Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

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SESSUALITA', VITA DI COPPIA, CONVIVENZA, SESSO, TENDENZE, CULTURA, PSICOLOGIA, SCIENZE, METTERSI A NUDO

Post n°7504 pubblicato il 18 Giugno 2013 da psicologiaforense

I conviventi:  quelli che “vediamo come funziona, oh yeah". Quelli che “prima o poi ci sposiamo, poi”. Quelli che “e se domani per strada incontro il grande amore?”. Quelli che credono di fare tendenza e intanto fanno i figli “perchè ormai davanti alla legge i bambini sono tutti uguali, no?”. Quelli che “così non mi impegno troppo”, salvo scoprire che “al primo posto dei miei valori c'è la fedeltà”. Quelli che convivono, insomma, e forse non si sposeranno mai.

L'AMORE NON HA LEGGE

Ma dove sono e cosa combinano queste migliaia  di promessi sposi che da un paio d’anni  non si sposano più, questi “desaparecidos” dell'Istat che si conoscono, si piacciono, stanno insieme ma non convolano mai? Gli italiani e le italiane che hanno fatto precipitare il nostro “quoziente di nuzialità” ai minimi storici si fanno gli affari loro al riparo da occhi indiscreti e da occhiute tabelle che cerchino di incasellarli in qualche nuova tendenza demografica. Entità incensibile, inafferrabile, fiera di esistere ma ancora un po’ vergognosa di apparire. Quante siano esattamente in Italia le convivenze alternative al matrimonio nessuno lo sa. C'è un numero Istat a cui nell'incertezza ci si aggrappa: quattrocentomila. Ma è un numero vuoto: troppo grande o forse troppo piccolo. Inoltre bisogna sottrarre  1) i separati che vivono insieme in attesa di potersi risposare e  2) le vedove che rinunciano alla replica del matrimonio per non perdere la pensione di reversibilità. Il matrimonio, come il figlio sempre più unico, è diventato un valore da gustare nel pieno della maturità. I  rapporti Istat  fotografano una realtà che non ha uguali nel mondo occidentale, Spagna e Grecia a parte: il 5% dei figli sposati vive nella stessa famiglia della madre, l'11,6% nello stesso caseggiato e il 27,9% nel raggio di un chilometro. Sommando i tre dati, quasi un giovane sposo su due continua a vivere a portata di mamma. E a volte ritornano. Sempre più spesso. Basta che il matrimonio vada male e rieccoli da papà e mamma, questi eterni figli ormai brizzolati. Finalmente “a casa”. Pronti a reinnamorarsi, ma ad andarsene mai...

 
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Commenti al Post:
ZeroRischi
ZeroRischi il 18/06/13 alle 15:45 via WEB
Sostanzialmente si tratta di quelli che non sono in grado di assumersi una qualche responsabilità e accampano scuse. Bisognerebbe, però, mettere sotto torchio chi non li ha educati alla responsabilità.... un po' come i grillini del post precedente. ;)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/06/13 alle 18:39 via WEB
eheheheh Abitano storie sotterranee e per andare a scovarli stavolta non bastano l'opinione comune o quella del solito “vip” tipo Arbore o Sgarbi da assumere a modello universale di renitenza alle nozze. Serve l'aiuto degli specialisti...
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/06/13 alle 18:41 via WEB
Poi ci sono le "famiglie mascherate" quando apparentemente lui o lei vivono con i genitori o da soli. In realtà abitano insieme, ma il legame non è pubblicizzato all'esterno perchè è ancora malvisto in un paese a forte tradizione cattolica come il nostro.
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/06/13 alle 18:42 via WEB
Mascherata o palese, la convivenza resta un fenomeno metropolitano di minoranze benestanti e categorie anomale: diffusissima fra attori, giornalisti, intellettuali. La sua capitale è Trieste, non a caso città di confine. Perchè nel resto d'Europa la convivenza fra giovani come prova prematrimoniale è una prassi ormai comune. Da noi ancora no.
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VER.ONICA
VER.ONICA il 18/06/13 alle 19:13 via WEB
E tu non lo trovi inquietante?
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maraciccia
maraciccia il 18/06/13 alle 19:40 via WEB
eccola la battutina per me!!
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maraciccia
maraciccia il 18/06/13 alle 19:40 via WEB
ops..era per Francesco
(Rispondi)
 
