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MANTENETECI IL LAVORO, NOI LAVORIAMO GRATIS,MUSEO, ITALIA IN CRISI, CEFALU', MANDRALISCA, A PASQUA SI CHIUDE,

Post n°7288 pubblicato il 24 Marzo 2013 da psicologiaforense

Il museo è gestito dalla Fondazione culturale Mandralisca Onlus, che ha deliberato la propria liquidazione per gravi difficoltà finanziarie. "Non possiamo sopravvivere" ha detto il presidente della Fondazione, Angelo Piscitello, che oggi ha incontrato il sindaco Rosario Lapunzina per annunciare la prossima chiusura del museo...


LAVORIAMO ANCHE GRATIS 


 

I tagli radicali ai contributi della Regione provocheranno la chiusura del museo Mandralisca di Cefalù (Pa), che custodisce un ricco patrimonio artistico e culturale tra cui il celebre dipinto "Ritratto di ignoto" di Antonello da Messina. Non ci sono più soldi. Il presidente della fondazione, che gestisce i contributi dei privati e aspetta invano da quasi un anno quelli della Regione, ha convocato il personale per comunicare che a Pasqua si chiude. Ma i quindici dipendenti hanno scosso la testa: ci sono scolaresche di tutta Italia che hanno prenotato la visita da mesi, sarebbe un delitto privarle del piacere dell’Ignoto. Pur di tenere aperto il museo, custodi e impiegati hanno così deciso di continuare a lavorare gratis, dimostrando un senso di responsabilità che sconfina nell’apostolato. Scrive Gramellini: verrebbe voglia di andare ad abbracciarli uno a uno. Purtroppo non sono i soli. Ovunque affiorano situazioni di persone assunte che lavorano senza percepire regolarmente una paga, neppure in nero. Per loro si coniano definizioni pudiche: l’ultima è «volontari». Anche una lingua rotta a tutte le nefandezze come quella italiana prova imbarazzo nel dover ammettere che persino in certe regioni del Sud, dove un tempo la politica inventava lavori inesistenti per giustificare uno stipendio vero, oggi si tiene in piedi un lavoro vero solo grazie a stipendi inesistenti. Ma se qualcuno pensa sul serio di trasformare il lavoro in una branca del volontariato non tiene conto della più elementare legge di natura. Il bene si fa male a pancia vuota ed è compito dello stipendio riempirla.  

 

