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Post n°7429 pubblicato il 23 Maggio 2013 da psicologiaforense
Poveruomo, quanta fatica per essere maschio. Fin dalla nascita, deve vincere la donna che nasconde in sè.... VERSO UNA NUOVA IDENTITA' MASCHILE ![](http://images.fineartamerica.com/images-medium/missing-identity-anangelia-thompson.jpg)
L'UOMO di oggi è troppo molle, l'uomo di ieri era troppo duro. Un calvario. Quello che ci vuole è l' "UOMO RICONCILIATO". Ma non c'è. Come crearlo dal momento che il recupero pieno del partner è urgente? Bisogna insegnargli ad accettare una drammatica sfida: riconoscere la propria femminilità come un magnifico dono della natura, cominciando però subito a costruirsi la propria identità virile che naturalmente non significa violenza e aggressività. Vuol dire conoscenza, e quindi equilibrio. Difficile. Ma se così non avviene l'uomo diventa "disadatto"
Commenti al Post:
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antonio.trevisan il 23/05/13 alle 17:08 via WEB
Il "maschile" è un assunto, una categoria, un simbolo. Esistono solo e soltanto uomini singoli e giammai nessuno è incarnazione del "maschile" tout court. Noi uomini ci riconosciamo solo molto in parte nella rappresentazione sociale predominante del maschile, soprattutto di quell'immagine monodimensionale che viene erogata da istituzioni come la burocrazia, l'esercito, l'economia, la politica, lo sport, ecc.
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psicologiaforense il 23/05/13 alle 17:10 via WEB
il maschio può diventare impotente per colpa del grembo insidiosamente avviluppante della madre, o un macho ostentato alla Hemingway, traumatizzato per sempre da un'infanzia trascorsa vestito da bambina....
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psicologiaforense il 23/05/13 alle 17:15 via WEB
... poichè "Y" è il cromosoma che determina il SESSO maschile e "X" è il cromosoma della donna, l'unione delle due lettere scientificamente esatta per definire il maschio, ribadisce la presenza, addirittura la preponderanza, secondo teorie scientifiche recentissime, della femminilità nell'uomo. Inaccettata, per millenaria cultura. Causa di tutti i mali dell'uomo, secondo me, che non dimentica di tenere in conto lo smarrimento provocato a suo tempo nel sesso cosiddetto forte dalla rivelazione freudiana della nostra BISESSUALITA'.
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bufo.caldarelli il 23/05/13 alle 17:16 via WEB
Eccellente provocazione
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ferrarioretta il 23/05/13 alle 17:20 via WEB
Ma in effetti molti uomini di oggi riescono ad essere dei papà egregi ed aiutare nel crescere la prole..proprio grazie al loro lato "gentile"..
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ferrarioretta il 23/05/13 alle 17:21 via WEB
Le donne di oggi sono fortunate,anche se non se ne rendono ben conto..
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aurelio1944 il 23/05/13 alle 17:21 via WEB
Il problema è che la mascolinità è "seconda", bisogna crearla: Non si nasce uomini, lo si diventa....
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psicologiaforense il 23/05/13 alle 17:23 via WEB
Sì, vissuto per nove mesi in una pancia femminile, il bambino per esistere in quanto maschio deve prima di tutto respingere il suo primo oggetto d'amore, la donna, la madre con la quale era in simbiosi... Il "matricidio" ben più del " parricidio" di cui parla Freud è la condizione essenziale per diventare uomini. Ma il maschio è una sorta di "artefatto", una costituzione fragile. La sua grande debolezza è quel continuare a definirsi negativamente: "non sono un bebè, non sono una donna, non sono un omosessuale"..... Basta con l'obbligo di baciare una donna per sentirsi uomini, di avere una donna per non "essere" una donna...
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maraciccia il 23/05/13 alle 18:35 via WEB
Il problema è tutto lì..cosa insegniamo ai figli??
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sagredo58 il 24/05/13 alle 00:33 via WEB
Dalle tue parole sembrerebbe quasi che le donne siano in pace con se stesse, almeno più degli uomini, sarà così?
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psicologiaforense il 24/05/13 alle 01:05 via WEB
E' un argomento di grande complessità che spesso induce a risposte fabiane nascoste da strutture ideologiche apparentemente liliali. Il mio compianto Amico Aldo Carotenuto che ci ha lasciato il 13 febbraio 2005 nel quarto di copertina del suo libro "L'anima delle donne. Per una lettura psicologica al femminile" (Bompiani,2004)
osserva: L'universo femminile è qualcosa di più di una delle diverse possibilità dell'esistenza, ne costituisce il presupposto. Se oggi espressioni come "condizione femminile", "lotta per la parità fra i sessi" e "discriminazione sessuale" vengono definite obsolete dai fanatici della modernità, parimenti sollecitano l'interesse di quanti si interrogano in maniera attiva sul significato di ciò che li circonda. Perché il femminile ha avuto un destino completamente diverso - e senza dubbio più sofferto - rispetto a quello dell'uomo? E, soprattutto, perché la donna si è sempre trovata in una condizione subalterna rispetto all'uomo?
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hommelibre10 il 24/05/13 alle 14:35 via WEB
Non c'è uomo riconciliato senza lotta. Il grande Hegel, nel porsi il problema dell'autocoscienza, presupposto che l'autocoscienza non si crea nel rapporto solitario con se stesso ma in relazione agli altri, da giovane pensò che fosse l'amore il momento ideale dell'autocoscienza in quanto si riceve il riconoscimento dell'altro, ma poi, guardando la storia dovette rendersi conto che è nella lotta che si trova il proprio posto nella società.
L'uomo occidentale è un uomo attaccato e sconfitto dalle donne, dalla cultura di genere (solo al femminile), dalle leggi di genere, e dai divorzi di genere (sempre a favore delle donne). Di conseguenza può solo disprezzare se stesso. Se gli uomini non ammettono la loro sconfitta non possono nemmeno cominciare a sperare di cambiare. Piuttosto distruggeranno il mondo che li ha calunniati e deprivati di sè.
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