Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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« L'AMORE E LE SUE STORIE...FARAONA, TACCHINO, PAVON... »

LA FARAONA RIPIENA, DONNE CHE SI FANNO MALE, ANORESSIA E BULIMIA, FARE PACE CON SE STESSA E CON IL CIBO

Post n°7687 pubblicato il 17 Settembre 2013 da psicologiaforense

NON è proprio la malattia delle principesse, anche se Diana d'Inghilterra e Sissi d'Austria ne incarnavano tutti gli aspetti. Anche molte ragazzine della porta accanto ne soffrono: vittime di attacchi improvvisi di fame, vomitano subito dopo aver mangiato, per non perdere la linea. Questa è la bulimia a peso normale per distinguerla dalla forma classica di bulimia che, non accompagnata dal vomito, porta all'obesità......

DONNE CHE SI FANNO MALE

La bulimia di Diana assomigliava per alcuni aspetti all'anoressia nervosa: un diverso disturbo dell'alimentazione, di cui fu vittima un secolo fa l'imperatrice Sissi d'Austria che, ossessionata dalla magrezza, si impose per tutta la vita digiuni, diete rigorosissime ed esercizi fisici estenuanti. Oggi, molto più di un tempo le adolescenti e le post-adolescenti sono  colpite da forme più o meno gravi di anoressia e bulimia, tanto che si parla di malattia sociale, proprio come lo era, sul finire del secolo scorso, l'isteria, di cui ebbe modo di interessarsi Sigmund Freud. L’ anoressia e la bulimia sono disturbi socialmente strutturati, l'espressione della mancanza di potere della donna e una maniera “alla moda” di acquisire unicità tramite la devianza. E’ pur vero che oggi una donna è più libera di un tempo. Nei fatti, però, si scopre che molte giovani sono imbrigliate in un reticolo di regole implicite, tra cui quella di dover essere attraenti, magre e “alla moda”, cioè di aderire a uno stereotipo imposto dai media. Essere magre significa adeguarsi a un modello imposto dalla pubblicità, cosicchè il controllo narcisistico del proprio corpo finisce per divenire un obiettivo dominante, una possibilità di controllare una realtà delimitata nell'impossibilità di controllarne una più vasta oppure più nascosta, come potrebbe essere una conflittualità familiare o il timore della sessualità, in un'epoca in cui tra l'altro essa viene posta a rischio dai pericoli dell'Aids. In questo senso l'anoressia nervosa, così come la “bulimia a peso normale” possono rappresentare una sorta di luogo simbolico della difficoltà di trovare una identità soddisfacente e una sufficiente fiducia in se stessi e anche un segno di ribellione individuale ai valori e agli atteggiamenti del contesto in cui si vive.

 
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Commenti al Post:
ZeroRischi
ZeroRischi il 17/09/13 alle 18:38 via WEB
Credo che siano molti i malintesi sulla "linea" ideale per una donna e molta responsabilità è di fidanzati e mariti che fanno confusione tra fantasia e realtà!
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/09/13 alle 19:01 via WEB
Esattamente......
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/09/13 alle 19:02 via WEB
E' la BULIMIA più che l'anoressia il disturbo alimentare più frequente tra gli italiani. E' ciò che emerge da uno studio durato tre anni e condotto su un campione di quasi 4 mila pazienti dall'«Aba», l'«Associazione per lo studio e la ricerca sull'anoressia, la BULIMIA, l'obesità e i disordini alimentari».
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/09/13 alle 19:06 via WEB
Non è che sia una grande novità. Non c'è chi non veda quanto anoressia e BULIMIA - due facce di uno stesso problema - siano diffuse tra i giovani di oggi, e specie tra le ragazze.
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
anselmina il 17/09/13 alle 19:44 via WEB
Sono mali del secolo
(Rispondi)
 
ZeroRischi
ZeroRischi il 17/09/13 alle 18:39 via WEB
BUONA SERATA, GIULIANA! :)))
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/09/13 alle 19:07 via WEB
CIAO FRANCESCO:-)))) Nessuna novità?
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
angela.gravina il 17/09/13 alle 19:46 via WEB
A volte si è costretti a porsi sempre più inquietanti domande sull'uomo e sulla vita.
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boscia.mara
boscia.mara il 17/09/13 alle 19:05 via WEB
Anche la principessa Sissy? O__O non lo sapevo! Invece di Diana si perchè se n'è parlato tanto.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/09/13 alle 19:08 via WEB
CIAO MARIA ANTONIETTA:-)
(Rispondi)
 
