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L'OPINIONE, SCENE DI GIUNGLA URBANA, TRAFFICO, RIENTRO DALLE VACANZE, PSICOLOGIA DELL'AUTOMOBILISTA

Post n°7622 pubblicato il 25 Agosto 2013 da psicologiaforense

Si può rimanere esseri umani anche in mezzo al traffico? Le scene di tutti i giorni nelle strade delle nostre metropoli sembrerebbero dire di no. Il livore urbano è ormai parte integrante del nostro modo di vivere, col suo tasso di caos, di stress, di fretta,  di scarica di adrenalina, di impazienza....

 

TRAFFICOLOGIA

 

Il traffico non è soltanto una giungla e se lo si pone sotto una lente di ingrandimento offre la possibilità di comprendere sia i comportamenti urbani sia le forme dell'organizzazione sociale. Il traffico infatti riflette le situazioni strutturali delle varie città, il tipo di politica urbanistica privilegiata nel tempo, lo sviluppo dei quartieri e delle infrastrutture viarie, la concezione dello spazio e del tempo ecc. Ma oltre a ciò il traffico è anche il prodotto del comportamento messo in atto dagli abitanti delle varie città, chiamati a districarsi tra molteplici vincoli e svincoli. Si può così  vedere  il traffico urbano  come un singolare “rendez-vous” tra una moltitudine di persone, uno spaccato di come si vive insieme e di come ognuno nell'interazione complessiva riesce a far fronte alle proprie necessità.  In questa particolarissima prospettiva più che un caos indifferenziato, il traffico risulta un singolare specchio sia della qualità della vita urbana sia della cultura e dei rapporti sociali prevalenti. Come a dire: “Dimmi com'è il traffico e ti dirò di che città o società si tratta”!

 
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Commenti al Post:
VER.ONICA
VER.ONICA il 25/08/13 alle 14:24 via WEB
Ogni mattina ancora assonnati entriamo in auto e partiamo, convinti di avere tutto sotto controllo. Ma siamo sicuri? E proprio così automatico saper gestire i 1320 stimoli al minuto che ci bombardano il cervello mentre procediamo a 50 all'ora?
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
aldarusso il 25/08/13 alle 14:27 via WEB
E' per questo che ci sentiamo più sicure su un robusto e grosso SUV.
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
carmelinaguerra il 25/08/13 alle 14:29 via WEB
Barcamenarsi nel traffico costituisce fin dalla più tenera età un apprendimento e nel corso della vita si inseriscono credenze e pregiudizi che si trasformano poi in comportamenti abituali.
(Rispondi)
 
VER.ONICA
VER.ONICA il 25/08/13 alle 14:24 via WEB
...per 365 giorni all'anno ci arrabbiamo con chi non si sbriga a uscire dal parcheggio, inveiamo contro la mancanza della terza corsia. Proviamo una gamma così completa di situazioni, sentimenti ed emozioni, che l'auto diventa un modo di esprimere la nostra personalità.
(Rispondi)
 
VER.ONICA
VER.ONICA il 25/08/13 alle 14:25 via WEB
E, come dici tu benissimo nel post, il traffico è lo specchio della vita, sociale e della nostra cultura.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/08/13 alle 14:31 via WEB
Grazie. L'interesse esplicito della “trafficologia” è rivolto a valutare come la gente raggiunge il posto di lavoro, le strategie di ricerca del percorso migliore, le difficoltà incontrate nell'utilizzo del mezzo pubblico, i casi di alternanza tra mezzo pubblico e mezzo privato, ecc. A livello più profondo, c'è l'idea di come ci si comporta nella giungla di una grande città.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/08/13 alle 14:32 via WEB
Le strade sono il palcoscenico di una rappresentanza collettiva, dove ogni giorno milioni di individui recitano la loro parte di fronte ad un pubblico composto a sua volta di automobilisti, pedoni, astanti, ecc.
(Rispondi)
 
Zara1115
Zara1115 il 25/08/13 alle 14:34 via WEB
E’ proprio così, ma oltre agli attori e al pubblico vi può essere il regista della rappresentazione, ruolo ricoperto dal vigile urbano cui spetta il compito di controllare il traffico e mettere ordine nella scena.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/08/13 alle 14:36 via WEB
eheheheheh Come tutti i palcoscenici, anche questo si compone di ribalta e di retroscena. La macchina, ad esempio, può diventare il retroscena di ciascuno, dove è possibile «truccarsi, pulirsi il naso, guardarsi allo specchio, leggere il giornale, ascoltare musica, litigare, difendersi da zingari e lavavetri». Che questi siano comportamenti tipici da retroscena lo dimostra l'imbarazzo che si produce nelle persone che li compiono appena si sentono osservate da altri.
(Rispondi)
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 25/08/13 alle 14:45 via WEB
ahahahahahah..CIAO GIULIANA:))))))) Vero...in effetti basta vedere come le persone siano rispettose ...mentre guidano..per capire come vivono ..a piedi..ihihihih Quando salgono in macchina i più...manifestano il loro amore verso il prossimo,non credi? ahahahahah....
(Rispondi)
 
