi in cui una donna nè moglie nè madre veniva disprezzata e perseguitata. La Montalcini era ebrea e rischiò i forni crematori......
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kimdell'antonio il 30/12/12 alle 23:00 via WEB
UN NOBEL PER TORINO RITA LEVI MONTALCINI ERA CITTADINA ONORARIA. Il premio Nobel per la Medicina, RITA LEVI MONTALCINI fu festeggiata in Sala Rossa, accolta dal sindaco che a quei tempi era Sergio Chiamparino, dal presidente d'onore della Fiat, Giovanni Agnelli, e dal presidente della Regione, Enzo Ghigo.(RICORDO DI NUOVO CHE PARLO DEL 1992) All'epoca la scienziata aveva novantadue anni ed era stata nominata ad agosto senatrice a vita. DISSE: «La gratitudine della città e le parole di apprezzamento pronunciate dal sindaco, dal presidente del Consiglio comunale e da quello della Regione per il mio operato vanno al di sopra dei miei meriti, ma accetto questa sopravvalutazione, sarà lo stimolo per andare avanti, per tentare una battaglia da senatrice con l'impegno di migliorare le condizioni di vita di chi oggi vive in difficoltà, come i popoli dell'Africa: è un continente che abbiamo distrutto, dobbiamo fare di tutto per salvarlo».
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ferrarioretta il 31/12/12 alle 02:02 via WEB
Come si fa ad avere paura della morte,dopo una vita intensa?
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