coloridivita
coloridivita il 18/06/13 alle 16:10 via WEB
Buon pomeriggio Giuliana, diciamo pure che anche i matrimoni ormai non sono più come quelli di una volta e durano il tempo che trovano, perciò non so se danno maggiori garanzie a livello di legami, forse solo a,livello economico, rispetto alle convivenze!! Io non saprei, visto che sono single e mi accorgo che in giro c'è poca voglia di avere storie serie, difatti preferisco stare da sola piuttosto che stare accanto a qualcuno che non mi considera importante e non mi ama e peggio ancora mi vede come un passatempo. Per me l'amore è condivisione e sostegno reciproco, è gioia di stare assieme, è volere accanto la persona amata e costruirci un futuro assieme, ma ormai sono cose che non vengono più valutate! Chi la pensa come me si ritrova sola, io costituisco un pericolo agli occhi della maggiorparte delle persone che invece proclamano la loro libertà, come se l'amore mettesse le catene ai piedi, mah!! Un abbraccio.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/06/13 alle 18:44 via WEB
Se il renitente alle nozze non convive, vuol forse dire che è andato a vivere da solo? Ecco il tramonto di un mito. I singles, ricordate? Giovani griffati e mascelluti da film di Vanzina. Affogati con la Milano da bere che è stata la loro città negli Anni Ottanta.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/06/13 alle 18:46 via WEB
Il single giovane è un fenomeno gonfiato.Esiste la single vecchia: vedova. E sono in crescita i singles di mezza età: uomini separati o divorziati che non si risposano più. Nella fascia di età nuziale, fra i 25 e i 34 anni, i singles raccattano solo un 4,7% risultato lontanissimo dall'imponenza che il fenomeno aveva raggiunto nel nostro immaginario collettivo, influenzato dalla pubblicità e dalla vita privata dei divi dello spettacolo.
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Zara1115
Zara1115 il 18/06/13 alle 19:14 via WEB
Sposarsi? Meglio la mamma!!!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 18/06/13 alle 18:47 via WEB
Fra gli umani "normali, soltanto un giovane su venti vive da solo e deve trattarsi per giunta di un giovane mammone: il 53,2% dei singles (dati Istat) vedono la madre tutti i giorni o almeno quattro volte la settimana, portano i panni da lavare a casa dove spesso si fermano a pranzo e/o a cena...
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Utente non iscritto alla Community di Libero
leapuglisi il 18/06/13 alle 18:50 via WEB
Ma dove si trovano allora gli impenitenti single?
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psicologiaforense
psicologiaforense il 18/06/13 alle 18:54 via WEB
Gli sposi che non si sposano sono nel posto più ovvio: ognuno a casa sua, cioè quella dei genitori. Gli eterni fidanzatini. I trentenni che non sgommano. Fino a dieci anni fa erano soprattutto meridionali e disoccupati; fra quattro giovani in età da matrimonio, se ne trovava appena uno. Adesso con la CRISI sono cresciuti enormemente di numero: ormai due su tre.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 18/06/13 alle 18:57 via WEB
Proviamo a descriverli. Lei ha tra i 25 e i 30 anni con un buon titolo di studio, vive in una città dell'Italia settentrionale: le sorelle più grandi, alla sua età erano già sposate. Lui ha trent'anni o più e fa l'impiegato. A differenza del suo omologo meridionale spesso ha la possibilità di affittare un alloggio per sè e la fidanzata. Tanto è vero che in certi casi lo prendono per i weekend: io le chiama “convivenze a tempo parziale”. La domenica sera, però, ciascuno torna a casa sua...
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Utente non iscritto alla Community di Libero
egledellicarri il 18/06/13 alle 18:58 via WEB
I giovani rimandano l'ingresso nel mondo adulto, ma non è un rifiuto di responsabilità?
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psicologiaforense
psicologiaforense il 18/06/13 alle 19:01 via WEB
Anche, ma non solo. Il fatto è che l'autonomia non è più un valore in sè. Contano il vivere bene, comodamente, senza impegni pressanti ed onerose. Una volta si usciva di casa sapendo che la vita sarebbe peggiorata. Adesso si esce solo quando si è sicuri che si va a star meglio. Solo che non è facile “star meglio” di così. Con l'affetto dei genitori, la cameretta dell'infanzia, la pasta in tavola, lo stipendio intatto (il contributo alle spese di casa è minimo).
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Utente non iscritto alla Community di Libero
forte.gallo il 18/06/13 alle 19:03 via WEB
Ma si sta veramente così bene con mamma e papà fino ai 40 anni? Io non ci riuscirei mai perchè devi rientrare entro una certa ora altrimenti la mamma non dorme, ecc.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 18/06/13 alle 19:09 via WEB
Pare di sì. Gli ETERNI FIDANZATI non scappano più da famiglie sempre meno autoritarie in cui i figli contrattano condizioni di vita ottimali, vengono trattati da adulti e possono portarsi il partner in casa e fare l'amore in camera.
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Zara1115
Zara1115 il 18/06/13 alle 19:16 via WEB
Oggi,come tu spieghi con tanta chiarezza, anche se un uomo e una donna si amano da tempo, non è scontato che decidano di sposarsi. Possono rimanere in relazione per molto tempo continuando a vivere in casa con i genitori oltre i trent'anni oppure, appunto come tu hai precisato, decidono semplicemente di "provare" a stare insieme e di convivere.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 18/06/13 alle 19:09 via WEB
