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Post n°7527 pubblicato il 27 Giugno 2013 da psicologiaforense
Le piazze di mezzo mondo manifestano : una folla indistinta e indistinguibile di persone punta il dito contro governi, banche, borse e agenzie di rating... Invece in Italia le logiche che hanno regolato il Paese negli ultimi cinquant' anni non sono state neanche scalfite, e l'antagonismo è rimasto confinato nella dimensione sterile della pura testimonianza, politicamente inerte. Non ci si indigna più contro il cuore di tenebra del potere del terzo millennio, nè si sa occupare democraticamente il punto critico dove il potere collude con il denaro... STORIE DI ORDINARIA INDIFFERENZA: LE ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSA IN UN MONDO SEMPRE PIU' CONFUSO SIAMO ANCORA CAPACI DI INDIGNARCI E DI MODIFICARE L'ESISTENTE? ![](http://www.letteratu.it/wp-content/uploads/2012/07/indifferenza.jpg)
E' quasi insopportabile pensare ai terribili drammi familiari (genitore che uccide il figlio disabile perchè non può più curarlo, femminicidi quotidiani, violenze, maltrattamenti, abusi compiuti tra le mura domestiche....), e a quanto questi episodi atroci abbiano poco o nulla turbato una collettività come la nostra, pronta a scandalizzarsi golosamente e morbosamente per ogni scemenza politica, sessuale, televisiva o per le condotte di quella o dell'altra "stellina" o, ancora, per i compensi percepiti in discoteca dalla Minettai e per la biancheria intima della Lewinsky messa all'asta... E' sconcertante vedere quale attenzione e interesse limitatissimi abbia attirato la notizia di quei poliziotti arrestati con l' accusa di spaccio, rapine, estorsione ai danni di negozianti, ecc... Ed è mortificate constatare come tutto (o quasi) dopo tre giorni non interessi più nessuno. Davvero una sensibilità etica, una capacità d' indignazione, paiono, più che perdute, funzionanti a capriccio, a intermittenza, a convenienza: quando sì e quando no, per certi fatti sì e per altri no, per certe cose troppo e per altre nulla.
Commenti al Post:
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manzi.lopizzo il 27/06/13 alle 16:20 via WEB
INDIGNAZIONE E LIBERAZIONE
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psicologiaforense il 27/06/13 alle 16:28 via WEB
Effettivamente l'indignazione ha animato imponenti movimenti in Europa e nel mondo. E questo perchè? Perchè dopo anni di crisi vengono riproposte esattamente le stesse idee e le stesse politiche che hanno causato il deragliamento dell'economia mondiale: apologia del mercato, privatizzazioni, liberalizzazioni a oltranza.
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psicologiaforense il 27/06/13 alle 16:30 via WEB
Anche la guida dei Paesi viene affidata direttamente agli esponenti dell'establishment, in quanto "tecnici dell'economia" (pensiamo a Monti...). Inoltre ora rispetto agli anni che hanno preceduto la crisi, si appesantisce sempre di più il taglio radicale dei diritti sociali e della protezione dei cittadini
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VER.ONICA il 27/06/13 alle 17:11 via WEB
NON so se i politici italiani siano ancora in grado di ascoltare le parole della gente sordi come sono - e ciechi - di fronte a quel che accade in questo paese, in Europa e nel mondo
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odo.dadà il 27/06/13 alle 16:22 via WEB
Viviamo in un pianeta indignato: Brasile, Turchia, nord Africa... solo l'Italia si piega a 90 gradi e pensa al gossip, alle tette di questa o di quella, alla cellulite della Marini, agli amori della stellina
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psicologiaforense il 27/06/13 alle 16:40 via WEB
Tutti sanno che i problemi "esterni" cominciano in realtà dal proprio stato interiore, che è quindi la prima cosa da modificare da "ripulire" soprattutto imparando a non cedere, a non rassegnarsi, a non essere indifferenti...
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psicologiaforense il 27/06/13 alle 16:44 via WEB
Dice giustamente Guja Brambi che
siamo nell'era del gossip trionfante. Sulle riviste, sui quotidiani, sulle televisioni di tutto il mondo la realtà sembra centrifugata e ridotta a un unico, prolungato, infinito pettegolezzo. E poi, confessiamolo: cosa c'è di più succoso, di più intrigante, di più appagante per noi voyeurs globali, del caro vecchio gossip a sfondo sessuale? Il "sexy scandalo", dall'antichità ai giorni nostri, è uno dei generi principe di quella che potremmo definire la narrativa spicciola, il sotto-genere romanzesco del quotidiano.
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VER.ONICA il 27/06/13 alle 17:14 via WEB
Anche papa FRANCESCO si indigna e si ribella!!
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VER.ONICA il 27/06/13 alle 17:17 via WEB
Che il Papa s'indigni è bene, ma non basta. Non siamo più nell'antichità tardiva, quando spettava al Pontefice - alleato all'imperatore - di dare una legge alla Terra: di essere il
<katechon>, la forza frenante opposta al Maligno. Papa Francesco lo sa: "Non siamo nè forti nè potenti: la preghiera è la nostra arma". Ma sa anche che esiste una condizione immutata, perchè il katechon funzioni. Il carattere fondamentale dell'impero romano era di non essere un regno eterno, ma di avere sempre presente la propria fine e la fine del presente eone, e malgrado ciò di essere capace di esercitare potere storico. E' questo potere storico che l'Occidente laico non sa esercitare: illuso com'è, nella sua imperturbabilità, di essere immortale se non eterno.
