Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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« CONVIVENZA, MATRIMONIO, ..."IL SALTO DELLA GIOIA"... »

DI STORIA IN STORIA, VITA, CORAGGIO, FIDUCIA, AUTOSTIMA, LA LEGGE DELLE CONVINZIONI, CONVINCERE SE STESSI

Post n°7963 pubblicato il 30 Giugno 2014 da psicologiaforense

L'UOMO SUL PONTE

Un  uomo la cui azienda  si trovava in grosse difficoltà economiche  non sapeva se continuare a lottare oppure dichiararsi fallito. Una sera mentre stava disperato su un ponticello e guardava in basso verso l'acqua  spuntò dall'oscurità  un signore che ve­dendolo così abbattuto, si fermò e gli chiese che cosa gli fosse capitato. L’imprenditore gli raccontò tutti i suoi guai. L'uomo lo ascoltò attentamente e quindi intervenne: «Credo di poterla aiutare». Estrasse dalla tasca il carnet degli assegni, gli chiese come si chiamava e ne staccò uno, glielo mise in mano e disse: «Prenda questi soldi. Ci incontreremo qui esat­tamente tra un anno da oggi e allora mi restituirà il de­naro ». Quindi si voltò e scomparve nel buio. Tornato nel suo ufficio, l'imprenditore spiegò l'assegno e scoprì che si trattava di  1.000.000 di euro. Pensò che fosse uno scherzo sino a che non lesse la firma dell’uomo più ricco d’Europa:  Bernard Arnault.  In un primo momento pensò di incassarlo e di risolve­re ogni suo problema finanziario. In seguito, invece, de­cise che avrebbe chiuso l'assegno in cassaforte, sapendo di poterlo riscuotere in qualsiasi momento. Avrebbe sfruttato l'idea di avere a sua disposizione quella somma di denaro per trattare con maggiore tranquillità con for­nitori e creditori, e per rimettere in piedi l'azienda. Con rinnovato entusiasmo si rituffò negli affari e chiuse contratti, negoziò accordi, estese i termini di pa­gamento, concluse parecchie vendite  importanti.  Nel giro di  qualche mese  la sua azienda era di nuovo al top, era uscita dai debiti  e generava profitti.  L'anno dopo ritornò al ponte nel parco con in mano l'as­segno non ancora incassato: non vedeva l'ora di raccon­tare al suo  benefattore che cosa era successo. Preci­samente all' ora convenuta l'uomo emerse ancora una volta dall' oscurità. Proprio mentre stava per restituirgli l'assegno, e raccontargli del suo entusiasmante successo e dei risultati ottenuti nei precedenti dodici mesi dal buio  due infermieri si precipitarono  di corsa verso l' uomo, afferrandogli  le  braccia. Poi si scusarono  con l’ imprenditore dicendo: « Meno male che l' abbiamo ritrovato. L’ha disturbata? Conti­nua a scappare dalla casa di cura  e va a dire in giro di esse­re  Bernard Arnault, l’uomo più ricco d’Europa». Quindi,  caricato l'anziano su un’autoambulanza, lo condussero via.  Sbalordito, l'uomo d'affari non riusciva a muoversi. Per tutto l'anno si era dato da fare, aveva gestito acquisti e vendite, aveva ricostruito l'attività  con la calma e la si­curezza che gli derivavano dal sapere di avere in cassa­forte un assegno da cinquecentomila dollari incassabile in qualsiasi momento. Improvvisamente comprese che il successo negli affa­ri era dipeso dalle sue convinzioni, anche se l’ informa­zione su cui si basavano era falsa. La causa della svolta era stata la fiducia in se stesso. 
 

NOTA:Ogni riferimento a persone o fatti realmente avvenuti è puramente casuale. Questa storia nasce solo dalla fantasia ed è tratta dal web 