Andarsene non è un affare per nessuno dei due: Lui, a differenza del suo coetaneo francese o tedesco, non è disposto a barattare la mamma con una donna che in casa non può dedicargli le stesse attenzioni; lei ha paura di essere bloccata nel ruolo di moglie e poi di madre.
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VER.ONICA
VER.ONICA il 18/06/13 alle 19:12 via WEB
Insomma, “e non se ne vogliono andare”, come titolava molti anni fa uno sceneggiato profetico di Raiuno, scritto da Giorgio Mariuzzo e Paola Pascolino, con Virna Lisi nel ruolo di una mamma circondata da figli fidanzati e mai sposi.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 18/06/13 alle 19:18 via WEB
Esattamente! Si chiama: LA SINDROME DEGLI “ETERNI FIDANZATI”
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maraciccia
maraciccia il 18/06/13 alle 19:43 via WEB
se la mia trovasse un lavoro sarebbe ben felice di salutarmi..e credo lo farà appena possibile...certo son sicura che torneranno spesso a trovarci..*__*
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elisa.r79
elisa.r79 il 18/06/13 alle 20:32 via WEB
Ma perché ci si meraviglia di tanto?!? Insomma in un'Italia in cui lo Stato dà tutto a chi non merita di avere tutto gratis, in un'Italia dove l'Italiano boccheggia e fatica a vivere e a tirare avanti perché spendere soldi in matrimoni che poi finiscono. Perché mettere al mondo figli quando è già tutto complicato? Ammiro coloro che hanno il coraggio oggi di mettere al mondo dei figli, sia chiaro, ma razionalmente parlando Io dico NO!!! No a diventare madre in questa odierna Italia...Parla la mia sfiducia nello Stato?!?
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psicologiaforense
psicologiaforense il 18/06/13 alle 21:08 via WEB
Carissima, non sei certo la sola a pensarla così. Inoltre, c'è tutto un movimento internazionale che afferma: Il bisogno di figli si può saziare con le adozioni. I soli genitori coerenti e intelligenti del mondo appestato e degradato saranno gli adozionisti. Ci sono, dappertutto e sempre più ce ne saranno, piccole, deboli, fameliche braccia alzate in cerca di genitori...
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elisa.r79
elisa.r79 il 18/06/13 alle 21:26 via WEB
Giuliana, IO onestamente mi sento avvelenata e stanca, vedo tutto sporco e corrotto, anche per quanto concerne le adozioni è tutto speculativo... e qui mi riferisco alle Case Famiglia in Italia... i bimbi piccoli vengono 'trattenuti' per chiedere sostentamenti e per conoscenza devi mantenere anche quelli che hai portato in casa e perché difficili da gestire vengono rimandati in istituto... Cmq ogni Singolo deve agire per quel che sente di poter e voler fare. Io ho deciso che il mio ruolo è quello di zia(ho una nipotina di neanche due anni) e di figlia :D
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psicologiaforense
psicologiaforense il 18/06/13 alle 21:51 via WEB
Ti capisco perfettamente. Ed è come dici tu. Infatti, il dramma è che la denatalità è il risvolto numerico di una preoccupante mancanza di speranza. E infatti non è difficile comprendere quali possano essere le motivazioni che ci rendono così riluttanti a PROCREARE. Se la Terra fosse così lucida e colorata come i mappamondi di vetro con la lucina dentro, ci verrebbe voglia di farne dono a bambini futuri. Sarebbe consolante guardarli mentre si addormentano, sicuri che il perno tra i poli non cigola. Ma, a causa degli sconquassi e delle crepe che le infliggiamo, la Terra fa così fatica a rimanere rotonda che ci passa la voglia di consegnare ai posteri una eredità così mal ridotta.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 18/06/13 alle 21:51 via WEB
Però senza bambini non c'è speranza per nessuno...
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maraciccia
maraciccia il 18/06/13 alle 22:04 via WEB
Mentre il nostro Letta chiama a raccolta gli altri Paesi europei per una politica per l'occupazione giovanile, la Germania assume i GIOVANI SPECIALIZZATI ITALIANI, e fa dei corsi gratuiti per insegnar loro il tedesco
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psicologiaforense
psicologiaforense il 18/06/13 alle 22:10 via WEB
Detto tutto questo, carissima Elisa, devo ribadire, su un versante parallelo e per concludere, che la maternità è il ruolo più alto a cui una donna può aspirare. Per quanto, finalmente, si aprano alla donna spazi di lavoro professionale insperati e possibilità di splendide e gratificanti carriere niente, secondo me, si potrà mai equiparare all'eminente dignità che le appartiene per la sua maternità quando questa viene vissuta, con pienezza, in tutte le sue dimensioni. L'idea della maternità non è una concezione arcaica, appartenente ai primordi mitologici della civiltà. Tutto infatti, rivela ed esalta la sua attitudine, capacità e missione di generare da sè un nuovo essere. Per quanto si debbano ancora moltiplicare e allargare i ruoli della donna, anche adesso, nelle condizioni psico-sociali ed economiche del mondo contemporaneo, la donna è chiamata a prendere coscienza del valore della maternità come affermazione della propria dignità personale, della propria libertà e della propria indipendenza.
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maraciccia
maraciccia il 18/06/13 alle 22:30 via WEB
ma le politiche sociali e la crisi non incoraggiano certo i giovani a metter su famiglia, ad avere figli..per quanto desiderati. Una volta si diceva, ogni bambino arriva col suo cestino, io lo credo, ma forse in molti no, l'incertezza del lavoro precario, l'impossibilità di chiedere un mutuo, non devolvono a favore della maternità.
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