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RIFLESSIONE DELLA SERA, PSICOANALISI E AMORE, FARE SESSO CON IL PROPRIO PAZIENTE, INTIMITA', EROTISMO,

Post n°7497 pubblicato il 16 Giugno 2013 da psicologiaforense

Nell'intimità che si stabilisce fra analista e paziente....  Due parole - psicoanalisi e amore - che, accoppiate dovrebbero richiamare l'attenzione dei bloggers, visto che ognuna delle due,  di per sè, ha una vasta presa sui lettori....

RITI E MITI DELLA SEDUZIONE TRA  TERAPEUTA E PAZIENTE

 

Psicoanalisi e amore vanno davvero d'accordo? Curiosamente la psicoanalisi non ha elaborato una sua teoria dell'amore ed è strano visto che parla essenzialmente di “amore” . A cominciare dal “primo oggetto d'amore” di ogni bimbo che nasce, rappresentato dalla mamma, che condurrà fatalmente al complesso di Edipo; per continuare con il “narcisismo”, o amore di sè; passando attraverso tutti i sentimenti erotico-sessuali dell'infanzia e dell'età adulta, mediati dall'amore; e terminando con quella specifica forma di amore che è il “transfert”, attorno alle cui manifestazioni ruota l'intera cura psicoanalitica. Infatti, l'argomento “amore”  impregna di sè il setting psicoanalitico. Già Freud si  trovò in  situazioni difficili da gestire, con pazienti che “gli gettavano le braccia al collo”; o quando egli stesso, “senza saper come”, si  ritrovò a  “cingere con le braccia da dietro una paziente, con le mani dinanzi al suo grembo”. La domanda che sorge spontanea è  se sempre gli psicoanalisti hanno saputo e sappiano padroneggiare, proprio in se stessi, la passione amorosa che hanno acceso nei loro pazienti. Sin dal tempo dei padri fondatori, la dimensione amorosa  si è nutrita di ambiguità ed ambivalenze. Così l'amore come problema ha continuato ad essere presente nelle psicoanalisi anche tra i successori di Freud. Non è d'altra parte da sottovalutare, come ho scritto nel blog dell’Amico Monellaccio19,  la circostanza che  tantissimi  psicoterapeuti abbiano sposato i loro analizzandi. Ma questo aspetto rappresenta soltanto la parte visibile dell'iceberg….