 
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Commenti al Post:
monellaccio19
monellaccio19 il 30/06/14 alle 18:47 via WEB
Se posso permettermi, ti andrebbe di riscriverlo omogeneamente? Con l'ordine, realizzo meglio. Grazie cara.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/06/14 alle 18:55 via WEB
ECCO FATTO! Grazie, si era tutto "sformattato"...
(Rispondi)
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/06/14 alle 18:52 via WEB
Se ho colto il senso del post: una garanzia deposta in cassaforte allunga la vita, la rende serena e ti conforta nel momento del bisogno. Ovvero, forrnire al bisognoso la possibilità di rialzarsi, di rimmettre ordine alla sua vita e al suo lavoro, fornirgli quell'appogggio "morale" che occorre quando è necessario conservare la calma olimpica per riassettare e resettare la propria debacle. Morale della storiella: "Datemi una leva e vi solleverò il mondo". Non so, ho capito bene o male? Sera Giuliana.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/06/14 alle 19:13 via WEB
Hai capito perfettamente, carissimo!
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/06/14 alle 20:12 via WEB
Uno non crede a ciò che vede, bensì vede ciò in cui crede. Il filosofo William James ha affermato: «È la convinzione che crea il fatto ».
(Rispondi)
 
Marion20
Marion20 il 30/06/14 alle 19:02 via WEB
La fiducia e l'autostima sono due elementi fondamentali per il successo, anche se la circostanza "esterna" ovvero l'assegno in cassaforte, aveva dato quella "tranquillità" che serviva per mettere a frutto le proprie qualità. Non tutti gli imprenditori che falliscono sono "buoni a nulla", anzi. Molti sono pronti a ricominciare con maggior entusiasmo se, per esempio, una banca fornisce loro un po' di credito in modo ovviamente ragionato. Questo penso sia il senso della storia. Purtroppo, la sete di perfezione fa sentire fallito chi non "riesce" a fare profitto, soprattutto chi si ostina a farlo attraverso mezzi leciti. Ed ecco la quantità impressionante di suicidi cui assistiamo in questo periodo. Ciao bellissimo post! Marion
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/06/14 alle 20:13 via WEB
Grazie MARION e buona serata:-))
(Rispondi)
 
sagredo58
sagredo58 il 30/06/14 alle 19:23 via WEB
Rimane il fatto i cha da un milione di euro si passa a 500000 dollari, che fai ti metti a copiare (male) le storielle che girano in internet?
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/06/14 alle 20:19 via WEB
Di fatto, il nostro mondo è sostanzialmente il riflesso delle nostre convinzioni più intime, delle nostre credenze. L'agire esteriore si fonda su ciò che interiormente crediamo. Giudichiamo il mondo che ci circonda sulla base dei nostri convincimenti riguardo alla realtà, indipendentemente dal fatto che siano corretti.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/06/14 alle 20:19 via WEB
Qui sopra rispondevo alla mia Amica MARION!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/06/14 alle 20:24 via WEB
Più che una storia è un "apologo" Che mi pare spieghi bene la "forza della suggestione"
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/06/14 alle 20:27 via WEB
Gli studi psicologici dimostrano che il 95 per cento di quello che facciamo, diciamo, pensiamo e proviamo è determinato da condizionamenti ambientali e psicologici. Ad esempio, l'individuo medio è talmente sensibile alla forza della suggestione che la parola sgarbata di un'altra persona può turbarlo o irritarlo per ore. D'altro canto, una parola di lode o di riconoscimento può renderlo ottimista e felice per il resto della giornata.
(Rispondi)
 
mark_marchi
mark_marchi il 30/06/14 alle 20:35 via WEB
Adesso capisco perché le emozioni negative che ci agitano e ci disturbano sono di solito reazioni inconsce, non meditate, scatenate da eventi esterni. Sappiamo che è vero perché nessuno deciderebbe consapevolmente e deliberatamente di sentirsi negativo, arrabbiato o turbato. Quando l'individuo ha il controllo delle proprie emozioni, sceglie di essere felice.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/06/14 alle 20:40 via WEB
ESATTAMENTE, bravissimo! Una delle espressioni più comuni di emozioni negative ha a che vedere con quelle che vengono definite reazioni condizionate. Si tratta di reazioni automatiche che attiviamo quando qualcuno tocca uno dei nostri tasti più sensibili. Un tasto sensibile consiste nella reazione solitamente negativa a un'esperienza o a qualcosa detto da altri.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/06/14 alle 20:43 via WEB
.... ogni individuo ha una serie di questi tasti e quando conosciamo qualcuno profondamente, particolarmente nell'ambito di una relazione sentimentale, sappiamo bene quali tasti toccare per indurre qualunque reazione desideriamo.
(Rispondi)
 