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
CLARETTAGRANDALIANO il 24/03/13 alle 22:04 via WEB
Atto encomiabile ma per nulla commovente. Io penso invece agli esodati, ai pensionati al minimo, ai più deboli, ai giovani laureati e senza alcuna possibilità di lavoro e a tutti gli operai come quelli dell'ILVA di Taranto che continuerebbero a lavorare anche in una fabbrica che con lo stipendio dà la morte a te e ai tuoi familiari
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Utente non iscritto alla Community di Libero
elenalippolis il 24/03/13 alle 22:10 via WEB
Secondo i risultati del rapporto del Ministero della Salute Sentieri, resi noti in mattinata dal ministro Renato Balduzzi, tra 2003 e 2009 la frequenza di alcuni tipi di cancro è aumentata e in alcuni casi addirittura raddoppiata. Rispetto al resto della provincia pugliese, per gli uomini è stato registrato un eccesso del 30% per tutti i tumori. Nel dettaglio, del 50% per il tumore maligno del polmone, più del 100% per il mesotelioma e per i tumori maligni del rene e delle altre vie urinarie (escluso la vescica), superiore al 30% per il tumore della vescica e per i tumori della testa e del collo, del 40% per il tumore maligno del fegato, del 60% per il linfoma non Hodgkin, superiore al 20% per il tumore maligno del colon-retto e per il tumore della prostata e al 90% per il melanoma cutaneo. Per le donne residenti nei comuni di Taranto e Statte, sempre a confronto con il resto della provincia, si rileva un eccesso di incidenza per tutti i tumori di circa il 20%. Sono presenti eccessi per una serie di tumori maligni: della mammella pari al 24%, del corpo dell’utero superiore all’80%, del polmone 48%, del colon-retto 21%, del fegato 75%, del linfoma non Hodgkin 43% e dello stomaco superiore al 100 per cento.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
giuseppe.portincasa il 24/03/13 alle 22:15 via WEB
Qui al sud, specialmente, nei musei entrano solo i raccomandati
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clara.limpidissima
clara.limpidissima il 24/03/13 alle 22:26 via WEB
Un paese può vivere di proclami? No, a maggior ragione se è colpito da una devastante crisi ed è stato curato con le bombe.
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girgenti_1929
girgenti_1929 il 24/03/13 alle 22:35 via WEB
La spending review non risparmia nemmeno Antonello da Messina. I tagli ai contributi della Regione provocheranno infatti la chiusura del museo Mandralisca di Cefalù, storica struttura fondata nell’800, che custodisce un ricco patrimonio artistico e culturale, nel quale è compreso anche il celebre dipinto “Ritratto di ignoto”, realizzato proprio dallo straordinario artista messinese.
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girgenti_1929
girgenti_1929 il 24/03/13 alle 22:36 via WEB
Un’opera circondata da un alone di mistero, che ha ispirato anche il romanzo dal titolo “Ritratto di ignoto marinaio”, nel quale l’autore, Vincenzo Consolo, ipotizzava che il volto dell’anonimo protagonista fosse legato proprio al mondo marinaresco. La casa museo è gestita dalla Fondazione culturale Mandralisca, che prende il nome dal barone che acquistò il quadro di Antonello sull'isola di Lipari, dove pare che fosse utilizzato come sportello per un mobile da farmacia.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
domenicocapozzi il 24/03/13 alle 22:09 via WEB
HA RAGIONE CLARETTA! I dipendenti del museo sono vissuti con un "lavoro" di tutto riposo e con ogni privilegio mentre operai e muratori e dipendenti in nero sono andati al lavoro rischiando la vita ogni giorno (vedi le morti bianche), con ogni tempo, lavorando sui tetti senza imbragatura di sicurezza perchè fa perdere tempo e soldi al padrone.
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clara.limpidissima
clara.limpidissima il 24/03/13 alle 22:27 via WEB
Le fabbriche chiudono, il commercio langue, il lavoro manca, le banche strozzano quel po’ che resta. Un’intera generazione è immiserita e priva di speranze. Insomma un disastro. E i nostri politici? Discettano di casta, di tagli di stipendi (in verità molto capienti) e di altro ancora.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
francocibelli il 24/03/13 alle 22:12 via WEB
Quando si spegne la cultura il default è vicino.Lo abbiamo visto in GRECIA e a CIPRO e anche in PORTOGALLO
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clara.limpidissima
clara.limpidissima il 24/03/13 alle 22:27 via WEB
Mentre sta per arrivare la tempesta ci rinfreschiamo con i ventagli, grandi e sgargianti. Ed é tutto un rincorrersi a chi ce l’ha più bello. “Guarda io ti sventolo metà stipendio“ “io invece mi rinfresco togliendomi anche la casa di servizio”. Pure i grillini incominciano sul tema a straparlare: “non basta! Di più, taglia, taglia” proclamano baldanzosi. Speriamo che non finiscano come quelli del romanzo di Buzzati “La famosa invasione degli orsi in Sicilia“, cioè anch’essi un po’ seduti (intanto al ristorante della Camera). In questa foga che ha preso tutti di rivoluzione a chiacchiere, di ostentazione del gesto, manca una cosa essenziale: il diritto alla sopravvivenza. Ha ragione Amartya Sen quando critica l’appagamento mentale soggettivo (per la moda del momento coincidente con la caccia al predone della casta), perché questo stato non coincide mai con i livelli adeguati di vita. Veniamo da un periodo buio dove l’attenzione è stata spostata dal valore delle libertà a quello delle utilità, dei redditi e della ricchezza.
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clara.limpidissima
clara.limpidissima il 24/03/13 alle 22:28 via WEB
Ci vorrebbe un bel salto intellettuale ed invece si discute di marginalità. Peggio si va in televisione. Ah la televisione maledetta televisione. Tutti ci cascano inesorabilmente dentro. Grasso che subito comincia a comparire da tutte le parti, telefona in diretta e chiede confronti. Bersani che nel primo giorno di consultazioni sente Saviano. Grillo, che ha in gran parte costruito le sue fortune sulla rete, che non disdegna mute e lunghe comparse nei notiziari Tv. Per non parlare di Berlusconi, sempre mediaticamente onnipresente e ossessivo. Esisti dunque se sei televisivo. Sei importante se sei televisivo. Servi al paese se sei televisivo. Altro che essere piuttosto che apparire!
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leoneguadalupi il 24/03/13 alle 22:38 via WEB
La onlus ha deliberato la propria liquidazione per gravi difficoltà finanziarie. “Non possiamo più sopravvivere” ha denunciato il presidente della Fondazione Angelo Piscitello nell’incontro con il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina. I tagli al bilancio regionale ed in particolare l’abolizione della “tabella H” relativa ai centri culturali, hanno originato infatti la cancellazione del contributo da 142.000 € riconosciuto fino al 2012 al museo Mandralisca, che era già in difficoltà, tanto che i nove dipendenti del museo non ricevono lo stipendio dal giugno 2012. La chiusura della struttura originerà un autentico paradosso: la Fondazione continuerà a curare la manutenzione dell’immenso patrimonio artistico in suo possesso ma le opere non saranno più visitabili dal pubblico. L’auspicio è che il “Ritratto” di Antonello non finisca dimenticato in qualche magazzino. In tal senso, nonostante i tempi di austerity e la delicatezza di una vicenda legata alla possibile chiusura di una storica e straordinaria struttura come quella di Cefalù, dovrebbe probabilmente attivarsi anche il Museo di Messina, che potrebbe magari valutare la possibilità di arricchire il suo patrimonio artistico ed attrarre così nuovi potenziali visitatori.
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brunocarrozzo il 24/03/13 alle 22:40 via WEB
Giusto. La celebre opera realizzata dallo straordinario artista messinese fa parte del ricco patrimonio artistico ospitato dalla struttura fondata dal barone Mandralisca, destinata alla scomparsa dopo i tagli imposti dalla spending review. Il paradosso è che il quadro, realizzato a Lipari, rischia di non potere essere più visibile al pubblico.
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