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Post n°8084 pubblicato il 10 Novembre 2014 da psicologiaforense
L'umiltà, qui in community così come nella vita reale, è condizione indispensabile non solo per la conoscenza di sé e per preservare la salute mentale, ma anche come antidoto all'orgoglio, al narcisismo, all' avidità, alla sfrenata volontà di potenza, all' intolleranza.... L'umiltà si apparenta con qualità spirituali come il discernimento intuitivo, la calma mentale, l'autodominio e la pazienza, che dona il coraggio morale nell'affrontare le prove dell'esistenza....
IL SORRISO DELL'UMILTA'
Mia nonna aveva mani di fata, e, da brava bambina, decisi di diventare anch'io una grande sarta come lei. Per incoraggiarmi, la nonna mi dava spesso qualche pezzetto di stoffa e un ago già infilato. Poi mi faceva vedere come si fa a cucire bene gli angoli. lo però volevo far tutto da sola. Non ricordo proprio con esattezza, ma so che, con tutti i miei sforzi, non concludevo molto, e di angoli ne cucivo ben pochi. La nonna era così buona che cercava di aiutarmi a sbrogliare la matassa, ma io non volevo. Piuttosto che ammettere di aver sbagliato, dicevo che era proprio quello che avevo voluto fare. La nonna non diceva mai niente, ma capivo benissimo che non potevo ingannare né lei né me ... La maggior parte di noi impara a far finta di essere forte, proprio per nascondere la propria debolezza. Nel nostro mondo competitivo sembra che troppo spesso i deboli abbiano la peggio, e così non osiamo ammettere che siamo deboli o che abbiamo bisogno degli altri. Dobbiamo mostrarci duri, auto sufficienti e sicuri di noi stessi se vogliamo riuscire. L’esperienza ci insegna che per cominciare il viaggio sulla via che conduce alla vita bisogna passare per una porta stretta. Se vogliamo passarci anche noi, magari un po' a stento, dobbiamo rinunciare ai bagagli dell'autosufficienza, dell'egoismo e della boria che molti di noi portano sempre con sé. Dobbiamo rinunciare a ogni finzione, alla voglia di far tutto quello che ci piace e a tutta quella falsa indipendenza che considera l’umiltà come una stampella per chi è debole.
Commenti al Post:
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monellaccio19 il 10/11/14 alle 19:37 via WEB
Parole sante ed è proprio per queste ragioni, sono del parere che col tempo e "peggiorando" i rapporti tra genitori e figli, con famiglie sempre meno tali, inclini ad aperture straordinarie che non tengono alcun conto dei contesti che si vanno a pregiudicare, i ragazzi deboli, con sensibilità eccentuate, passerano per incapaci e poco attidudinali. Ecco che scatta la spregiudicatezza di coloro che devono mascherare artatamente il proprio limite e vengono fuori personalità da bulli, da irrispettosi, menefreghisti e reazionari. Le debolezza vanno coltivate e curate attentamente in famiglia, non c'è scuola che tenga, psicolgicamente la debolezza dei ragazzi è propria di un'educazione edulcorata sin dall'inizio. Procede peggio proprio per la mancanza evidente di quel supporto necessario che può derivare solo dall'armonia persistente e costante della famiglia. Non vedo un futuro roseo per quei nuclei dediti allo sfascio "a tutti i costi", quasi un occasione da prendere al volo, unioni nate con la precisa condizione: "Se non va, ci si lascia..." anche in presenza di figli. Qualcuno dovrà pure cominciare a capire che i primi a pagare sono proprio i figli, e pagano prezzi salatissimi sul piano della personalità e del carattere.
Buona serata Giuliana.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 11/11/14 alle 14:35 via WEB
CARISSIMO MON, a mio modo di vedere, l'ORGOGLIO nella sua forma positiva, corrisponde al sentimento (consapevolezza) del proprio valore (delle proprie possibilità) quando è contenuto in giusti limiti può infatti rappresentare una importante leva in vista di una tensione
all'autoperfezionamento e all'assunzione di responsabilità sociali, professionali, politiche, ecc.; e soprattutto rappresenta un antidoto contro i sentimenti d inferiorità o di disistima che spesso paralizzano l'azione dell'individuo. Nella sua forma negativa, il termine indica l'opinione eccessivamente favorevole che un individuo ha di se stesso; anche quando non raggiunge livelli francamente patologici l'orgoglio rende di solito abbastanza difficile l'adattamento sociale, in quanto porta con sé atteggiamenti e comportamenti disturbanti come l'intolleranza, la tirannia, l'abuso di potere, il disprezzo per l'altro, ecc....