 
boscia.mara
boscia.mara il 17/09/13 alle 19:11 via WEB
Ariciao :)))
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psicologiaforense
psicologiaforense il 17/09/13 alle 19:08 via WEB
Non sei la sola...
(Rispondi)
 
 
boscia.mara
boscia.mara il 17/09/13 alle 19:11 via WEB
Credo che di Diana si sappia di tutto e di più, anche quello che non è mai successo, eheheh
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psicologiaforense
psicologiaforense il 17/09/13 alle 19:14 via WEB
SISSI, horribile dictu, infangò la monarchia absburgica. Su altro versante, nella realtà dei fatti era isterica, egocentrica, fatua, sadica e squilibrata, come un po' tutti i Wittelsbach. Apparteneva a quella pericolosa categoria di donne che risplendono di luce fredda come il crostaceo cypridina. Avvalendosi della sua conclamata bellezza, che per altro sfiorì molto presto, si divertiva a stuzzicare gli uomini per poi lasciarli a bocca asciutta e ridere alle loro spalle. Nel migliore dei casi, li chiamava "asini" ; nel peggiore, "porci" o "verri".
(Rispondi)
 
 
boscia.mara
boscia.mara il 17/09/13 alle 19:18 via WEB
Quindi completamente diversa da come appare nel film :(
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psicologiaforense
psicologiaforense il 17/09/13 alle 19:21 via WEB
Decisamente sì. Aveva bisogno di sedurre per poi negarsi. Fece cosi' anche con il principe di Galles, il futuro Edoardo VII. Dopo aver architettato uno scherzo crudele con la nipote Maria Larisch, che la seguiva in Inghilterra, la gelida SISSI acconsenti' a ricevere nella propria camera lo spasimante e lo accolse in vestaglia di pizzo, si' da poterlo infregolare ulteriormente. Ma quando il poveretto, incoraggiato dall'abbigliamento della sua Aspasia, incomincio' a fare gli occhi di basilisco e a fremere dal desiderio di volarle sulle penne, Elisabeth chiamo' con un segno convenuto la nipote, affinche' potesse ridere insieme con lei su quella fregola principesca. Si potrebbero fare altri esempi, ma credo che questo basti.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 17/09/13 alle 19:22 via WEB
Si', l'imperatrice aveva moltissimi difetti; e l'uno piu' antipatico dell'altro. Ma il marito, quel Francesco Giuseppe che le prefiche mitteleuropee rimpiangono e vorrebbero rimettere sull'altare, ne aveva ancora di piu'.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/09/13 alle 19:24 via WEB
Sissi chiama il marito, che con tutta probabilita' le aveva anche attaccato la blenorragia, "cochon", "asino purosangue", "bue" che siede su un "trono di letame". Altre volte lo definisce una "carpa dagli occhi rotondi" e "alquanto idioti". Evidentemente Francesco Giuseppe, che l'iconografia agiografica ci presenta sempre bello, alto e slanciato come un abete bianco, non era stato per cosi' dire confezionato da un Prassitele, se aveva gli occhi a bottone, forse anche sbucciati, ed era molto piu' piccolo della moglie. Inoltre era noioso, pedante, incolto e refrattario all'arte.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
carla.scopece il 17/09/13 alle 19:48 via WEB
Sissi che è un diminutivo riferito a Elisabetta di Baviera (1837–1898), imperatrice d'Austria e moglie di Francesco Giuseppe ha ispirato tantissimi film che ne hanno fatto un mito
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Zara1115
Zara1115 il 17/09/13 alle 19:38 via WEB
E io che vedendo i film, piangevo!
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Zara1115
Zara1115 il 17/09/13 alle 19:41 via WEB
Però ho letto che si atteggiava ad anticonformista ma condannò senza pietà la sorella Sophie, che, fuggita in Svizzera con l'amante, fu riacciuffata e rinchiusa in un manicomio di Graz. Ma sul momento non mi sono domandata: come potè, la SISSI, approvare un'azione tanto brutale e odiosa?
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Utente non iscritto alla Community di Libero
lopizzo.ladogana il 17/09/13 alle 19:56 via WEB
A Mayerling, nel 1889, il figlio Rodolfo, l'erede al trono (Kronprinz), morì suicida insieme all'amante, la baronessa Maria Vetsera. Elisabetta non si riprese mai interamente da questo dolore, portando fino all'ultimo giorno della sua vita un lutto strettissimo e, sempre in preda a esaurimenti nervosi, continuò a viaggiare per l'Europa
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psicologiaforense
psicologiaforense il 17/09/13 alle 19:58 via WEB
Sì, ha condotto una vita infelicissima sia sul piano personale sia su quello familiare per non parlare del contrasto con gli Asburgo, ecc..
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Utente non iscritto alla Community di Libero
