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« CURIOSITA', COERENTE FI...LA RIFLESSIONE DELLA SER... »

VINCERE IL DOLORE, LA SOFFERENZA INUTILE, IL DOLORE CHE TRASFORMA, UN DOLORE INFAME, I TEMPI DEL DOLORE

Post n°7358 pubblicato il 17 Aprile 2013 da psicologiaforense

ELIMINANDO IL DOLORE POST-OPERATORIO SI GUARISCE PIÙ IN FRETTA.... 

 

 IL dolore non è un male necessario, non è inevitabile, non è una catarsi: anzi, il dolore è una malattia di per sè. E  oggi è possibile  essere operati senza soffrire nè prima nè durante nè dopo l'intervento. Così il malato  può  uscire d'ospedale, in tempi anche molto brevi, sulle sue gambe, come se si fosse tagliato i capelli anzichè aver subito  un intervento chirurgico. Con risparmio di sofferenze umane e di ingenti spese sanitarie. Questo è possibile  perchè di solito quello che richiede una permanenza in corsia altro non è che lo strascico del dolore post operatorio. Infatti, è proprio il dolore acuto non trattato a provocare la maggior parte delle complicazioni alla respirazione, al cuore, alle articolazioni. Eliminarlo significa influire sul decorso della guarigione e aiutare la persona a tornare più rapidamente sana. 

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
leoneguadalupi il 17/04/13 alle 16:43 via WEB
Il dolore post operatorio andrebbe sradicato
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/13 alle 16:45 via WEB
Non esiste un solo dolore. Per esempio la cute innervata reagisce diversamente dalle viscere. E poi ogni individuo ha una propria storia e una diversa tolleranza al dolore: per esempio se ne ha già sofferto di recente e a lungo si presenta sfibrato e in una condizione generale di degrado fisico. Persino la stessa persona, da un mese all'altro, presenta soglie diverse di tolleranza. Quindi i fattori da considerare sono molteplici.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
luca.dibiase il 17/04/13 alle 16:44 via WEB
Ma se si può vincere il dolore perchè non lo si fa in tutti gli ospedali?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/13 alle 16:47 via WEB
In genere nei reparti ci si limita a dare al malato che soffre dopo l'operazione un po' di Toradol e via. Tanto si sa che il male è destinato a passare presto e i medici lo accettano come parte inevitabile del gioco. Ma non è così.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/13 alle 16:50 via WEB
..... l’ èquipe dei chirurghi comincia a fare una valutazione, per così dire, «meccanica» del dolore che potrà provocare l'intervento, poi gli psicologi compilano un dettagliato profilo del malato dal loro punto di vista e infine gli anestesisti approntano il mix dei farmaci per il prima, il durante e il dopo operazione. Il «prima» ha un'influenza essenziale su tutto il decorso. Anche gli infermieri sono specificamente istruiti. È fondamentale, in particolare, che loro e i medici siano sensibili alle razioni individuali dei malati (perciò il rapporto con il paziente come persona, anzichè come «cosa» secondo una pratica ospedaliera deteriore, non è retorica ma necessità funzionale).
(Rispondi)
 