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 25/08/13 alle 14:45 via WEB
Oggi a casa e tra poco vado dalla Cri.... Un bacione..
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/08/13 alle 15:44 via WEB
eheheheheheh agonismo & aggressività
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psicologiaforense
psicologiaforense il 25/08/13 alle 15:45 via WEB
...è vero ORETTA, L'aggressività stradale e la violenza stanno assumendo una preoccupante dimensione sociale
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psicologiaforense
psicologiaforense il 25/08/13 alle 15:46 via WEB
SALUTAMI CRI!!!
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elvia4
elvia4 il 25/08/13 alle 15:54 via WEB
Anche la giungla del traffico ha comunque le sue norme e regole, uniformandosi alle quali l'interazione procede senza grandi intoppi. Perlopiù si tratta di regole cui ci si adegua senza riflettere, il cui rispetto determina quel consenso operativo che permette a ognuno di orientarsi nella situazione e di vedersi confermato nei rapporti sociali.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/08/13 alle 16:16 via WEB
E’ appunto l'immagine della giungla ad indicare quanto le infrazioni siano frequenti e diffuse, per cui fa parte delle regole del gioco prestare grande attenzione ai segni esteriori degli altri, a come gli altri attori del traffico si presentano, per prevedere il loro comportamento. In qualche caso la reciprocità delle aspettative è così bassa che ci si sorprende quando tutto fila per il verso giusto o quando la gente si comporta come dovrebbe.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
manfri.manfrin il 25/08/13 alle 16:17 via WEB
Bisogna punire, togliere punti e patenti, sequestrare veicoli, introdurre il reato di omicidio volontario stradale. E comunque ci vogliono più sanzioni e più severe
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/08/13 alle 16:19 via WEB
La strada non è comunque solo il luogo della sanzione o della riprovazione sociale, a fronte di non pochi casi di violazione di norme e di obblighi. È anche o soprattutto il luogo in cui ci si scambia fiducia reciproca, sia perchè la nostra sicurezza dipende per vari aspetti dal comportamento degli altri, sia perchè il superamento delle emergenze e degli intoppi richiede almeno una forma minima di agire cooperativo.
(Rispondi)
 
grazia.pv
grazia.pv il 25/08/13 alle 17:15 via WEB
Si conoscono le persone anche da come si comportano sulle strade, alcuni sono veramente maleducati e violenti. Buona settimana.
(Rispondi)
 
DivinoGiove
DivinoGiove il 26/08/13 alle 00:35 via WEB
Il termine traffico non deve necessariamente essere paragonato ad una giungla: esiste il traffico intenso, quello scarso e quello assente (e magari questi ultimi fossero la regola). Se guardo l'immagine postata posso facilmente pensare al traffico intenso - eventi particolari e sbandieramenti a parte - di una città paragonabile a diverse delle nostre italiane e a molte altre occidentali. Tutte queste hanno un filo comune che le lega, caratterizzato da un fulcro gravitazionale che induce, condiziona, costringe le masse, cioè i più, ad un comportamento “globalizzante”, esclusivamente dipendente dall'interesse economico/monopolistico del petrolio, di fronte al quale tutte le amministrazioni ed i vari governi sono ossequiosamente genuflessi.
A parte casi isolati o di paesi sottosviluppati, il traffico, oggi, è uno solo, in quanto sottoprodotto di un mondo dipendente dal petrolio, appunto, e attraverso questo controllato: le auto, i mezzi a motore costituiscono l'ultimo anello di questa catena, ma il primo in termini d'importanza, ed è determinate il fatto che debbano essere fatti correre il più possibile.
In questo contesto, volere mettere sotto la lente il traffico per estrapolarne chissà quali considerazioni socialmente rilevanti, a mio avviso corrisponderebbe a volere comprendere, per esempio, il risultato salutistico di un gruppo di persone praticanti sport all'aperto nell'ambito di una zona dall'aria fortemente inquinata: praticamente solo tempo perso.
[“Non scomodarti a dirmi com'è il traffico: conosco già come sono coloro che dominano il mondo industrializzato. Tutto il resto è soltanto “rumore di fondo” e luoghi comuni].
(Rispondi)
 
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