MARCO PICCOLO

Lo specchio è sempre stato un nemico per le donne, testimone degli anni che passano, al più un amico fetente che a volte ti lusinga e altre ti tradisce. Adesso un sondaggio ci fa scoprire che per sette donne su dieci il rapporto tra i due (specchio e donne) è irrimediabilmente incrinato causa incomprensioni. Lui (lo specchio) è colpevole di non rimandare l'immagine desiderata a lei (la donna) che lo interroga implacabile mille volte al giorno, appena dopo esser salita sulla bilancia (una specie di step ormai). Un popolo femminile in piena crisi estetica che vorrebbe avere il sedere di una brasiliana, il seno della diva di turno, la pancia di una velocista giamaicana. E cosa si scopre? Che alla fine dei giochi il volto non è un problema, non è più nell'espressione che si nasconde la vera bellezza, bensì in un fondo di gluteo, una piega di un seno, un gradino scolpito nell'addome.... Non ci guardiamo più in faccia. L'occhio osserva attento la forma del fisico, se il pantalone scopre una vita incavata e tonica, se la maglietta tira su un reggiseno terza coppa C. Se il muscolo della coscia è teso. E le donne «interessanti», quelle che hanno sempre puntato sugli occhi come specchio dell'anima? Fuori moda. Anzi si sono fatte fuori da sole a forza di specchiarsi nei glutei delle altre. Proviamo ad alzare gli sguardi.