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Post n°7951 pubblicato il 19 Giugno 2014 da psicologiaforense
RIPOSO E INTROSPEZIONE, TAPPE OBBLIGATE NELLA LOTTA CONTRO IL "MALE DI VIVERE".
![](http://s2.hubimg.com/u/7959385_f260.jpg)
Quando si avverte il senso di tristezza e di vuoto interiore si corre il rischio di buttarsi in un'attività febbrile e in progetti di ogni genere, di accogliere indiscriminatamente qualunque distrazione. Nel momento in cui ci si ferma, infatti, l'inquietudine, l'angoscia e il senso di colpa riemergono alla superficie della coscienza. Ma a un certo punto occorre avere il coraggio di sospendere l'attività febbrile o la ricerca di distrazioni superficiali per riposarsi un po'. I sentimenti tenebrosi allora riemergono, si manifesta il vuoto interiore, ma si cerca di trovare la calma in un modo nuovo. Si escogitano così piccoli interessi che infondono tranquillità: cucinare, passeggiare, ascoltare una musica dolce, entrare in una chiesa, dedicarsi a un'attività che dia un po' di gioia, parlare con un amico, giocare con un bambino; piccole cose che danno un po' di pace e di tranquillità interiore. Le proprie fragilità sono note, ma si scopre che esistono anche spazi di pace. Occorre saper gustare questi momenti di pace: respirare tranquillamente, lasciar scendere nel cuore stille di gioia, lasciar entrare nel corpo il calore del sole, vivere momenti di benessere. Scopri allora che la tua vita, il tuo corpo e la tua psiche costituiscono una realtà fragile e delicata. Bisogna prendersi cura di sé, badare alla distensione, agli incontri, ai momenti di pace e di riflessione che aiutano a rimanere lontani dalle tenebre della depressione. ![](http://musicisart.ws/wp-content/uploads/2010/03/nicola.jpg)
Commenti al Post:
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zanna1999 il 19/06/14 alle 17:55 via WEB
Molto bella questa riflessione, Giuliana…
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monellaccio19 il 19/06/14 alle 18:04 via WEB
Vero Nat, sembra che parli di.....coso....come si chiama....accidempoli, mi sfugge il nome!!! Bah....se mi torna in mente ripasso!
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psicologiaforense il 19/06/14 alle 18:28 via WEB
Per l'uomo tecnologico vivere è fare, produrre, consumare, per tornare a fare e a produrre, in un ciclo senza fine. Egli sembra aver perduto la capacità di fermarsi, di riflettere su se stesso, sugli avvenimenti, sul mondo che lo circonda.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 19/06/14 alle 18:32 via WEB
BUONA SERATA CARLETTO:-))) Sono passata da TE prima. Rompe il "silenzio" del tuo blog un jet che solca rombando l'azzurro del cielo; le macchine che sfrecciano veloci sulle autostrade che si snodano come nastri neri di asfalto attorno a Bari; uomini e donne che si affrettano in un via vai incessante, come formiche indaffarate.....
(Rispondi)
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maraciccia il 19/06/14 alle 18:24 via WEB
"saper gustare questi momenti di pace: respirare tranquillamente, lasciar scendere nel cuore stille di gioia, lasciar entrare nel corpo il calore del sole, vivere momenti di benessere. Scopri allora che la tua vita, il tuo corpo e la tua psiche costituiscono una realtà fragile e delicata. Bisogna prendersi cura di sé, badare alla distensione, agli incontri, ai momenti di pace e di riflessione che aiutano a rimanere lontani dalle tenebre della depressione."...grazie *___*..ci provo tutti i giorni...
(Rispondi)
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psicologiaforense il 19/06/14 alle 18:25 via WEB
Quando si sente la tristezza e il vuoto interiore si crede che buttarsi in un’attività febbrile sia la soluzione giusta. Ed è vero che sono in molti quelli che si reggono in piedi in questo modo: non possono fermarsi mai… perché una pausa sembra loro troppo pericolosa.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 19/06/14 alle 18:39 via WEB
A queste persone le parole meditazione, contemplazione sembrano fare riferimento a cose riservate a pochi «addetti ai lavori»: i monaci o i seguaci di qualche «guru» indiano. Cose un po' strane e, tutto sommato, inutili.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 19/06/14 alle 18:35 via WEB
Vedi MARA, si scopre a poco a poco quali sono le vie della pace e della serenità e quali sono le vie della morte ( mortificazione). Se vuoi vivere nella serenità e nella pace, devi evitare alcune cose che tu sai benissimo....
