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« LA VIGNETTA DEL GIORNO, ...IL CINGUETTIO DELLA SERA... »

IL REGAN DELLA BRIANZA, LA "BANALITA' DELLA SOSTANZA", RIFLESSIONE DELLA SERA, BERLUSCONI COME REGAN

Post n°7670 pubblicato il 11 Settembre 2013 da psicologiaforense

Tra strategie, poteri occulti, furbate, callide manovre...

BERLUSCONI: LA "GIOIOSA MACCHINA DEL CONSENSO"

Se si scioglie il fiocco e si strappa il cellophane, se si guarda dentro il kit, la scatola magica della “campagna  del consenso” di Berlusconi  si viene colpiti  da  un intenso aroma di cose già viste. La strategia, la tattica, le tecniche di comunicazione e persuasione che il cavaliere ha adottato finora sono figlie di quel Ronald Reagan licenziato nel 1976 dai politologi come un “buffone da caroselli”, e un “attorucolo disoccupato” e, invece, destinato a diventare, per due volte, plebiscitario Presidente degli Usa nell'80 e nel '84. Ammirato più tardi addirittura dalla sinistra europea. La scelta della semplicità del linguaggio, dell'immediatezza della comunicazione anche a costo di apparire “semplicistici” sono scelte strategiche fondamentali nelle società di massa e soprattutto nelle elezioni maggioritarie nelle quali poche migliaia di voti fanno la differenza fra il trionfo e la disfatta. Le lezione reaganiana della “banalità come sostanza” è stata finora capita appieno solo dal team berlusconiano nella confusa, esasperante, logorroica politica  italiana.

 
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Commenti al Post:
monellaccio19
monellaccio19 il 11/09/13 alle 19:52 via WEB
La "banalità della sostanza" ci sta uccidendo nella "struggente" attesa!!!!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/09/13 alle 20:30 via WEB
Proprio così carissimo CARLO:-))))
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
prato.fiorito il 11/09/13 alle 20:40 via WEB
Si vive di banalità
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/09/13 alle 20:34 via WEB
Questo è un Paese in cui l'abitudine è l'abisso. Ma un abisso in cui ci si pasce di sconfortanti banalità
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
patrevita.armillotta il 11/09/13 alle 20:43 via WEB
AHAHAHAHAHAH una frase storica: " Questo è un Paese in cui l'abitudine è l'abisso. Ma un abisso in cui ci si pasce di sconfortanti banalità ". Sempre più perspicace e sottile!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/09/13 alle 20:37 via WEB
CARISSIMO CARLETTO, cosa fanno gli italiani? Citano!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/09/13 alle 20:38 via WEB
Ma quanto citano, gli italiani. Citano i letterati, i politici, i reporter televisivi. Citano i giudici e gli inquisiti, gli arbitri e i calciatori, gli assessori, i predicatori, i commessi viaggiatori, i procacciatori di favori..... VEDI CARLETTO, se non citi almeno un classico, in società, non ti prende sul serio nessuno. Siamo un Paese che parla tra virgolette, assediato dalle memorie di Cicerone e dalla necessità di far sapere che si è letto Oscar Wilde, se non hai sulle labbra Wittgenstein devi ricordare almeno Francesco Alberoni.
(Rispondi)
 
 
boscia.mara
boscia.mara il 11/09/13 alle 21:08 via WEB
Anch'io ci sono tra questi, aiutoooooo! Mi piacciono gli aforismi! E adesso, come faccio? :(((
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
prencipe.delli carri il 11/09/13 alle 20:44 via WEB
Dopo anni tormenti e patimenti / quello che scopro e quello che mi resta / e' una banalità fresca e indigesta.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 11/09/13 alle 20:55 via WEB
ewheheheheheheh e questo chi l'ha detto... a proposito di citazioni ehehehehgeh
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
vergantino.fortunato il 11/09/13 alle 20:59 via WEB
Berlusconi per negati (o impediti)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/09/13 alle 21:03 via WEB
Ha il consenso di più di 10 milioni di italiani. Io non liquiderei il tutto parlando di negati o impediti
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boscia.mara
boscia.mara il 11/09/13 alle 21:11 via WEB
Si, ma se chiedi in giro non li trovi questi italiani...non è che si vergognano a dirlo?
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Michelarcangelo il 11/09/13 alle 21:02 via WEB
Sarà, però Berlusconi ha cambiato stile, forma e contenuti delle campagne elettorali.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/09/13 alle 21:04 via WEB
Sì, ma tutto quello che Berlusconi ha fatto in questo campo, era già stato fatto da Reagan.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 11/09/13 alle 21:07 via WEB
Berlusconi poi si è "allargato" con minorenni, bunga bunga, nipoti di Mubarak, olgettine, infermiere, escort, veline, letterine, ecc.... COSA CHE REGAN NON AVREBBE MAI FATTO!
(Rispondi)
 
boscia.mara
boscia.mara il 11/09/13 alle 21:09 via WEB
Carissima, com'è che da noi i buffoni non vengono MAI licenziati? Anzi, negli altri Paesi si dimettono da soli.
(Rispondi)
 
claude888
claude888 il 11/09/13 alle 21:12 via WEB
Il Berlusconi come oggetto di consumo.
(Rispondi)
 
claude888
claude888 il 11/09/13 alle 21:13 via WEB
Ha dimostrato la veridicità della sua affermazione <Piu' mi attaccano e piu' la gente mi incita ad andare avanti>
(Rispondi)
 
maresogno67
maresogno67 il 11/09/13 alle 21:35 via WEB
è una macchina che gioca sull'insopportabilità, piu' se ne parla e piu' è visibile e non importa come. Che tragedia!!
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Utente non iscritto alla Community di Libero
maria e francesca il 11/09/13 alle 21:52 via WEB
"Guardava avanti, quella sera, Silvio Berlusconi. Aveva il volto terreo. Era assorbito da un turbinio di immagini, di grida. Non scrutava quella muraglia umana che si era formata ai due lati di via Quattro Novembre. Gli sembrava un fatto incredibile dover passare tra ali di una folla che agitava le mani, sbeffeggiava, alzava lenzuola bianche. Da lontano, arrivavano gli echi di una contestazione mai vista, ritmata dalle grida di "buffone", "in galera". E sul selciato cadevano monetine, lanciate a distanza, da ragazzini dal volto sudato, con gli occhi sgranati. Tanta eccitazione per vedere lui salire al Quirinale. Da Palazzo Grazioli al palazzo del Quirinale, il nastro stradale si percorre in un baleno. Ma la sera del 12 novembre 2011, era un percorso accidentato, l'Audi andava a sbalzi, malgrado la maestria dell'autista. Non poteva correre, teneva l'acceleratore pigiato il meno possibile. Il lampeggiante proiettava fasci di luce azzurrognola e blu che deformavano i volti della folla assiepata. Sembravano mostruosi sguardi pieni di ferocia. Le loro bocche erano simili a fauci pronte a inghiottire anche lui, qualcosa di mostruoso e angosciante. Aveva in mente, in quegli istanti, soltanto le battute che avrebbe recitato al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano."
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ferrarioretta
ferrarioretta il 11/09/13 alle 22:45 via WEB
ahahahahahha... beh,anch'io uso spesso gli aforismi...ma certamente ,non sono berlusconiana,.ahahahahahahah
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