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Post n°7488 pubblicato il 13 Giugno 2013 da psicologiaforense
Da Angelo Boggia alla saponificatrice di Correggio, dal mostro di Firenze a Donato Bilancia e Michele Profeta, passando dai casi Succo, Stevanin e Chiatti.... In un paese, l'Italia, che resta tra i più colpiti dal fenomeno. Il disordine mentale, il dolore, la passionalità assassina, il bieco interesse, ma anche gli errori della scienza, le manipolazioni mediatiche, le intrusioni politiche, le reazioni dei familiari, la ferocia scatenata della folla....
“NOI SERIAL KILLER SIAMO I VOSTRI FIGLI, I VOSTRI MARITI, SIAMO OVUNQUE”
![](http://www.internationalartgallery.org/files/images/2011/05/07/505/serial_killer_serial_thriller_serial_number.jpg)
IL primo serial killer italiano si chiamava Angelo Boggia, un amministratore di condominio. Gli omicidi di cui si macchia, quattro in totale, sono detti i «delitti della stretta Bagnera», dal nome della viuzza del centro di Milano in cui questo suddito austroungarico attira con l'inganno, tra il 1849 e il 1859, le sue vittime e le uccide: «Mentre la donna mi parlava, vidi la scure: mi colse un estro e le vibrai un fortissimo colpo al capo». Il secondo è stato Vincenzo Verzeni, «lo strangolatore di donne» di Bottanuco, in provincia di Bergamo, autore nel 1870 di due omicidi nell'arco di nove mesi. Callisto Grandi, detto «L'Ammazzabambini», era un cardatore nato nel 1849, piccolo di statura, completamente calvo, bruttissimo. Uccide perchè si sente deriso dai bambini del circondario, a Incisa Valdarno. Leonarda Cianciulli, «La saponificatrice di Correggio», protagonista del primo grande processo popolare del dopoguerra, uccide 7, forse 10 donne, per via di una profezia e del malocchio: «psichicamente isterica per esasperazione dell'istinto materno»; ha partorito 17 figli. Sergio Natalini di Rimini uccide nel 1974 una prostituta di cui si è innamorato e cui ha elargito tutti i suoi soldi; dopo 5 anni incontra un'altra prostituta e la vuole sposare ma scoppia un litigio e lui la sgozza in albergo con un pezzo di vetro. Cinque anni dopo, strangola la moglie di un compagno di cella con cui ha iniziato una relazione epistolare. Anche lei è una prostituta con quattro figli…… L'assassino seriale italiano - dal 1850 a oggi sono 43 i serial killer - è in prevalenza settentrionale, aggredisce di sorpresa, s'intrattiene con la vittima prima di ucciderla, e nel 45% dei casi la sopprime nella propria abitazione; solo il 10% ha avuto rapporti sessuali con la vittima prima di eliminarla, e il 5% di queste si è difesa lottando. Ci sono anche i serial killer a coppie, come i due «Folli di Savona» del 1989, Bartolomeo Gagliano e Francesco Sedda, oppure «Ludwig», Wolfgang Abel e Marco Furlan . Gli ultimi serial killer sono stati Donato Bilancia, autore di ben 17 assassini, e Michele Profeta, proprio qui a Padova. Lo studio degli assassini seriali ti porta verso ciò che di più recondito è celato nella mente umana, tutto ciò che di più orribile e perverso è celato dietro uno sguardo che piange alla vita, che si burla dell'altro e che rinnega la ragione....
Commenti al Post:
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anacletoleone il 13/06/13 alle 18:17 via WEB
Un itinerario segnato dalla violenza più atroce, in cui le nostre paura escatologiche emergono prepotentemente fendendo il nostro sonno ed insinuandosi in quei residui di sogni trasfigurandoli in incubi.
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psicologiaforense il 13/06/13 alle 18:21 via WEB
La definizione di serial killer è piuttosto recente; è stata introdotta in America all'inizio degli anni Settanta, prima si parlava di multiple murder, omicidio multiplo. Nel 1979 l'Fbi ha iniziato un lavoro sistematico di analisi di questo tipo di delitto, lavorando sulle schede giudiziarie dei detenuti nelle carceri, e ha individuato tre categorie: il mass murder (assassino di massa) con almeno quattro vittime in un medesimo luogo, in uno stesso evento; lo spree killer (assassino compulsivo), due vittime o più, in luoghi diversi o adiacenti, in un lasso di tempo molto breve. Il serial killer (assassino seriale) con almeno tre vittime, in eventi distinti, in luoghi separati, e con un intervallo emotivo tra un omicidio e l'altro.
