Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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umorismo e satira

 

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LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE, AMICIZIE TOSSICHE, PENSIERI, IDEE, OPINIONI, PAROLE, SUGGESTIONI....PER UN NUOVO GIORNO

Post n°7138 pubblicato il 29 Gennaio 2013 da psicologiaforense

Decidere che una mela è marcia e buttarla via? A volte lo facciamo, magari un po' precipitosamente. Ma cosa fare quando all'improvviso ci rendiamo conto che un'amicizia vacilla e che al posto di calore, complicità e solidarietà, in genere attesi in un rapporto sano, avvertiamo disagio, tensione, frustrazione, mortificazione? 

UN BLOGGER PER AMICO

In primo luogo, possiamo  chiederci cosa ci aspettiamo dall'ami­cizia in generale e da ogni nostro amico in particolare. L’a­micizia ha questo di speciale: ognuno la spiega o la definisce a modo proprio. Per alcuni significa fiducia, per altri piacere condiviso, per alcuni ancora ascolto e accettazione. In secondo luogo, e correlativamente, non gettare troppo in fretta la spugna; il senso di abban­dono provocato dalla rottura di un legame provo­ca grande sofferenza, sia in chi viene abbandonato sia in chi abbandona l'altro. L'abbandono si manifesta attraverso la disapprovazione, la fine dell' amore, l' allontanamento o la perdita. La reazione all'abbandono si esprime con la prostrazione o l’aggressività. Nella maggior parte dei casi, l' evento presente non è l'unica causa del senso di abbandono, bensì riattiva esperienze dolorose del passato e fa emergere un trauma psichico latente. Non va dimenticato  che anche grossi litigi a volte si risol­vono con semplici parole, soprattutto quando ci assumiamo in buona fede le conseguenze delle nostre azioni, quando gli altri si assumono le loro e quando c'è disponibilità alla com­prensione e all'accettazione. Le contro­versie spesso nascono dall' orgoglio e dalla fierezza, i quali ci fanno dimenticare l' essenza umana dell' altro. Nonostante i suoi difetti, il nostro partner o il nostro amico hanno per noi un valore inestimabile e prendere coscienza di questo valore può facilmente ridurre la portata dei problemi e dei disagi in questione.

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
carlomariaguadalupi il 29/01/13 alle 22:11 via WEB
Contraria¬mente a quello d'amore, l'amicizia sembra essere un rapporto semplice e compreso da ambo le parti, il che non sempre risponde a verità.
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
caputopatruno il 29/01/13 alle 22:17 via WEB
Non c'è da meravigliarsi. Il concetto di rapporto con l'altro ricopre un ruolo estremamente importante e viene considerato un presupposto per la salute mentale. Perchè l'assenza di amici equivale a malattia.
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
brunorussolongo il 29/01/13 alle 22:19 via WEB
I blogger tossici e nocivi
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
enzogiagnorio il 29/01/13 alle 23:02 via WEB
dispetti, invidia, gelosia, ecc... E' quello che si vede in community. Per fortuna interviene chi di dovere e banna. Così si ha un momento di tranquillità. Il guaio è che il bannato, preso da furore maniacale ed ossessivo costruisce subito un nuovo blog. E il cerchio tossico riprende
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:17 via WEB
Conoscere la natura del rapporto che consideriamo problematico è importante.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
carmelafilomena il 29/01/13 alle 22:14 via WEB
non esistono, PER FORTUNA, manuali pratici ad aiutarci in caso di rapporto d' amicizia complicato o che provoca sofferenza.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
martinagiagnorio il 29/01/13 alle 22:22 via WEB
I rapporti amicali diventano difficili per dipendenze, aggressività, aspettative deluse, gelosie, invidia, frustrazione, prevaricazioni, sentimenti di inferiorità, patologie relazionali, etc.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:20 via WEB
Una volta capito, ciò che rimane da fare è rendersi conto che la natura di un rapporto non può cambiare completamente in quattro e quattr'otto. Non è infatti sufficiente averne compreso la dinamica e deciso di modificarla.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:22 via WEB
...... occorre anche che l'altro sia consapevole delle vostre intenzioni e vi si associ. Parlando con lui, magari vi accorgerete che siete voi ad avere tendenze narcisistiche, istrioniche o dipendenti e che l' altro le accetta con difficoltà. Dovrete inoltre rendervi conto che non è possibile cambiare gli altri se non cambiando se stessi; modificando i propri comportamenti il rapporto, che è una relazione dinamica, cambia per forza di cose, perchè uno dei protagonisti agisce in maniera diversa.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
dariomuraglia il 29/01/13 alle 22:55 via WEB
Bisogna utilizzare la conoscenza di se stessi
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:25 via WEB
Imparate a utilizzare le strategie a voi più idonee, nelle situazioni in cui si dimostrano efficaci. Potete fuggire o combattere, ma esiste anche tutta una gamma di reazioni intermedie in grado di aiutarvi a risolvere le crisi, i conflitti o le situazioni delicate, facendo leva sull'equilibrio, sull'ascolto e sulla considerazione.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ennio.loporcaro il 29/01/13 alle 22:57 via WEB
Poi bisogna guarire le emozioni negative nate dall'amicizia tossica
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:29 via WEB
Se vi sentite manipolati, potete risolvere la situazione con una contromossa: rimanere vaghi, non reagire istintivamente, dimostrare indifferenza di fronte ai ricatti affettivi. Non cercate di manipolare un manipolatore: l'avrà vinta facilmente e la vostra consapevolezza delle sue manovre ne risveglierà l' attenzione.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:32 via WEB
Usate frasi brevi e non giustificatevi. Se vi sentite aggrediti e se, nonostante i vostri tentativi, l'altro non cambia, la tecnica dello specchio magari lo irriterà, è ovvio, ma può funzionare.
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:33 via WEB
Dovete tuttavia essere disposti a vedere il rapporto concludersi, giacchè l'altro vi aveva per l'appunto scelti per la vostra mitezza.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
gentiledellicarri il 29/01/13 alle 23:07 via WEB
Sono "amicizie" aggressive, malsane, fagocitanti, a volte persino velenose.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:37 via WEB
Rimanete in “ascolto empatico” degli altri, ossia non solo di ciò che dicono ma anche di ciò che esprimono e provano. Mentre ignorate chi esercita un impatto negativo sulla vostra vita, sulle vostre emozioni, sul vostro benessere.
(Rispondi)
 
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psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:41 via WEB
Circondatevi di persone che vi apprezzino, che vi rispettino per quello che siete e ricordate che l’apprezzamento e il rispetto non sono mai “a senso unico”. Inoltre, potete affermarvi senza essere aggressivi; avere fiducia in voi stessi e nelle vostre capacità non significa respingere le capacità e i contributi altrui
(Rispondi)
 
raffapersempre
raffapersempre il 30/01/13 alle 01:08 via WEB
Tenerissima immagine un'abbraccio da Teresa
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 30/01/13 alle 01:54 via WEB
Buonanotte... Secondo me ci ragioni troppo...lascia qualcosa al caso
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