Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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umorismo e satira

 

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LA RIFLESSIONE DELLA SERA , PENSIERI, IDEE, OPINIONI, PAROLE, SUGGESTIONI....PER UN ALTRO GIORNO,

Post n°7114 pubblicato il 17 Gennaio 2013 da psicologiaforense

era un Dio gelido, prima che benefico: garantiva la pensabilita' del male, non la sua soluzione o redenzione, e se mai lo riduceva al rango di errore, ......

LA NOTTE NON FA PAURA

Quando ci appare il nulla, un solo sentimento accompagna questa visione, ed è l'angoscia: paura,  smarrimento, ma senza oggetto e motivo perchè è precisamente il niente, l'assenza di ogni oggetto e di ogni motivo razionale, che nell'angoscia si presenta a noi. Qui, in questo nulla privo di redenzione logica, e vissuto come situazione spirituale-esistenziale, si colloca l'esperienza contemporanea del "negativo": è la notte dell'anima, la sofferenza <oscura>, ossia non il semplice soffrire, ma il dolore che non vede più ragioni, non si riconosce più all'interno di un qualsivoglia disegno storico o vitale. Esperienza ultima e decisiva, senza correzione nè ritorno. Il “silenzio” di Dio (la “notte dell'anima” ) include una rivelazione decisiva: “Dio ci dà a conoscere che dobbiamo vivere come uomini capaci di far fronte alla vita senza Dio”.

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
mariellamuraglia il 17/01/13 alle 22:03 via WEB
questa notte è il "negativo".
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/01/13 alle 22:16 via WEB
"Negativo", soprattutto per la tradizione hegeliana, era la formula tipica per indicare in modo "neutrale", logico, quel che altrimenti si sarebbe detto il male, il dolore, la perdita..... Per un'abitudine crudele, per una fredda assuefazione già profondamente insediata nella tradizione filosofica anteriore a Hegel, il male veniva assimilato a entità astratte (il non-essere), e logiche (la negazione), e insieme ad esse trovava una sua collocazione e giustificazione razionale.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
valentinapalladino il 17/01/13 alle 22:05 via WEB
L'elaborazione contemporanea del "negativo" è profondamente diversa.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/01/13 alle 22:19 via WEB
Innanzitutto, con Kierkegaard, e poi più decisamente con Heidegger, il negativo si è liberato dalla iniquità del sistema. In un celebre passo di "CHE COS'È LA METAFISICA?", Heidegger dismette il significato logico e strutturale di nozioni come <nulla> e <tutto> per segnalare il loro rapporto decisivo con gli <esistenziali>, ossia le categorie che definiscono il nostro modo d'essere nel mondo. Quando ci si rivela il <tutto>, la <totalità dell'essente> - dice sommariamente Heidegger - a questa rivelazione si accompagnano due possibili sentimenti: la noia (la totalità è tautologica, e internamente priva di differenze) oppure la gioia (senso di pienezza, e di grandezza dell'essere, dolce naufragare).
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/01/13 alle 22:27 via WEB
Ecco ricomporsi la connessione tra dolore e non-essere: ma il quadro è molto meno risolutivo, anche se ben più <pietoso>, più vicino alla nostra esperienza.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
brunorussolongo il 17/01/13 alle 22:10 via WEB
e come si esorcizza la paura?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/01/13 alle 22:24 via WEB
Andandole incontro
(Rispondi)
 
sagredo58
sagredo58 il 17/01/13 alle 22:12 via WEB
Una inaspettata sincronia ho appena iniziato a pubblicare una sorta di manualetto dell'ateismo, bella la frase finale, anche se uomini capaci di far fronte alla vita senza Dio perché dovrebbero riconoscerne l'esistenza?
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/01/13 alle 22:33 via WEB
eheheheheh io dico sempre: in un mondo che va a casaccio non c'è da stupirsi se si verificano coincidenzse o sincronie. CIAO MARCO:-)
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/01/13 alle 22:38 via WEB
.... prima di tutto cosa è l' ATEISMO? L' ATEISMO è l' affermazione che non esiste Dio. E' possibile negare Dio in due modi. Si può pretendere di possedere una integrale spiegazione del mondo che fa a meno di Dio e, inseparabilmente connessa, una dimostrazione della non esistenza di Dio. In genere questa posizione assume come base per la propria negazione di Dio la scienza. La scienza dimostra che non esiste Dio. E' difficile oggi trovare un filosofo serio della scienza disposto a sottoscrivere una simile tesi. La scienza, per principio, direbbe Popper, non dimostra nulla e non ci dà certezze di tipo metafisico. Anzi, non ci dà neppure certezze di tipo scientifico, perchè una proposizione scientificamente valida è una proposizione non ancora falsificata, ma tuttavia in linea di principio falsificabile.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/01/13 alle 22:42 via WEB
Se si comprende la natura della rivoluzione avvenuta nel campo della epistemologia a partire da Popper si vede con chiarezza che un ateismo positivistico fondato sulla scienza è diventato, per rigorose ragioni metodologiche, del tutto impossibile. E' del resto anche intuitivamente evidente che dimostrare che Dio c' è è molto difficile, ma dimostrare che non c' è lo è ancora molto di più. Ciò a cui si può più sobriamente arrivare è, se mai, la posizione di chi si dice onestamente non convinto delle ragioni addotte a favore della sua esistenza e quindi sospende il giudizio. Questa posizione di pensiero non è atea ma agnostica. Il filosofo agnostico dice: allo stato dei fatti non sono convinto che Dio esista ma non posso escludere questa possibilità. Ci sono tante cose in cielo e in terra che non mi risultano provate e tuttavia esistono tranquillamente lo stesso.
(Rispondi)
 
