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Post n°7138 pubblicato il 29 Gennaio 2013 da psicologiaforense
Decidere che una mela è marcia e buttarla via? A volte lo facciamo, magari un po' precipitosamente. Ma cosa fare quando all'improvviso ci rendiamo conto che un'amicizia vacilla e che al posto di calore, complicità e solidarietà, in genere attesi in un rapporto sano, avvertiamo disagio, tensione, frustrazione, mortificazione? UN BLOGGER PER AMICO ![](http://www.underworldmagazines.com/wp-content/uploads/2010/07/Great-friendship-with-designers-from-all-fields.png)
In primo luogo, possiamo chiederci cosa ci aspettiamo dall'amicizia in generale e da ogni nostro amico in particolare. L’amicizia ha questo di speciale: ognuno la spiega o la definisce a modo proprio. Per alcuni significa fiducia, per altri piacere condiviso, per alcuni ancora ascolto e accettazione. In secondo luogo, e correlativamente, non gettare troppo in fretta la spugna; il senso di abbandono provocato dalla rottura di un legame provoca grande sofferenza, sia in chi viene abbandonato sia in chi abbandona l'altro. L'abbandono si manifesta attraverso la disapprovazione, la fine dell' amore, l' allontanamento o la perdita. La reazione all'abbandono si esprime con la prostrazione o l’aggressività. Nella maggior parte dei casi, l' evento presente non è l'unica causa del senso di abbandono, bensì riattiva esperienze dolorose del passato e fa emergere un trauma psichico latente. Non va dimenticato che anche grossi litigi a volte si risolvono con semplici parole, soprattutto quando ci assumiamo in buona fede le conseguenze delle nostre azioni, quando gli altri si assumono le loro e quando c'è disponibilità alla comprensione e all'accettazione. Le controversie spesso nascono dall' orgoglio e dalla fierezza, i quali ci fanno dimenticare l' essenza umana dell' altro. Nonostante i suoi difetti, il nostro partner o il nostro amico hanno per noi un valore inestimabile e prendere coscienza di questo valore può facilmente ridurre la portata dei problemi e dei disagi in questione.
Commenti al Post:
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carlomariaguadalupi il 29/01/13 alle 22:11 via WEB
Contraria¬mente a quello d'amore, l'amicizia sembra essere un rapporto semplice e compreso da ambo le parti, il che non sempre risponde a verità.
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caputopatruno il 29/01/13 alle 22:17 via WEB
Non c'è da meravigliarsi. Il concetto di rapporto con l'altro ricopre un ruolo estremamente importante e viene considerato un presupposto per la salute mentale. Perchè l'assenza di amici equivale a malattia.
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brunorussolongo il 29/01/13 alle 22:19 via WEB
I blogger tossici e nocivi
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enzogiagnorio il 29/01/13 alle 23:02 via WEB
dispetti, invidia, gelosia, ecc... E' quello che si vede in community. Per fortuna interviene chi di dovere e banna. Così si ha un momento di tranquillità. Il guaio è che il bannato, preso da furore maniacale ed ossessivo costruisce subito un nuovo blog. E il cerchio tossico riprende
(Rispondi)
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psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:17 via WEB
Conoscere la natura del rapporto che consideriamo problematico è importante.
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carmelafilomena il 29/01/13 alle 22:14 via WEB
non esistono, PER FORTUNA, manuali pratici ad aiutarci in caso di rapporto d' amicizia complicato o che provoca sofferenza.
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martinagiagnorio il 29/01/13 alle 22:22 via WEB
I rapporti amicali diventano difficili per dipendenze, aggressività, aspettative deluse, gelosie, invidia, frustrazione, prevaricazioni, sentimenti di inferiorità, patologie relazionali, etc.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:20 via WEB
Una volta capito, ciò che rimane da fare è rendersi conto che la natura di un rapporto non può cambiare completamente in quattro e quattr'otto. Non è infatti sufficiente averne compreso la dinamica e deciso di modificarla.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:22 via WEB
...... occorre anche che l'altro sia consapevole delle vostre intenzioni e vi si associ. Parlando con lui, magari vi accorgerete che siete voi ad avere tendenze narcisistiche, istrioniche o dipendenti e che l' altro le accetta con difficoltà. Dovrete inoltre rendervi conto che non è possibile cambiare gli altri se non cambiando se stessi; modificando i propri comportamenti il rapporto, che è una relazione dinamica, cambia per forza di cose, perchè uno dei protagonisti agisce in maniera diversa.
(Rispondi)
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dariomuraglia il 29/01/13 alle 22:55 via WEB
Bisogna utilizzare la conoscenza di se stessi
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psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:25 via WEB
Imparate a utilizzare le strategie a voi più idonee, nelle situazioni in cui si dimostrano efficaci. Potete fuggire o combattere, ma esiste anche tutta una gamma di reazioni intermedie in grado di aiutarvi a risolvere le crisi, i conflitti o le situazioni delicate, facendo leva sull'equilibrio, sull'ascolto e sulla considerazione.
(Rispondi)
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ennio.loporcaro il 29/01/13 alle 22:57 via WEB
Poi bisogna guarire le emozioni negative nate dall'amicizia tossica
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psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:29 via WEB
Se vi sentite manipolati, potete risolvere la situazione con una contromossa: rimanere vaghi, non reagire istintivamente, dimostrare indifferenza di fronte ai ricatti affettivi. Non cercate di manipolare un manipolatore: l'avrà vinta facilmente e la vostra consapevolezza delle sue manovre ne risveglierà l' attenzione.
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psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:32 via WEB
Usate frasi brevi e non giustificatevi.
Se vi sentite aggrediti e se, nonostante i vostri tentativi, l'altro non cambia, la tecnica dello specchio magari lo irriterà, è ovvio, ma può funzionare.
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psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:33 via WEB
Dovete tuttavia essere disposti a vedere il rapporto concludersi, giacchè l'altro vi aveva per l'appunto scelti per la vostra mitezza.
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gentiledellicarri il 29/01/13 alle 23:07 via WEB
Sono "amicizie" aggressive, malsane, fagocitanti, a volte persino velenose.
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psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:37 via WEB
Rimanete in “ascolto empatico” degli altri, ossia non solo di ciò che dicono ma anche di ciò che esprimono e provano. Mentre ignorate chi esercita un impatto negativo sulla vostra vita, sulle vostre emozioni, sul vostro benessere.
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psicologiaforense il 29/01/13 alle 23:41 via WEB
Circondatevi di persone che vi apprezzino, che vi rispettino per quello che siete e ricordate che l’apprezzamento e il rispetto non sono mai “a senso unico”. Inoltre, potete affermarvi senza essere aggressivi; avere fiducia in voi stessi e nelle vostre capacità non significa respingere le capacità e i contributi altrui
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maraciccia il 30/01/13 alle 01:54 via WEB
Buonanotte... Secondo me ci ragioni troppo...lascia qualcosa al caso
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