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STUPRO, CULTURA, IL PENSIERO E' MASCHILE PERCIO' NON HA PAROLE, DONNA DELLE MIE BRAME, TRAUMA SENZA RIPARAZIONE

Post n°7461 pubblicato il 04 Giugno 2013 da psicologiaforense

E' la sfida con un'esperienza inenarrabile quale è sempre la violenza quando rende la vittima un sopravvissuto per il resto della vita. Da quel momento cambiano il senso dello stare al mondo e il rapporto con il tempo, che sia passato o futuro, mentre il presente diventa ingombrante, scomodo.......

TRA ANGOSCIA E DISPERAZIONE

"La conoscenza non è sempre desiderabile, la verità non sempre affranca", scrive con l'eco dello strazio Susan Brison, molti anni dopo quella luminosa mattina d'estate del 1990 nella campagna francese intorno a Grenoble in cui fu brutalmente violentata. L'esperienza dello stupro ha scardinato in lei, docente di filosofia all'Università di Princeton, ogni certezza. Ha demolito gli strumenti con cui la coscienza guarda e comunica al mondo, primo fra tutti il linguaggio. E' la sfida con un'esperienza inenarrabile quale è sempre la violenza quando rende la vittima un sopravvissuto per il resto della vita. Da quel momento cambiano il senso dello stare al mondo e il rapporto con il tempo, che sia passato o futuro, mentre il presente diventa ingombrante, scomodo. Susan Brison è delusa dalla filosofia, che è il suo ambito di vita e mestiere. Non le è stata di alcun aiuto, dice, nel dare un senso all'esperienza, nel fornire una qualche consolazione al dolore, al trauma.

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
angela.sisbarra il 04/06/13 alle 19:02 via WEB
In America, c'e' uno STUPRO ogni sei minuti. Lo STUPRO e' una parte del nostro mondo, una realta' che nessuno vuole affrontare seriamente.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 04/06/13 alle 19:16 via WEB
Purtroppo è vero!
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
carmelina il 04/06/13 alle 19:03 via WEB
A rompere il tabu' e' stato Stanley Kubrick in <Arancia meccanica>, dove lo STUPRO viene commesso al ritmo di <Singing in the rain>. Da allora c'e' stata una continua escalation che, agli occhi di molti, ora ha toccato il suo limite.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
brunobove il 04/06/13 alle 19:09 via WEB
IO pensavo che una filosofa fosse meglio attrezzata a trovare consolazione e vita anche dopo una esperienza così drammatica e devastante. Franca Rame c'è riuscita.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/06/13 alle 19:10 via WEB
Susan Brison ha pubblicato negli Stati Uniti un libro forte e meditato su questa esperienza: Aftermath: Violence and the Remaking of a Self (Princeton University Press), che ha raccolto recensioni lusinghiere e attoniti pareri di lettura.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/06/13 alle 19:13 via WEB
...Però insegnare filosofia non aiuta come ho scritto nel post. E questo perchè la violenza sessuale è distruttiva non solo nel corpo ma anche nell'anima e nella mente: disfa ogni riferimento logico. E VERO che esiste certamente una tradizione consolatoria nella filosofia ma è una CONSOLAZIONE per la perdita, per lo più di fronte alla morte. Pensiamo a Seneca, ad esempio. C'è invece una incapacità connaturata della filosofia di consolare chi ha patito violenza.
(Rispondi)
 
