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Post n°7791 pubblicato il 26 Dicembre 2013 da psicologiaforense
2014. Stare coi piedi per terra cercando di creare il proprio futuro
LA VITA NON E' UN PARCHEGGIO. 2014 GIOVANI IN CERCA DI FUTURO
Aprirsi al mondo e incidere sulla realtà che ci circonda. In altri termini: “pensare globalmente, agire localmente”. Sembra facile a dirsi, più difficile da farsi. Perchè ci si sente schiacciati sul presente; con le prospettive future cadute…. Come può un giovane impossessarsi del proprio futuro se non gliene diamo la possibilità? Oggi siamo chiusi nel presente: compra adesso, prenota adesso, muoviti adesso, approfitta adesso, fai presto… . Chi non è nell'hic et nunc è perduto. Anche per questo i giovani prediligono il presente e hanno difficoltà a prendere in mano il timone della propria vita…
Commenti al Post:
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VER.ONICA il 26/12/13 alle 08:05 via WEB
L'Italia, con 45 anni di vita media, è un paese molto vecchio. Da 40 anni il suo Pil rallenta e da 10 è fermo. Ai giovani offre in eredità un debito pubblico enorme e poche prospettive: pur essendo pochi data la bassa natalità, i nostri ragazzi hanno una alta disoccupazione, sono precari se lavorano e stanno anche peggio se sono femmine e sono nati al Sud.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 26/12/13 alle 08:13 via WEB
E' vero, purtroppo. Non solo siamo "un Paese vecchio, con idee vecchie", ma siamo anche tanto affezionati al mondo che abbiamo dietro alle spalle da spendere la maggior parte del nostro tempo nel rimpianto invece che nella voglia di FUTURO e di cambiamento.
(Rispondi)
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VER.ONICA il 26/12/13 alle 08:06 via WEB
L'Italia ha il numero più elevato di laureati disoccupati d'Europa. Come è possibile?
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psicologiaforense il 26/12/13 alle 08:29 via WEB
Sembra una situazione disperata e disperante perchè a tempo determinato o a tempo indeterminato per i giovani il lavoro non c'è
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francesco19502 il 26/12/13 alle 08:44 via WEB
Per sopravvivere ci vorranno più cose. La creazione di nuovi prodotti/esigenze, grandi investimenti in infrastrutture e una riorganizzazione del mercato del LAVORO introducendovi forti dosi di mobilità e di flessibilità.
(Rispondi)
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VER.ONICA il 26/12/13 alle 08:07 via WEB
Perché l'Italia produce beni e servizi a bassa innovazione e di scarsa qualità. E’ scarsissima nei servizi. Ha un alto indice di diseguaglianza, col 10% della popolazione padrona del 45% della ricchezza. Ha un'evasione fiscale ed una corruzione tra le più alte al mondo.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 26/12/13 alle 08:17 via WEB
E' nelle "difficoltà globali" che emerge il meglio di ognuno, perchè, come scrive Calabresi, senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla!
(Rispondi)
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Zara1115 il 26/12/13 alle 08:22 via WEB
Gli studenti che escono oggi dalle universita' americane sanno che la loro vita lavorativa cambiera' almeno sette volte prima di raggiungere l'eta' della pensione. Sanno che dovranno essere pronti a carriere diverse, a tornare a studiare e formarsi piu' volte. Negli ultimi anni in tutto l'Occidente i concetti di elasticita' e flessibilita' sono stati considerati positivi e l'idea del posto fisso a vita vista come un retaggio del passato. Anche da noi sono stati inseriti molti elementi per rendere il mondo del lavoro piu' mobile e meno ingessato.
(Rispondi)
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Zara1115 il 26/12/13 alle 08:26 via WEB
Perchè non scrivi un post su questo argomento: "Inventarsi il futuro. Sogni, passioni, speranze dei giovani per la costruzione di una vita vivibile"?
(Rispondi)
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psicologiaforense il 26/12/13 alle 08:33 via WEB
SIAMO sospesi tra due baratri: il vuoto occupazionale e il vuoto di GIOVANI che il declino demografico apre nel nostro FUTURO: nel 2014 ci saranno più sessantenni che ventenni.