(Rispondi)
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pasquale.portincasa il 27/06/13 alle 16:23 via WEB
L'indignazione che si è espressa negli scorsi anni in Egitto e Tunisia, in Grecia e in Spagna, a New York o a Oakland, con piazze occupate da migliaia, se non milioni, di giovani e di lavoratori, ha già ottenuto importanti successi. In Tunisia ed Egitto sono caduti regimi antichi mentre le proteste spagnole o quella di Occupy Wall Street hanno agito in profondità nell'immaginario collettivo e mediatico.
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psicologiaforense il 27/06/13 alle 16:48 via WEB
La società degli indifferenti. Relazioni fragili e nuova cittadinanza....
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pina.ciavarella il 27/06/13 alle 16:24 via WEB
E' molto difficile delineare un'alternativa all'attuale sistema politico e ai modelli di democrazia rappresentativa che si trovano in crisi in tutto il mondo
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ciuffreda.giacotti il 27/06/13 alle 17:02 via WEB
Il mostro che tutto divora è l'assoluta INDIFFERENZA
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psicologiaforense il 27/06/13 alle 17:04 via WEB
Sì, la società degli indifferenti. Indifferenza che costituisce la bancarotta dell'umanità
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VER.ONICA il 27/06/13 alle 17:17 via WEB
Non potevi sintetizzare meglio di così
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psicologiaforense il 27/06/13 alle 17:08 via WEB
A mio modo di vedere, un nemico immateriale, ma non per questo meno devastante per la nostra società è proprio l'INDIFFERENZA. A questa (cattiva) disposizione d'animo, che fa perdere alle persone il senso dei valori e il rispetto per se stessi, per la tolleranza e per la dignità della persona,va contrapposta la consapevole assunzione di responsabilità personale. Specialmente quando si va a votare...
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psicologiaforense il 27/06/13 alle 17:09 via WEB
... perchè tutte le volte che l'uomo ha risposto con l'indignazione a qualcosa che minacciava la condizione umana si è aperta la speranza.
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elvia4 il 27/06/13 alle 17:19 via WEB
E' facile il delitto di INDIFFERENZA, di omissione. Basta non accendere radio e televisione, esecrabili diffusori di "cattive notizie". Basta non voler sapere, conoscere.
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monellaccio19 il 27/06/13 alle 18:16 via WEB
Carine le tre "scimmiette" lassù! Vedo che non sono solo io ad affannarmi per un ordine nuovo. Siamo ormai alle classiche notizie all'incontrario: un albero che in pieno periodo di siccità, corre dietro a un cane. oppure, un uomo che morde un mastino ecc.ecc. Allora delle due l'una: o ce ne sbattiamo del letamaio "normale" oppure dobbiamo fare in modo che le leggi del mercato abbiano ancora il loro senso: se un calciatore prende una barca di soldi e improvvisamente non c'è più nessuno disposto a darglieli per farlo giocare, pensate che, per la voglia di farlo, andrebbe a bussare a tutte le porte, pregando qualcuno che lo faccia giocare gratis?
Ecco, io sarei per questa seconda possibilità, però, siccome non accadrà mai, mi tocca scegliere l'unica via: fregarmene del letamaio che mi propinano!
Buona serata a tutti.
(Rispondi)
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elisa.r79 il 27/06/13 alle 21:02 via WEB
Stasera Vi lascio questa citazione di Stephen Littleword - Lasciar andare non significa non interessarsi, ma smettere di credere di aver potere al posto degli altri. Lasciar andare non significa fregarsene, ma lasciare che l’esperienza sia consigliera, non le parole. Lasciar andare non è vittimismo, ma la profonda certezza che spesso gli effetti non dipendono da noi. Lasciar andare non corrisponde ad una critica,
ma ad un atto di estrema fiducia.
Lasciar andare non è imporre nuove catene, ma permettere alla libertà di ognuno di esprimersi. Lasciar andare non è ancorarsi al passato, ma vivere pienamente un nuovo futuro. Lasciar andare non è un atto egoistico, ma è il coraggio di scoprire il nuovo che si svela di fronte a noi. Lasciare andare non è dominio e controllo, ma un atto i fede perché la vita si sveli.
Lasciar andare non è cedere ai fardelli della vita, ma credere che siamo nati per uno scopo elevato.
Lasciar andare non è soffrire,
ma permettere alla gioia di abitare in noi. Lasciar andare non è di domani,
ma è di un oggi che aspetta di essere vissuto. Lasciar andare libera, purifica, migliora… lasciare andare è accogliere la gioia.
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Marion20 il 28/06/13 alle 11:13 via WEB
Ma "panem et circenses" lo dicevano già i romani no? In questo caso, il "circenses" è costituito dalla biancheria della Monica internazionale o dai costumi più o meno succinti della Minetti; il pane scarseggia, ma forse ancora non scarseggia a tal punto da trasformare l'indifferenza in indignazione. Ciao Marion
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ferrarioretta il 28/06/13 alle 20:09 via WEB
BUONASERA GIULIANA.)))))))))
Leggo ora...
Sì,ieri ero veramente aterra,non mentalmente,ma quando il corpo ti frega...
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ferrarioretta il 28/06/13 alle 20:15 via WEB
L'indifferenza che uccide....
A forza di essere indifferenti molti sono diventati aridi dentro,assuefatti alle disgrazie altrui,ma attenti che non capiti a loro; senza pensare che dietro l'angolo c'è di tutto per tutti,a sorpresa..
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maraciccia il 30/06/13 alle 02:17 via WEB
ecco..."il punto critico dove il potere collude con il denaro"...POTERE + DENARO=MAFIA
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