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francesco19502 il 19/06/14 alle 19:00 via WEB
Ci sarà sempre un altro giorno, un'altra possibilità, una nuova speranza
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villari1980 il 19/06/14 alle 19:02 via WEB
Le notizie incalzano, sfornate in continuazione dai mezzi di comunicazione, e quelle di oggi sono superate da quelle di domani, e l'impressione lasciata da una viene cancellata presto da un'altra più nuova.
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villari1980 il 19/06/14 alle 19:05 via WEB
Colpito da una violenta crisi depressiva a venticinque anni a causa della morte della madre, lo scrittore Andrew Solomon raccoglie in queste pagine non solo la sua esperienza personale, ma soprattutto un'indagine su una malattia dai contorni sfuggenti e dalle manifestazioni spesso ambigue e indecifrabili. Andando alla caccia delle ragioni della propria sofferenza e riportando le testimonianze di altre presone passate attraverso la stessa esperienza, Solomon offre al lettore una ricostruzione di tutte le implicazioni sanitarie, culturali, sociali e politiche della sindrome depressiva. ( Il demone di mezzogiorno. Depressione: la storia, la scienza, le cure
di Andrew Solomon, edito da Mondadori, 2013)
(Rispondi)
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Nuvola_vola il 19/06/14 alle 19:25 via WEB
Post meraviglioso...lo porterò con me x ricordarmi cosa fare quando sono giù...i miei complimenti...buona serata a te...un saluto.
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psicologiaforense il 19/06/14 alle 19:52 via WEB
A VOLTE non si tratta di una ferita passeggera che è possibile superare lasciando trascorrere un po' di tempo, ma di un malessere più profondo. È una nuova forma di sofferenza che invade tutto. È come se la persona fosse imprigionata in un mondo di tenebre.
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psicologiaforense il 19/06/14 alle 19:53 via WEB
SI TRATTA, NUVOLA_VOLA DI UNA MALATTIA VERA E PROPRIA. NON È POSSIBILE CURARSI DA SOLI; SI È COME ISOLATI DIETRO UN MURO CHE CI SEPARA DAGLI ALTRI. OCCORRE LASCIARSI AIUTARE PER USCIRNE.
(Rispondi)
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Nuvola_vola il 19/06/14 alle 19:56 via WEB
questo mondo lo conosco molto bene... capisco ciò che dici e hai fatto bene a metterlo più chiaro!
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Nuvola_vola il 19/06/14 alle 19:57 via WEB
lo so bene,che da soli non si può curare...grazie infinite x questo post...a volte è difficile parlarne...un saluto e un abbraccio se lo permetti...un sorriso
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g1b9 il 19/06/14 alle 19:27 via WEB
Si impara a convivere anche con la depressione, con gli attacchi di panico, periodi e momenti tristi e dolorosi ,solo aprendosi al mondo, a quella persona che hai accanto in quel momento, che non ti fa sentire sola. Superato il momento c'è proprio quell'angolo di pace dove provi a sorridere e vedi che ci riesci perché ci sono belle persone, bei luoghi, aria fresca e profumo di fiori. Almeno per me è così. Sono vecchia, ma posso dirti che si vive, si riesce a vivere nonostante questi disturbi... ma non soli, a meno di non desiderare questa solitudine, come oasi di respiro !
Un abbraccio cara!
