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« LA RIFLESSIONE DEL GIORN...ADESSO NON PERDO PIU' T... »

E SE DOMANI....

Post n°7263 pubblicato il 17 Marzo 2013 da psicologiaforense

Il nostro Paese, come sostengono molti economisti europei ed anglosassoni, è già con un piede nella fossa. Il default è veramente inevitabile? Si ritornerà alla liretta?Stiamo perdendo due miliardi e mezzo al giorno per quanto possiamo ancora permettercelo? Hanno eletto un Papa Argentino perchè ha già sperimentato la bancarotta dello Stato dieci anni fa?  

IL DRAMMA ITALIA

Ho l'impressione che per giungere alla contrapposizione proficua tra il partito della "protesta" (i grillini) e il partito della conservazione (tutti gli altri) la strada sia ancora molto lunga. La prova decisiva della maturità della nostra democrazia sarà data soltanto da nuove elezioni politiche, cui sarebbe bene si arrivasse il più presto possibile e con diversa legge elettorale. Purtroppo oggi non ci resta che  dare tempo al tempo... anche se tempo ce n'è pochissimo perchè l'Italia sta andando in malora. Bisogna prima eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, ecc.    Sulle elezioni ho però un'ulteriore preoccupazione: l' aumento delle astensioni.  Meglio l'eccesso di passionalità, purchè raffreddata dal rispetto delle regole che debbono valere per tutti, che l'indifferenza. Nulla di meno faticoso e di più salutare che una passeggiatina domenicale per recarsi al seggio e votare. Potrebbe essere l'ultima volta.

 
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Commenti al Post:
diogene51
diogene51 il 17/03/13 alle 23:58 via WEB
Sei troppo pessimista, non sarà in nessun caso l'ultima volta, soprattutto perché al peggio non c'è mai limite... Non vedo perché nuove elezioni dovrebbero rappresentare un mutamento: certo sesi vota a luglio ci sarà una grande astensione: quelli che vanno in vacanza (io mi tiro fuori perché grandi viaggi non ne faccio e decido il giorno prima dove andare) in genere fissano diversi mesi prima, anche per programmare le ferie ecc. me la vedo difficile che la gente torni dalle ferieper andare a votare.. Inoltre fare le nuove elezioni con una nuova legge elettorale è una pia illusione: ci vuole almeno un anno perché un governo faccia qualche cosa (Monti era una cosa di emergenza e non conta, poi non è che a parte nuove tasse, nuove regole sulle pensioni e spending review abbia fatto granché) e poi sulla legge elettorale si scontrano gli appetiti dei partiti e delle coalizioni; chi spera di vincere vuole il premio di maggioranza, i piccoli partiti non vogliono i limite di eliggibilità; proporzionale, uninominale, doppio turno alla francese, modello tedesco, tutto ad ogni discussione salta fuori e viene rimesso nel pentolone... Data poi la reale situazione di emergenza non è che il sistema elettorale sia lacosa più importante di cui il governo debba occuparsi: ci sono gli esodati, l'economia da far ripartire, le tasse da ridurre e trovare come farlo, ecc. ecc.
(Rispondi)
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 18/03/13 alle 00:10 via WEB
Le votazioni?Astensioni? Può darsi..pensiamo a chi non ha lavoro,può darsi che molta gente .-.sarà morta di fame...prima che si arrivi alle elezioni| Sempre che non succeda qualche altra cosa di peggio...vista la situazione.. Io temo questo,altro che votazioni...
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 18/03/13 alle 11:28 via WEB
Non ce la faremo, perchè il debito pubblico ha raggiunto un livello tale che non potrà più essere gestito. Nessuno lo dice chiaro e tondo, e chi lo pensa viene etichettato come "pessimista",mentre, invece, dovrebbe definirsi soltanto come "realista". Un tentativo estremo, comunque, ci sarebbe, e cioè eseguire un prelievo forzoso (o una donazione volontaria) a carico di tutti i cittadini (un 5-10% della ricchezza posseduta, tanto per cominciare), per abbattere anche gli interessi (circa 100 miliardi annui di euro). Vanno, contestualmente, colpiti anche i redditi stratosferici di tutti i dirigenti pubblici (occorre portarli al di sotto del livello di Obama, che percepisce circa 300.000 euro annui, senza offesa per lui, ovviamente, per la imbarazzante equiparazione), nonchè ridurre gli esorbitanti costi della politica (cancellando i rimborsi spese ai partiti, dopo avere narcotizzato Bersani, perchè contrario; ridotti a 1/3 tutti i rappresentanti degli organi istituzionali rappresentantivi con relativa riduzione delle indennità, stabilendone un tetto massimo insuperabile, e stabilire l'incompatibilità assoluta tra più funzioni, attività private, politiche e professionali, quando si percepisca un'indennità pubblica. Inoltre, tutti i cittadini - nessuno escluso -, dovranno cominciare a partecipare direttamente e attivamente alla gestione della cosa pubblica, anche senza compenso economico, facendo a meno della rappresentanza istituzionale e politica, soprattutto quando questa possa essere ritenuta "impresentabile", e comunque non rappresentativa, perchè nominata e non scelta.
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