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
anacletoleone il 16/06/13 alle 16:38 via WEB
Non vorrei che adesso si dicesse: ecco il tipico pugliese, questo viene da Foggia, ecc. solo perchè esprimo una mia preoccupazione. Se la mia ragazza o mia moglie, ma anche mia sorella, hanno bisogno dello psicologo devo pensare che il medico approfitta delle sue pazienti che la stessa terapia psicologica ha reso vulnerabili?
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Utente non iscritto alla Community di Libero
brunolorusso il 16/06/13 alle 16:41 via WEB
Se può abusare sessualmente può suggestionare e abusare anche in altri campi. Facendosi dare dei soldi, un'eredità, dei beni, ecc.. E questo non solo con il paziente di sesso opposto ma anche con quello dello stesso sesso perchè il transfert da quello che hai scritto colpisce maschi e femmine.
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Zara1115
Zara1115 il 16/06/13 alle 17:16 via WEB
Non mi eccita anzi mi dà molto fastidio l'idea di far sesso con il medico...il fatto che lui possa conoscere meglio di me il corpo umano mi mette in imbarazzo..una volta in un giornale ho letto di un medico che ha capito che la sua compagna aveva un tumore al seno mentre facevano l'amore...terrrribbbbbileee...senza arrivare a questi eccessi associo il suo essere medico ad un'ispezione minuziosa e approfondita del mio corpo....è una cazzata lo so ma è così
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Utente non iscritto alla Community di Libero
ciuffreda.giacotti il 16/06/13 alle 16:43 via WEB
Ci sarà più "intimità" tra paziente e ginecologo che non tra paziente e psicologo. O no?
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Zara1115
Zara1115 il 16/06/13 alle 17:19 via WEB
Io risolvo così: mi faccio curare da donne. In questo modo sono contenta io e sono contenti anche gli altri. In più le donne sono più brave, meno superficiali. Anche all'università le studentesse hanno voti più alti dei maschi
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monellaccio19
monellaccio19 il 16/06/13 alle 17:58 via WEB
Recependo e condividendo i dubbi, le perplessità e le remore degli amici commnetatori, non mi sento, a priori, di tralasciare due prerogative fondamentali in un rapporto tra un profesionista e il suo cliente. Ovvero: deontologia e professionalità. Non concediamo molto spazio alla possibilià che laddove ci sia rispetto, tuttto ciò che è stato paventato non dovrebbe accadere. Tuttavia, si tranquillizzasse l'amico di pugliese, quel che deve accadere, accadrebbe ovunque e i suoi dubbi sono leggitimi.Insomma, viviamo anche la sindrome di alcuni luoghi comuni, dove appunto tra medici del distretto militare,leggi Banfi e Montagnani che sono due icone di un certo cinema pecoreccio, le clienti sono tutte bone e disponibili al sesso. Desertificare non serve e, con le dovute cautele, affidiamoci ai professionisti seri. Se poi tra loro c'è il malandrino che approfitta, non ci deve stupire più di tanto. Stanno dapertutto...sta a noi stanarli imparando, se non dal cinema anni '70, dalla TV odierna...vedi Striscia. Buona serata.
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ferrarioretta
ferrarioretta il 16/06/13 alle 19:27 via WEB
BUONA SERA GIULIANA:)))))))))
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ferrarioretta
ferrarioretta il 16/06/13 alle 19:30 via WEB
Sono d'accordo con"monellaccio" se accade,vuol dire che doveva accadere Molti professionisti si trovano in situazioni ambigue,ma solitamente sanno destreggiarsi,ben sapendo che con un certo tipo di pazienti,devono mettere in conto alcuni comportamneti,..o mi sbaglio?
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monellaccio19
monellaccio19 il 16/06/13 alle 19:49 via WEB
Appunto! I professionisti seri, tutti coloro che hanno una "missione", hanno scelto di essere a disposizione degli altri professionalmente, non dovrebbero commettere passi falsi. In caso di sollecitazioni provocanti, non dovrebbero cedere e aver il potere di svicolare...elegantemente. Il condizionale e d'obbligo per ovvie ragioni. Buona serata Oretta.
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pacilli.s3901
pacilli.s3901 il 17/06/13 alle 07:07 via WEB
sono d'accordo, anzi d'accordissimo con "monellaccio, ricordando che il tanto temuto "transfert" avviene in ogni momento e in ogni ambito della vita relazionale. Riflettete, riflettete!!!!!
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coloridivita
coloridivita il 16/06/13 alle 19:41 via WEB
Ciao Giuliana, io credo che un professionista serio dovrebbe saper gestire un rapporto strettamente professionale con le sue pazienti. Insomma, non ci si può innamorare o fare i cascamorti ora con l'una, ora con l'altra! Però potrebbe succedere, in casi rari, che una paziente possa essere vista in modo diverso e il medico potrebbe innamorarsi di lei ma sarebbe un'eccezione, la regola è un'altra! ;)) Un abbraccio e buona domenica sera.
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maraciccia
maraciccia il 16/06/13 alle 22:06 via WEB
tutto qui??...e io chissà che pensavo!!
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hommelibre10
hommelibre10 il 18/06/13 alle 11:39 via WEB
Mi sa che siamo stati educati all'idea che è la donna a dare la norma morale in queste faccende, per cui se lei ci sta.. tutto è concesso, l'uomo non può rifiutare salvo rimetterci l'onore e umiliare la donna che di sicuro di vendicherà nulla e più terribile di una donna rifiutata, se poi lui sta al gioco allora ne ha approfittato... Ora però questo gioco non è più valido, perciò il messaggio va mandato al professionista ma anche alla sua paziente, al prof. e alle sue sfrenate allieve, al politico e alle sue supporter ecc.. perché la responsabilità è reciproca e il peso della norma va sopportato insieme.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
caio&sempronio il 22/06/13 alle 18:08 via WEB
Ma perché sorgono questi amori durante la relazione terapeutica? Facile a dirsi: in un mondo dove tutti sono egoisti e non hanno più nemmeno un minuto di tempo per aiutare gli altri, o semplicemente per ascoltare il prossimo, il terapeuta appare come un angelo : ascolta con attenzione ed interesse, consiglia, rassicura, sostiene. Il paziente tende dunque ad idealizzarlo, anche perché non ne conosce la vita privata e la vera personalità. Ovviamente il terapeuta non dovrebbe mai, per nessuna ragione, mostrare di ricambiare i sentimenti del paziente (contro-transfert): questa sarebbe una grave violazione della relazione terapeutica, professionale ed etica.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
frandadapin il 22/06/13 alle 18:10 via WEB
SONO “effetti collaterali” della psicoterapia, allora si potrebbe anche aggiungere una “avvertenza” del tipo: “Attenzione, frequentare per qualche giorno il proprio terapeuta fuori dal setting professionale potrebbe portare il paziente a provare gravi traumi e sicure delusioni…”
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