(Rispondi)
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Marion20 il 19/06/14 alle 19:53 via WEB
Molto bello il post, condivido in pieno il discorso sul valore della pausa e dell'introspezione. Il tempo interiore non è scandito dagli orologi, che oggi dettano il ritmo di una vita frenetica, dove fare, fare, fare, bruciare tappe ad ancora produrre e consumare costituiscono il credo della società capitalistica. Il tempo interiore è il tempo, appunto, della riflessione dell'introspezione, del capire chi siamo e verso dove andiamo, quali sono le nostre reali attitudini e quali sono le attività in cui ci sentiamo davvero realizzati. Quando il male di vivere si affaccia, per così dire, alla coscienza, prende di mira proprio le pause, perché esse sono rivelatrici dell'angoscia esistenziale, delle domande senza risposte, o delle risposte facili al posto delle domande. Molto bella questa riflessione che proponi! Buona serata, Marion
(Rispondi)
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psicologiaforense il 19/06/14 alle 19:58 via WEB
Vi è ... una tristezza più profonda, che spesso sopraggiunge in occasione di una frustrazione, di una delusione affettiva, di un insuccesso, di tensioni, di conflitti più o meno sopportabili. Ci si sente allora invadere da una tristezza e da un senso di morte che sorgono dal profondo del proprio essere. La vita, la forza vitale, non circola più. Tutte le energie sono annientate, non si prova più gusto per nulla!
(Rispondi)
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psicologiaforense il 19/06/14 alle 20:00 via WEB
Come tu mi insegni Carissima Giovanna, la depressione, questa forza dolorosa e tenebrosa che invade le profondità del nostro essere e sembra diffondersi in tutto il nostro corpo, affonda le sue radici nelle ferite della nostra prima infanzia. Si tratta di sofferenze molto antiche, che abbiamo spinto in zone nascoste del nostro essere e che in un dato momento si ripresentano alla coscienza.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 19/06/14 alle 20:00 via WEB
Siamo allora invasi e paralizzati da tristezza e sensi di colpa; abbiamo l'impressione di essere incapaci di compiere qualcosa di valido. Le nostre energie e il nostro gusto di vivere svaniscono, lasciando un profondo disinteresse per ogni cosa o anche il desiderio di scomparire, di morire.
(Rispondi)
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PRONTALFREDO il 19/06/14 alle 20:17 via WEB
Si dice che la vita sia un dono.
Peccato però, che quel dono siamo noi stessi e non si sa chi sia il ricevente...
A chi siamo stati donati, noi umani?
(Rispondi)
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psicologiaforense il 19/06/14 alle 20:22 via WEB
Introduco una brevissima riflessione: troppo spesso l’uomo si priva di una dimensione essenziale della vita: quella della «gratuità», che dice ad ogni realtà creata non: a che servi?, ma: GRAZIE DI ESSERCI!.
Se la natura è solo qualcosa da «usare» per il nostro svago e il nostro benessere; se l'uomo è solo qualcuno che ci passa accanto e di cui possiamo «servirci»; se gli avvenimenti e la storia sono solo notizie da «consumare»; allora tutto diventa possibile: dalla guerra ai disastri ecologici, alle stragi...
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PRONTALFREDO il 20/06/14 alle 04:00 via WEB
Questa cosa qui che hai scritto è bellissima.
Ora la copio e la incollo nella mia mente.
Voglio vedere cosa succede se la metto in pratica...
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anthos13 il 19/06/14 alle 21:14 via WEB
mi sento in sintonia con questo post.
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psicologiaforense il 19/06/14 alle 21:27 via WEB
Non sempre, come sottolinea Kierkegaard, la disperazione è consapevole. Certo, ci sono le sconfitte, che rivelano l'inconsistenza di ciò a cui si cercava di aggrapparsi; ma è facile, allora, attribuire la propria infelicità al fatto di non aver raggiunto i propri obiettivi, piuttosto che alla loro intrinseca incapacità di soddisfare le nostre attese
(Rispondi)
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SEMPLICE.E.DOLCE il 19/06/14 alle 23:24 via WEB
tanto coraggio e forza di volontà ....!!!! un post che molti utenti dovrebbero leggere ..... una buona serata Lucy
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ferrarioretta il 20/06/14 alle 08:43 via WEB
La depressione,il male di vivere prende all'improvviso,e non se ne esce da soli,questo è sicuro..
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psicologiaforense il 20/06/14 alle 08:48 via WEB
Sì, la depressione è un'alterazione del tono dell'umore verso forme di tristezza profonda con riduzione dell'autostima, ansia e bisogno di autopunizione.
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