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SESSO, SOTTOMISSIONE , 31 MILIONI DI COPIE, TORNA IN LIBRERIA «HISTOIRE D'O», PRIMO ROMANZO EROTICO AL FEMMINILE

Post n°7274 pubblicato il 20 Marzo 2013 da psicologiaforense

Lui ha settant'anni e dirige la più prestigiosa rivista letteraria di Francia. Lei di anni ne ha 47, ha un passato di studiosa del misticismo cristiano ed è la sua segretaria di redazione. Lei è profondamente innamorata di lui, ne è stata anche, in una certa fase, ricambiata ma adesso sente che lo sta per perdere. E così prende la macchina da scrivere e gli dedica un racconto di sesso estremo e sottomissione. Non è la trama di un romanzo erotico ma una storia vera, la storia che sta dietro a quello che probabilmente è il romanzo erotico più celebre e fortunato del Novecento......

 

NOTA INTEGRATIVA.

"Histoire d'O" è un libro che uscì in Francia nel 1954 e fece scoppiare un putiferio di polemiche. In quasi sessant'anni ha venduto più di 31 milioni di copie. E adesso qui da noi torna in libreria. La «Storia di O» è un frutto che nasce nel ventre della «balena» Gallimard, la grande casa editrice parigina che a partire dal Novecento ha offerto un contributo fondamentale alla storia della letteratura universale. È Gallimard a pubblicare la «Nouvelle Revue Française» fondata da André Gide, dove a partire dalla fine degli anni Quaranta lavora come segretaria di redazione Anne Desclos, firmandosi con lo pseudonimo di Dominique Aury. Donna colta, tra le prime a tradurre in Francia Virginia Woolf e Francis Scott Fitzgerald, ai tempi della Guerra fu autrice di un'antologia della poesia religiosa d'Oltralpe. Subisce il fascino di Jean Paulhan, direttore della rivista, tra gli intellettuali più potenti di Francia. Se ne innamora, i due hanno anche una relazione, poi si allontanano. Siamo intorno alla metà degli anni Cinquanta e, nel bel mezzo di una riunione di redazione, Paulhan – grande estimatore del Marchese de Sade – si lascia scappare una battuta sull'incapacità delle donne a scrivere romanzi erotici. Fa un discorso generale, ma colpisce l'orgoglio di quella che è stata la sua amante. La Desclos raccoglie la sfida impossibile e, cartella dopo cartella, compone la storia di O, anonima ragazza così innamorata del suo amante René che, pur di compiacerlo, si sottopone consenziente a innumerevoli pratiche sadomasochistiche con uomini che nemmeno conosce. Nessuno sa come Paulhan abbia in privato commentato l'operazione, ma il libro dovette piacergli parecchio se è vero che, dopo il rifiuto di Gallimard, lo piazzò a Jean-Jacques Pauvert, giovane editore che stava ristampando l'itero catalogo di Sade. E lo «presentò» con una raffinata prefazione intitolata «La felicità nella schiavitù». La «Storia» uscì nel '54 firmato con lo pseudonimo di Pauline Réage, forse ispirato a Paolina Bonaparte o forse dalla proto-femminista Pauline Roland.La fortuna.  Dopo un debutto «lento» nelle vendite, nel giro di un anno la «Storia di O» divenne un successo clamoroso con l'attribuzione del «Prix des Deux Magots», le successive accuse di oscenità tutte puntualmente respinte dai tribunali francesi che però cedettero sul divieto di pubblicizzare l'opera. Si sa che in arte i tentativi di censura hanno l'effetto di amplificare l'eco dell'opera presa di mira: ecco allora che il discorso intorno alle gesta di O dalle librerie si sposta ai salotti, con intellettuali del calibro di Georges Bataille e François Mauriac ad accapigliarsi intorno al suo valore artistico. E tutti a chiedersi chi si nasconda dietro allo nome di Pauline Réage: se lo stesso Paulhan o per caso Alain Robbe-Grillet. Ci sarà un sequel («Ritorno a Roissy» del 1969), non proprio ispirato come il primo capitolo. Il fenomeno qui in Italia lo vivremo come al solito «in differita», perché il romanzo uscirà per Bompiani soltanto nel 1971, a dividere i vari Alberto Moravia e Carlo Bo e a contrariare il movimento femminista.Tra i fumetti e il cinema Enorme è l'influenza che questo libro, piuttosto smilzo e di rapida lettura, ha avuto sulla cultura occidentale: qui in Italia valga l'esempio di Guido Crepax, artista del fumetto che nel '65 si ispirò a O per creare la sua Valentina e che nel 1975 si cimenterà direttamente con la storia narrata dalla Desclos-Réage. L'opera dal cinema è stata saccheggiata o parodiata. Scherzarono con il popolarissimo titolo i maestri della Nouvelle Vague François Truffaut e Jean Luc Godard nel loro cortometraggio «Une histoire d'Eau» (1958). Il primo a tentare un adattamento per il grande schermo fu addirittura il padre nobile della cinematografia francese Henri-Georges Clouzot, ma per vedere la trasposizione bisognerà attendere il 1975, anno della patinata «Histoire d'O» di Just Jaeckin con l'indimenticabile Corinne Cléry. Pure il «Ritorno a Roissy» arriva al cinema nel 1954 grazie a Éric Rochat, lo stesso che nel '92 realizza una miniserie da dieci episodi per la tv brasiliana, mentre nel 2002 una produzione americana tira fuori un'improbabile «Histoire d'O 3». Tra i fan del libro il padre del porno americano Gerard Damiano e il maestro dell'avanguardia danese Lars von Trier.