Nuvola_vola
Nuvola_vola il 30/06/14 alle 21:37 via WEB
la fiducia di noi stessi non deve mancare mai...ma io mi domando se è sempre possibile riuscirci?! una serata serena...un sorriso...
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/06/14 alle 22:04 via WEB
CIAO CARISSIMA, per diventare sicuri di noi stessi, dobbiamo essere in grado di prendere le nostre decisioni e di liberarci dalle influenze che ci portano negatività e infelicità.
(Rispondi)
 
 
Nuvola_vola
Nuvola_vola il 30/06/14 alle 22:25 via WEB
Non tutti riescono a prendere decisioni da soli spesso si nascondono dietro agli altri...per mia fortuna io non mi faccio mai influenzare e prendo le decisioni da sola( sicuramente questo non piace)
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/06/14 alle 22:05 via WEB
.... in questa prospettiva dovremmo assumere il pieno controllo dei nostri pensieri e dei condizionamenti dell'ambiente, facendo in modo che quello che lasciamo penetrare nella mente sia coerente con ciò che vogliamo e con la persona che vogliamo essere.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/06/14 alle 22:07 via WEB
.... non è una conquista facile. L'influenza più forte per determinare il nostro stato mentale ed emotivo in ogni momento è la forza di suggestione (VEDI IL POST) . Essa comincia a influenzarci ancora prima della nascita e continua nell'infanzia e nel corso della vita, facendo di noi la persona che siamo oggi.
(Rispondi)
 
notedamore
notedamore il 30/06/14 alle 22:11 via WEB
Sarà una metafora anche per la l'amore e l'amicizia? chissà..!!! Buona serata e grazie per il passaggio.
(Rispondi)
 
 
notedamore
notedamore il 30/06/14 alle 22:11 via WEB
em mi è scappato un articolo in più pardon!
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/14 alle 20:52 via WEB
ANCHE IN AMORE, esistono diverse forme di suggestione che determinano come giudicate voi stessi, il vostro rapporto e come pensate in proiezione futura ad una vita assieme. La prima si chiama "suggestione esterna": si tratta di tutte quelle attività che si svolgono intorno a voi, dal momento in cui vi alzate, la mattina, sino alla vostra ultima comunicazione o informazione ricevuta la sera...
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/14 alle 20:55 via WEB
A seconda di quanto siete aperti e ricettivi, potete essere estremamente influenzati dalla famiglia d'origine, dagli amici, dai commenti dei colleghi, dalle interazioni con i parenti del partner, persino da problemi relativi agli o alle EX... La maggioranza della gente lascia che gran parte della propria vita amorosa sia determinata da ciò che avviene intorno a loro: si autoconvincono di ragionare in modo indipendente, mentre stanno soltanto reagendo di fronte a ciò che accade.
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 01/07/14 alle 10:39 via WEB
ieri da qualche parte ho letto che chi vuole aiutare tutti a volte è una persona sola e bisognosa d'affetto..non era scritto proprio così..ma il succo era questo. Beh...ho pensato a te.. ti voglio bene..buongiorno Giulianina
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/14 alle 20:47 via WEB
Amica mia, fai una lunghissima riflessione su te stessa e vedi di vivere felicemente senza pensare nè a me, nè ad altri...
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 01/07/14 alle 10:39 via WEB
ieri sera sono andata a letto presto...non è da me..
(Rispondi)
 
licciardi.annam2011
licciardi.annam2011 il 01/07/14 alle 20:29 via WEB
E' una storia interessante. Buona serata Elisa Mirabella
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/14 alle 20:46 via WEB
Sì, per questo l'ho pubblicata...
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 01/07/14 alle 20:58 via WEB
da tutto questo si ricava che « Ogni situazione è positiva se la considero come un' occasione di crescita e di autopadronanza ».
(Rispondi)
 
ormalibera
ormalibera il 07/07/14 alle 18:26 via WEB
Storia bellissima, insegna tanto. E' la fiducia in noi stessi lo strumento più importante per evolverci.
(Rispondi)
 
lo_1971
lo_1971 il 09/07/14 alle 19:59 via WEB
E' proprio vero. In amore, nel lavoro, nell'amicizia l'autostima aiuta un sacco. Complimenti per la storia ... molto carina (a parte la figura del matto, lui mi ha fatto pena).
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