 
sagredo58
sagredo58 il 17/01/13 alle 22:54 via WEB
Sono un cultore di Popper e del suo falsificazionismo, mi hai anticipato "Dio non esiste" è un semplice atto di fede, logicamente paritetico a quello inverso più diffuso. La scienza con l'ateismo non c'entra nulla. Di fatto dell'agnosticismo però esistono due diverse interpretazioni. Gli agnostici non sono necessariamente indifferenti al problema della fede e all'attività spirituale o religiosa. Molti di coloro che cercano attivamente una fede, o sono in dubbio, hanno una posizione agnostica, paragonabile al dubbio metodologico in filosofia. Di converso, alcuni agnostici, pur essendo fondamentalmente scettici circa l'esistenza di un’entità superiore, ritengono in via razionale che, così come l'esistenza di questa non si può dimostrare, non si possa neppure negare.
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maraciccia
maraciccia il 18/01/13 alle 18:40 via WEB
ciao Giuliana...ma allora non siamo tutti un pò agnostici?..il disegno storico c'è sempre nell'umanità di cui facciamo parte ...è l'umanità che continuerà per noi..e noi siamo stati parte del disegno...e lo saremo spirito
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ferrarioretta
ferrarioretta il 18/01/13 alle 19:49 via WEB
Io credo in Dio!Perchè? Non certo perchè l'ho visto,ma perchè lo sento dentro di me..anche nei momenti più duri,sento la forza che mi dà.... Qualcuno potrebbe dire che IO SONO FORTE,ma questa forza da chi viene? So solo che ..pensando a LUI,riesco ad andare avanti... In un momdo che LO insulta,quando tutto va male,LUI aiuta chi crede in lui,dando tanta serenità e forza nell'accettare ogni cosa, e questo, credetemi...è un miracolo.. Ma è questione di fede,lo so..
(Rispondi)
 
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 18/01/13 alle 19:51 via WEB
BUONASERA GIULIANA:)))))))))))) E,finalmente arrivò...il venerdì sera... Il 22..sono a Pavia...
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 18/01/13 alle 22:26 via WEB
si, anch'io ci credo..c'è troppa roba in giro..per non esserci nulla.
(Rispondi)
 
ilvostropostino
ilvostropostino il 18/01/13 alle 23:17 via WEB
Si ha un bell' affermare che non crediamo a niente e a nessuno, ma si crede sempre a qualcuno o in qualcosa, e anche se non si vuole, si è inclini a credere, trascinati a credere, obbligati a credere. Del resto, fin dalla nascita siamo chiamati proprio a credere, Libri, giornali, radio, televisione sono inviti a credere. La politica è un programma e una bandiera. L'arte, la finanza, l' industria, il lavoro sono tanti aspetti di una fede. La pubblicità è un grido di fede. Impossibile dunque vivere senza credere in un uomo o in un Dio. Ma forse credere in Dio è meno pericoloso che credere in un superuomo o in un ' idea. Purtroppo ci accorgiamo di questo solo quando il superuomo cade dal piedistallo o l' idea naufraga nel sangue o nel fango. Vi è chi crede a tutto e a tutti. Chi presta fede a chiunque incontri per via. Chi è sempre dell' opinione dell' ultimo che parla. Chi si dichiara soddisfatto delle idee trovate già belle e fatte, senza affaticarsi a cercarne una propria. E vi è chi, anche tratto in equivoco, ricade fatalmente vittima di altri uomini e altri errori. Così comunque e sempre, ognuno crede in qualcuno o in qualcosa. Ma ricordiamoci sempre una cosa: " Se la verità può capire l' errore, l' errore non può comprendere la verità... tuttavia vale più un errore in cui si crede che una verità in cui non si crede,poiché è la menzogna e non l'errore che ci uccide dentro !!! " .....Infine vi è chi impone la propria maniera di pensare ai deboli e ai timidi, esempio: Se non credi come me, ti tolgo la parola !!! dice l' autorità Se non credi come me, ti tolgo il lavoro !!! dice l'intransigenza ..... E forse vivere non è necessario, ma credere è necessario per poter almeno rimanere in vita !!! scusate il disturbo e grazie per l'attenzione. Buona serata!
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maraciccia
maraciccia il 19/01/13 alle 10:41 via WEB
Ehiii...BUONGIORNOOO!!!!...*___*
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