 
elvia4
elvia4 il 04/06/13 alle 19:19 via WEB
Fu un episodio così tragico che ancora è ricordato, dopo 23 anni, negli annali dei crimini sessuali
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/06/13 alle 19:15 via WEB
La filosofia è strutturalmente una disciplina di prevaricazione, dove la continuità storica si fonda sull'impulso a competere, a sopraffare chi è venuto prima. La violenza, per quanto simbolica, è un meccanismo fatto proprio dalla filosofia. Per Bacone la filosofia della scienza è inevitabile violenza alla natura, e inconsciamente ogni pensatore uccide il proprio padre per potere esistere e raccontare il mondo.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/06/13 alle 19:16 via WEB
La storia del pensiero ha una genealogia tutta maschile, più o meno prepotentemente guidata dal motto «mors tua, vita mea», in cui la violenza (beninteso intellettuale, e non materiale) è l'unico registro dell'affermazione. L'approccio femminile alla filosofia è, all'opposto, guidato dall'amore e dalla condivisione con chi ci ha preceduto, dal desiderio di farsi nutrire dal pensiero altrui. Si guardino Simone Weil e gli studi intorno a lei. Ma è un approccio nuovo, in un campo in cui le donne, spiega Muraro, si muovono con molta circospezione, guardando sconfortate al silenzio intorno alla parola stupro e provando, come Susan Brison nel suo libro, a rimediare.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
gino.abate il 04/06/13 alle 19:24 via WEB
HAI DETTO BENISSIMO: E' la sfida con un'esperienza inenarrabile quale è sempre la violenza quando rende la vittima un sopravvissuto per il resto della vita. Da quel momento cambiano il senso dello stare al mondo e il rapporto con il tempo, che sia passato o futuro, mentre il presente diventa ingombrante, scomodo
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Utente non iscritto alla Community di Libero
luca.battista il 04/06/13 alle 19:57 via WEB
STUPRATORI ERRANTI RAZZA MALEDETTA
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Zara1115
Zara1115 il 04/06/13 alle 20:13 via WEB
Hanno paura, le DONNE di oggi, di essere aggredite, stuprate, uccise dagli uomini. Fanno paura, anche, agli uomini, le DONNE di oggi, indipendenti ed esigenti, spesso più adulte dei compagni. La paura pare diventata il nodo della relazione maschile-femminile: un circolo vizioso che annulla la parola e ricorre alla VIOLENZA come mezzo più semplice e sicuro. Le cronache degli ultimi tempi, purtroppo, parlano chiaro, di fatti quotidiani che raccontano l'orrore più indicibile
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Utente non iscritto alla Community di Libero
antonia.centra il 04/06/13 alle 20:11 via WEB
Ultimo incubo stupri:una vendetta contro la nostra libertà. E' il ritorno a un analfabetismo dei sentimenti.
(Rispondi)
 
Zara1115
Zara1115 il 04/06/13 alle 20:15 via WEB
La voglia di vincere, di sopraffare, di essere protagonisti <almeno attraverso il crimine>, si accompagna a un crescente cinismo.
(Rispondi)
 
hommelibre10
hommelibre10 il 04/06/13 alle 23:20 via WEB
E' così, la filosofia è l'arte di costruire un discorso coerente, ragionevole, verificabile alla luce dell'esperienza, non si occupa dello stupro in sè ma del discorso sullo stupro, non si occupa della guerra ma delle sue ragioni, dello scontro di valori e di interessi che c'è dietro, della fallacità del discorso che l'ha provocata. La filosofia può essere hegeliana cioè spiegare e forse giustificare ciò che accade, può essere filosofia del sospetto e negare e condannare l'esistente nella sua totalità (Marx, Nietzesche...)ma sempre opera su un discorso e opera se è libera di discutere. Temo che la filosofia non possa trattare il tema dello stupro perché cercherebbe di decodificarlo e sarebbe tacciata di giustificazionismo, perciò tace.
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maraciccia
maraciccia il 04/06/13 alle 23:50 via WEB
La filosofia "illumina" la nostra mente, ed è madre delle altre scienze..
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Utente non iscritto alla Community di Libero
carmela.troyla il 05/06/13 alle 00:19 via WEB
MA IN QUESTI CASI NON CONSOLA
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maraciccia
maraciccia il 05/06/13 alle 01:38 via WEB
questo non lo so, e cosa può guarire certe ferite??
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 04/06/13 alle 23:54 via WEB
Credo che oggi il pensiero sia anche femminile..per fortuna
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Utente non iscritto alla Community di Libero
antonia.centra il 05/06/13 alle 00:17 via WEB
IL PENSIERO E' MASCHILE : pensiero[pen-siè-ro] SINGOLARE- MASCHILE. Capacità di pensare, attività psichica e intellettuale attraverso cui l'uomo elabora concetti, formula ipotesi ecc...
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maraciccia
maraciccia il 05/06/13 alle 01:35 via WEB
avevo interpretato diversamente, intendendo il pensiero filosofico, scusa, e in effetti i filosofi son tutti al maschile..fino a tempi molto recenti..
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maraciccia
maraciccia il 05/06/13 alle 01:38 via WEB
Buonanotte Giu
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