(Rispondi)
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mark_marchi il 10/11/14 alle 20:21 via WEB
Il peccato prediletto del demonio è l’orgoglio che scimmiotta l’umiltà.
Samuel Taylor Coleridge
(Rispondi)
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psicologiaforense il 11/11/14 alle 13:50 via WEB
In un'epoca che sembra avere smarrito il senso dell'orientamento e il significato della vita stessa, occorre riscoprire l'umiltà come atteggiamento improntato alla consapevolezza dei propri limiti e come sentimento fondamentale per la conoscenza di sé. Connotata negativamente come sinonimo di disprezzo e autosvalutazione, l'umiltà è invece una vera e propria qualità dell'essere, una risorsa di salute mentale, capace di rilanciare le potenzialità dell'esistenza umana e bilanciare le derive narcisistiche a livello individuale e sociale.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 11/11/14 alle 13:52 via WEB
Così si esprime il mio amico e collega
dott. Francesco Delicati nel suo bel libro "U come umiltà" edito da Cittadella, 2011
(Rispondi)
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diogene51 il 10/11/14 alle 20:44 via WEB
Essere umili e riconoscere quanto dobbiamo agli altri è un elemento di saggezza. E' cosa che si impara a proprie spese: ho fatto delle belle cretinate per orgoglio...
(Rispondi)
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psicologiaforense il 11/11/14 alle 13:55 via WEB
il Prof. FULVIO SCAPARRO vede il problema da altra angolazione e afferma: " L'orgoglio viene considerato nella nostra società un difetto, una colpa, un peccato religioso invece si tratta di una virtù in quanto significa rispetto dell'omologazione, consapevolezza del proprio valore e dell'unicità della propria esperienza. Per questo l'orgoglio deve diventare un principio educativo basilare, a partire da quell'età critica che è la preadolescanza per stimolarlo a crescere liberando la creatività innata che è presente in lui".
(Rispondi)
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diogene51 il 11/11/14 alle 23:48 via WEB
Più che di orgoglio si dovrebbe parlare allora di individualità. Generalmente sembra chela parola "orgoglio" abbia un significato negativo, ma forse mi sbaglio...
(Rispondi)
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elisa.r79 il 10/11/14 alle 23:24 via WEB
Ciao Giuliana :) questa nuova vita mi lascia troppo poco tempo... ora mi limito ad un saluto ;)
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maraciccia il 11/11/14 alle 01:52 via WEB
...meglio così no!?...gli angoli lasciali cucire ad altri..io invece ho imparato benissimo..anche a fare gli angoli, ma avrei dovuto rifiutarmi d'imparare.
(Rispondi)
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ferrarioretta il 11/11/14 alle 09:53 via WEB
Bellissimo post...
Essere umili. ammettere i propri limiti e dare spazio anche agli altri,magari aiutandoli ..senza aspettare che lo chiedano..l'aiuto.
Essere umili ,semplifica la vita..sai che fatica voler sempre essere "al di sopra"???..^_______^..
(Rispondi)
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psicologiaforense il 11/11/14 alle 14:12 via WEB
CARISSIMA MARA QUANDO, AL RISVEGLIO,
SEI DI PESSIMO UMORE E ARRABBIATA CON TUTTI.... riprenditi subito, calmati, rabbonisciti. Prendi possesso di te stessa e non lasciarti andare a lamenti e a intemperanze insensate. Non uscire di camera col broncio, con atteggiamenti aggressivi e scostanti: creeresti solo disagio e disordine!
Incomincia la giornata con pensieri di pace, collaborazione, fiducia.
Dì a te stessa: debbo vivere questa giornata come fosse la prima, come fosse l'unica, come fosse l'ultima.
Ho un solo dovere: quello di amare.
Ho un solo impegno: quello di diffondere serenità, bontà, fiducia, ottimismo e verità. Metti ordine, MARA, nella tua giornata, fin dal risveglio, programmandola all'insegna di quell'amore che è l'unico scopo e l'unico senso della vita.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 11/11/14 alle 14:24 via WEB
EHEHEH ESATTAMENTE!!! Il "BLOGGER UMILE" che non si esalta del proprio valore e dei proprî meriti, e si mostra invece sempre consapevole dei proprî limiti....
(Rispondi)
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Inviato da: Nuvola_vola
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