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Post n°7735 pubblicato il 09 Novembre 2013 da psicologiaforense
CHI sono gli animalisti? Di solito, il grosso pubblico pensa che ad occuparsi attivamente di cani e di gatti siano delle signorine rimaste nubili, o delle nonne abbandonate da figli e nipoti fedifraghi. Delle persone, insomma, che compenserebbero le loro carenze affettive riversandole su di un qualche animale-vicario, che trattano come fosse un bambino, e che di conseguenza viziano incommensurabilmente, promuovendo la comparsa di vere e proprie «nuove etologie», che somigliano molto da vicino a delle perversioni... ANIMALI E UOMINI
La proiezione antropomorfa messa in atto dall'animalista, è supportata dall'idea che tra noi e gli animali ci sono più somiglianze di quante, da sempre, erano state supposte, e riconosciute scientificamente. In realtà, la concezione darwiniana che tutti gli esseri viventi derivino gli uni dagli altri, e che circoli tra di loro una «certa aria di famiglia», ha goduto di vistosissime conferme. Che il dna di tutti gli organismi «parli», per dir così, la stessa lingua molecolare dà l'idea dell'unità del mondo vivente. Ma se noi e gli animali siamo fatti della stessa pasta molecolare, e ancora se noi, dal punto di vista evolutivo, siamo degli animali, anche se dotati di un cervello vistoso, con cento miliardi e più di neuroni, non vi sembra che risulti legittimo ritrovare nel nostro "fratello minore", come diceva S. Francesco, un poco di noi stessi? E ancor più legittimo pensare che chi uccide i cuccioli della foca della Groenlandia possa essere visto come un infanticida, un Erode a spasso tra i ghiacci?
Commenti al Post:
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ferrarioretta il 09/11/13 alle 22:06 via WEB
Giuliana,questa foto mi ha fatto alzare la pressione...ma come si fa??
ogni VOLTA CHE VEDO QUESTE COSE MI RAMMARICO DI NON POTER FARE NULLA CHE SERVA DAVVERO..
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ZeroRischi il 09/11/13 alle 23:20 via WEB
Ciao, Oretta! E' proprio il caso di usare termini appropriati, hai ragione!
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psicologiaforense il 09/11/13 alle 22:22 via WEB
Non perdiamo le speranze perchè se l'animalismo, come scrivo nel post, ha qualche rapporto con il " culto" del gatto, o del cane, umanizzati.... sta emergendo attualmente una sensibilità inedita, che trova i suoi numi tutelari in Darwin e in Konrad Lorenz, per chiamare in causa solo i picchi di un profondissimo iceberg.
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caterinaschiavo il 09/11/13 alle 22:24 via WEB
nei tag parli doìi comunanza tra animali e uomini. Io non vedo niente in comune tra animali e POLITICI o Banchieri o membri della casta
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psicologiaforense il 09/11/13 alle 22:26 via WEB
La cosa che impressiona è che continuiamo a votarli (Berlusconi l'abbiamo votato per 20 anni).
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serenavalbruna il 09/11/13 alle 22:28 via WEB
Ma dopo Darwin, e' stato soprattutto Lorenz a chiudere il cerchio: nel suo libro sulle oche selvatiche, il paragone tra noi e questi uccelli straordinari, e' portato alle estreme conseguenze, benche' sia l'etologo stesso a non nascondere qualche perplessita' sulle origini e il significato di questa indubitabile somiglianza.
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claudia valeriani il 09/11/13 alle 22:32 via WEB
naturalista e animalista questo mi sento e sono due cose che si compenetrano
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psicologiaforense il 09/11/13 alle 22:35 via WEB
Tra il Naturalista e L'ANIMALISTA esistono delle differenze, e non soltanto di valenza scientifica. Il NATURALISTA, difatti, NON AMA NECESSARIAMENTE, E TANTO MENO PERSONALIZZA, gli animali che studia: il suo «bersaglio d'interesse» restano sempre le specie, MENTRE L'ANIMALISTA AMA GLI ANIMALI E LI TIENE SOVENTE PRESSO DI SE', non occupandosi tanto delle specie, quanto degli individui che ne fanno parte.
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claudia valeriani il 09/11/13 alle 22:36 via WEB
il naturalista non può non amare natura e animali
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psicologiaforense il 09/11/13 alle 22:38 via WEB
Può essere. Il naturalista dirà: questo gatto è “FELIS CATUS”, e l'animalista, questo gatto è FERNANDO, oppure FUFFI. Ovviamente, ci sono dei naturalisti che militano tra gli animalisti, e viceversa, non esistono dei precisi confini tra questi due personaggi, anche se, in taluni casi, gli stessi incerti confini possono diventare invalicabili.
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psicologiaforense il 09/11/13 alle 22:41 via WEB
… il naturalista SARÀ PAGO DI SALVARE CERTE SPECIE DALL'ESTINZIONE, l'animalista si preoccupa, non solo di questo, ma che gli animali, domestici o selvatici che siano, NON VENGANO MALTRATTATI, e lavora perchè SI RICONOSCANO LORO DEI DIRITTI. I diritti della lepre di non venir fucilata per sport, o del cane randagio di non essere, come si faceva fino a poco tempo fa, inviato nelle camere a gas, se nessuno lo riscattava dopo la cattura.
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dona'dellerose il 09/11/13 alle 22:46 via WEB
E' già una bella differenza.