 

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
orlando.rinaldirizzo il 20/03/13 alle 21:44 via WEB
E' UN LIBRO STUPENDO! La giovane "O" ama a tal punto il fidanzato René da accettare, come prova del suo amore, di essere portata in un castello a Roissy dove viene data in uso sessuale ad altri uomini e sperimenta pratiche erotiche di ogni tipo. Frustata, sodomizzata, educata a comportarsi come una vera e propria schiava sessuale, "O" trova la sua felicità proprio in questo progressivo e totale annullamento della sua volontà, nel quale essa rinuncia alla propria libertà lasciando che sia un uomo a detenerla come una sorta di vera e propria proprietà personale. Tuttavia non sarà René a disporre per sempre di lei come padrone assoluto, ma sir Stephen, l'uomo che esercita una sorta di autorità morale anche su René, e che aveva imposto a quest'ultimo di rendere la sua donna una schiava perfetta, per poi infine consegnarla a lui definitivamente.
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romano.quartalippoli il 20/03/13 alle 21:45 via WEB
Ricordo che nel febbraio del 1955 il libro vinse il premio letterario francese Prix des Deux Magots, anche se ciò non impedì alle autorità francesi di avanzare delle accuse per oscenità nei confronti dell'editore. Le accuse vennero respinte dai tribunali, ma venne imposto un divieto a pubblicizzare il libro per diversi anni.
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sabacamillo il 20/03/13 alle 21:48 via WEB
La scandalosa discesa della giovane e bella O nei gironi della perversione ha stregato e diviso milioni di lettori. Un vero classico insuperato della letteratura erotica,
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Utente non iscritto alla Community di Libero
vittorio.caputo il 20/03/13 alle 21:53 via WEB
IL sadomaso non e' piu' scandalo. Anzi. Fa moda e tendenza. Gli stilisti si sbizzarriscono con improbabili completi di pelle. E capita che la piu' sedula delle segretarie riveli frequentazioni di club con fruste. Ma quando HISTOIRE D'O usci' nella Francia del '54, le fantasie alla Sade erano tutt'altro che scontate. Uno dei libri erotici piu' fortunati e scandalosi torna ora disponibile in Italia. Era difficilmente rintracciabile da oltre un lustro.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
leoneguadalupi il 20/03/13 alle 22:06 via WEB
SONO I CLASSICI DELLA LETTERATURA.
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diogene51
diogene51 il 20/03/13 alle 22:24 via WEB
Si leggeva una volta perché era una novità. Confesso che l'ho letto in traduzione e quindi non posso fare commenti sullo stile, ma solo sul contenuto. Il mio è un parere personalissimo, forse sciocco. Trovo sgradevole il sadomaso, anche quando è accettato, catene, corde mi danno un senso di negazione dell'amore, del sesso, del corpo; un senso di parcellizzazione dell'oggetto sessuale, una grande difesa dalla sessualità, in fondo...da quello che ricordo se lo rileggessi lo troverei noioso, una cosa che ha fatto il suo tempo...
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psicologiaforense
psicologiaforense il 20/03/13 alle 22:31 via WEB
Negli anni in cui il femminismo combatteva fiere battaglie per emancipare la donna. La storia che raccontava una fanciulla frustata, torturata, considerata semplice corpo da violare in ogni modo, non poteva che suscitare sospetto e rabbia. L'accoglienza fu dunque dura. Poi, come sempre accade in questo mondo che ama il revisionismo, venne riletto. L'Amica e collega Silvia Vegetti Finzi dedicò a HISTOIRE D'O un saggio, considerandola addirittura esemplare per rappresentare l'inconscio femminile. E non sono poche le femministe d'un tempo che l'hanno riabilitato e rivalutato.
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gerarcacatenacci
gerarcacatenacci il 21/03/13 alle 08:17 via WEB
La solita degenerazione dei costumi della donna e la mercificazione del suo corpo. W il duce
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maraciccia
maraciccia il 21/03/13 alle 11:11 via WEB
BUONGIORNOOO...se ti racconto dove ero quando è uscito questo film...ahahah..che bel ricordo...te lo scrivo in pvt
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monellaccio19
monellaccio19 il 21/03/13 alle 18:50 via WEB
A parte il libro, ricordo una magnifica e seducente Corinne Cléry al cinema. Correvano, oltre le guerre puniche, i primi pruriti giovanili! Buona serata.
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