 
ZeroRischi
ZeroRischi il 17/04/13 alle 17:15 via WEB
Il problema consiste nel medico che si sente il proprietario della tua vita. Non è possibile stabilire alcun rapporto, ma può servire a lasciare più velocemente il letto d'ospedale. ;)
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/13 alle 18:05 via WEB
Hai proprio ragione carissimo. Infatti, che io sappia, i reparti in Italia che offrano la "chirurgia senza dolore" sono molto meno di quello che ci si aspetterebbe
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/13 alle 18:09 via WEB
.... è un problema culturale oltre che scientifico. E' indiscutibile Che il dolore post operatorio provoca complicazioni. La prima vittima è la capacità di respirare in modo appropriato. Star bene significa anche avere un excursus respiratorio ampio ma spesso il dolore conseguente a interventi al torace o all'addome porta a respirare male. Questo disturbo può degenerare nel cosiddetto "polmone da stasi", che poi per l'intervento di un'infezione scatena la broncopolmonite. L'incidenza è notevolissima. Se c'è un 1% di casi di broncopolmonite negli operati che non provano dolore, si sale al 10-15% in quelli che invece soffrono.
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/13 alle 18:14 via WEB
............ il dolore aumenta anche il battito cardiaco e la pressione sanguigna a causa della sovrattivazione del sistema simpatico. Altera inoltre la stessa funzionalità del cuore (con un 6% extra di complicanze nei pazienti con cardiopatia preesistente). A livello circolatorio, i giorni di immobilità dovuti a una gamba che fa male possono provocare una stasi venosa che può far coagulare il sangue nel polpaccio e poi dare luogo a una trombosi e quindi a un'embolia quando ci si rimette in moto. Il dolore post operatorio vanifica in parte lo scopo stesso dell'intervento, allorchè costringe a zoppicare anche quando tutto è andato bene, o impedisce la prestazione sportiva nel caso di atleti infortunati e ricuciti. Mentre è essenziale riacquistare al più presto la motilità di arti e lombi. Infine la reazione neuroendocrina allo stress da dolore mette in circolo sostanze che alterano certi valori di base e che fra i vari danni possono rallentare le stessa cicatrizzazione della ferita.
(Rispondi)
 
ZeroRischi
ZeroRischi il 17/04/13 alle 17:15 via WEB
BUON POMERIGGIO, GIULIANA!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/13 alle 18:18 via WEB
FELICISSIMA SERATA AMICO MIO:-)))) Un grosso augurio di ogni bene a Te alla Signora e ai Tuoi straordinari figli
(Rispondi)
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 17/04/13 alle 19:51 via WEB
Ma poi,se si può evitare o alleviare..perchè non farlo??? Perchè anche in questo caso..ci sono figli e figliastri...
(Rispondi)
 
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 17/04/13 alle 19:52 via WEB
BUONASERA GIIULIANA:))) Io invece tattenuta fui /dalla nonnetta che mai s' affretta/e al mio desco infine m'accostai/quando l'ombra della sera s'apprestava...ormai... ihihihihihih.... maròòòòòòò,.come sono brava...ahahahhaha
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/13 alle 21:23 via WEB
Purtroppo è così. I "VIP" viaggiano sempre su corsie preferenziali e, contro il dolore, godono di cure particolari(dietoterapia, movimento e rilassamento, manipolazioni, riflessoterapie, fitoterapia, terapia farmacologica, agopuntura, ecc..... )
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/13 alle 21:27 via WEB
CIAO ORETTA:-))))))) Se vai dalla nonnina significa che ti senti molto meglio. Ma i tuoi consulenti medici sono contenti che tu riprenda l'attività lavorativa così velocemente?
(Rispondi)
 
zanna1999
zanna1999 il 17/04/13 alle 20:43 via WEB
Buona serata .Per fortuna non ho mai subito interventi,cosi no ti so dire proposito di dolore,certo se si può alleviare sofferenza , perché non farlo..
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/04/13 alle 21:30 via WEB
Buonasera NAT:-))))))))) Perchè non farlo? Per accidia, negligenza, imperizia, pessima organizzazione, abulia, abbandono alla routine, dispersione delle risorse........ DEVO CONTINUARE?
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 18/04/13 alle 01:07 via WEB
Giustissimo combattere il dolore nei malati, con tutti i mezzi. La sanità deve essere al servizio del malato, non un'Azienda che cerca il profitto!
(Rispondi)
 
Marion20
Marion20 il 18/04/13 alle 14:21 via WEB
Sono d'accordo nell'effettuare terapie del dolore appropriate, quando le condizioni di salute del paziente lo permettano senza rischio di complicazioni. La difficoltà che si riscontra in Italia nell'applicazione di queste terapie non risiede soltanto, secondo me, in problemi di carattere economico. C'è dietro un concetto di dolore come "necessario". Non è necessario e ineluttabile il dolore gratuito, quello che, se evitato, può far guarire prima. Il dolore sarà sempre e comunque una caratteristica dell'esistenza, sia per le sue contraddizioni, sia per le perdite di persone case, sia per il senso di incompletezza che spesso ci attanaglia. Ciao Marion
(Rispondi)
 
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