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psicologiaforense il 09/11/13 alle 22:43 via WEB
Faccio un esempio ulteriore, che spero eloquente, chiamando in causa una peripezia giudiziaria recente. La materia del contendere era questa: l'invasione dello scoiattolo grigio nei territori della nostra Amica ORETTA (Liguria) , un clandestino proveniente dall'America, minaccia nei nostri boschi la sopravvivenza dello scoiattolo rosso, che è un animale autoctono. Si tratta di uno spiazzamento che mette in forse la biodiversità delle origini, quella che è passata al vaglio della selezione naturale, e che ha conseguito, nel tempo, una situazione di equilibrio, ovvero di compromesso ecologico.
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felicinadaros il 09/11/13 alle 22:48 via WEB
è un bel problema, però ucciderli no
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psicologiaforense il 09/11/13 alle 22:44 via WEB
In Inghilterra, dove esiste lo stesso problema, hanno deciso che bisogna proporsi il genocidio dell'invasore. Bene, nel nostro Paese ci si e' ripromessi di fare lo stesso, e di conseguire, con delle trappole, lo sterminio del suddetto scoiattolo americano. Si e' scoperto, pero', in corso d'opera, che le trappole impiegate allo scopo catturavano talvolta delle femmine dello scoiattolo grigio nel periodo dell'allattamento. Quindi, ucciderle con il gas e non liberarle, presupponeva che i loro piccoli morissero di fame.
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eugeniogamba il 09/11/13 alle 22:50 via WEB
Ho seguito il caso ma, all'epoca, non era solo in Liguria ma anche in Piemonte
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psicologiaforense il 09/11/13 alle 22:44 via WEB
Un metodo, questo, che un naturalista, preoccupato della salvaguardia della biodiversita' puo' considerare praticabile, ma che un animalista trova, sicuramente, intollerabile.
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cesarevallini il 09/11/13 alle 22:52 via WEB
Anch'io lo trovo intollerabile. Lo scoiattolo rosso si può sterilizzare nin modo che non si produca
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grazia.pv il 09/11/13 alle 22:46 via WEB
I miei piccoli amici li ho sempre chiamati per nome, ad esempio, io il mio gatto (Gerry)ci guardavamo negli occhi e ci capivamo, giuro. Assassini quelli che fanno del male a queste creature....
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psicologiaforense il 09/11/13 alle 22:55 via WEB
Perchè, Carissima Grazia, come ha scritto HERBERT FREUD, un omonimo del più celebre SIGMUND, non è affatto, COME SUGGERIVA MACHIAVELLI, il fine che giustifica i mezzi, ma sono i mezzi che giustificano i fini. In altre parole, uno scopo buono, ottenuto con mezzi malvagi, cessa automaticamente di essere tale.
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ZeroRischi il 09/11/13 alle 23:03 via WEB
CIAO GIULIANA! =^_^= Speravo di trovarti!
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ZeroRischi il 09/11/13 alle 23:02 via WEB
Partiamo dall'assunto che gli altri animali sono esseri senzienti, come noi. Troveremo che è più facile emtrare in rapporto diretto con il gatto o il cane che vive con noi ( ma ci sono tanti altri). Sarà anche più facile capire perchè bisogna tutelare le specie animali dall'estinzione (compresa la nostra). Sarà più facile rinunciare ad indossare abbigliamento prodotto con la pelle di altri animali. Sarà anche più facile passare dall'alimentazione onnivora a quella vegana per motivi semplicemente etici. Si scoprirà una dimensione di felicità personale diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.
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psicologiaforense il 09/11/13 alle 23:52 via WEB
PER FORTUNA, FRANCESCO come ho sottolineato all'inizio, è necessario, oggi, fare i conti con una nuova sensibilità, con un nuovo avatar, che sancisce come non basti amare i propri simili, ma anche i nostri dissimili, poco importa che abbiano o no delle zampe oppure delle ali, perchè, alla fin fine, sono meno dissimili di quanto comunemente si crede, e ciascuno di noi può ritrovare in loro una parte di se stesso.
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(Vedi gli altri 2 commenti )
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psicologiaforense il 09/11/13 alle 23:52 via WEB
Non è vero che chi ama gli animali, non ami più gli uomini. E' vero che ogni vera bontà, non e' veramente vera, consentami FRANCESCO il bisticcio verbale, se non si estende ai nostri compagni di viaggio sul pianeta. Per cui, l'animalista FRANCESCO rovescia la prospettiva, suggerendoci che amare e rispettare gli animali, e dunque la Natura, significa amare e rispettare del pari il nostro prossimo
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ZeroRischi il 10/11/13 alle 00:05 via WEB
Amare e rispettare: due semplici parole che da sole sarebbero sufficienti a dare senso a tutte le altre. Notte serena, gentile amica! :)))
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maraciccia il 09/11/13 alle 23:05 via WEB
Erode a spasso tra i ghiacci!!..senza dubbio!
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maraciccia il 09/11/13 alle 23:09 via WEB
ho avuto in casa tanti gatti..li ricordo tutti..poi un coniglio, Bibo/a , e ora ho Argolillo..il mio primo cane in casa..due mesi di convivenza perfetta con tutta la famiglia..un mondo di dolcezza..in tutti tanto tanto amore e innocenza..non si devono maltrattare o far soffrire gli animali, capiscono, sono sensibili come noi
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maraciccia il 09/11/13 alle 23:10 via WEB
sera Giulianina, ciao Francesco..^__^
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scarlet_lady il 10/11/13 alle 01:10 via WEB
Gli animali a differenza degli esseri umani, uccidono per necessità, per istinto di sopravvivenza, non per loschi fini.
Spesso vedendo ciò che accade attorno a noi,c'è da chiedersi chi siano le vere bestie... noi o loro?
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