CARMELINA LA DONNA il 17/09/13 alle 20:56 via WEB
ISTERIA? E COSA CENTRA? Non capisco questi abbinamenti
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psicologiaforense
psicologiaforense il 17/09/13 alle 20:58 via WEB
Nell'Ottocento l'isteria era anche una reazione allo stato di dipendenza e di passività imposti alle donne da una società repressiva e puritana. Attraverso il corpo l'isterica esprimeva quel disagio che non sapeva o non poteva esprimere altrimenti, al tempo stesso otteneva dei van taggi secondari: quello di sottrarsi a una serie di obblighi che sentiva come un pesante fardello e quello di acquisire un certo grado di potere grazie alla tirannia che riusciva a esercitare sulla famiglia e sui medici che cercavano di curarla. Una realtà psicologica complessa, caratterizzata da tanti diversi aspetti e sfumature individuali e sociali. Alla radice di questo disturbo c'era la difficoltà, per alcune donne, di darsi una identità in una società che indicava per loro dei ruoli rigidi e una scarsissima libertà di movimento e di scelta.
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VER.ONICA
VER.ONICA il 17/09/13 alle 20:59 via WEB
Certo che è un tema di grandissima complessità
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psicologiaforense
psicologiaforense il 17/09/13 alle 21:01 via WEB
Certo anche perché i disturbi dell'alimentazione sono la nuova modalità nelle donne per esprimere il disagio. Il femminismo, l'industrialesimo, la libertà sessuale, hanno liberato la donna dall'isteria ottocentesca. Ma poi i problemi si sono embricati vischiosamente…
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VER.ONICA
VER.ONICA il 17/09/13 alle 21:06 via WEB
Però c'è dell'altro. Sai io sono curiosa e cerco di scavare a fondo.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 17/09/13 alle 21:08 via WEB
Non so a cosa ti riferisci, comunque....
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psicologiaforense
psicologiaforense il 17/09/13 alle 21:09 via WEB
A volte il disturbo alimentare assume addirittura il carattere di una parodia ostile e intimidatoria, come se l'anoressica dicesse al mondo: “Tu vuoi che io sia magra, ebbene ti mostrerò che cosa è la magrezza!” . Proprio come le convulsioni delle isteriche sono una sorta di parodia delle immagini ottocentesche della sessualità (Charcot le chiamava les attitudes passionelles) così nel corpo scheletrico dell'anoressica si può anche scorgere una critica implicita all'assurdità per l'ossessione culturale per la forma fisica, un'ossessione che nasconde altri vuoti, altre carenze...
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ferrarioretta
ferrarioretta il 17/09/13 alle 21:36 via WEB
BUONASERA GIULIANA:)))))))
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ferrarioretta
ferrarioretta il 17/09/13 alle 21:40 via WEB
La Cri,ogni tanto ha un'attacco di bulimia,ma la sua è dovuta a motivi diversi,non certo la paura d'ingrassare.. Sempre turbe sono,infatti quando è con noi,sta bene..... Sono problemi seri....
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LolieMiu
LolieMiu il 17/09/13 alle 21:50 via WEB
un problema sempre più diffuso e che non da cenni di miglioramento nonostante se ne parli di più per cercare di far capire alle adolescenti o cmq a chi ne viene colpito che ci sono centri specializzati a cui rivolgersi, fare pace con il cibo non è una cosa semplice, proprio perchè di base è con se stessi che non si riesce ad andare d'accordo.
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rosagiallo3
rosagiallo3 il 18/09/13 alle 23:25 via WEB
Mi dispiace doverlo dire ma non è cosi'. Una persona che soffre di queste cose (a cui aggiungo l'obesità) non è perchè si deve adeguare a modelli espressi dalla società e quindi deve essere magra o perchè l'essere magra è un dispetto nei confronti del mondo. Scrivero' questa cosa perchè volevo fare un post simile. La persona si esprime attraverso il corpo e il cibo. Ed esprime sofferenze, dolori interni in questo modo. I motivi sono vari. Il corpo e il cibo sostituiscono le parole. Il tutto esplode nel momento in cui si è saturi di dolore. A differenza di quello che si pensa cibo e corpo non c'entrano nulla con il problema. Sono solo lo sttrumento che una persona utilizza per esprimere il dolore al mondo e renderlo visibile. Un saluto
(Rispondi)
 
rosagiallo3
rosagiallo3 il 18/09/13 alle 23:27 via WEB
La soluzione è non concentrarsi solo sul cibo ma andare a scavare dietro cercando di capire e sentire cosa fa e ha fatto davvero male. Cosa si sta IMPEDENDO di sentire.
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