MARCO PICCOLO

Un'emozione deriva dall'interazione tra pensiero e ambiente circostante.

A FOGGIA SI DICE: La persona accrijanzàta ss'canosce a rr'pparole; lu vove, 'mbece, a rr'ccorna!

Un post su cui riflettere

L'EDUCAZIONE SENTIMENTALE MANCA E SI VEDE. I sentimenti rispecchiano i pensieri poiché da essi e attraverso essi vengono suscitati.

Le cause di questa crescente insoddisfazione nella sfera dei SENTIMENTI (e del sesso) sono molteplici. Certo, lo stress rende faticoso abbandonarsi alle EMOZIONI; i difficili rapporti uomo-donna ostacolano un efficace incontro di corpi tanto complementari e di psicologie cosi' diverse; le crisi economiche e di valori impediscono di <sprecare tempo> per avvicinarsi a una diversa dimensione della sessualita'; l'Aids costringe a limitare gli approcci.

Un breviario dell'anima. Sarebbe un'opera eccezionale.

Appunto: se nessuno glielo insegna come fanno ad impararlo? Le immagini sono le prime cose che lasciano il segno.. Quanti giovani sono cresciuti in una famiglia dove un gesto gentile,un'abbraccio rivela l'amore che c'è in quel contesto?

Se ci fosse un BIZIONARIO SENTIMENTALE La prima voce sarebbe ABBANDONO che può essere assolutamente delizioso o spaventosamente doloroso. Visto dal cattivo lato l'abbandono implica amara solitudine. Chi è tradito, lasciato, separato da un essere caro, non ha per compagnia che affanno, paura, incertezza. Se si ha, a propria volta, abbandonato qualcuno o qualcosa, si viene colti da rimpianti o rimorsi. Versante positivo: L'abbandono può però regalare buoni momenti. Istanti di calma, distensione. Ci si abbandona al sonno, alla pigrizia, alla carezza del sole. O può essere l'ora squisita delle confidenze. L'attimo in cui dire, fiduciosi, quel che si ha nel cuore.

ANCHE GLI ELEFANTI HANNO LE LORO LACRIME....

E poco alla volta un numero crescente di etologi, psicologi e filosofi, specialmente britannici e americani, ammette che anche le bestie, soprattutto quelle più evolute, sono capaci di EMOZIONI e di SENTIMENTI. Ora che lo sappiamo con certezza, è assolutamente necessario instaurare con loro un rapporto diverso, un rapporto più <umano>.

Scusate la digressione ma mi premeva

Abbiamo smarrito la cultura dei sentimenti e degli affetti. L'istinto va bene ma ciò che proviamo, ciò che nasce nel cuore e nell'anima, hanno bisogno di attenzione "scolastica", quella attenzione che si coltiva solo con applicazione e impegno. Non è casualità, è voglia di sapere, di studiare e di appprendere ciò che genera le nostre emozioni... insomma,anche il pathos vuole la sua parte e noi dobbiamo scoprire perchè! Buona e felice serata.

U pisciue fisse, rombe u sasse.

Avrei voluto avere più coraggio nell'esprimere i miei SENTIMENTI. L'autenticità si perde da bambini. Si cambia, in nome dei buoni rapporti, delle regole sociali, della necessità e della convenienza. Tutti sentono di avere tradito se stessi e le proprie EMOZIONI. Molti sviluppano malattie legate all'amarezza e al risentimento che si portano dentro.

Ciao e buon fine settimana. Grazie della visita. Questo post è molto bello, a me piace. Credimi: anche il computer puo' aiutare. Dovrebbe essere usato bene. Con sincerità da parte a parte: di eventuali contatti. Per evitare un concatenarsi di equivoci, di negatività varia. Per fare come si dovrebbe nella vita: accogliere l'altro. Anche il suo esprimersi, magari sbagliato PER NOI. Nella voglia di confrontarsi per capirlo. E farsi capire. Il sentimento, per me, non è sentimentalismo. Pulsione "istintiva". Che indubbiamente, non possiamo negarlo, deve esistere. Come la simpatia e l'antipatia a pelle. Vedi, io (forse, col senno di poi, ho sbagliato)ho sempre cercato di educarmi, anche facendomi del male, a superare il senso di antipatia, aspettando di cogliere in ogni incontro quel bello che i miei occhi velati non rilevavano. Ed a moderare l'"iperentusiasmo", che mi viene facile,per la Persona che mi sia "a pelle" simpatica. L'empatia è ben altro! Non solo è spontaneità ma è, per me, anche volontà di coltivarla. Nella difficoltà che puo' presentarsi. Il linguaggio del cuore ci è dato, a tutti, come dono gratuito, alla nascita. Secondo me: è l'unico pacchettino che ci viene fornito! Non abitini, ciucci, pappette ;D! Poi i genitori, l'ambiente, ce lo trasmette con l'esempio. Prima che con le parole. Quindi siamo noi. Che se ci lasciamo andare alla pienezza della nostra umanità: lo facciamo nostro. Anche se, eventi della vita, ci possono portare a frenarlo. A delimitarlo volontariamente. Come i cuccioli che, maltrattati, si rannicchiano su se stessi. Se trovano un animo VERO...si riaprono alla Vita. Che dire...ho voglia di salutarti con il linguaggio che mi sussurra il mio cuore: un bacio! Elisa.

Non credo che possa o debba esistere e neppure penso che sia mai esistito un abbecedario dei sentimenti o del sentimentalismo perchè non potrebbero manco essere insegnati . Penso che una emozione nasca esclusivamente nel monento in cui noi riceviamo il frammento di un contenuto che ci colpisce piacevolmente il cuore senza nessuna preparazione. Il linguaggio del cuore e personale lo si puo racontare o descriverlo in una poesia ma non lo si può insegnare. Ciao buon fine settimana *^ Kp.

Tutto è parcellizzato, ottimizzato, ovunque, dalla scuola in poi. La scuola,quale occasione di formazione che va perduta dietro a nozionismi e burocrazia. La scuola dovrebbe essere una palestra, oltre che di socialità (vi si dovrebbe insegnare soprattutto ciò che serve all'individuo per muuoversi come parte di un gruppo, secondo quel saggio insegnamento spicciolo che fu di Don Milani) anche di sentimenti. Quale occasione migliore per far sperimentare i sentimenti? Immagino una scuola dove per due ore a settimana si facessero dei gruppi diciamo esperenziali, dove ci si limitasse ad ascoltare ed eventualmente discutere i sentimenti reciproci. Non per sondare l'inconscio o altre palle simili, ma "semplicemente" per ascoltare i propri sentimenti e quelli degli altri. E' una fantasia, lo so.....