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psicologiaforense il 13/06/13 alle 18:22 via WEB
Il serial killer può colpire a caso o scegliere accuratamente le sue vittime, e ritiene di non essere mai catturato. Può trasformarsi in spree killer se attaccato, e ama sfidare le forze dell'ordine.
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aldarusso il 13/06/13 alle 18:20 via WEB
Sarebbe interessante approfondire sui serial killer, chi sono, quali sono le loro patologie, come si conduce una perizia psichiatrica, chi è matto e non va condannato, quale terapia può curarli, come prevenirli
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psicologiaforense il 13/06/13 alle 18:24 via WEB
Il termine psicologico forense è «PARAFILIE», e riguarda atti di sadismo sessuale (come nel caso di Gianfranco Stevanin, «il Mostro di Terrazzo» VR), pedofilia maligna, necrofilia, necrofagia, feticismo, cannibalismo e persino vampirismo (in Germania e in Inghilterra).
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psicologiaforense il 13/06/13 alle 18:27 via WEB
Per quanto sembrino a prima vista persone "normali", tutti o quasi provengono da famiglie povere di affetti, con genitori disturbati e disturbanti, sono stati abbandonati in orfanotrofi, hanno conosciuto il disagio esistenziale o hanno subito traumi psico-fisici rilevanti, sono celibi, con scarse relazioni sociali; disoccupati o con lavori non qualificati, soffrono spesso di disturbi psichici e collezionano armi.
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psicologiaforense il 13/06/13 alle 18:31 via WEB
Il grande interrogativo che resta aperto, riguarda il grado di colpevolezza di questi assassini: sono dei mostri? Sono folli, oppure no? Sono capaci di intendere e di volere? La tassonomia li differenzia in psicopatici e psicotici e stabilisce dei parametri di valutazione del loro disturbo mentale
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VER.ONICA il 13/06/13 alle 18:33 via WEB
Per me sono malati di mente e si muovono guidati dalla follia
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psicologiaforense il 13/06/13 alle 18:35 via WEB
A fronte dei serial killer non si può fare a meno di pensare che la malattia mentale è al di là della nostra capacità di comprensione e che difficilmente riusciamo a spiegare i "raptus", le pratiche rituali, le ossessioni e le tecniche delittuose di questi individui, da cui la società non può che difendersi, dopo averli allevati, spesso in modo insipiente, distratto e a volte persino malvagio.
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monellaccio19 il 13/06/13 alle 18:45 via WEB
Ragione, follia, pazzia!!!! Sui resti del vecchio grande manicomio di Madrid, ormai da molti anni in disuso, a imperitura memoria, è stata lasciata la lapide che era all'ingresso: "Non lo siamo tutti, non ci siamo tutti".
Se è ancora lì, forse c'è una valida ragione.
Sera Giuliana.
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psicologiaforense il 13/06/13 alle 19:19 via WEB
... la realtà è molto diversa dalla storia, ad esempio, di Hannibal the Cannibal. Storia portata sul grande schermo da Anthony Hopkins (Il silenzio degli innocenti, Red Dragon, Hannibal), Brian Cox (Manhunter) e dal giovane Gaspard Ulliel (Hannibal Lecter - Le origini del male).
La versione di Lecter di Hopkins si è classificata al sesto posto nella classifica dei "100 più grandi cattivi di sempre", secondo Wizard, e primo in quella dei "100 più grandi cattivi cinematografici" secondo l'American Film Institute (AFI).
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ferrarioretta il 13/06/13 alle 20:42 via WEB
Che sequela di orrori..
Senza contare che oltre ai serial killer..ci sono anche tanti altri tipi di assassini..
Come quello che ha investito e ucciso quel ragazzo in bicicletta..e poi è scappato..
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Inviato da: Nuvola_vola
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