(Rispondi)
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francesco19502 il 26/12/13 alle 08:41 via WEB
Le sfide da vincere sono due: creare LAVORO e rilanciare la natalità. La disoccupazione non è congiunturale e la ripresa economica non basterà a determinare scenari occupazionali migliori degli attuali. Servono soluzioni inedite e coraggiose.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 26/12/13 alle 08:57 via WEB
Ci sarebbero due possibilità per dare un FUTURO ai GIOVANI italiani: 1) l'emigrazione; 2) la riduzione dell'orario di LAVORO nelle aziende. La prima sarebbe un autentico disastro per lo sviluppo del Paese. La seconda è impraticabile per la folle politica delle imprese che, contrariamente a quanto dovrebbero fare, l'orario di LAVORO tendono ad allungarlo!
(Rispondi)
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monellaccio19 il 26/12/13 alle 08:45 via WEB
Per il loro futuro, sarei disposto a farmi rottamare (sul serio) per primo. Se ciò servisse da esempio per politici e amministratori, anche subito, se avessi la certezza di essere seguito a ruota da lor signori!
Buon S.Stefano Giuliana.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 26/12/13 alle 09:02 via WEB
Ad esempio, Al «New York Times», è obbligatorio andare in pensione a 65 anni, grandi firme o no. In Italia, bloccata la dinamica sociale, bloccata la dinamica politica, bloccati gli ascensori economici, i ragazzi ascoltano Vasco Rossi e tirano avanti. Se qualcuno scrive perfino che «puzzano» non se ne curano. Troppa fatica già a campare. Ma chiedergli anche di entusiasmarsi per questo Stato, è troppo
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VER.ONICA il 26/12/13 alle 10:19 via WEB
Per i giovani, fatti nuovi, non vecchi ideali
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VER.ONICA il 26/12/13 alle 10:21 via WEB
Altro che politically correct, signore mie!
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VER.ONICA il 26/12/13 alle 10:23 via WEB
Il laureando e il laureato impareranno a cercare lavoro?
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psicologiaforense il 26/12/13 alle 10:34 via WEB
Questo tuo commento, di straordinaria attualità, implica vari e spesso inquietanti interrogativi.....
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psicologiaforense il 26/12/13 alle 10:36 via WEB
.... quale è il rapporto tra GIOVANI e lavoro? Il lavoro per i giovani non c'e' oppure sono i giovani a non essere preparati o disponibili a ricoprire i posti di lavoro esistenti? Quale è il divario tra culture giovanili e mondo dell'impresa? Che cosa offre l'impresa ai giovani? Quali competenze sono necessarie e qual è la formazione più efficace per prepararsi al futuro professionale?
(Rispondi)
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bahkty il 26/12/13 alle 10:24 via WEB
Una possibilità notevole sarebbe il coraggio dell'anticonvenzionale, non è per tutti però, richiede adattamento e tanta responsabilità, buone feste S.Giuliana, Giordano.
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psicologiaforense il 26/12/13 alle 10:37 via WEB
Adattamento e tanto senso di responsabilità... non potevi dire meglio!
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psicologiaforense il 26/12/13 alle 10:47 via WEB
Nell'Europa intristita dalla CRISI economica, e come rimpicciolita in mezzo a un'economia-mondo divenuta più vasta e più competitiva, c'è un piccolo Paese che fa eccezione. Che resiste alla mondializzazione con le proprie forze. Che fa fronte alle difficoltà con una coscienza più acuta dei pericoli, e dei sacrifici da compiere. Il piccolo Paese dalla coscienza acuminata è l'Olanda, con i suoi 15 milioni di abitanti e il suo esiguo, piatto territorio.
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coloridivita il 26/12/13 alle 11:29 via WEB
Buongiorno Giulianina, sono alle prese con l'influenza, accipicchia! Meno male che sono feste da passare in casa!! ;)) ... Il nostro futuro non è molto radioso, tra qualche tempo mi troverò anch'io con la schiera di persone alla ricerca di un lavoro. Non è facile me ne rendo conto e vivere nel presente serve per evitare l'ansia del futuro ma dobbiamo avere fiducia e cerare di costruire il nostro domani, mi auguro solo che ci permetteranno di farlo. Un bacio e buona giornata :))
(Rispondi)
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